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poi tenevano dietro a que' giudizj, si cominciò a procedere contro quelli con maggiore negligenza. Da questo venne che la moglie di certo Argentocoxo Caledonio (1) a Giulia Augusta che dopo l'alleanza stabilita la censurava, perchè le donne di sua nazione si mescolassero indistintamente in commercio coi maschi, per quanto dicesi, rispose: « molto meglio noi adempiamo le cose dai bisogni della natura comandate, che non voi, o Romane; perciocchè apertamente noi abbiamo commercio con uomini eccellenti; voi però occultamente contaminate siete dagli adulterj di pessimi uomini (2) ». ». Così quella femmina Britanna.

XVII. Severo poi, mentre in pace trovavasi, questo modo di vivere teneva. Qualche cosa faceva sempre di notte sull' alba, poi passeggiava dicendo o udendo le cose che all' utilità dell' imperio appartenevano; quindi amministrava la giustizia, se pure grande solennità non era, e questo faceva ottimamente, perchè ed acqua copiosa (3) ai litiganti conce

(1) Quel nome di Argentocoxo non ha la fisonomia di Caledonio, nè tampoco di nome greco o romano. Gli antichi traduttori lo registrarono, e forse lo stesso Dione lo scrisse come nome proprio ; io al contrario sospetto che con quel nome indicato fosse presso i Romani un cuocitore, o ferruminatore, o altro lavoratore in argento, in una parola un argentiere, al che non pose mente il Reimaro, nè alcuno di tutti gli altri numerosi interpreti.

(2) Giulia di Severo era famosa per i suoi adulterj, come scrissero Sparziano ed Aurelio Vittore.

(3) Altrove si è parlato in queste note dell'acqua che per mezao della clepsidra serviva a limitare le dispute dei litiganti, dal che veuuta era la frase dell'acqua copiosa o scarsa.

deva, ed a noi che insieme con esso giudicavamo libertà grande nel profferire le sentenze. Giudicava però sino a mezzogiorno; dopo, per quanto poteva, cavalcava; fatto quest' esercizio di corpo, lavavasi ; pranzava o solo o coi figliuoli, non molto parcamente (1); dopo il pranzo per lo più dormiva. Svegliato dal sonno, poneva mente alle altre cose, e principalmente nel luogo del passeggio interveniva agli esercizj di lingua greca e latina. Su la sera di nuovo lavavasi, e cenava con quelli che presso di sè aveva, perciocchè degli altri alcun commensale non ammetteva, e soltanto in certi giorni, allorchè la necessità sommamente lo esigeva, cene sontuose imbandiva. Visse anni sessantacinque, mesi nove giorni venticinque, poichè nato era il terzo giorno delle idi di aprile. Regnò diciassette anni, otto mesi, tre giorni (2). In somma tanto fu industrioso nell'ope

(1) Sparziano nota all'incontro, che assai parco era nel cibo, avido del legume patrio, (che io interpreto le fave), alcun poco amante del viuo, quasi ignaro della carne.

(2) Sparziano fa vivere Severo fino all'età di anni ottantanove; io dubito che un errore sia incorso nelle cifre numeriche dei codici. Del rimanente Aurelio Vittore e la Cronaca Pasquale non molto da Dione si allontanano, attribuendogli 65 anni di vita. Quanto alla durata del regno, variano di molto gli scrittori, perchè alcuni lo suppongono di sedici anni e tre mesi, altri di diciotto, altri fino di venti, Eusebio però e Niceforo patriarca si uniscono con Dione. Il Reimaro non ha posto mente, che questa discrepanza degli autori procede forse soltanto dall' avere alcuni notata l'epoca in cui l'impero assunse, altri la sua venuta a Roma avanti la morte di Giuliano, altri l'epoca in cui nella Pannonia fu dalle milizie proclamato imperatore.

rare, che disse morendo: " operate e fate, se alcuna cosa a fare abbiamo (1).. »

(1) Sparziano dice, che Severo, morendo, diede al tribuno il segno, o la parola laboremus, forse ad imitazione di Pertinace, che la prima volta dopo di essere fatto imperatore data aveva ai soldati la parola d'ordine militemus.

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DELLA

ISTORIA ROMANA

D!

DIONE CASSIO

COMPENDIATA

DA GIOVANNI SIFILINO

LIBRO LXXVII.

SOMMARIO

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Antonino comincia lo imperio colla uccisione di altri e del fratello Geta: cap. i 3. — Crudeltà di Antonino contra Papiniano, Cilone ed altri: 4 6. Antonino emulatore di Alessandro il Macedone: 7. S. Esazioni e prodigalità del medesimo: 911. Di lui perfidia contra Augaro Osroeno e il re Armeno, il Parto ed i Germani: 12. 13. 1 Cenni superano in un combattimento Antonino: 14. Consultando i morti e gli oracoli, si studia di scacciare una malattia dell' ani

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mo: 15. Strage delle Vestali, contumelia del Senato, uccisione di molti altri, contra le voglie della madre: 16 18. Guerra Partica di An

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212.

213.

214.

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Genziano e Pomponio Basso.

965. C. Giulio Aspro per la II. volta,
C. Giulio Aspro.

966. Antonino Augusto per la IV, e D. Celio
Balbino per la II.

I. 24 febb.

II.

III.

IV.

V.

C. Azio Sabino per la II. e Cornelio
Anullino.

VI. ↑ 8 ap.

I. Dopo di questo Antonino tutto l'imperio otten

ne (1). Perciocchè, sebbene dicesse che quello comune aveva col fratello, solo tuttavia cominciò ad imperare, e la guerra tronco coi nemici, e da quella regione, le castella abbandonando partì. (2) I suoi dome

(1) Bassiano dicevasi da prima; poi fu nominato M. Aurelio Antonino, e cognominato Pio ed anche Britannico per le cose nella Britannia operate. Nato era in Lione, mentre Severo era preside di quella provincia, secondo alcuni nel giorno 4, secondo altri nel 6 di aprile dell'anno 941 di Roma.

(2) Severo lasciato aveva una eguale autorità nell' imperio ai fi

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