Opere de Benvenuto Cellini: Vita ... da lui medesima scritta ... ridotta ... da Gio. Palamede CarpaniSocietà tipografica de'classici italiani, 1806 |
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Parole e frasi comuni
ajuto Albertaccio alcune Allora io dissi amico ammazzare andai appresso Ascanio assai avendo avessi Bachiacca Bargello bella bellissimo Benv Benvenuto BENVENUTO CELLINI bottega buon Caradosso Cardinale casa Castellano cavallo Cellini Vol certo ch'egli ch'era ch'io chiamato Clemente VII colla cominciai dabbene danari dappoi detto Messer diamante dicendo dipoi disegno domandava Duca Duca Alessandro erano essendo facessi faceva fare fece figliuolo fiorentino Firenze Firenzuola Francesco fussi gentiluomo gioje giorno giovane Giovanni Gaddi gran grandissima Iddio infra inmentre innanzi Jacopo Salviati lasciò lavorare Luigi Alamanni Luigi Pulci luogo Maestro male mandò mano maravigliosa meco medaglia medesimo Medici Messer Giovanni messi Michelagnolo morì n'andava opera Orazio Baglioni orefice padre Pantasilea Paolo III Papa Clemente parole piacere Piffero pigliare poco porta potevo prego preso prigione quei quivi rispose Salamanca Santità scudi servitore Signor simo spada stava trovare uomo dabbene Vasari veduto venne venuto virtù voglio volse
Brani popolari
Pagina 296 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo. Gridando : Guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo : I' vegno, per menarvi ali' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo, e 'n gielo: E tu, che se...
Pagina xii - Io vorrei anzi rompermi la mia gamba di legno, che lasciar passare l'opportunità di tornar a dire che noi non abbiamo alcun libro nella nostra lingua tanto dilettevole a leggersi quanto la Vita di quel Benvenuto Cellini scritta da lui medesimo nel puro e pretto parlare della plebe fiorentina. Quel Cellini dipinse quivi sé stesso con sommissima ingenuità, e tal quale si sentiva di essere: vale a dire bravissimo nell'arti del disegno e adoratore di esse non meno che de...
Pagina 10 - Subito avvedutosi di quel che gli * era, fece chiamare la mia sorella e me , e mostratolo a noi bambini , a me diede una gran ceffata, per la quale io molto dirottamente mi missi a piagnere.
Pagina xii - ... amici, ma poco suscettibile di tenera amicizia; lascivo anzi che casto; un poco traditore senza credersi tale; un poco invidioso e maligno; millantatore e vano, senza sospettarsi tale; senza...
Pagina xiii - ... suoi tempi, e specialmente delle Corti di Roma, di Firenze e di Parigi; e ne parla minutamente di molte persone già a noi note...
Pagina xiii - Borbone, di madama d'Etampes e d'altri personaggi mentovati spesso nelle storie di que' tempi, mostrandoceli non come sono nelle storie gravemente e superficialmente descritti da autori che non li conobbero di persona, ma come apparirebbero, verbigrazia, nel semplice e...
Pagina xiii - Eppure quella strana pittura di se stesso riesce piacevolissima a' leggitori, perché si vede chiaro che non è fatta a studio, ma che è dettata da una fantasia infuocata e rapida, e ch'egli ha prima scritto che pensato; e il diletto che ne dà, mi pare che sia un po...
Pagina xii - ... letterati, e spezialmente de' poeti, abbenché senza alcuna tinta di letteratura egli stesso, e senza saper più di poesia, che quel poco saputo per natura generalmente da tutti i vivaci nativi di terra toscana. Si dipinse, dico, come sentiva d'essere, cioè animoso come un granatiere francese, vendicativo come una vipera, superstizioso in sommo grado, e pieno di bizzarria e di capricci; galante, in un crocchio...
Pagina 388 - ... parlava assai, modo che cicalare : e questi umori sua erano ogni anno diversi ; perché una volta gli parve essere un orcio da olio; un'altra volta gli parve essere un ranocchio, e saltava come il ranocchio...
Pagina 318 - ... io fussi un capo di parte, ma io non voglio per questo rimproverare a voi le insaziabilità , pazzie e dappocaggini de...