Di Di quà à le Furie Ma che favello? Abbandonato, e folo Il Fine dell' Atto Terzo. ATTO ATTO QUARTO. SCENA PRIMA. Parco Reale in riva al Mare. Polinestore trascinando furiofaminte Polin.,, Mio figli Io figlio è morto? Scellerato, vieni, Che tu al certo l'autor sei de la frode ,, Per salvare il Trojan. Dar., Signor, t'inganni. Polin. Non mi fuggi, ribaldo, questa volta; ,, Con le mie stesse man voglio strozzanti Dar. E purti placherai sol ch'io favelli. Polin. Parla. Dar. Che temi? T Polinestore lo lascia. Polin., Diche temo? Il corpo ,, Del mio infelice figlio ancor giacente ,, Nel Tempio; il romor sparso, ch'io l'ho ucciso; » Il Capitan fuggito, non fon prove , De la sciagura mia, de la tua colpa?....... Dar. Mip Re, tu fe' in error 11 Polin. Piacesse ai Numi! L Dar cadavero, o Dei, ch'ancor nel Tempio وو Giace, tronco già il capo, ha di tuo figlio » Bensile spoglie, ma non è tuo figlio. C2 Polin. Polin Come Darete? Cangiò le vesti sue con Polidoro Piangeresti da vero il figlio estinto: Nasce quinci l'error sparso tra'l volgo. ,, Il Capitano poi non è fuggito, Ma fi parti per incontrare il Prence, 2 دو E per sgombrar l'inganno, e la tua pena. Polin.,, Guarda di non mentire. Dar.. Eccoli Pirros ,, Egli, che il tutto sa, dica s'iomento. Misero me, s'egli sapesse il vero.) Polin. Pri SCENA II. Pirro, e detti. Ria che tu parli, o Pirro, dimmi, è vero, Polidoro, e Deifilo mio figlio? Pir. Io l'intesi da lor. Pir. Dirti degg'io, che i nostri Duci uniti بلال : Ma > Ma questo anello a Polidoro tolto, Per non esser de' Teucri, io te lo rendo. Polin. Oveterni Dei! De' Principi di Tracia "Questa è la gemma; la ravviso; io stesso, ,, Quando fi tolse ai fanciulleschi giuochi, „A mio figlio Deifilo la diedi, „Acciò dal dito mai non la toglieffe... Ahi che rinforza il mio sospetto! Pirro, Siamo traditi; il morto è mio figliuolo. Ah traditore, tu m'inganni dunque d a Darete.c Meco ingannato è Pirro, e l'ingannaro. alle Guardie accennande Darete, Cangiato anche la gemmas Pir. lo te ne accerto, T E ciò seppi sin quando ebber contesa Dar. Fra poco In Sesto guiderallo il Capitanos A Pol. Vanne a lui dunque incontro, e a me lo guida Si partono Polinestore da una parte, e Darete dall' altra. Pir. Estinto Polidoro, la Trojana Per forza, ò per amor sarà poi mia Cor ritroso di donna esser forzato Vuole ad oprar ciò, che d'oprar più brama; Già beltà facilmente ama, edifama A E'incostante qual onda del Mar; SCENA A III. Polidoro creduto Deifilo, Darete, ed it Dar, VA, dì al Re, ch' egli è in Sefto, echeti al Capitano, il quale Aparte (segue. Polid. Come? Ch'io sopravviva al morto amico Al misfatto del Padre, al difonore Del mio fangue Real? Quelta, Darete E' una vita peggiore aflai di morte. Dar. Negar non puoffi, che non refsti in parte Offeso lo splendor d'un chiaro figlio Dal paterno delitto; mase avviene, Ch' opri cofe farmore, il suo splendore Primo ripiglia, e il nome fue rifchiara Polid. Or questo è quel, che più m'attrista: l'opra Più famosa sarebbe la vendetta che n Del mio caro, Deifilo; ma queta. Nè men bramar, nonchè eseguir mi lice. Dar., Cid, che sembra difficile, fovente Rende agevole il Ciel; fei nato, o Prence, , A grandi imprefe; or vivi, foffri, efpera. Polid. Se potessi sperar di vendicarmi ,, Non mi faria il foffrir, nè il viver graved , Ma, o Dei, che di Deifilo la mortet 194 ,Non posso vendicar, fuorchè in me Geffo! Dar., Cosi tu puniresti due innocenti... ,, Qual colpa hai tu, ch'anzi morir tentafli رو Per |