L'esclusa

Copertina anteriore
Giunti Editore, 1994 - 182 pagine
A questo romanzo di impianto naturalistico, Pirandello lavorò in tempi diversi e ne trasse anche una commedia: L'uomo, la bestia e la virtù. Si narra la storia di Marta, che viene cacciata di casa dal marito dietro il sospetto di un tradimento che si riduce invece a qualche lettera appassionata e filosoficheggiante che le indirizza un intellettuale del luogo, Gregorio Alvignani, deputato al Parlamento. Creduta colpevole da tutti e persino dal padre, Marta,dopo aver cercato di guadagnarsi la vita in paese, accetta un posto di maestra a Palermo. Sarà qui che tornerà ad affacciarsi l'ombra del marito e che lei, giovane e bella, diventerà facilmente vittima dell'Alvignani. Ma la sua scelta la porterà al distacco da tutti coloro che l'avevano esclusa.
 

Pagine selezionate

Sommario

Sezione 1
3
Sezione 2
10
Sezione 3
17
Sezione 4
25
Sezione 5
35
Sezione 6
45
Sezione 7
68
Sezione 8
87
Sezione 10
109
Sezione 11
115
Sezione 12
134
Sezione 13
139
Sezione 14
167
Sezione 15
170
Sezione 16
181
Copyright

Sezione 9
93

Altre edizioni - Visualizza tutto

Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 26 - Non ci sentiamo guizzar dentro, spesso, pensieri strani, quasi lampi di follia, pensieri inconseguenti, inconfessabili finanche a noi stessi, come sorti davvero da un'anima diversa da quella che normalmente ci riconosciamo?
Pagina xl - Bruciatemi. E il mio corpo, appena arso, sia lasciato disperdere, perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l'urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui».
Pagina 4 - Senza giacca, con la camicia floscia celeste, un po' stinta, aperta sul petto irsuto, e le maniche rimboccate sulle braccia pelose, aspettava che lo servissero. Gli sedeva a destra la sorella Sidora, pallida e aggrottata, con gli occhi acuti adirati e sfuggenti sotto il fazzoletto di seta nera che teneva sempre in capo. A sinistra, il figlio Niccolino, spiritato, con la testa orecchiuta da pipistrello sul collo stralungo, gli occhi tondi tondi e il naso ritto.
Pagina 3 - Pentàgora s'era già seduto a tavola tranquillamente per cenare, come se non fosse accaduto nulla. Illuminato dalla lampada che pendeva dal soffitto basso, il suo volto tarmato pareva quasi una maschera sotto il bianco roseo della cotenna rasa, ridondante sulla nuca. Senza giacca, con la camicia floscia celeste, un po' stinta, aperta sul petto irsuto, e le maniche rimboccate sulle braccia pelose, aspettava che lo servissero.
Pagina 168 - E quante occasioni imprevedute, imprevedibili occorrono nella vita, ganci improvvisi che arraffano le anime in un momento fugace, di grettezza o di generosità, in un momento nobile o vergognoso, e le tengon poi sospese o sull'altare o alla gogna per l'intera esistenza, come se questa fosse tutta assommata in quel momento solo, d'ebbrezza passeggera o d'incosciente abbandono?...
Pagina xxxv - Studi verghiani» («Oggi più che mai è nostra questa concezione dei vinti che vive nell'opera immortale del nostro più grande scrittore vivente») . Il regista Augusto Camerini realizza il film muto Ma non è una cosa seria, ricavato dalla commedia omonima in collaborazione con Arnaldo...
Pagina 18 - Certo, con segreto dispetto, avvertiva il troppo studio nei suoi di non far mai cosa che gli desse pretesto di lamentarsi minimamente; e sospettava che molte cose gli fossero nascoste; se qualcuna poi veramente ne scopriva anche dopo molto tempo, lasciava prorompere furibondo il dispetto accumulato, senza riflettere che ormai quelle escandescenze erano fuor di luogo, e che infine s'era fatto per non dargli dispiacere. Si sentiva estraneo nella sua stessa casa; gli pareva che i suoi lo tenessero per...
Pagina 26 - A ogni donna onesta, che non fosse brutta, poteva capitar facilmente di vedersi guardata con strana insistenza da qualcuno; e se colta all'improvviso, turbarsene; se prevenuta della propria bellezza, compiacersene. Ora a nessuna donna onesta, nel segreto della propria coscienza, sarebbe sembrato di commettere peccato in quell'istante di turbamento o di compiacenza, carezzando col pensiero quel desiderio suscitato, immaginando in uno sprazzo fuggevole un'altra vita, un altro amore...
Pagina xi - La vita nuda, la natura senz'ordine almeno apparente, irta di contradizioni, pare all'umorista lontanissima dal congegno ideale delle comuni concezioni artistiche, in cui tutti gli elementi, visibilmente, si tengono a vicenda ea vicenda cooperano.
Pagina 127 - Vive nell'anima nostra l'anima della razza o della collettività di cui siamo parte; e la pressione dell'altrui modo di giudicare, dell'altrui modo di sentire e di operare, è risentita da noi inconsciamente: e come dominano nel mondo sociale la simulazione e la dissimulazione, tanto meno avvertite quanto più sono divenute abituali, così simuliamo e dissimuliamo con noi medesimi, sdoppiandoci e spesso anche moltiplicandoci.

Informazioni bibliografiche