Iconografia Dantesca: Le Rappresentazioni Figurative Della Divina Commedia Per Ludovico Volkmann

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L.S. Olschki, 1898 - 166 pagine
 

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Parole e frasi comuni

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Pagina 97 - Non giunge quel che tu d' ottobre fili. Quante volte del tempo che rimembre, Legge, moneta, e uficio, e costume * Hai tu mutato, e rinnovato membre! E se ben ti ricorda, 2 e vedi lume, Vedrai te simigliante a quella inferma, Che non può trovar posa in su le piume, Ma con dar volta suo dolore scherma.
Pagina 33 - Quando mi vide star pur fermo e duro, Turbato un poco, disse: Or vedi, figlio, Tra Beatrice e te è questo muro.
Pagina 9 - Voi altri pochi che drizzaste il collo per tempo al pan de li angeli, del quale vivesi qui ma non sen vien satollo, metter potete ben per l'alto sale vostro navigio, servando mio solco dinanzi a l'acqua che ritorna equale. Que' gloriosi che passaro al Coleo non s'ammiraron come voi farete, quando lason vider fatto bifolco.
Pagina xiv - ... 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno, ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso. Per la qual cosa avvenne un giorno in Verona (essendo già divulgata per tutto la fama delle sue opere, e massimamente quella parte della sua Commedia, la quale egli intitola Inferno...
Pagina x - Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui è oscura. Così ha tolto l' uno all' altro Guido La gloria della lingua ; e forse è nato Chi l' uno e l
Pagina xiv - Fu adunque questo nostro poeta di mediocre statura, e poiché alla matura età fu pervenuto, andò alquanto curvetto, ed era il suo andare grave e mansueto; di onestissimi panni sempre vestito in quello abito ch'era alla sua matura età convenevole. Il suo volto fu lungo, e...
Pagina xiv - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quello di sopra avanzato; il colore era bruno ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.
Pagina xv - Vedete colui che va nell'Inferno, e torna quando gli piace, e quassù reca novelle di coloro che laggiù sono? » Alla quale una di loro rispose semplicemente:
Pagina 8 - Desiderosi d'ascoltar, seguiti « Dietro al mio legno, che cantando varca; « Tornate a riveder li vostri liti, « Non vi mettete in pelago, chè forse « Perdendo me, rimarreste smarriti. « L'acqua eh' io prendo giammai non si corse : « Minerva spira, e conducemi Apollo, « E nove Muse mi dimostran l
Pagina 62 - Che troppo agli orbi il suo splendor s' accese; Biasmar si può più 'l popol che l' offese , Qi' al minor pregio suo lingua salire. Questi discese ai regni del fallire Per noi insegnare , e poscia a Dio n' ascese ; E l' alte porte il ciel non gli contese, Cui la patria le sue negò d

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