Il matto inventatoBur, 18 apr 2012 - 240 pagine La follia appartiene all'uomo: una impronta della specie, dell'esistere. Vittorino Andreoli Racconti, storie, vicende che si svolgono in quell'agghiacciante regno dell'assurdo che è molto spesso la realtà quotidiana, nella quale ciascuno di noi coltiva - apertamente, o in segreto - la propria follia, il proprio 'mal d'essere'. C'è - in queste parabole - chi scopre un insospettato strumento d'amore e chi, dietro una corazza apparentemente inscalfibile, cela segrete inconfessabili debolezze; c'è chi dispone di maschere per mille occasioni e chi crea un mondo virtuale di immagini schiacciando i pulsanti di un telecomando. Uomini che improvvisamente rinunciano al mondo per diventare barboni, prostitute che si raccontano favole per vivere, alcolizzati e drogati in cerca di un sogno impossibile Nessuno dei protagonisti e dei personaggi di questi racconti ha un nome che lo identifichi: sotto la personale sofferenza si cela e si rivela il volto di ognuno, circondato dalla follia e folle lui stesso. Vittorino Andreoli si accosta alla 'follia quotidiana' rinunciando alla schematica terminologia clinico-scientifica per mostrare la componente umana che la attraversa. Ne nasce un libro intrigante e inquietante, che rimanda a ciascuno di noi. Un'accesa tensione intellettuale che strappa il velo all'ipocrisia dell'apparente normalità. |
Sommario
Sezione 2 | |
Sezione 3 | |
Sezione 4 | |
Sezione 5 | |
Sezione 6 | |
Sezione 7 | |
Sezione 8 | |
Sezione 12 | |
Sezione 13 | |
Sezione 14 | |
Sezione 15 | |
Sezione 16 | |
Sezione 17 | |
Sezione 18 | |
Sezione 19 | |
Sezione 9 | |
Sezione 10 | |
Sezione 11 | |
Sezione 20 | |
Sezione 21 | |
Altre edizioni - Visualizza tutto
Parole e frasi comuni
abito alcun allora arrivato aspetto avesse avrebbe avuto avvertiva bambino bisogno bottiglia c’era cambiare camorra Capo casa cerca cerimonia certo chiedere chiesa chiuso ciascuno cimitero città colpa compito conosceva continuava conto corpo d’un davanti deciso desiderio destra diventa diverso erano esiste faceva fare fissare follia fosse giorno girare guarda guerra incontrava insieme inutile invece lasciato lavoro legge lungo luogo Maggiore mano marito maschera maschere moglie momento mondo morte movimento naturalmente nome nulla nuovo occhi ognuno ormai palazzo parlare particolare passato paura pensare pensieri percepiva perfettamente persino piacere piazza piccolo poco portiere possibile posso posto poteva prendere preso programma proprio provare punto realtà resto ricordava rimanere ritorno ritrovò sala sapeva sarebbe seduto seguire sembrava sentiva sera Signore silenzio sistema spesso sposa stanza stava storia strada strano straordinaria successo suora talora teneva terra testa toccare trattava troppo trovava vedere veniva vestito vicino vino vivere voglio voleva volta volto vuoto