tiva grazia di narrare quanto incantano! Con quelle tante notizie e con quella viva espressione degli umani costumi, quanto istruiscono! E quella bell' anima che da quella candida narrazione traluce sarà stata capace di malignità verso gli estranei, di vile e interessata affezione verso i suoi signori? Lò pensi chi ama di fingere l'uomo sempre malvagio: io nol penso già. Ma l'opera del Vasari, a dispetto dei suoi nemici, Sarà perpetua. Lo disse il Caro; e fin qui fu profeta, e se gli uomini non perdano tutti affatto il cervello, anche in avvenire sarà. (Vedi facc. 243 ). VILLANI GIOVANNI, fiorentino, scrisse dodici libri di Croniche della sua patria, cominciando dalla torre di Babel fino all' anno in cui egli morì. Egli è lodato specialmente per leggiadra semplicità; ma nella sintassi alcuna volta fu mal diligente. Circa la fede che deve darsi a' racconti di lui, vedi le Considerazioni generali § VI, facc. 18. Per ciò che spetta al suo stile istorico, vedi ciò che abbiam detto del Malespini. Visse dal 1280 al 1348. Vedi a facc. 220. VILLANI MATTEO, fratello del precedente, continuò la cronica in XI libri dal tempo in cui l'aveva lasciata Giovanni sino al 1363, in cui morì di peste. » La storia di costui, scevra di fa» vole, poichè narrò unicamente i suoi tempi, » abbraccia l'Europa: e per la varietà degli >> accidenti e il candore della narrazione è gu» stosissima. Così un grande conoscitore dei nostri scrittori. Pietro Giordani. Vedi facc. 108. VILLANI FILIPPO, figliuol di Matteo, finì l' isto̟ ria del padre. Oltre a ciò scrisse in latino le Vite degli uomini illustri fiorentini, che furono volgarizzate non so da chi. ZANOTTI FRANCESCO MARIA, bolognese, valoroso matematico, filosofo, oratore e poeta. In tutte le cose italiane di lui (per niente dire delle latine) >> si vede una grazia di stile che inna» mora. Io non dico che egli sia scrittore puris>>simo nel fatto della lingua, nè volle esser ta» le. Ma come il Castiglione seguì una certa li» bertà, la quale pure non è senza grazia «. Così il Lucchesini, Illustraz. ec. part. 1. cap. 12. E il Colombo nel suo catalogo; F. M. Zanolli è uno di quegli scrittori che si possono seguire, direi quasi, a chiusi occhi in fatto di lingua senza temer punto di errare. Visse dal 1692 aĺ 1777. Ne demmo esempi a facc. 313, 231, 350. INDICE Allo stampatore lucchese sig. Giusti l'av- Giudizio del marchese Cesare Lucchesini in- Avviso premesso alla prima edizione la lingua italiana FAVOLE 3 79 13 4. Lo sparviere e la quaglia. FIRENZUOLA. 39 8. Dell' uccello caparbio e insieme della testuggine vanitosa. Il medesimo 9. Il corvo e la passera. Il medesimo. 25. Il ragno e la gotta. Il medesimo ivi 67 69 70 79. NARRAZIONI 1. D'un Leone che non offese un fanciullo. MALESPINI 2. Come un figliuolo d'un re di Grecia 5. Del Re Corrado Dal medesimo. 4. Come l'oro fu morte di due amici. 95 97 102 103 |