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Nascan erbette e fiori,

E li fieri animali

Lascin le lor asprezze e i petti crudi :
Vengan li vaghi amori
Senza fiammelle o strali

Scherzando insieme pargoletti e ignudi;

Poi con tutti lor studi

Cantin le bianche Ninfe,

E con abiti strani

Saltin Fauni e Silvani;

Ridan li prati e le correnti linfe;

E non si vedan oggi
Nuvoli intorno ai poggi.

In questo di giocondo
Nacque l' alma beltade,

E le virtuti racquistaro albergo;

Per questo il cieco mondo

Conobbe castitade,

La qual tant' anni avea gittata a tergo;

Per questo io scrivo, e vergo

I faggi in ogni bosco;

Tal che omai non è pianta

Che non chiami Amaranta ;

Quella ch' addolcir basta ogni mio tosco :

Quella per cui sospiro,

Per cui piango e m' adiro.
Mentre per questi monti
Andran le fiere errando,

E gli alti pini avran pungenti foglie :
Mentre li vivi fonti

Correran mormorando

Nell' alto mar, che con amor li accoglie :
Mentre fra speme e doglie

Vivran gli amanti in terra;
Sempre fia noto il nome,
gli occhi e le chiome

Le man,

Di quella che mi fa sì lunga guerra;
Per cui quest' aspra amara

Vita m' è dolce e cara.

Per cortesia, Canzon, tu pregherai

Quel dì fausto ed ameno

Che sia sempre sereno.

EGLOGA IV.

LOGISTO, ELPINO.

LOGISTO.

CHI vuol udire i miei sospiri in rime, Donne mie care, e l'angoscioso pianto; E quanti passi tra la notte e 'l giorno Spargendo indarno vo per tanti campi, Legga per queste quercie e per li sassi, Che n' è già piena omai ciascuna valle.

ELPINO.

Pastore, uccel, nè fiera alberga in valle, Che non conosca il suon delle mie rime : Nè spelunca o caverna è fra gli sassi, Che non rimbombe al mio continuo pianto : Nè fior nè erbetta nasce in questi campi, Ch' io non la calchi mille volte il giorno.

LOGISTO.

Lasso, ch' io non so ben l'ora nè 'l giorno, Che fui rinchiuso in questa alpestra valle:

Nè mi ricordo mai correr per campi Libero o sciolto: ma piangendo in rime Sempre in fiamme son visso; e col mio pianto Ho pur mosso a pietà gli alberi e i sassi.

ELPINO.

Monti, selve, fontane, piagge e sassi
Vo cercand' io, se pur potessi un giorno
In parte rallentar l' acerbo pianto.
Ma ben veggi' or, che solo in una valle
Trovo riposo alle mie stanche rime,
Che mormorando van per mille campi.

LOGISTO.

Fiere silvestre, che per lati campi
Vagando errate e per acuti sassi,
Udiste mai si dolorose rime?
Ditel per Dio. Udiste in alcun giorno
in questa, ovver in altra valle
Con sì caldi sospir sì lungo pianto?

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pur

ELPINO.

Ben mille notti ho già passate in pianto, Tal che quasi paludi ho fatto i campi. Al fin m' assisi in una verde valle, Ed una voce udii per mezzo i sassi Dirmi: Elpino, or s' appressa un lieto giorno,

Che ti farà cantar più dolci rime.

LOGISTO.

O fortunato, che con altre rime Riconsolar potrai la doglia e 'l pianto! Ma io lasso pur vo di giorno in giorno Nojando il ciel, non che le selve e i campi; Tal ch' io credo che l' erbe e i fonti e i sassi Ed ogni uccel ne pianga in ogni valle.

ELPINO.

Deh se ciò fosse, or qual mai piaggia o valle Udrebbe tante o sì soavi rime?

Certo io farei saltare i boschi e i sassi, Siccom' un tempo Orfeo col dolce pianto : Allor si sentirebbon per li campi Tortorelle e colombe in ogni giorno.

LOGISTO.

Allora io cheggio che sovente il giorno Il mio sepolcro onori in questa valle; E le ghirlande colte a' verdi campi Al cener muto dia con le tue rime, Dicendo: Alma infelice, che di pianto Vivesti un tempo, or posa in questi sassi.

ELPINO.

Logisto, odanlo i fiumi, odanlo i sassi,

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