Flores sententiarum: raccolta di 5000 sentenze, proverbi e motti latini di uso quotidiano in ordine per materie con le fonti indicate, schiarimenti e la traduzione italianaHoepli, 1926 - 638 pagine |
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Parole e frasi comuni
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Brani popolari
Pagina 368 - Pel dolce veleno della pigrizia, la vigoria del corpo a poco a poco svanisce. [DANTE, /«/"., 24, 47-51: « che seggendo in piuma, In fama non si vien, né sotto coltre; Senza la qual chi sua vita consuma, Cotal vestigio in terra di sé lascia, Qual fumo in aere, ed in acqua la schiuma »]. Bona terra, mala gens. (BlNDER,
Pagina 413 - vostro, ea lungo Ponderate qual soma l'ómer sfugge E quale puote sopportare. [L. BORSINI, Noviss. Galateo: « Prima di porre in carta andate adagio, O scrittori, e mirate a guadagnarvi Dei viventi e dei posteri il suffragio »]. .... Ubi plura nitent in carmine, non ego paucis Offendar maculis, quas aut incuria fudit, Aut humana parum cavit natura. . (GRAZIO,
Pagina 361 - francheggia Sotto l'usbergo del sentirsi pura». E nel Purgatorio, 7, 121-123, dice che di rado la probità dai padri passa nei figli, perché Dio vuole che la si riconosca suo dono: « Rade volte risurge per li rami L'umana probitade: e questo vuole Quei che la da, perché da lui si chiami »]. Potius mori quam
Pagina 505 - Quanti si tengon or lassù gran regi, Che qui staranno come porci in brago, Di sé lasciando orribili dispregi. » E in Purgai., 12, 70-72 : « Or superbite ; e via col viso altiero, Figliuoli d'Èva, e. non chinate "1 volto, SI che veggiate il vostro mal sentiero
Pagina 155 - Suave mari magno turbantibus aequora ventis, E terra magnum alterius spectare laborem. (LUCREZIO, 2, 1-2). Da porto sicuro guardare i grandi travagli dei naviganti tra le tempeste del gran mare [del mondo, è gioia egoistica]. Tua res agitur, paries cum proximus ardet. (GRAZIO,
Pagina 11 - Amici - Amicizia (v. pure ADULAZIONE, AFFABILITÀ, AVVERSITÀ, COSE SECONDE, FORTUNA, OSPITE) : Absentem qui rodit amicum, Qui non defendit, alio culpante, solutos Qui captat risus hominum famamque dicacis, Fingere qui non visa potest, commissa tacere Qui nequit: hic niger est, hunc tu, Romane, caveto,
Pagina 205 - onesto, Un umil volger d'occhi, un"andar grave, Un parlar sì benigno e sì modesto, Che parea Gabriel che dicesse "Ave". Era brutta e deforme in tutto il resto : Ma nascondea queste fattezze prave Con lungo abito e largo ; e sotto quello, Attossicato avea sempre il coltello »]. Fraus sublimi
Pagina 559 - 117). Quindi è che rado noi trovar possiamo Chi felice si vanti esser vissuto, E, trapassato della vita il corso, Qual sazio commensal parta contento. Indulge genio, carpamus dulcia: nostrum est Quod vivis; cinis et manes et fabula fies, Vive memor leti: fugit bora; hoc, quod loquor, [inde est.
Pagina 53 - La città è travagliata da questi due vizi: l'avarizia e la lussuria ; e queste pesti hanno rovinato tutte le grandi cose dell'impero. Dives qui fieri vult Et cito vult fieri. Sed quae reverentia legum, Quis metus aut pudor est unquam properantis [avari ? (GIOVENALE, Sai. 14, 176-178). Ricco chi vuoi farsi, ricco Si vuoi far repente. Or,
Pagina 337 - Se tanto l'onesto che il disonesto hanno una fine eguale, è da uomo rigoroso il morir degnamente. Soles occidere et redire possunt: Nobis, cum semel occidit brevis lux, Nox est perpetua una dormienda.