Tempo e memoria nel Novecento italiano

Copertina anteriore
ArchetipoLibri, 26 lug 2011 - 124 pagine
Punto di partenza e nucleo strutturale di questo contributo su alcuni autori del Novecento italiano è il mito, inteso come recupero di simboli della tradizione letteraria, anche classica, e ricerca di un nuovo e personale codice lirico: una metamórphosis che segue i processi espressivi della fantasia poetica. Dalle tracce, quindi, del mito bucolico in Quasimodo e Ungaretti, segnali di un locus ideale al di là della realtà personale e collettiva dell’uomo, fino agli archetipi classicheggianti della memoria, del tempo, del viaggio, delle origini della propria esistenza, in Cardarelli e Vittorini. Un incontro, quello tra mytos e póiesis, che conduce, inoltre, ad un processo mitopoietico di creazione di nuovi miti, contemporaneamente individuali e universali, colti nelle loro mutazioni tra passato e presente.
 

Sommario

Presentazione
7
Quasimodo e Ungaretti Segni di un mondo bucolico
11
Vincenzo Cardarelli I luoghi dellanima e della memoria
61
Limmobile solitudine di unesistenza primitiva Su Sardegna come uninfanzia di Vittorini
89
Indice dei nomi
117
Copyright

Altre edizioni - Visualizza tutto

Parole e frasi comuni

Informazioni bibliografiche