Opere de Benvenuto Cellini: Vita ... da lui medesima scritta ... ridotta ... da Gio. Palamede Carpani

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Società tipografica de'classici italiani, 1806

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Brani popolari

Pagina 296 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Pagina xii - Io vorrei anzi rompermi la mia gamba di legno, che lasciar passare l'opportunità di tornar a dire che noi non abbiamo alcun libro nella nostra lingua tanto dilettevole a leggersi quanto la Vita di quel Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo nel puro e pretto parlare della plebe fiorentina. Quel Cellini dipinse quivi sé stesso con sommissima ingenuità, e tal quale si sentiva di essere: vale a dire bravissimo nell'arti del disegno e adoratore di esse non meno che de...
Pagina 10 - Subito avvedutosi di quel che gli * era, fece chiamare la mia sorella e me , e mostratolo a noi bambini , a me diede una gran ceffata, per la quale io molto dirottamente mi missi a piagnere.
Pagina xii - ... amici, ma poco suscettibile di tenera amicizia; lascivo anzi che casto; un poco traditore senza credersi tale; un poco invidioso e maligno; millantatore e vano, senza sospettarsi tale; senza...
Pagina xiii - ... suoi tempi, e specialmente delle Corti di Roma, di Firenze e di Parigi; e ne parla minutamente di molte persone già a noi note...
Pagina xiii - Borbone, di madama d'Etampes e d'altri personaggi mentovati spesso nelle storie di que' tempi, mostrandoceli non come sono nelle storie gravemente e superficialmente descritti da autori che non li conobbero di persona, ma come apparirebbero, verbigrazia, nel semplice e...
Pagina xiii - Eppure quella strana pittura di se stesso riesce piacevolissima a' leggitori, perché si vede chiaro che non è fatta a studio, ma che è dettata da una fantasia infuocata e rapida, e ch'egli ha prima scritto che pensato; e il diletto che ne dà, mi pare che sia un po...
Pagina xii - ... letterati, e spezialmente de' poeti, abbenché senza alcuna tinta di letteratura egli stesso, e senza saper più di poesia, che quel poco saputo per natura generalmente da tutti i vivaci nativi di terra toscana. Si dipinse, dico, come sentiva d'essere, cioè animoso come un granatiere francese, vendicativo come una vipera, superstizioso in sommo grado, e pieno di bizzarria e di capricci; galante, in un crocchio...
Pagina 388 - ... parlava assai, modo che cicalare : e questi umori sua erano ogni anno diversi ; perché una volta gli parve essere un orcio da olio; un'altra volta gli parve essere un ranocchio, e saltava come il ranocchio...
Pagina 318 - ... io fussi un capo di parte, ma io non voglio per questo rimproverare a voi le insaziabilità , pazzie e dappocaggini de...

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