Storia delle compagnie di ventura in Italia, Volume 1

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Giuseppe Pomba e C., 1847
 

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Brani popolari

Pagina xxix - Averrois, che il gran comento feo. 49 lo non posso ritrar di tutti appieno, Perocchè sì mi caccia il lungo tema, Che molte volte al fatto il dir vien meno. 50 La sesta compagnia in duo si scema : Per altra via mi mena il savio Duca, Fuor della queta nell' aura che trema ; E vengo in parte, ove non è che luca.
Pagina 255 - ... chi non è mercatante e che abbia cerco il mondo e veduto le strane nazioni delle genti, e tornato alla patria con avere, non è riputato da niente. E questo amore ha si accesi gli animi loro, che da un tempo in qua pare che ne nascano naturali a ciò, e...
Pagina 291 - Molti cavalieri napoletani (narra uno storico) impazienti dell'ozio e spinti da studio di gloria, si congregarono in diverse compagnie, e sotto diverse insegne, ea guisa di cavalieri erranti andavano, mentre il regno stava in pace, mostrando il loro valore per diverse parti del mondo, dove sentivano che fosse guerra ; e avevano tra loro alcuni obblighi di fratellanza con molta fede e cortesia osservati Però di tante compagnie non si ha memoria chi; di tre.
Pagina 255 - Fiorentini di cercare loro vita per industria; e per questo sono usciti fuori di loro terreno a cercare altre terre e provincie e paesi, dove uno e altro ha veduto da potersi avanzare un tempo e fare tesoro, e tornare a casa: e andando a questo modo per tutti i regni del mondo e cristiani e infedeli, hanno veduto i costumi delle altre nazioni, e fatto in loro abito delle cose vantaggiate...
Pagina xx - ... pienamente esprime lo stato della nazione, quanto meno questa è discosta dalla barbarie. E per vero dire, allorché la necessità mette le armi in pugno ad ogni uomo; allorché l'amministrazione, la giustizia, la guerra, la religione in una sola mano sono strette, la storia della milizia è la storia della nazione. Quando vedrai l'una disgiunta dall'altra, molti progressi avrà già fatto la civiltà. Pur, come lo stato naturale delle genti è la pace, così il fondamento d...
Pagina 156 - Ma se io non potrò avere lo delinquente , puniroe lo figliuol suo v vero li figliuoli del delinquente , se lui u se loro potrò avere. Ma se lo figliuolo u vero li figliuoli del delinquente avere non potrò, puniroe lo padre del delinquente, se io lo potrò avere , cosi in avere , come in persona ad mio arbitrio... Et non dimeno li loro beni, poiché in del bando saranno incorsi, siano pubblicati al comuno di Pisa, et siano guasti et distructi...
Pagina 365 - ... concedentes tibi merum et purum imperium et gladii potestatem : et ut in facinorosos animadvertere valeas vice nostra, purgando provinciam, malefactores inquiras, et punias inquisitos et specialiter eos qui stratas et itinera publica ausu temerario violare prasumunt.
Pagina 155 - Gli artefici grossi e minuti attendevano a sgombrare le loro mercatanzie, e così i cittadini a fortificarsi di fanti del contado loro amici; e asserragliavansi intorno alle vie e alle case loro, per temenza di non essere rubati e arsi dal popolo minuto....
Pagina 130 - ... che l'esegui va. Facevasi cavalcata, allorché cavalli, arcieri e balestrieri mettevansi a breve impresa di assalto o depredazione , senza carroccio e padiglione maestro. All'oste o esercito generale concorreva tutta la popolazione a cavallo ea pié, concorrevano tutti i gonfaloni, tutte le compagnie; sicché nel campo stava tutto lo Stato. Quando i nomi di Guelfo e Ghibellino smembrarono l'Italia in due parti alternanti nel dominare, qua e là i Comuni raggruppavansi in leghe le une alle nltre...
Pagina xv - Comuni a quella della nazionale indipendenza, « allorché nuove dominazioni, nuovi popoli e nuovi costumi sorsero « a mutare fra noi animo , intenti e fortuna » ; ma con questo quanto v' ha di grande e di sublime nelle virtù de' popoli tutto trascrisse a suscitare generosità e valore.

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