Letteratura e filosofiaStamperia Ferrante, 1872 - 154 pagine |
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Pagina vii
... che di buon grado me lo mostrasse , percioc- chè io nutriva gran desiderio di osservarlo . Difatti , esaminandolo , ne ammirai i caratteri , e talun'altra cosa io vi notai . Ed egli , il sig . Archivario , mi fece avvertire che infine ...
... che di buon grado me lo mostrasse , percioc- chè io nutriva gran desiderio di osservarlo . Difatti , esaminandolo , ne ammirai i caratteri , e talun'altra cosa io vi notai . Ed egli , il sig . Archivario , mi fece avvertire che infine ...
Pagina lii
... Chè discernea già il bel de la pianura : E così volto innanzi venne prima Quella leonza , che per lo diletto E per la creazion l'una si scima ( 5 ) . VARIANTI E COMENTO ( 1 ) I M. Cass . Io dico ch'anni trentacinque avendo Ediz . del ...
... Chè discernea già il bel de la pianura : E così volto innanzi venne prima Quella leonza , che per lo diletto E per la creazion l'una si scima ( 5 ) . VARIANTI E COMENTO ( 1 ) I M. Cass . Io dico ch'anni trentacinque avendo Ediz . del ...
Pagina lix
... che noi rischiara ( 1 ) un poco stante Una donna gentil ( 2 ) colle sue onde ; E quest'è quella grazia coajutante , La qual descrive il nome di Lucia , Che fa colla ragion veder sì avante . Chè ben conobbe come si salìa Su per li gradi ...
... che noi rischiara ( 1 ) un poco stante Una donna gentil ( 2 ) colle sue onde ; E quest'è quella grazia coajutante , La qual descrive il nome di Lucia , Che fa colla ragion veder sì avante . Chè ben conobbe come si salìa Su per li gradi ...
Pagina lx
... Chè per tre modi corre uom nel difetto Di far peccato , o di superba vita , O per aver dagli occhi mal diletto , O per aver la carne ( 2 ) troppo ardita ( 3 ) . E quinci vengon li sette peccati , Che fa d'ognun la spada sua ferita . Non ...
... Chè per tre modi corre uom nel difetto Di far peccato , o di superba vita , O per aver dagli occhi mal diletto , O per aver la carne ( 2 ) troppo ardita ( 3 ) . E quinci vengon li sette peccati , Che fa d'ognun la spada sua ferita . Non ...
Pagina lxix
... che vedea chiaro Che menava la chiesa santa dietro , Chè le sue carni Dio ed uom portaro . E le tre donne ( 2 ) , che scrive il suo metro , Eran quelle teologiche perfette , Che non si veggon che per divin vetro . L'altre eran quattro ...
... che vedea chiaro Che menava la chiesa santa dietro , Chè le sue carni Dio ed uom portaro . E le tre donne ( 2 ) , che scrive il suo metro , Eran quelle teologiche perfette , Che non si veggon che per divin vetro . L'altre eran quattro ...
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Parole e frasi comuni
adunque alcun alfin Alighieri allor Amor antichi Aristotile avea Bacco barbaro Bosone Bosone da Gubbio buon canto capitolo Cass ch'è Chè chiama chiaro Ciel Cino circolo codice colle crede Dante DANTE ALIGHIERI detto dice diletto Divina Commedia dolce dotti dritto essendo Eunoè fede Figliuol Filosofia forza furono Giove Giudeo gloria gran Greci Gubbio Idem Imen Imperciocchè Inferno JACOPO ALIGHIERI l'uomo Latini legge lingua lume Manuel mente Messer mondo morale morte nome nomina ognor omai onore Padre parla dal principio patria pena Penteo perciocchè Platone poesie poeta politica celebrità popolo poscia pria profferimento Purg Purgatorio quei Quinto Smirneo quod Raffaelli ragione rima Santo secolo segue sentimento sino sommo Sonetto stima suono Tebe temperamenti Tetragrammaton Tindaro tratta uomo VARIANTI E COMENTO varie vede veggio Velio Longo Vendel venne verso Dio Virgilio virtù virtude vizio Zavella Zudeo
Brani popolari
Pagina lxxi - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Pagina 114 - Vos, o clarissima mundi Lumina, labentem coelo quae ducitis annum; Liber et alma Ceres, vestro si munere tellus Chaoniam pingui glandem mutavit arista, Poculaque inventis Acheloia miscuit uvis; Et vos, agrestum praesentia numina, Fauni, Ferte simul Faunique pedem Dryadesque puellae: Munera vestra cano.
Pagina 82 - Anchises atque ordine singula pandit. 'principio caelum ac terras camposque liquentes lucentemque globum Lunae Titaniaque astra Spiritus intus alit, totamque infusa per artus mens agitat molem, et magno se corpore miscet.
Pagina lxxii - O somma luce, che tanto ti lievi Da' concetti mortali , alla mia mente Ripresta un poco di quel che parevi; E fa la lingua mia tanto possente, Ch' una favilla sol della tua gloria Possa lasciare alla futura gente; Chè, per tornare alquanto a mia memoria.
Pagina xli - l fondo. Pianga la tua dal bel viso jocondo Di cui tua lingua tanto ben dicea : Ohimè dolente che pianger dovea Ognhomo che sta dentro a questo tondo. Et pianga donque Manoel Giudeo, Et prima pianga 1 suo proprio danno, Poi pianga 'l mal di questo mondo reo. Che sotto 1 sol non fu mai peggior anno : Ma mi conforta che credo che Deo Dante habbia posto in glorioso schanno. Che grande fosse stata l'affezione ed attaccamento, che verso Dante Manoello serbava, e che ne avesse ei ricevuti de...
Pagina lv - Tu se' solo colui, da cui io tolsi Lo bello stile che m
Pagina lxxii - In me, guardando, una sola parvenza, Mutandom' io, a me si travagliava. Nella profonda e chiara sussistenza Dell...
Pagina 121 - La lingua ch' io parlai fu tutta spenta Innanzi che all' ovra inconsumabile Fosse la gente di Nembrotte attenta : Che nullo effetto mai razionabile, Per lo piacere uman che rinnovella Seguendo 'l cielo, sempre fu durabile. Opera naturale è ch' uom favella ; Ma così o così , natura lascia Poi fare a voi secondo che v
Pagina lxiv - Poi ch'ella avea il parlar così disciolto, Cominciava a cantar sì che con pena Da lei avrei mio intento rivolto. « Io son », cantava, « io son dolce Sirena, Che i marinari in mezzo mar dismago ; Tanto son di piacere a sentir piena.
Pagina lxiv - Saturno; quando i geomanti lor maggior fortuna veggiono in oriente, inanzi all'alba, surger per via che poco le sta bruna : mi venne in sogno una femmina balba, negli occhi guercia e sopra i pie distorta, con le man monche, e di colore scialba.