Italian extracts; with familiar phrases and dialogues, intended as a suppl. to Galignani's Grammar & exercises, by the ed., A. Montucci

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Antonio Montucci
1818
 

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Parole e frasi comuni

Brani popolari

Pagina 249 - Duca a lui : Caron, non ti crucciare : Vuoisi così colà, dove si puote Ciò che si vuole ; e più non dimandare.
Pagina 251 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno, Senza più aspettar, lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d' ogni parte oliva. Un' aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo, che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte, U...
Pagina 162 - Sogni e favole io fingo; e pure in carte Mentre favole e sogni orno e disegno, In lor, folle ch'io son, prendo tal parte, Che del mal che inventai piango e mi sdegno.
Pagina 249 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo, Gridando, guai a voi, anime prave : Non isperate mai veder lo cielo : l' vengo per menarvi all' altra riva Nelle tenebre eterne in caldo e 'n gelo. E tu che se...
Pagina 235 - 1 pie le manca egro e languente. Segue egli la vittoria, e la trafitta vergine minacciando incalza e preme. Ella, mentre cadea, la voce afflitta movendo, disse le parole estreme; parole ch'a lei novo un spirto ditta, spirto di fé, di carità, di speme: virtù ch'or Dio le infonde, e se rubella in vita fu, la vuole in morte ancella.
Pagina 253 - n su' vermigli ed in su' gialli Fioretti verso me, non altrimenti Che vergine che gli occhi onesti avvalli: E fece i prieghi miei esser contenti, Sì appressando sé, che il dolce suono Veniva a me co
Pagina 246 - Per me si va nella città dolente; per me si va nell' eterno dolore; per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto Fattore; fecemi la divina Potestate, la somma Sapienza e il primo Amore.
Pagina 184 - Notte placido figlio; o de' mortali egri conforto, oblio dolce de' mali sì gravi ond'è la vita aspra e noiosa; soccorri al core ornai, che langue e posa non ave, e queste membra stanche e frali solleva: a me ten vola, o sonno, e l'ali tue brune sovra me distendi e posa.
Pagina 257 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde gli pasca, In che i gravi labor gli...
Pagina 322 - A' quali, lasciando stare il motteggiare dall'un de' lati, rispondo, che io mai a me vergogna non reputerò infino nello estremo della mia vita di dover compiacere a quelle cose, alle quali Guido Cavalcanti e Dante Alighieri già vecchi, e messer Cino da Pistoia vecchissimo, onor si tennono e fu lor caro il piacer loro. E se non fosse che uscir sarebbe del modo usato del ragionare, io producerei le istorie in mezzo, e quelle tutte piene mosterrei d'antichi uomini e valorosi, ne...

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