Cenni di Giovanni Boccacci intorno a Tito Livio

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Austro-Ungarico, 1877 - 101 pagine
 

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Pagina 90 - Numquamne legisti, Gaditanum quendam Titi Livi nomine gloriaque commotum ad visendum eum ab ultimo terrarum orbe venisse, statimque ut viderat abisse ? 'A<j>iXoKaXov inlitteratum iners ac paene etiam turpe est, non putare tanti cognitionem qua nulla est iucundior, nulla pulchrior, nulla denique humanior. Dices: 9 " Habeo hie quos legam non minus disertos.
Pagina 14 - Oh ! pessimo costume eh' è il nostro d' ingannarci a bello studio. Ho detto trenta perché tutti lo dicono : ma in verità non sono che ventinove , cioè tre deche la prima, la terza e 'la quarta, cui manca un libro. Ed io su questi mi piaccio e m'affatico quando voglio dimenticare questi tempi e questi costumi, e sentomi roso il cuore dalla bile contro gli uomini d'oggidì, i quali nuli' hanno in pregio dall'oro in fuori, dall'argento, e dalle voluttà dei sozzi piaceri. Se questi hanno a dirsi...
Pagina 17 - ... un altro uomo la vita ? Chi non vorrebbe veder quel capo creatore di tante bellezze, o quella mano che fu capace di scriverle? Io credo che se Tito Livio vivesse a' di nostri, non alcuni, ma moltissimi si moverebbero per vederlo.
Pagina 49 - Dante, malgrado l' apparente confusione, ordinò a ottimo sistema i grandi intelletti dell' antichità. Il primo luogo è tenuto dalla filosofica famiglia; la quale seguono quelli che stanno più d' appresso alla primitiva filosofia e teoogia, Orfeo e Lino, ei moralisti Cicerone e Seneca, ciò è a dire un greco e un romano a vicenda, appunto come subito dopo e Greci e Arabi si contrappongono gli uni agli altri, Ippocrate e Avicenna, Galeno e Averroes. Non e' è dunque, chi esamini a fondo la cosa,...
Pagina 99 - Ad T. Livium lacteo eloquentiae fonte manantem, de ultimis Hispaniae Galliarumque finibus quosdam venisse nobiles legimus; et quos ad contemplationem sui Roma non traxerat, unius hominis fama perduxit. Habuit illa aetas inauditum omnibus saeculis celebrandumque miraculum, ut urbem tantam ingressi, aliud extra urbem quaererent.
Pagina 52 - Atque ut moenia urbis egressi, non atatim ex Italia fugiamus, quo studio putandus est arsisse T. Livius patavinus, qui* omnem romanam historiam ab urbe condita in** Caesarem Augustum, cuius ipse claruit temporibus, centumquadragintaduobus voluminibus descripsit***? opus ipsa mole mirabile stupendumque, praesertim quia in eo nihil raptim et tumultuario ut aiunt stilo, quod quidam solent, qui omne verbum labiis oblatum scriptis mandant, sed tanta maiestate * Ed. Bas. : quo. ** Così il codice Ted....
Pagina 77 - Fonzio et altri letterati di quelli tempi*: et aveva condotto in casa sua una libreria de' più stimati libri latini e volgari che in quelli tempi andassino in volta, e la maggior parte scritti in penna, che come si vede per suoi ricordi, li costavano meglio di fiorini 800,,.
Pagina 69 - Ma nel fatto dell'esser pura, benchè non poche v'abbiano delle bellezze del parlar di quel secolo, e talora anche dell' età precedente, si vede tuttavolta, che molto spesso si lascia sforzar dal Latino, o per infingardaggine, o per maestà che '1 facesse : e brevemente è tutto in questa parte su l'andar del Filocolo,,. Così il Salviati nel voi. I degli Avvertimenti della lingua sopra
Pagina 77 - Bartolomeo FOnZiO et altri litterati di quelli tempi; et aveva condotto in casa sua una libreria de' più stimati libri latini e volgari che in quelli tempi andassino in volta e la maggior parte scritti in penna '. Una buona parte de' suoi codici latini sono ora nella Laurenziana; di essi il 38.
Pagina 42 - Benedicti diocesis lubecensis totus vel maxima pars eius in uno volumine vel pluribus reperitur in littera tam antiqua quod vix illius lector expeditus et idoneus in partibus vestris haberi queat, imo, quod potius crediderim, nullus penitus habeatur. mutatae autem sunt litterae sive litterarum figurae in tot seculis quod praesentes cum priscis illis antiquissimis conferentes minime inter eas similitudines deprehendant, ut oporteat diligenter et mentes et oculos illis assuefacere litteris, post quod...

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