IL Politecnico: repertorio mensile di studj applicati alla prosperità e coltura sociale

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L. di Giacomo Pirola, 1867
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 634 - Dunque nostra veduta, che conviene Essere alcun de' raggi della mente Di che tutte le cose son ripiene, Non può di sua natura esser possente Tanto, che suo principio non discerna Molto di là, da quel eh' egli è, parvente. Però nella giustizia sempiterna La vista che riceve il vostro mondo, Com...
Pagina 631 - Nel ventre tuo si raccese l' amore Per lo cui caldo nell' eterna pace Così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridiana face Di caritade, e giuso intra i mortali Se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, Che qual vuol grazia ea te non ricorre , Sua disianza vuol volar senz
Pagina 634 - Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto.
Pagina 3 - Ditemi il nome vostro, però che avete il becchetto intagliato —, la buona donna piglia questo becchetto che è appiccato al cappuccio con uno spillo, e recaselo in mano, e dice ch'egli è una ghirlanda.
Pagina 631 - Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, In te magnificenza, in te s'aduna Quantunque in creatura è di bontate.
Pagina 162 - Non è il mondan rumore altro che un fiato di vento, che or vien quinci ed or vien quindi, e muta nome, perchè muta lato. 103 Che voce avrai tu più, se vecchia scindi da te la carne, che se fossi morto innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 106 pria che passin mill
Pagina 428 - ... nel luogo più famoso, più nobile e più bello di quanti mai io ne abbia al mondo veduti, ove i maggiori suoi tra splendide pompe menaron superbi trionfi, ei come servo vile, spinto a furia di popolo e obbrobriosamente spogliato delle insegne ducali, mozzo del capo miseramente mori, e le porte del tempio e del palagio, l'atrio e la scala marmorea già di festivi adornamenti, e delle nemiche spoglie soventi volte abbellite e superbe, del proprio sangue ebbe macchiato. Del luogo ti ho detto. Ora...
Pagina 3 - Va il notaio all'altra che porta gli ermellini, e dice: « Che potrà apporre costei? ». « Voi portate gli ermellini », e la vuole scrivere; la donna dice: « Non iscrivete, no, che questi non sono ermellini, anzi sono lattizzi » "; dice il notaio:
Pagina 481 - Latino per mandato del papa fece la pace tra guelfi e' ghibellini di Firenze, e tutte l'altre della città. In questi tempi i grandi guelfi di Firenze riposati delle guerre di fuori con vittorie e onori, e ingrassati sopra i beni de' ghibellini usciti, e per altri loro procacci, per superbia e invidia cominciarono a (i 1 6) riottare tra loro, onde nacquero in Firenze più brighe e nimistadi tra' cittadini, mortali, e di fedite.
Pagina 599 - ... decoretur, qua etiam Civitates, et populi ab oppressionibus defenduntur, et ipsorum jura tuentur, et augentur in melius, volentes ipsam, et ejus species non solum manutenere , sed etiam...

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