Dante e Pier Lombardo: Sent. lib. IV, distt. 43-49S. Lapi, 1897 - 86 pagine |
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Dante e Pier Lombardo (Sent. Lib. IV, Distt. 43-49) (Classic Reprint) Michele Da Carbonara Anteprima non disponibile - 2017 |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 71 - Così parlar conviensi al vostro ingegno, però che solo da sensato apprende ciò che fa poscia d'intelletto degno. Per questo la Scrittura condiscende a vostra facultate, e piedi e mano attribuisce a Dio, ed altro intende ; e Santa Chiesa con aspetto umano Gabriel e Michel vi rappresenta, e l'altro che Tobia rifece sano.
Pagina 137 - Io son fatta da Dio, sua mercé, tale, Che la vostra miseria non mi tange, Né fiamma d' esto incendio non m
Pagina 20 - Nota non pure in una sola parte, Come natura lo suo corso prende Dal divino intelletto e da sua arte; E se tu ben la tua Fisica note, Tu troverai non dopo molte carte, Che l'arte vostra quella, quanto puote, Segue, come il maestro fa il discente, Sì che vostr'arte a Dio quasi è nipote.
Pagina 52 - Agamennón vittorioso, e fé' i Troian parer vili et inerti; e che Penelopea fida al suo sposo dai Prochi mille oltraggi avea sofferti. E se tu vuoi che '1 ver non ti sia ascoso, tutta al contrario l'istoria converti: che i Greci rotti, e che Troia vittrice, e che Penelopea fu meretrice.
Pagina 13 - Ed io udi' nella luce più dia Del minor cerchio una voce modesta, Forse qual fu dell'Angelo a Maria, Risponder: Quanto fia lunga la festa Di Paradiso, tanto il nostro amore Si raggerà dintorno cotal vesta. La sua chiarezza seguita l'ardore, L' ardor la visione, e quella è tanta, Quanta ha di grazia sovra suo valore.
Pagina 43 - Come a raggio di sol che puro mei Per fratta nube, già prato di fiori Vider coperti d...
Pagina 88 - O degli altri poeti onore e lume, vagliami il lungo studio e '1 grande amore che m'ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro e '1 mio autore; tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stilo che m'ha fatto onore. Vedi la bestia per cu...
Pagina 75 - Sì che appena rimaser per le cune, Augure, e diede il punto con Calcanta . In Aulide a tagliar la prima fune. Euripilo ebbe nome, e così il canta L'alta mia tragedia in alcun loco: Ben lo sai tu, che la sai tutta quanta. Quell' altro che ne' fianchi è così poco, Michele Scotto fu, che veramente Delle magiche frode seppe il gioco.
Pagina 74 - Sempre a quel ver c'ha faccia di menzogna de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, però che sanza colpa fa vergogna; ma qui tacer noi posso; e per le note di questa comedia, lettor, ti giuro s'elle non sien di lunga grazia vote, ch'i' vidi per quell'aere grosso e scuro venir notando una figura in suso, maravigliosa ad ogni cor sicuro, 9.
Pagina 43 - Apri gli occhi e riguarda qual son io : Tu hai vedute cose, che possente Se' fatto a sostener lo riso mio.