La divina commedia: InfernoNella stamperia de Romanis, 1820 |
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Brani popolari
Pagina xlix - ponga mente alla selva di Dante : ,, Nel mezzo del cammin di nostra vita . ,, Mi ritrovai per una selva oscura , ., Che la diritta via era smarrita . „ Ahi quanto a dir qual era è cosa dura ,, Questa selva selvaggia ed aspra e forte , ,, Che nel pensier rinnuova la paura . ,, Tanto è amara che poco è più morte
Pagina 103 - attende là , per qui mi mena , Forse cui Guido vostro ebbe a disdegno. 64 Le sue parole e 1 modo della pena M' avevan di costui già letto il nome : Però fu la risposta così piena. 67 Di subito drizzato gridò : come Dicesti, egli ebbe ? Non viv' egli ancora ? Non fiere gli occhi suoi lo dolce lome?
Pagina 314 - che 1' altro Sol nel mondo uscio . 55 Come un poco di raggio si fu messo Nel doloroso carcere, ed io scorsi Per quattro visi il mio aspetto stesso, 58 Ambo le mani per dolor mi morsi ; E quei , pensando eh' io '1 fessi per voglia Di manicar, di subito levorsi,
Pagina 30 - al fiume di parlar mi trassi. 82 Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo, Gridando : guai a voi, anime prave ! 85 Non isperate mai veder lo ciclo; I' vegno per menarvi ali' altra riva , Nelle tenebre eterne, in caldo, e in
Pagina 286 - guancia. E poi la medicina mi riporse. 4 Così od' io che soleva la lancia D' Achille e del suo padre esser cagione Prima di trista e poi di buona mancia . 7 Noi demmo 1 dosso al misero vallone, Su per la ripa che '1 cinge d' intorno , Attraversando senza alcun sermone
Pagina 100 - non pur ora a ciò disposto . 22 O Tosco, che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto, Piacciati di restare in questo loco . a5 La tua loquela ti fa manifesto Di quella nobil patria natio, Alla qual forse fui troppo molesto . 28 Subitamente questo suono uscio
Pagina lxxxvi - Ed una lupa che di tutte brame Sembiava carca nella sua magrezza, E molte genti fé già viver grame . 5a Questa mi porse tanto di gravezza Con la paura eh' uscia di sua vista, Ch' i' perdei la speranza dell' altezza . 55 E quale è quei che volentieri acquista, E giugne '1 tempo che perder lo face,
Pagina 21 - r er me si va nella città dolente : Per me si va nell" eterno dolore : Per me si va tra la perduta gente : 4 Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate , La somma sapienza , e
Pagina 274 - la vostra semenza ( Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza . 121 Li miei compagni fec'io sì acuti Con questa orazion picciola al cammino , Ch'appena poscia gli averei
Pagina 17 - Che mi sedea con l'antica Rachele. Disse : Beatrice , loda di Dio vera, Che non soccorri quei, che t'amò tanto, Ch' uscio per te della volgare schiera ? Non odi tu la pietà del suo pianto , Non vedi tu la morte, che '1 combatte Su la fiumana ove 1 mar non ha vanto