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PERFETTA POESIA

ITALIANA

LIBRO QUARTO

CHE CONTIENE UNA RACCOLTA DI VARI COMPONIMENTI
DI DIVERSI AUTORI

CON UN GIUDIZIO SOPRA CIASCH EDUNO DI ESSI

PREFAZIONE

ALL' ILLUST. ED ECCELLENT.

SIG. MARCHESE

ALESSANDRO BOTTA-ADORNO

UNA NA delle maniere di veder gli uomini, per così dire, senza vederli, si è quella, già da Socrate e giornalmente da ogni savio praticata, di farli parlare. Ottimo spediente nel vero per iscorgere la loro parte migliore, cioè l'interno loro; ma che nulla varrebbe con chi è lontano da noi o di luogo o di tempo, e ai sensi nostri non si potessero trasmettere le parole e i sentimenti loro per qualche fedel

canale, quale per l'ordinario è lo scrivere. Fra tante sorte però di scritture niuna ve ne ha che più sicuramente soglia scoprire l' interno degli uomini, come le loro lettere famigliari, e i loro componimenti poetici. Nei libri che trattano dell'arti e delle scienze può avvenire o che il cuore dell' autore non abbia campo di farsi vedere in pubblico, o che l'intelletto non si dia abbastanza a conoscere, potendo spacciar cose imparate da altrui: nel che la memoria è da lodarsi, e non l'ingegno. Ma ciò non può già sì facilmente accadere nelle lettere famigliari e nelle poesie, perciocchè in esse lo scrittore, anche non pensandoci, ed anche contro sua voglia, dipinge sè stesso. A chi è sperto nello studio dell'uomo e prende ad esaminar minutamente questi colori estrinseci, non è allora punto difficile il comprendere ancora l' intrinseco vero ritratto di quella persona. Saprà egli leggere quivi le varie inclinazioni, e i costumi e le diverse passioni che agitano e governano l'altrui volontà. Del pari potrà egli intendere qual sia la forza e la debolezza dell' altrui intelletto (e ciò spezialmente ne' componimenti poetici) argomentando qual fondo di sapere, qual vigore d'intendimento, qual vivacità e prontezza di fantasia si ritruovi in quel tale poeta.

Mentre dunque, o illustrissimo ed eccellentissimo signor marchese Alessandro BottaAdorno, io vi presento questa Raccolta e scelta d'altrui Componimenti, voi ben, v'accorgete ch'io tacitamente vi conduco a mirare tanti ritratti d'ingegni poetici, quanti sono i piccioli

poemi che qui si rinchiudono. E forse dovreste sapermi grado, perchè al vostro nobile genio verso l'arti amene io rappresenti, unita in un libro solo e posta in confronto, tanta diversità di genii, tanta varietà di fantasie e d'ingegni, d'alcuni ancora de' quali vi saranno da qui innanzi per cagion mia più noti di prima. Non so già se voi mi saprete grado eziandio, perchè abbia condotto ancora voi stesso in questo medesimo teatro col pubblicare alcuni de' vostri versi, i quali è riuscito

me più tosto di far rubare a voi, che d'impetrare dalla vostra mano. Posso temere che, dopo avermi voi finalmente permesso ch' io li pubblicassi, ora v'incominci ad increscere d' esservi lasciato vincere dalle mie preghiere. Imperciocchè dall' un canto la dilicatezza del vostro gusto facendovi conoscere tutto il buono di tanti altri ingegni, nè lasciandovi dall' altro canto la modestia del pari ancora conoscere tutto il buono del vostro non saprete così di leggieri appagarvi di così riguardevole compagnia, o, se volete ancora che io dica, di così pericoloso paragone.

Ma vaglia il vero, più giustizia vi faranno gli eruditi che non vi facciate voi stesso. E appunto al loro tribunale, e non al vostro, io cito que' pochi versi che, rapiti a voi, ora vengono alla luce. Perchè talvolta basta un componimento solo, e ancor breve, a far conoscere quanto s' alzi e si stenda il valore d' al.cuno ; io sono ben certo che da queste poche vostre linee gl' intendenti dell'arte di conoscere gli uomini potranno argomentare la bellezza

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