L'osservatore fiorentino sugli edifizj della sua patria, Volumi 7-8

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Presso Gaspero Ricci, 1821
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 72 - Chommoda dicebat, si quando commoda vellet Dicere, et insidias Arrius hinsidias, Et tum mirifice sperabat se esse locutum, Cum quantum poterat dixerat hinsidias.
Pagina 47 - Torquato Tasso. Addio, addio, amico; addio — e senza concedere al riconosciuto architetto, che a quello inaspettato incontro era restato sopraffatto oltremodo, un momento di tempo da poterlo né con parole né con fatti trattenere, se ne montò a cavallo, si parti a buon passo, e non mai più si rivedde. A Bernardo parve un...
Pagina 85 - ... bastioni era di mattoni crudi fatti di terra pesta mescolata col capecchio trito; il di dentro era di terra e stipa molto bene stretta e pigiata insieme. Fu biasimato da alcuni Michelagnolo...
Pagina 114 - Firenze andar fuori assai , s' usano in capo tocchi , e in dosso cappe chiamate alla Spagnuola , cioè colla capperuccia di dietro, la quale chi porta il giorno, solo che soldato non sia , è riputato sbricco, e uomo di cattiva vita. In casa s...
Pagina 117 - E' si truova una donna col becchetto frastagliato avvolto sopra il cappuccio ; il notaio mio dice : 'Ditemi il nome vostro; perocché avete il becchetto intagliato; la buona donna piglia questo becchetto che è appiccato al cappuccio con uno spillo, e recaselo in mano, e dice ch'egli è una ghirlanda.
Pagina 110 - ... calzari sanza ornamenti, e passavansi le maggiori d'una gonnella assai stretta di grosso scarlatto d'Ipro, o di Camo, cinta ivi su d'uno scaggiale all'antica, e uno mantello foderato di vaio col tassello sopra, e portavanlo in capo; e le comuni donne vestite d'uno grosso verde di Cambragio per lo simile modo, e lire cento era comune dota di moglie, e lire dugento o trecento era a quegli tempi tenuta isfolgorata; e le più delle pulcelle aveano venti o più anni, anzi ch'andassono a marito.
Pagina 47 - Buontalenti per convenienza ristette alquanto, quando il forestiere s' accostò a lui, e cosi gli parlò — Sete voi quel Bernardo Buontalenti. di cui tanto altamente si parla per le maravigliose invenzioni che partorisce ogni dì l'ingegno vostro? e quegli particolarmente che ha inventate le stupende macchine per la commedia recitatasi ultimamente, composta dal Tasso ? — Io son Bernardo Buontalenti — rispose — , ma non tale nel resto, quale si compiace stimarmi la vostra bontà e cortesia...
Pagina 195 - n lamentevol suono, Ch'io non udii, che troppo era lontano, Sciolse la lingua : et ecco in un momento Che l'uno e l'altro leggiadretto piede, Che pur dianzi al fuggir parve aura o vento...
Pagina 112 - Fiorentini, passato il diciottesimo anno, é, la state, quando vanno per la città, una. vesta o di saia o di rascia nera, lunga quasi infino a' talloni, e a' dottori ed altre persone più gravi senza quasi, soppannata di taffettà, ed alcuna volta d'ermisino, o di tabi, ' quasi sempre di color nero, sparata dinanzi e dai lati, dove si cavano fuori le braccia, ed increspata da capo, dove...
Pagina 63 - ... insieme il re ei Fiorentini in questa sentenza: che rimesse tutte le ingiurie precedenti, la città di Firenze fosse amica, confederata, e in protezione perpetua della corona di Francia; che in mano del re per sicurtà sua rimanessero la città di Pisa, la terra di Livorno con tutte le loro fortezze ; le quali fosse obbligato restituire senza alcuna spesa a...

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