Immagini della pagina
PDF
ePub

SCENA NONA.

Bellerofonte: Minocle: Melitea : Eurite.

Bell. A Mor gid, che fentito

Ha del mio sangue il pregio,

Mi fa con pensier Regio
Più de l'fato ardite;

Dunque con lieti aufpicij

7

A l'impresa m'accingo: A te col piè s'inchina Il mio cor riuerente Belliffima Reina. S'l mio deuoto affetto Merta qualche mercede Vn dono il cor ti chiede. Arch. Mille te ne prometto. Melif. E mille, e cento mila io ne darei : Min. Parla con me costei?

Bal. Bramo, che queste gemme

Spoglie già de l'amazzoni possenti

Tornino il petto, e'l feno;
Perche fono ornamenti
Di femminil bellezza

A tua

A tua beltà le dono:
Sò, che degne non sono

:

Dituareal grandezza;

E se la mia fortuna

Non vuol ch'io possa offrirti

1

Dono al tuo merto eguale,

Almen mi concedesse

Di dar quanto richiede il mio natale

Min. Vè come è liberale

Arch. Il Juo natale.? ò voce,

Ch'il pensiermi fofpende..

Arch. O quanto volentieri
Da le tue man l'accetto,
N'ornerò il collo, e'l pettos

Anima debellata

Ben è ragion, che vada incatenata;

O Bei diamanti, è fplendidi rubini,
Lauori peregrini.

Arch. Tò prendi Meliftea così bel dono,
E fedele, ed accorta,

Tra miei più cari arredi,

A conferuar lo porta:
Melif. Pregiatissime gemme,
Ch'i baleni apprendeste
Da quegl'occhi viuaci
Dar vi vuò mille baci

1

T

C

Min.

[ocr errors][merged small]

50

ATTO

Min. Baci à che vi perdete?

Portate al labbro mio questa ventura,

Che con foane vfura

Mille per un n'haurete.

Melif. Penfier rio, cura mordace,

Ch'il cor struggi,

Fuggi, fuggi

Dal mio sen, che spera pace;
Riso al fine

Lungho pianto ha per confine:

Min. Bizzaria cofi ardita
De cori è calamita.

Bell. Non ti fia graue incarco,
Se m'ami, ò Padre caro,

Di gir veloce ad apprestar l'imbarco.
Min. Gradito vffitio si; ma troppo amare.
Beil. Forfi giunfi importuno
A sturbar ne' tuoi canti

D'amor i pregie i vanti?

Arch. Cantar vanti d'amore

Alcun non vdi mai la voce mia;

Io non sò chi fi fia

Ne conofcer mi curoa

Vna fantasma errante

Viuitù forse amante ? C

Bell. Si cofi non vineffi

Arch.

PRIMO.

54

Arch. E l'amata ha per te gl'affettistessi ?

Bell. Temo di nò ch'ignoto

Gl'èmio foco el martire.

Arch. E pcrchenol scoprire?
Bell. Ilmio picciolo merto.

Tarpa l'ali à l'ardire.

1

Arch.Dama fia d'alto grado in corte,ò fuori

Non fia che del tuo foco

Contenta non s'honori

Ma quella, ch'ha dal Ciel si nobil forte,
E' di fuori, ò dicorte?

Bell. Di corte, e qui presente.
Arch. Eurite è dunque quella?
Bell. Eurite nò mio feno

Più nobil fiamma incende

Euri. Senti quanto presume,cite pretende. Arch. Ed ecco Meliftca,

Ohime, di chi di noi parla,& intende?

Bell. Hor, che di palesarmi
Era il cor rifoluto,

La fortuna contraria à miei dissegni

Fàritornar costei;

Onde conuien, che d'altro

A fauellar m'ingegni..

Melif. Sotto fidata chiave,

Fra tuoi ricchi ornamenti,

[blocks in formation]

Di furto il nobil dontimor non have.

Arch. Ben faceste; Hor che devo
Per Bellerofonte?

Bell. Nulla, fuor, che dal Cielo
Implorarmi faluezza;
Vuol il Rè mio Signore,
Che contro la fierezza
De l'horrenda Chimer a

4

Io vada tosto à cimentar mia spadas
Spera, che per me cada,
E ch'ella vinta, al fine

Risorga hoggi Patera.
Arch. Oime contro quel mostro?
Tutta tremo, e m'aghiaccio
Deh lascia questa impresa.
Bell. , che troppo mi pesa
LVbbidir al mio Sire.
Melif. E vn andar a morire.
Bell. Morirò gloriofo.
Arch. Già che gir ti conuiene,
Questo ferico cinto,

L

Cui d'or miaman trapunfe
Ne la battaglia contro il mostro fiero

T'orni il braccio guerriero;

Và, pugna, e trionfante

Riedi à le licie arene

Cana

« IndietroContinua »