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Contro del Genitor; che degli estinti
L'Ombre non senton più terreno affetto:
Polidoro, vendetta, e pace aspetto.
L'ombra fi profonda fotterra.

Ilio. Ah figlio, figlio mio, torna anche in ombra!
Ma più nol miro, e più nol sento; almeno
Vendetta, Polidoro, e non lasciamo
Un momento mio figlio in vendicato.
Polid. Eccomi pronto: Andiam, Darete.
Andr. Prence,

Tu Polidoro? Tudel sangue dunque
A me sì caro? Melodisse il core,
Che non potè mai crederti nemico.
Polid. Non mi dir Polidoro infino a tanto
Che non fon vendicato, o bella; allora
Polidoro farò, se l'ami ancora.
Dar. Prence, più non tardiamo.
Folid. Or via si vada.

Dar. Voi con le faci accese attenderete

Il ritorno del Prence, e'l suo comandos. Polid. Vendetta mi grida

Quell' Ombra diletta

El'Asia tradita

2.

Vendetta risponde
La chiede l'amico,
La vuole il mio Regno,
L'amore, elosdegno
In me fi confonde.

Vendetta, &c.

Polidoro, e Darete fi partono.

Andr. Di me adesso che fia, poichè ancor vivo
E' del sangue Trojan l'illustre avanzo?

Ilio. Polidoro di te potrà disporre

Meglio che Polinestore..

Andr. Mibasta,

Che mi difenda da le man di Pirro.
Ilia Ritiriamoci, Andromaca; amomenti

$

Verrà l'empio Tiranno a la sua pena..

Andr. Nè vuoi veder la tua vendetta?
Ilio. E come!

Troppo i miei lumi di quel sangue han brama;
Ma non ci vegga al suo venir l'iniquo,
Acciò di noi non prenda alcun sospetto:
Uscirem poscia a rimirare il colpo,
Che la vendetta è troppo il dolce oggetto.

De l'Alba il pianto
Nò non è tanto
Soave ai fior,
Quanto è gradita
Vendetta a un cor..
La State al prato.
Non è sì grato
Il fresco umor,
Come a me il sangue
Del traditor.

De l'Alba, &c.

SCENA II.

Tolinestore, Polidoro, e Darete, Iliona, e Andromaca in disparte nella parte Superiore del Tempio..

Polid.

il buon Darete

Signore,eccoci pronti il

Precederà paffi, e queste faci

A scoprirci son pronte il dubbio calle..

Polin. Ma perchè tanta gente?
Dar. Son Trojani,

Cui noto è il luogo, ove si cela l'oro:
Tutti opportuni fon per atterrare
Un vasto faffo, che i tesori asconde..

Polin. Non indugiamo dunque più...

Dar.

Dar: Signore.sop.co

Porgi il braccio a cofter, che non inciampi
Nel difficil sentiero il piè tremante.

Due Guardie Trojane afferrano per to braccia

Polinestore

Accostatevi. 1000

Polin. Ola, qual forma e questa

Di porger braccio al Re?

Polid. Sia difarmatoa

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Una Guardia leva la spada a Polinestore.

Polin. A tuo Padre, Deifilo?

Polid. Che Padre 2

Non ho per Padre un traditore, un empio.

Polin. Ma che pretendi?

Polid. Lo faprai Tiranno.

F

Strafcinatelo, amici, entro quegli Antri;

Tratti gli fian quegli occhi (cellerati,

E a le sue furie resti abbandonato.

T

Polin. Ah traditore, ah ingrato! O giusti Dei! Polid. Non chiamar quegli Dei, che disprezzati,

Polin. Un figlio al Padre?

Polid. Non fon figlio.

Polin. Il vedo,

Inumano, lo vedo; ma qual colpa

Mi fa mai reo? Se di regnar sei vago, E il mio delitto è il viver mio, potevi Chiederto, che t'avrei ceduto il Regno. Poli Non vo' il tuo Regno, e benchè fia una lunga Serie di colpe il tuo regnar, tu devi

D'una colpa maggior pagar la pena.

Polin. Qual colpa?

Polid, Lo faprai, che vo' lafciarti,

Vecchio infame, la vita per tormento.
Ubbidite.

Polin. Lasciatemi un momento.

Forse l'avere ucciso Polidoro

Per farti grande è il mio delitto? Parla

::

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Polid. Vo' consolarti, iniquo, ascolta, e fremi;

La tua colpa è l'aver tuo figlio ucciso.

Polin. Mio figlio?

Polid. Si tuofiglio.

Polin. E tu chi sei?

Polid. Non mi conosci ancor? Vieni, Iliona

Iliona, e Andromaca scendono dalla parte

Superiore del Tempio.

Vieni forella mia, scopri chi sono Polin. Ahimè! Le mie sciagure ora comprendo.. Polidoro è costui; l'iniqua Donna Mel fe abbracciar per figlio, ed in sua vece, O mio estremo dolor! mio figlio uccisi. Empj, affrettate il colpo, e mi togliete Le luci sì, ch' io più costei non miri. Ilio. Vile, tu non mi guardi? Ov' è l'ardire,. Con cui dannasti Polidoro a morte ? Vedilo, non è morto no, Tiranno; Lo cambiai con Deifilo fanciullo A folo fine di falvarlo un giorno: Ma il Cielo, il giusto Ciel fe, checadesse Il tuo cieco furor sopra il tuo figlio. Paga la pena adeffo, o iniquo, e piangi A lagrime di sangue il tuo misfatto, Che ben concio in tal guisa andar potrai A la tua nuova Sposa, a Elettra incontro..

L

Polin. Parti, perfida, va; godi, se puoi
Del mio, del tuo delitto; il figlio uccifi,.
Ma tu uccider mel festi; i Numi forse
Nol lascieran ne meno in te impunito,
In te, che al pari, e più di me sei rea.
Dar. Principe,i Traci già sforzan del Tempio
a Polidoro.

Le porte tutte, e con sonore grida
Chiedono di Deifilo; il gran colpo,

Se si tarda un momento, ancora.e in rischio..

1

Polid. Eseguite.

Polin. Ahi me misero! In un giorno
Perduto ho il figlio,i miei tesori,e il il Regno!
Polinestore viene trascinato dalle Guardie
nell' Antro.

Ilio. O giusto Ciel, sard pur vendicata.
Polid. Or resti ai Traci libero l'ingresso ;
A ognun di Polinestore sia nota
Ela colpa, ela pena; indi la stessa
Tracia di me, del mio destin disponga.

Voce di Popolo. Viva, viva Deifilo.
Polid. No, Traci,

دو

Non può viver Deifilo, che l'empio Suo Padre Polinestore l'ha ucciso. زو Io non lo sono più, se ben credei D'esserlo fino ad ora, e tal vi amai: ,, Polidoro son io; fummo cangiati رو Sin da fanciulli, e il giusto Ciel dispose, ,, Che in mia vece il crudel perdesse il figlio. Già vi vedo irritati, o generofi, Contro di Polinestore; ma l'empio Pagò la pena del delitto enorme. Venite, rimiratelo; già privo D'ambe le luci entro quegli antri oscuri Bestemmia i Dei, cui profand già il Tempio. Per me, benchè da voi sin ora amato Qual erede del Regno, e benchè molti Di voi debbano a me la lor fortuna, Vo' che la forte sol da voi dipenda Di Polidoro.

Voce di Popolo. Polidoro viva.

Polid. Si vivrò vostro difensore, e amico.

ZA

SCE

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