Letteratura e filosofiaStamperia Ferrante, 1872 - 154 pagine |
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... Cabalistica sursero , ed a tanta fama , che più non potevansi , senza arrossire , ignorare . Essendo adun- que ne ' tempi di Dante , come posteriormente pure , molto in voga queste pretese scienze , è incredibile affatto , che ignorate ...
... Cabalistica sursero , ed a tanta fama , che più non potevansi , senza arrossire , ignorare . Essendo adun- que ne ' tempi di Dante , come posteriormente pure , molto in voga queste pretese scienze , è incredibile affatto , che ignorate ...
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... Cabalistica che era occulta ; altrimenti avrebbe errato , se avesse in- teso parlare dell ' Ebraica : gli arcani Cabalistici , e per conseguenza i sensi che si traevano , furono palesi a tutti fino all ' edificazione della Torre di ...
... Cabalistica che era occulta ; altrimenti avrebbe errato , se avesse in- teso parlare dell ' Ebraica : gli arcani Cabalistici , e per conseguenza i sensi che si traevano , furono palesi a tutti fino all ' edificazione della Torre di ...
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... caratteri di verità . ( 1 ) Vedi Pico della Mirandola , Agrippa , Paracelso , Kircher , Schott , e quanti altri hanno sulla Cabalistica scritto . RICERCA INTORNO ALLA ORTHOEPIA DEI LATINI peragro loca nullius ante 138.
... caratteri di verità . ( 1 ) Vedi Pico della Mirandola , Agrippa , Paracelso , Kircher , Schott , e quanti altri hanno sulla Cabalistica scritto . RICERCA INTORNO ALLA ORTHOEPIA DEI LATINI peragro loca nullius ante 138.
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Parole e frasi comuni
adunque alcun alfin Alighieri allor Amor antichi Aristotile avea Bacco barbaro Bosone Bosone da Gubbio buon canto capitolo Cass ch'è Chè chiama chiaro Ciel Cino circolo codice colle crede Dante DANTE ALIGHIERI detto dice diletto Divina Commedia dolce dotti dritto essendo Eunoè fede Figliuol Filosofia forza furono Giove Giudeo gloria gran Greci Gubbio Idem Imen Imperciocchè Inferno JACOPO ALIGHIERI l'uomo Latini legge lingua lume Manuel mente Messer mondo morale morte nome nomina ognor omai onore Padre parla dal principio patria pena Penteo perciocchè Platone poesie poeta politica celebrità popolo poscia pria profferimento Purg Purgatorio quei Quinto Smirneo quod Raffaelli ragione rima Santo secolo segue sentimento sino sommo Sonetto stima suono Tebe temperamenti Tetragrammaton Tindaro tratta uomo VARIANTI E COMENTO varie vede veggio Velio Longo Vendel venne verso Dio Virgilio virtù virtude vizio Zavella Zudeo
Brani popolari
Pagina lxxi - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 114 - Vos, o clarissima mundi Lumina, labentem coelo quae ducitis annum; Liber et alma Ceres, vestro si munere tellus Chaoniam pingui glandem mutavit arista, Poculaque inventis Acheloia miscuit uvis; Et vos, agrestum praesentia numina, Fauni, Ferte simul Faunique pedem Dryadesque puellae: Munera vestra cano.
Pagina 82 - Anchises atque ordine singula pandit. 'principio caelum ac terras camposque liquentes lucentemque globum Lunae Titaniaque astra Spiritus intus alit, totamque infusa per artus mens agitat molem, et magno se corpore miscet.
Pagina lxxii - O somma luce, che tanto ti lievi Da' concetti mortali , alla mia mente Ripresta un poco di quel che parevi; E fa la lingua mia tanto possente, Ch' una favilla sol della tua gloria Possa lasciare alla futura gente; Chè, per tornare alquanto a mia memoria.
Pagina xli - l fondo. Pianga la tua dal bel viso jocondo Di cui tua lingua tanto ben dicea : Ohimè dolente che pianger dovea Ognhomo che sta dentro a questo tondo. Et pianga donque Manoel Giudeo, Et prima pianga 1 suo proprio danno, Poi pianga 'l mal di questo mondo reo. Che sotto 1 sol non fu mai peggior anno : Ma mi conforta che credo che Deo Dante habbia posto in glorioso schanno. Che grande fosse stata l'affezione ed attaccamento, che verso Dante Manoello serbava, e che ne avesse ei ricevuti de...
Pagina lv - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile che m
Pagina lxxii - In me, guardando, una sola parvenza, Mutandom' io, a me si travagliava. Nella profonda e chiara sussistenza Dell...
Pagina 121 - La lingua ch' io parlai fu tutta spenta Innanzi che all' ovra inconsumabile Fosse la gente di Nembrotte attenta : Che nullo effetto mai razionabile, Per lo piacere uman che rinnovella Seguendo 'l cielo, sempre fu durabile. Opera naturale è ch' uom favella ; Ma così o così , natura lascia Poi fare a voi secondo che v
Pagina lxiv - Poi ch'ella avea il parlar così disciolto, Cominciava a cantar sì che con pena Da lei avrei mio intento rivolto. « Io son », cantava, « io son dolce Sirena, Che i marinari in mezzo mar dismago ; Tanto son di piacere a sentir piena.
Pagina lxiv - Saturno; quando i geomanti lor maggior fortuna veggiono in oriente, inanzi all'alba, surger per via che poco le sta bruna : mi venne in sogno una femmina balba, negli occhi guercia e sopra i pie distorta, con le man monche, e di colore scialba.