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simo ti diverrà del conversare co'savj: non t'avvedrai come e quando faccia pro, e sentirai che grande pro t' avrà fatto.

7. Seneca terzo de ira. La buona contrada e la buona aere non giovan tanto al corpo, come agli animi non ben şani conversare con migliori di sè. La qual cosa quanto possa conoscerai, vedendo che le fiere bestie (1) per lo conversare degli uomini diventano mansuete.

F. BARTOLOMMEO DA S. CONCORDIO.

XXIX. Di conversare gli antichi.

1. Ancora conversare cogli antichi è da lodare. 2. Ecclesiastico. Non trapassi da te lo ragionare degli antichi, perocchè egli appararono dai loro padri, e tu da loro apparerai senno e saprai rispondere quando bisognerà.

3. Ambrosio primo de officiis. Se coloro che non sanno la contrada, volendo prendere la via, s'accostano volentieri con chi bene la sa; quando maggiormente i giovani cogli antichi debbono prendere la via della vita che è loro nuova, acciocchè errare non possano, e dalla verace strada della vertude (2) non torcano?

4. Job. Negli antichi è sapienza, e in chi ha molto tempo è prudenza.

vedremo qui, e in contradio per contrario, in rado per raro ec. ( Vedi Salviati Avver. t. 2, facc. 258). Così i latini dissero meridies per medidies.

(1) Le fiere bestie. Vedi la nota 3, a facc. 222. (2) Vertude cioè virtù. Vedi la nota 1, a facc. 75, e la nota 1, a facc. 66.

5. Aristotile nel settimo della Politica. Potenza è ne' giovani; sapienza ne' vecchi.

6. Tullio de senectute. Matta prontezza è della fiorita età, grande senno dell' antica.

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F. BARTOLOMMEO DA S. CONCORDIO.

XXX. Religione (1).

1. Dove è Religione, si presuppone ogni bene; dove manca si presuppone ogni male. 2. E impossibile che chi comanda sia riverito da chi dispregia Iddio.

3. I Governi che si vogliono mantenere incorrotti hanno sopra ogni altra cosa a mantenere incorrotte le cerimonie della Religione, e tenerle sempre nella loro venerazione.

4. Non conviene che gli uomini nei dì festivi si stiano oziosi per i ridotti.

5. Fra tutte le qualità che distinguono un cittadino nella sua patria, è l'esser sopra tutti gli altri uomini liberale e magnifico, specialmente nei pubblici edifizj di chiese, monasterj e case per i poveri, infermi e pellegrini.

6. Il buon cittadino, benchè negli edifizj e nei tempj e nelle elemosine spende continuamente, si duole che mai (2) ha potuto spender

(1) Come fra Bartolommeo da S. Concordio raccolse dagli antichi e bellamente ordinò alcune sentenze così altri nel 1771 stampò in Roma con bell'ordine disposte alcune sentenze prese dagli scritti del Machiavelli, e le intitolò: La mente di un uomo di stato. Da questo libretto, che è tutto incontamina to abbiamo tolte le sentenze che qui diamo.

(2) Mai. Il Corticelli, lib. 2, cap. 14, S. 2, di

tanto in onor di Dio, che lo trovi ne'suoi libri debitore.

7. Il buon cittadino deve essere misericordioso e dare elemosine non solamente a chi le domanda, ma molte volte al bisogno de' poveri, senza esser domandato, soccorrere.

8. In un popolo corrotto, perchè la religione è il timore di Dio è spento, il giuramento e la fede data, tanto basta (1) quanto ella è utile: di che gli uomini si vagliono non per osservarlo, ma perchè sia mezzo a più facilmente ingannare.

MACHIAVELLI.

XXXI. Del diritto delle Genti nato col

Cristianesimo.

1. Presso i Gentili gli uomini vinti in guerra, o si ammazzavano o rimanevano in perpetuo schiavi, dove menavano la loro vita miseramente. Le terre vinte o si desolavano, o n'erano cacciati gli abitatori, tolto i loro beni,

ce: « Mai vale in alcun tempo: onde per farlo ne» gare, conviene aggiugnerli la negativa ». E poco, dipoi: « Si trova in senso negativo senza la negativa ». Bisogna per altro che quando si usa così non possa cagionare equivoco, ma dal contesto sia chiara la sua forza di negare, come qui. Volendo poi met tere la negativa (il che per ordinario sarà bene ), non è necessario che sia non ma può essere Ne niuno ec. Su di che vedi il Bartoli, Torto e Dirit to, S. 8.

(1) Basta. Il verbo bastare si usò in senso di conservarsi mantenersi, durare: senso che, se bene si consideri, non è poi tanto lontano dal primitivo, quanto a primo aspetto può parere.

mandati dispersi per il mondo, tantocchè i superati in guerra, pativano ogni ultima miseria. Ma la Cristiana Religione ha fatto sì, che dei vinti, pochi se ne ammazzano, niuno si tiene Jungamente prigione, perchè con facilità si liberano le città non si disfanno, gli uomini, si lasciano ne' beni loro.

2. I nostri principi cristiani nelle loro conquiste amano egualmente le citta loro soggette, e Jasciano loro le arti tutte, e quasi tutti gli ordini antichi, a differenza dei barbari principi orientali, destruttori de' paesi e dissipatori di tutte le civiltà degli uomini.

MACHIAVELLI.

XXXII. Costumi, leggi e giustizia.

1. Come i buoni costumi per mantenersi han; no bisogno di buone leggi, così le leggi per mantenersi hanno bisogno di buoni costumi.

2. Ne costumi si deve vedere una modestia grande. Mai si deve far atto, o dir parole che dispiacciasi, deve esser riv rente ai maggiori, modesto con gli eguali e con gl' inferiori piacevole; le quali cose fanno amarsi da tutta la città.

3. In un popolo corrotto, i giovani sono oziosi, i vecchi lascivi, e ogni sesso e ogni età è piena di brutti costumi. Al che le leggi buone, per esser dalle usanze guaste, non rimediano.

4. Da tal corruzione nasce quella avarizia che si vede ne' cittadini, e quell' appetito non di vera gloria, ma di vituperosi onori, dal quale dipendono gli odj, le inimicizie, i dissapori, le sette, dalle quali nascono afflizioni di buo

ni, esaltazioni di tristi; perchè i buoni confidatisi nell'innocenza loro, non cercano come i cattivi di chi straordinariamente li difenda e onori tantochè indifesi e inonorati rovinano.

5. È debito ed ufficio d'ogni uomo, dove pretendesse ragione, addimandarla per via ordinaria; e mai non adoperar forza.

6. Fra i congiunti si appartiene di acconciare amorevolmente le cose loro, più tosto che per la via dei litigi ed il comporli insieme è cosa lodevole,

7. Chi giudica, deve udire amorevolmente le parti, e far ragione e giustizia a chi l'ha indifferentemente,

8. Nello scrivere o parlare ad un giudice per chi ti ha ricerco di favore in una sua causa non gli dirai altro, se non che potendolo aiutare, non partendo punto dalla giustizia, ti sarà caro.

MACHIAVELLI.

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