“La” Gerusalemme liberata, Volume 2Bettoni, 1824 |
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Parole e frasi comuni
aíta Alcandro alcun alfin allor altrui Amor anco Argante armata arme Armida Asia audace avea campo CANTO DECIMO CANTO OTTAVO CANTO QUARTO CANTO QUINTO CANTO SESTO CANTO SETTIMO CANTO TERZO cavalier ch'a ch'è Chè che'l ciel Circasso Clorinda consiglio crudo desío destra destrier dolce duce Dudon fero feroce ferro Franchi Fugge furor genti GERUSALEMME GERUSALEMME LIBERATA giovenetto Goffredo gran grida Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto Ismeno l'alma l'altro l'arme l'ira lieto loco LXVI LXXI LXXVI medesmo merto mille mira mortali morte mostra mura nemico notte novella novo occhi oltra omai onor opre Pagan Palestina pensier percosse periglio petto piaga piè pio Buglione poscia pregio pugna puote Quinci quivi ragion re norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno se'l seco secura sembiante signor Soliman sovra spada stuolo suon superbo Tancredi TASSO tosto turba vede volve vulgo XXXVI
Brani popolari
Pagina xii - O Musa, tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona, Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona S'intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti, che de
Pagina 198 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...
Pagina 80 - Gli aprì tre volte, ei dolci rai del cielo Cercò fruire, e sovra un braccio alzarsi; E tre volte ricadde; e fosco velo Gli occhi adombrò , che stanchi alfin serrarsi ; Si dissolvono i membri, e 'l mortal gelo Irrigiditi, e di sudor gli ha sparsi.
Pagina xii - l vero condito in molli versi I più schivi, allettando, ha persuaso: Così all'egro fanciul porgiamo aspersi Di soave licor gli orli del vaso; Succhi amari ingannato intanto ei beve, E dall
Pagina 250 - Allor vegg' io che dalla bella face , Anzi dal Sol notturno un raggio scende, Che dritto là, dove il gran corpo giace, Quasi aureo tratto di pennel si stende...
Pagina 71 - Oimè! bene il conosco, ed ho ben d'onde fra mille riconoscerlo deggia io; che spesso il vidi i campi e le profonde fosse del sangue empir del popol mio. Ahi quanto è crudo nel ferire! a piaga ch'ei faccia, erba non giova od arte maga.
Pagina 92 - Chiama gli abitator dell' ombre eterne ll rauco suon della tartarea tromba: Treman le spaziose atre caverne, E l'aer cieco a quel romor rimbomba.
Pagina 33 - Nel tempio de' Cristiani occulto giace Un sotterraneo altare, e quivi è il volto Di colei che sua diva e madre face Quel vulgo del suo Dio nato e sepolto. Dinanzi al simulacro accesa face Continua splende: egli è in un velo avvolto; Pendono intorno in lungo ordine i voti Che vi portaro i creduli devoti. 6 Or questa effigie lor, di là rapita, Voglio che tu di propria man trasporte, E la riponga entro la tua meschita: 10 poscia incanto adoprerò sì forte, Ch...
Pagina 8 - Turchi, Persi, Antiochia (illustre suono, E di nome magnifico e di cose) Opre nostre non già , ma del ciel dono Furo, e vittorie fur meravigliose.