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mane che il conte Ernesto, vecchio demente rinchiuso in un manicomio di Milano.

GUARINI.

Esistette in Crema una famiglia di questo nome, la quale si estinse poco prima del secolo decimottavo. Molto imperfetta ne è la genealogia, nè a discorrere di lei ci ajutano gran fatto le cronache. Sembra che fosse di fazione ghibellina, narrandoci il Terni che Rosso Guarino, tuttochè ghibellino, venne dai Ghibellini impiccato per aver seguito Giorgio Benzoni quando fuggi da Crema. GUARINI. Con la famiglia Guarini testè accennata non si confonda quella di Giacomo Guarini che fu a' nostri giorni podestà di Crema. Questa è di recente nobiltà, e fu aggregata al consilio generale di Crema l'anno 1780. Ciò desumiamo dalle Memorie Annuali di Gio. Battista Terni, il quale scrisse: «Gio. Battista Guarino quondam Giacomo » Antonio nodaro, uxor la signora Paola Frecavalla, per >> broglio della suddetta casa (Frecavalli) fu ascritto al no" stro Consilio nel corrente anno (1780). L'avolo suo fu >> torchiaro: suo padre nodaro collegiato per volere espresso >> del principe, perchè fu più fiate dal collegio dei nostri » nodari rifiutato. "

GUARNIERI. - Estinta. Da questa famiglia nominossi una delle ventisette vicinanze in cui fu divisa Crema l'anno 1196. Di un Benigno Guarnieri, frate Agostiniano, ch'era eloquente oratore, accenna il Fino nella Seriana IX. Di un Sessualdo, frate Carmelitano scalzo, ci rimane un'opera intitolata: Deplorationes sacræ penitentis animæ pro peccatis contractis et commissis, stampata a Roma l'anno 1643 (4).

GUIDONI. La famiglia Guidoni, oggidi spenta, pervenne in Crema da Padova l'anno 1476: primo a stabilirsi nella città nostra fu un Lucrezio, capitano di venticinque pedoni.

(1) TINTORI. Tomo IX.

Un Camillo, ultimo di questa famiglia, mori li 27 marzo 1756, lasciando all'ospedale la sua sostanza, computata di lire centomila. I Guidoni, fin dal secolo decimosesto, portavano il titolo di conti di Mozzanica. Nelle cronache sono rammentati con encomio il conte Lorenzo Guidoni, che segnalossi nelle armi, e il conte Emilio, dottissimo giureconsulto che difese valorosamente le ragioni della repubblica veneta contro lo Stato di Milano in una contesa di confini.

GUINZONI. Antica famiglia, la quale primeggiava tra le ghibelline. Fioriva in Crema fin dal secolo decimosecondo, e diede il nome ad una delle ventisette Vicinanze in cui fu divisa la città nostra. Non pochi dei Guinzoni troviamo nominati nella cronaca del Terni. Nazario Guinzoni, caldissimo ghibellino, si rese celebre in Crema per aver fatto trucidare Venturino Benzoni. Non sappiamo in qual'epoca questa famiglia si estinguesse: i cronisti ne fanno ancora menzione nel secolo decimoquinto.

LAZZARONI, - Vennero dalla Germania ad abitare in Crema ai tempi di Federico Barbarossa: parteggiarono pei ghibellini, e la famiglia loro si estinse verso la metà del secolo decimosesto.

LUCINI. - Estinta. Comincia a figurare tra le case patrizie di Crema l'anno 1540. Il Tintori pretende sia nato da questa stirpe il cavalier Giovanni Battista Lucini, pittore, che eseguì in Crema molti egregi lavori: altri però lo dicono milanese.

MANDRICARDI. - Estinta. " Famiglia nobile nel 1740, ma » senza titoli. » Così il Tintori.

MANDOLI. Estinta. Ne incomincia la genealogia da quel Marchino che fu uno dei fondatori della Casa di Dio, ossia spedale di Porta Ripalta, l'anno 1351. Ma anche prima di quest'anno, dalla cronache cremasche è rammentata la famiglia Mandoli, come quella che nell'anno 1332 donò alcune case ai frati di S. Domenico perchè vi fabbricassero il loro convento. I Mandoli furono guelfi: possedevano la villa di Ripaltella, detta un tempo de' Mandoli, e che oggidi è volgarmente chiamata degli Schiavini, perchè posseduta da questa famiglia. I Mandoli finirono nel 1675.

MARAZZI. Tra le patrizie famiglie di Crema una delle antiche: il Terni l'accenna all'anno 1535. Tuttavia le cronache ci offrono ben poco o nulla a dire di lei. Godette in varj tempi il suffragio e la fiducia del Consilio generale di Crema che a molti de' Marazzi conferì il posto di Provveditore. Un Antonio Marazzi, il quale viveva nel 1463, fu eletto per ben sette volte tra i provveditori della città, e questa carica i Marazzi conseguirono sovente anche in tempi posteriori, e notate che ad arrivarvi bisognava vantare un cognome sfolgorante per luce purissima di blasone. La famiglia Marazzi ottenne il titolo di conte dal duca Francesco Farnese con diploma del 23 settembre 1710.

MARCHI. - Famiglia estinta già da circa sessant'anni. Ne apparisce capo-stipite quel Giovan Antonio Marchi che nel 1402, appostata una spingarda nella chiesa della Santissima Trinità, ferì Gentilino Soardo sul castello d'Ombriano. L'anno medesimo Giovan Antonio, capitanando i guelfi di Cremona, prese Castelleone, di cui venne poi fatto governatore (4) da Ugolino Cavalcabò, allora signore di Cremona.

La stirpe de' Marchi produsse uomini che si distinsero come ingegneri militari. Un Antonio cominciò la costruzione delle nuove mura di Crema l'anno 1488: un Lodovico fu ingegnere del marchese di Mantova; ed è celebratissimo nelle storie italiane, come ingegnere militare, Francesco Marchi. Comunemente lo si dice bolognese, ma solamente

(1) Codice Alocchio.

nel 1358 fu ascritto alla cittadinanza di quella città: molti de' suoi biografi concordano nell'asserire che la sua famiglia era orionda cremasca. Il Racchetti lo suppone figlio di quel Lodovico, ingegnere del marchese di Mantova, che abbiamo testè accennato, del qual Lodovico, avendo spatriato, non è scritta nella genealogia la discendenza. Credesi che il famoso Francesco Marchi sia nato nel 1506, ma probabilmente non a Bologna, quantunque questa sia l'opinione più vulgare.

MARINONI. Da questa nobile famiglia, che a Crema or più non è, nacque Ettore Marinoni, capitano di Evangelista Zurla nella guerra de' Veneziani contro il Turco (1570). Dei Marinoni fa menzione spesse volte il Canobio.

MARTINENGO. - Famiglia antica quanto quella dei conti di Camisano, e cui vuolsi attribuire la fondazione del castello, ora borgo, di Martinengo. Il primo dei Martinenghi nominato in un' antichissima scrittura (4), è un Leopardo, uomo d'armi, venuto d'oltremonti, il quale oltre il castello di Martinengo, narrasi che molti altri ne abbia edificati sul bresciano al principiare del secolo undecimo. La genealogia però dei Martinenghi di Crema incomincia da un Odasio che viveva verso il mila e duecento. Nella città nostra i Martinengo non operarono clamorose gesta, e forse, quantunque nobilissimi, non erano provveduti di ricchezze bastanti a sostenere il fasto del loro casato. Ne è indizio il vedere come tanti Martinengo siansi applicati alla giurisprudenza ed esercitassero nella città nostra l'ufficio di notaj; le loro scritture sono spessissimo citate nelle cronache. Questa famiglia, che fu di parte guelfa, s'estinse in Crema nella prima metà del secolo decimottavo: da lei riconoscono alquanti legati gli Ospedali degl'Infermi, degli Esposti e dei Mendicanti.

(1) Scrittura riportata dal Fino nella terza Seriana.

MARTINI. Nella pianta genealogica il capo-stipite di questa famiglia è un Antonio che viveva sul finire del secolo decimosettimo, ed era follatore di carta straccia (1). Suo figlio Andrea negoziava di bestie bovine: ma poi verso la metà del secolo scorso la famiglia Martini si procacciò una considerevole agiatezza, a condimento della quale comperò per pochi quattrini, sull'esempio de' Bondenti e degli Anzelli, il titolo di conte. Ma benchè titolati, i burbanzosi padri-coscritti del nobile Consilio di Crema non volevano accettare nel grembo loro i Martini. Sulle Memorie Annuali di Gio. Battista Terni leggiamo: « Il giorno 4 di gennajo 1781 » fu di nuovo sbalottato il sig. conte Giovanni Martini dal >> nostro Consilio: esso conte, anni sono, si era dato in nota › per l'aggregazione al nostro Consilio, spalleggiato dalla >> casa Zurla: ma stante un puntiglio della casa Benzona

fu ricusato con poco onore. In ora il marchese Zurla si > è tornato a dimenare per un tale effetto, ma il suo bro> glio lo ha piuttosto pregiudicato per essere stato il Mar

«

tini rifiutato in competenza di tre altri soggetti che non » hanno pane sufficiente per liberarsi dalla fame quando di » essa sono assaliti: all'incontro il Martini è provvisto di » una ricchezza che sta in bilancia con tutti li nostri Pa» paveri, e vive con lusso decente ad una nobile persona. » A' nostri giorni la famiglia Martini è fra le nobili e titolate, e si rese in Crema e fuori assai notoria.

MASANI. - Famiglia nobile ed antica, la quale, avverte il Racchetti, non è a confondersi con quella de' conti di Camisano. Nelle cronache apparisce guelfa: non sappiamo in qual' epoca siasi spenta.

MEDICI. Antichissima famiglia. Vedemmo nella storia di Crema un Giovanni de Medici inviato dai concittadini nel campo di Federico Barbarossa per trattarvi la resa di

(1) RACCHETTI. Storia genealogica delle nobili famiglie cremasche. Inedita.

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