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Qualche codice passa frattanto col Bessarione alla Marciana (1) e nel secolo XVI Marcello Cervino, (piú tardi papa col nome di Marcello II), succeduto al Bembo nel reggere la chiesa eugubina « cum audivisset insignem manuscriptorum codicum suppellettilem in monasterio S. Crucis Fontis Avellanae asservari, eo concessisse, atque ex iis codicibus multa sibi exscribenda curasse, quae, post eius obitum, ad cardinalem Sirleti translata, doctissimo annalium ecclesiasticorum

maldolese, dipendente da Fonte Avellana, quello di S. Michele di Muriano, che si trovava in Cryptarum Massacii. Ecco il testamento di Tommaso da Cremona. Cfr. Annal. Camald., VII, A, 47.

<<< In Christi nomine, amen. Anno a nativitate ejusdem M. CCCC. XXXVIII, indictione I, die XXV mensis septembris Venerabilis vir dominus presbyter Thomas de Cremona confessor sororum seu dominarum monialum sancti Ludovici de Venetiis Castellane diocesis sponte etc.... donavit etc.... monasterio et conventui sancti Michaeli de Muriano Torcellanae diocesis ordinis Camaldulensis etc.... infrascripta volumina et libros, et primum quatuor volumina Biblie et Testamenti Novi pretii et valoris, ut dictus donator asseruit, ducatorum auri XXXIV.

Item, duo volumina Vite Sanctorum Patrum incompaginata, unum literale, aliud vulgare pretii et valoris, ut asseruit, ducatorum auri XLIV.

Item alia duo volumina Vite sanctorum Patrum compaginata unum literale, reliquum vulgare, pretii et valoris, ut asseruit, duc. auri XLII.

Item, unum librum collationum Patrum vulgarem pretii et valoris duc. auri VII ut

asseruit.

Item, unum librum expositionum super Genesim pretii etc. duc. XV.
Item, duos libros Ugonis Panciera vulgares, pretii etc. duc. auri X.

Item, duos libros Iohannis Climaci unum literalem, reliquum vulgare pretii etc. duc.

auri XII.

Item, unum librum Evangeliorum vulgarem, pretii etc. duc. auri VIII.

Item, unum librum Actuum Apostolorum cum Expositionibus, pretii duc, auri VII.

Item, unum librum transitus sancti Hieronymi cum uno tractatu de Casibus, qui vocatur speculum mundicie, pretii etc. duc. auri VII.

Item, unum librum Patientie et Impatientie, pretii etc. duc. auri VI.
Item, unam Pisanelam pretii etc. duc. auri XV.

Item, epistolas sancti Hieronymi ad sanctum Augustinum, et e converso pretii etc. duc.

auri XV.

Ad habendum, tenendum etc. volens ipse donator, quod fratres seu monachi dicti monasterii praesentes et futuri teneantur et obligati sint per unum ipsorum celebrari facere quotidie in dicta ecclesia sancti Michaelis in perpetuum unam Missam pro anima dicti donatoris et suarum parentum et attinentium atque benefactorum etc.

Ego Bartholomeus Almerici de Tarvisio habitator Venetiarum etc. notarius etc. Scripsi etc.... >> (1) « In Bibliotheca Marciana extat Angeli de Perusio J. C. celeberrimi Lectura super Authenticis scripta per Jacobum Pergulitanum reverendo patri ed domino D. P. Sanctae Crucis F.... Avellanae abbati benemerito. In civitate Fani anno domini M. CCCC. XLIIII, die sabbati 7. mensis decembris; quod opus certe scriptum fuit a Jacobo Pergulitano pro Petro de Serra abbate S. Crucis Fontis-Avellanae ». Cosi gli Annal. Camald., IX, 311; i quali ricordano anche un volume con i censi imposti alle chiese dipendenti dal monastero nel 1425. « Liber censuum et collectarum debitarum monasterio sanctae Crucis Fontis-Avellanae ab ecclesiis sibi subiectis. sub anno 1425 die XXI julii sub Petro abbate avellanense profecturo tunc ad studium Bononiense. Ibi enumerantur 67 ecclesiae, quae debebant solvere censum annuatim ad rationem librarum duarum cum dimidio suo quolibet ducato ».

conditori Caesari Baronio magno usui fuerunt > (1). Cosí il nucleo piú importante esula alla Vaticana, ma forse fu bene, perché poco dipoi, nel 1564, l'abbazia era in completa decadenza e i codici venduti alla spicciolata, tanto che il vicario generale dell'abbate commendatario, in una lunga lettera diretta al priore, da leggersi < coram toto conventu >>> (19 gennaio 1564), ammoniva severamente di proibire, sotto minaccia di gravi pene << alienationemque bonorum, praetiosorum mobilium et immobilium > (2). Altro che vendere i codici, se la rilassatezza dei monaci era tale che l'abate raccomandava al priore : <<< Comessationes et ebrietates evita....; incorregibiles et irrimediabiles ejice.... ! »

/

La raccolta dei libri a stampa si arricchiva invece di continuo, anche perché nel 1608 fu inaugurato a Fonte Avellana un ginnasio, specialmente per lo studio delle scienze, le quali i giovani studenti dovevano con non poco incomodo e dispendio apprendere in altri luoghi. L'abate Vitali cercò di favorire con premura e affetto questa nuova istituzione tanto vantaggiosa alla conservazione della regolare disciplina e dello spirito monastico. E perché lo studio avellanitico avesse un distintivo tutto proprio, gli diede per insegna un pulcino col motto Nisi alatus. Esempio che fu subito imitato dai monaci di Classe, che presero per insegna un pino col motto Mox classibus aptae.

Ma i codici e gli oggetti preziosi seguitarono tacitamente ad esulare, e sulla fine del secolo XVIII i pochi rimasti passarono alla Classense, come ci riferisce un altro prelato, Giuseppe di Costanzo (1738-1813), il quale ricorda l'abbazia di Fonte Avellana nel suo Odeporico, narrazione manoscritta conservata presso il convento di san Paolo extra moenia a Roma, di un viaggio nell' Umbria e regioni limitrofe (1788) in cui raccolse iscrizioni sacre e profane, calendari gentileschi, codici, disegni di urne etrusche, tavole di bronzo. Tra questa svariata suppellettile molti diplomi greci ancora inediti. Il Faloci Pulignani si accinse alla pubblicazione, che sebbene parziale, portò un notevole contributo all'epigrafia, all'archelogia e all'agiografia delle regioni visitate.

<< Badia dell'Avellana. Da Gubbio con viaggio alquanto disastroso fra i monti Appennini, e balze mi portai alla celebre abbadia della Avellana da dove sono usciti varii santi Vescovi, e celebre eziandio per soggiorno fattovi da S. Pier Damiani, e pel ritiro di Dante Alighieri.

Sperava perciò di trovare memorie in gran numero, ma non trovai quasi nulla d'antico, sia in fabriche, sia in carte e codici, e neppure qui potei vedere l'archivio, dicendomi quei buoni monaci che tutto era stato tolto, e trasportato nella Badia di Classe a Ravenna ».

Il Di Costanzo dovette contentarsi quindi di trascrivere un'antica iscrizione latina sul campanile (3), ed un'altra, enigmatica, in volgare nella mensa di un

(1) SARTI, De episc. eugub., pag. 223, riferendo l'asserzione del Polidori, in Vita Marcelli II, c. XXI, pag. 51.

(2) Ann. Camald. VIII, 123.

(3) Per le iscrizioni romane di Fonte Avellana e dintorni, consulta E. BORMANN, Tribus Lemonia in C. I. L.

altare della chiesa. Ma anche dei manoscritti esulati a Ravenna oggi non conserviamo che i pochi dei quali, secondo gli Inventari del Mazzatinti, pubblichiamo in nota la descrizione (1).

(Continua).

Gli incunabuli della Biblioteca Civica di Cremona

descritti e illustrati.

Nell'anno 1885, in base a una convenzione stipulata fra il R. Governo e il Comune di Cremona, furono depositati nella Governativa di questa città i libri componenti la Biblioteca del Civico Museo, la quale è ricca di pergamene, autografi, codici, edizioni quattrocentine, e di altre opere a stampa e manoscritte (di cui non poche pregevolissime, riguardanti la storia civile e letteraria di Cremona) provenienti dalle librerie private Ala-Ponzone, Robolotti, Voghera, Araldi-Erizzo, Picenardi, Biffi, etc.

Non è mio compito illustrare quí distintamente ciascuna raccolta, ma offrire solo, come saggio, agli studiosi il catalogo degli incunabuli, che della Civica Libreria sono parte cospicua. Il loro numero, invero, non è rilevante, ma alcuni di essi sono degni di speciale menzione, o per essere edizioni principi, o per la loro rarità. Fra le prime gioverà segnalare: un esemplare della versione latina della lettera Colombiana De insulis nuper repertis al Sanchez (Romae, Stephanus

(1) Inventari delle Biblioteche d' Italia, Ravenna, Bibl. di Classe, V.

49. BREVIARIUM SECUNDUM CONSUETUDINEM MONACHORUM MONASTERII Sancte CRUCIS FONTIS AVELLANAE.

Membr., sec. XV, mm. 85×175, ff. 149. Iniziali in rosso ed azzurro. Appartenne al p. Mauro Sarti.

201. REGULA S. BENEDICTI: Incipit prologus | perveniens. Amen. (ff. 45). Incipit liber qui dicitur martyrologium secundum morem Romanae Curiae (ff. 136). OBITUARIUM MONASTERII S. Crucis Fontis AVELLANAE (sec. XIII-XV, ff. 19).

Membr., sec. XV, mm. 137×206. Didascalie e iniziali in rosso. L' Obituarium è in Annal-Camald., VII, 356.

341. MISSALE.

Membr., sec. XII-XIII, mm. 188×280, ff. num. I-CVI. Al recto del fol. 48 è rappresentato Cristo seduto tra un angelo, un uccello e due leoni alati, il Crocefisso é a folio 19. Nel marg. infer. della p. 1 è questa nota del p. Mauro Sarti « Hic codex repertus est cum aliis aliquot qui fuerunt veterum Avellanitarum quique nunc in monasterio adservantur: sed hic pertinuisse videtur ad mon. s. Blasii cuius ecclesia semidiruta visitur propre castrum Serrae s. Abundii ad Cesanum amnem ».

Sarti.

357. BREVIARIUM MONASTICUM.

Membr., sec. XIII, mm. 183X270, ff. 236; acefalo e mutilo in fine. Già del p. Mauro

I numeri 455-471 sono stati descritti a proposito del Calendario dell'antica chiesa eugubina.

Plannck, 1493), della quale fin quí solo undici ne erano noti; fra i secondi: una copia della prima edizione Avignonese (Avenione, Jehan Dupré, 1497), nella quale fu soppresso dalla censura ecclesiastica l'opuscolo: “ Λούκιος ἢ Ὄνος ” (Lucius sive Asinus), conosciuto piú comunemente sotto il titolo di Asinus aureus, e attribuito a Luciano di Samosata.

E non aggiungerò altri particolari in proposito, lasciando agli studiosi, che vorranno consultare il catalogo, il rilevare i pregi della collezione in esso descritta.

All'elenco ho giudicato altresí opportuno far seguire, per comodità di coloro che dovessero esaminarlo, un duplice indice: dei luoghi e dei tipografi.

E m'auguro ora, che questo modesto contributo alla storia della stampa nel secolo XV sia accetto a tutti quelli, che nei monumenti insigni di quel periodo glorioso riconoscono una delle pagine piú fulgide del civile progresso.

1. Apicius Coelius. De re culinaria.

+

A c. Ir (tit.): Appicius Culinarius. (E sotto, in un rettangolo, un angelo recante in mano un circolo, nel mezzo del quale si legge: IHS, e nella circonferenza: M. IOHANES. DE. LEGNIANO). Nella parte destra e sinistra, sotto la figura, un monogramma con le lettere: I e L (Johannes de Legnano). A c. IV: Ad eruditissimi uir) Bartholomen Merulam Ma | gnifici Georgii Cornelii gnator) praeceptorem Blasii lanciloti epistola Subitaria. L'epistola finisce a c. 2r, lin. 4, con la parola: rogo. Segue nella stessa carta: Ludouici Vopisci carmen Subitarin. | Ad Jo. Antonium Riscium. | Nuper in aduersis errabat Apicius undis | etc. Seguono altri 9 versi, con la sottoscrizione: FINIS. La c. 2v è bianca. A c. 3r, con la segn. a, comincia l'opera: Laseratum | Oenogarum, intubera | etc. In fine a c. 42: Impressum Mediolani per magistrum Guilermum | Signerre Rothomagensem Anno dñi. MccccL.XXXX | viii. die. XX. mensis Ianuarii,

In-4 picc., car. rom., con segn. (escluse le prime 2 carte): a-e di quaderno; di cc. 42 non num., lin. 27, con postille marginali manoscritte.

In altri esemplari le due prime carte sono sostituite dalle seguenti: A c. 1 (tit.): APICIVS IN RE QVOQVINARIA. E sotto, in un rettangolo, una volpe e una scimmia reggenti uno scudo, nel mezzo del quale è una gru, il collo della quale è sormontato da una corona, con la seguente iscrizione circolare: GVILLERMVS LE SIGNERRE. A c. 1': Ad magnificum Joannem Mollum Ducalē Secretarium Antonii Mottae Mediolaneň. Epistola. Term. a c. 2", lin. 7 con la parola: digneris. E sotto: Ad lectorem Antonii Mottae Carmen. Sono 8 versi, nel settimo dei quali fu lasciato spazio bianco per la parola greca λυχη. Segue: Bernardini molli tetrastichon ad genitorem. Come si vede dunque, l'opera fu stampata da Guglielmo Le Signerre, a spese di Giovanni da Legnano, riguardo al quale così scrive il FuMAGALLI (1): « Jean Jacques et frères de Legnano.... très probablement n'étaient point imprimeurs mais plutôt libraires-éditeurs, et.... travaillèrent depuis 1480 jusqu'à 1525 environ. La marque de leur atelier est la plus jolie de toutes celles qui l'on ait adoptées à Milan à cette époque: c'est une figure d'ange tenant un écusson avec le monogramme du Christ et le nom de la ville. M. KRISTELLER, dans sa collection de marques typographiques,

(1) FUMAGALLI GIUSEPPE. Dictionnaire géographique d'Italie pour servir à l'histoire de l'imprimerie dans ce pays. Florence, Leo S. Olschki, éd. (impr.e L. Franceschini e Ci.) 1905, in-8, p. 217.

La Bibliofilia, anno XXI, dispensa 48-78

20

n'a pas reproduit moins de quatorze modèles différents de cette marque.... » . II BRUNET (1) la dice prima edizione con data.

BRUNET I. 342. HAIN (2) *1283.

2. Avicenna. Canonis libri V ab arabico in latinum translati a Gerardo Cremonensi in Toleto; Libellus de viribus cordis translatus ab Arnaldo de Villanova.

La ra c. è bianca. A c. 2r, con segn. aij (in rosso): Liber canonis primus quem princeps aboali | abinsceni de medicina edidit: translatus a magistro | Gerardo cremonensi in toleto ab arabico in latinū | Uerba aboali abinseni (sic). Al prologo fa seguito la tavola, che termina a c. 4. A c. 5t, col. I, comincia l'opera: Capitulā primü. Fen prime doctrine prime libri primi de diffinitione (sic) medicine. Incipit felicit. A c. 488v, col. 2, in fine al libro V, si legge: Adest oplementü libri quinti q | dicit antidotariu | libri toti? canonis senis regis aboali hassen filij ha- | li abinsceni cuius oplemento totus iste liber finitus | est sūma ac diligētia emendatus. Impss? venetijs impensis ac ingenio magistri petri maufer gallici 7 | socio24. Anno incarnatiõis dñi. M. cccc. Lxxxvi. | die. X. mensis Junij. A c. 489r, col. 1a, con segn. e E: Libellus Auicenne de virib? cordis traslatus ab | Arnaldo de villa noua barchinoe (sic) felicit incipit. A c. 497г, col. 2a, in fine: Expletus est libellus de viribus cordis quem | princeps Auicēna edidit. Impressus Uenetijs An | no incarnationis Dominice. M.cccc.Lxxxvi.

A cc. 497-5057: la tavola, in fine de'la quale si legge: Finis. La c. 506, comprendente il registro, manca nell'esemplare.

In-4, car. got., a 2 coll., 58 lin., s. rich.. di cc. 505 non num., con segn. a-h di quaderno, i-k, sesterni, aa-ii di quaderno, KK sesterno, A-Z di quaderno, A-B di quaderno, AALL di quaderno, MM-NN sesterni, OO duerno, aA-fF di quaderno (che è di sole 7 carte, mancando, come dissi più sopra, l'8a comprendente il registro).

HAIN-COPINGER (3) *2205.

3. Beroaldus Philippus. Annotationes in commentarios Servii in Vergilium.

A c. Ir (il verso è bianco): ECCE TIBI LECTOR HVMANISSIME : | Philippi Beroaldi Annotationes Centum. | Eiusdem Contra Seruium grammaticum notationes. | Eiusdem Plinianae aliquot castigationes. | Angeli Politiani Miscellaneorum Centuria prima. | Domitii Calderini Obseruationes quaepiam. | Politiani item Panepistemon | Eiusdem praelectio in Aristotelem: Cui | Titulus Lamia. | Phillppi rursus Beroaldi Appendix aliarum annotationum. | Ioannis Baptistae pii Annotamenta. | Quae simul accuratissime impressa: te cum (sic) quaeso habe: perlege. & Vale.

A c. 2, con segn. a 2 (testo): Philippi Beroaldi. | Ad magnificum ac ornatissimum adolescentem. d. Uldricum Rosensem Boemum: Philippi Be | roaldi Bononiensis Epistola. | (p) Ortius Cato ille censorius & oium bonarum artium magister scriptum reliquit no | minus ocii negocii reddendam eẽ rõnem. | etc. A c. III, in fine: Hieronymo Donato praetore sapientissimo: Bernardinus | Misinta papiensis castigatissime impressit: Brixiae. | saturnalibus. M. cccc. xcvi. Sūptibus | Angeli Britannici. In-fol., car. rom., con segn. a, aa, b, c, d, e& f-m, n4, 06, p4, q-s; le carte 38, 84 е 112 (mancante nel nostro esemplare) sono bianche; 47 lin., di cc. III non num. HAIN-COPINGER 2946, AUDIFFREDI (4), 176-177.

(I) BRUNET JACQUES CHARLES. Manuel du libraire et de l'amateur de livres. 5e éd. Paris, libr. typ. de Firmin Didot frères, fils et C.ie, 1860-1865, in-80, vol. 6 [avec] Supplément par Meff. P. Deschamps et G. Brunet, ibid., iisdem typis, 1878-1880, in-80, vol.1 2.

(2) HAIN LUDOVICUS. Repertorium bibliographicum. Stuttgartiae, sumtibuf J. G. Cottae et Lutetiae Parisiorum, Jul. Renouard (Tubingae, typif Hopferi de l'Orme) 1826-1838, in-80, vol. 4. BURGER CONRADUS. Indices uberrimi [ad] Repertorium bibliographicum L. Hainii, Lipsiae, sumt. Ottonis Harrassowitz, 1891, in-80, p. VI-428.

(3) COPINGER (W. A.), Supplement to HAIN'S Repertorium bibliographicum. London, 1885-1902, voll. 3, in-8.

(4) AUDIFFREDI (J-B.), Specimen historico-criticum editionum italicarum saec. XV. Romae, in typ. Paleariniano, 1794, in-4.

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