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CERNIDA, 8. f. e per lo più CERNIDE, Cerne, Milizie del Contado che diconsi anche Bande, e ch'erano scelte per completare i reggimenti.

CERNIDA, detto in altro senso, Cerna. per scelta, separazione o divisione. Far cerna di che che sia, vale Scegliere il migliore o Separar il migliore dal più tristo, V. CERNIR.

CERNIDÒR, 8. m. Spelazzino, Colui che spelazza la lana, cioè la trasceglie, quasi pelandola, dalla trista.

CERNIÈRA, 8. f. Cerniera, Nome che si dà in generale a due pezzi di ferro o altro metallo, forati da un capo, che s' incastrano insieme e stanno saldi per mezzo d'uu peruio.

Cerniera del COMPASSO, Nocella, Quella parte delle seste o simili ove si collegano i bracci. V. BUSINELO.

CERNIERÔL, 8. m. T. de' Pesc. Conchiglia marina bivalve del genere degli Spondili. detta da Linn. Spondylus Goederopus. Essa ha per carattere il corpo formato da due valve ineguali, che si uniscono al cardine formato a guisa di cerniera, donde trasse il nome vernacolo. Nell' Istria dicesi da' pesc. GEDEROPO.

CERNIO, add. Cernito o Cernulo. CERNİR, v. Cernere e Cernire; Scegliere o Scerre; Trascegliere.

Riscegliere o Riscerre, Sceglier con diligenza, di nuovo scegliere, Scegliere fra lo scelto Sfiorire, si dice di frutta e d'altre cose, quando se no trasceglie il meglio.

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CERNIR LA LANA, Spelazzare, Trascerre la lana, V. CERnidor.

TOR O COMPRAR SENZA CERNER, Pigliare affatto, cioè Senza sceglimento o distin

zione.

CERÒICO, 8. m. T. ant. Chirurgo o Cerusico, Colui ch' esercita la chirurgia. CERÒN, 8. m. Chiamasi volgarmente Colui che, seguitando le processioni, raccoglie le colature de' cerei che cadono, per cavarne profitto. V. SCOLAURA.

CEROSIA, T. ant. V. GERUSIA.
CERUSICO, 8. m. Chirurgo.
CERÒTO, 8. m. Cerotto, Composto medici-
nale, di cui ve n'ha di tante maniere.

Qua no GH'È CEROTO, Maniera fam. Non c'è rimedio spediente, riparo, provvedi mento; Addio fave; Il morto è sulla bara, e vale Il fatto è chiaro e manifesto.

AVER CEROTO PER TOTO, Aver unguento per ogni piaga, Saper rimediare a tutto.

DESTIRAR EL CEROTO A UNO. V. DESTEN

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LASSAR EL CERTO per l'incerto, Lusciare il proprio per l'appellativo; Cercar maria per Ravenna; Andar per la decima e lasciarvi il sacco; Meglio è piccione in man che tordo in frasca.

LA POL ESSER CERTA, Ella puð far capitale, Può far conto delle mie parole. Star certo, Esser sicuro.

PER UNA CERTA MANIERA DE DIR, Per una colal maniera di dire. CERTO O DE CERTO, avv. Certo; Al cerlo; Per certo; Del sicuro; Di certo; Certamente.

CERUSEGO. Lo stesso che CERUSICO. V. Z.

CERUSIA, s. f. Voce ant. Chirurgia, arte del Chirurgo.

L'

CERUSIA fu pur detto nel sign. di Medicina o Rimedio SE TROVA CERUSIA PER OGNI PIAGA, Aver unguento per ogni piaga, che vale figur. Saper rimediare a ciaseun inconveniente. CERVATO, 8. m. Cerviallo; Cerbiatlo; Cerviello, Piccol cervio.

LEGNE DE CERVATO, Diconsi Quelle forti, nate ne boschi dell' Istria e della Dalmazia, e che si portano a Venezia per uso di fuoco. CERVELADA, 8. f. Cervellata, Sorta d. salsiccia gialla alla Milanese. CERVELİNE, s. f. Cervella, cioè di Capretto, di Agnello, di Castrone etc. CERVÈLO, 8. m. Cervello e Cerebro.

CERVELO BISLAco, Cervel balzano o fatto a tornio, dicesi D' uomo vario, incostante, bishetico. Girellaio; Cervel vago o eteroclito, valgono Stravagante. CERVELO DE STOPA come le palle.

Cervello di borra

CERVELO SVENTA, Cervellaggine, Capriccio strano e pazzesco Cervellinaggine, Azione da cervellino o da cervello sventato Cervellone, dicesi di Uomo stravagante e poco accorto.

ANDAR IN VOLTA EL CERVÈLO, Girare il capo; Esser in confusione.

AVER EL CERVELO IN CASSA, Essere in buon senno; Essere assennato, pien di senno; Aver cervello.

AVER MANCO CERVELO D'UNA GATA, Avere cervel di gatta; Aver meno cervello d'un grillo o d'un'oca; Aver il cervel nelle calcagna.

AVER PERSO EL CERVELO, Dar le cervella a rimpedulare, tolta la metaf, dalle

calze.

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mettete il cervello a partito, e vale Mi mettete in confusione, in ambiguità. CERVIÈR, V. Lovo cervièr. CESAGIE, 8. f. T. di Zecca; Ritagli, e dicesi delle Monete, cioè L'estremità delle lamine del metallo d'oro e d'argento, da cui si sono cavati i pezzi da monetarsi. CÈSANO, 8. m. o CESANO, Nomi che i Cacciatori Valligiani danno al Cioro. V. questo nome.

CESARA, 8. f. Cece, Legume noto di scorza nera, la cui pianta è detta volgarmente Cecera, e da Sistem. Lathyrus Ciceru. Vi sono anche de' ceci bianchi, che noi chiamiamo PEZZOLI. V. PEZZOLO.

CESARA FRANTA, Ceci franti o infranti. COLOR DE CESARA, Cecialo. CESARE, Nome famoso nella storia Romana e primo degl' Imperatori, che si registra pel seguente nostro dettato fam. • metaf.

AVER UN CUOR DA CESARE, Avere il cuor di Cesare, cioè come lo aveva Cesare: val dire Magnanimo, generoso, liberale, pie

toso.

CESARELA, 8. f. T. agr. Rubiglia o Robiglia e Pisello minore Pianta leguminosa selvatica, le cui silique sono simili a quelle del Pisello comune, ma minori. Essa si semina per pastura al bestiame. Daʼ Botanici è detta Vicia pisiformis. Sul Trivigiano è detta BISOTA. I suoi granelli piacciono molto ai colombi.

CESARINA, s. f. Cecino, Piccolo cece.
CESARÒTO, V. VEZZA.

CESENDĖLO, 8. m. Piccola lampada o lampana; ma intendiamo propr. Quella che tiensi appena con luuicino dinanzi a qualche sacra immagine per divozione. La voce vernacola viene dal barb, Cicendulum o Cicendela, corrotti dal latino Cicindela, che significa la Lucciola volante (LUSARIOLA). Trovasi fra le voci barbariche del Du Cango anche Asindulum usata nel signif, di Lampada, in vece di Cicendulum.

IMPIZZÈ EL CESENDÈLO, Accendete la lampada, e intendesi il lumicino di essa.

GESENDELO, dicesi da' Chioggiotti alla Lucciola volante: la qual nostra voce manifesta chiaramente al buon senso, che quest' insetto si chiamasse da noi a' tempi Rømani latin. Cicindela e ne' bassi secoli cor rottamente Cicenděla o anche Cicindèlum, come abbiam detto alla parola CESENDÈLO.

GESENDELO DE LA RASON, dicono pure a Chioggia metaf. per Lume della ragione. CESETA. Lo stesso che Creseta, V. CESILA, 8. m. Voce ant. che ora dicesi SISILA, V.

CESÒRE O CISÒRR (dal latino Coesoriue) Cesoie, T. di Zecca e degli Orefici. Strumento d'acciaio a guisa di forbice, atto a tagliar le lamine e piastre de'metalli. CESSOLFAUT, 8. m. Cissolfaut, Carattere e nota musicale. CESTA, 8. f. Paniere, Arnese fatto di più forme o di più materie, ma per lo più di vinchi o di vetrice (V. STROPÈR) con ma

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nico, per uso di portare attorno le cose Paniera chiamasi la Cesta fatta per lo più di votrice Cesta, Gran paniere intessuto di stecche Zana, chiamasi una Cesta ovata per portare e tenervi dentro diverse cose, intessuta di stecche di legno Spasa, si dice una Cesta piana e assai larga per uso di sostener robe da comparsa.

CESTA DEL PAN, Panattiera; Tufferia. CESTA DA MARZARETO, Bolleghino, Cesta con cui gira il Merciaiuolo per la Città vendendo le proprie mercanzie.

CESTA O CESTON DE PAGIA, Bugnola e Bugna e Cannaio, Vaso composto di cordoni di paglia legati con roghi, per tenervi dentro biade, crusca e simili.

METER IN CESTA, Incestare.

QUEL DA LA CEsta, Ciambellaio, Intendiamo però Quello che vende ciambelle e robe dolci portandole in una cesta per la città.

Cesta, T. de' Vetturali, dicesi oggidì Una specie di carrozza mezza scoperta, per lo più a quattro ruote, usata dai Tedeschi, e conosciuta anche in Italia, la quale talvolta ha un manticiuo per davanfi CESTA DA CAMPAGNA, Cesta alla campigiana, dicesi Una specie di Cesta da fattori.

CESTA DA PUTEI, Zana, Cesta ovata con entrovi un piccolo letticciuolo, che serve per culla. Talvolta vi si adattano sotto due legni a guisa di arcioni a fine di poter cullare.

CESTÀDA, 8. f. Zanata, Quantità di che che sia, ch'entri in una zana o la riempia.

CESTARIOL, 8. m. Zanaiuolo, Chi prezzolato porta altrui colla zana robe per lo più da mangiare. Lo stesso che SPORTARIOL. V.

CESTAZZA, 9. f. Cestaccia, Cattiva cesta o grande.

CESTELA, 8. f. Cestella; Cestello; Panierino; Panicruzzo.

CESTELETO, s. m. Panierino, Panieruzzo; Panieruzzolo. CESTELO, V. CESTELA.

CESTÈR, 8. m. Cestaruolo; Panieraio; Cofanaio; Maestro di far ceste e panieri o cofani.

CESTÈRA, s. f. chiamasi da noi la Moglie o Femmina di Cestaruolo o Panieraio, la quale sull'esempio di altre voci consimili così formate, dee poter dirsi Cestaruola o Panicruia.

CESTO, 8. m. Cesta o Cesto.

FAR I CESTI, Intessere le ceste. CESTO DA SALATA, Scotitoio, Reticino Cesta o Vaso bucherato, nel quale si mette l'insalata o altro, per iscuoterla dall'a cqua.

TIENTE IN BON CESTO, CHE TI GA UN BEL MANEGO. Ovv. TIENTE IN BON POLONIA CHE TO MARIO TE SUBIA, Lodatevi cesto che avele un bel manico. Ovv. Lodati cesto che il manico hai bello: dicesi proverb. a

Chi loda sè stesso. Far cose da scrivere

al paese, detto per ironia in ridicolo di qualche espressione.

CESTO O CESTO DE POMI O DE Zizole, detto fig. Il deretano; Il di dietro ROMPER EL CESTO A QUALCUN, Dar noia; Dar ricadia ad alcuno; Venir a noia più che il mal di capo.

AVER QUALCUN IN CESTO, V. COLO.
TOR IN CESTO, V. TOR.

TRAR DE CESTO, CULO, V. CULO CESTON, 8. m. Cestone; Bugna; Bugnola; Panierone, Corbone, Arnese per lo più con coperchio che serve per someggiare.

lo stesso che TRAR DE

Cofano o Corbello, Vaso ritondo col fondo piano fatto di sottili schegge di castagno, per uso di trasportar robe da luogo a luogo. CETO, s. m. (coll'e larga) Condizione; Ordine; Qualità; Grado, e dicesi di Persone e famiglie.

0

CÈTOLA O ZETOLA, 8. f. Facciuola o Quartino, L'ottava parte del foglio di carta. Gli Aretini dicono Lato di carta. CETÒSA, V. ACETÒSA.

CETRACA. Erba, V. RUTA De muri. CEVENTE O SEVENTE, 8. f. T. de' Pesc. Marea; Flusso, I crescere regolare dell' acqua del mare, contrario del Riflusso, V. DOSANA.

CHEBA, dicevasi antic. e fig. per Coccola, Testa CHEBA MATA, Capo sventato. СНЕВА 0 ) add. masc. Voce lo CHEBE per più usata da' Chioggiotti, e da' Buranelli e quindi da' nostri pescatori, e vale per Barbogio; Balbo; Troglio. V. BARBOTO.

CHEBA, dicevasi antic. e fig. per Coccola, Testa CHEBA MATA, Capo sventato. PARLAR CHEBA O CHEBE, Scilinguare ; Trogliare.

CHEBA (coll' e larga) 8. f. Gabbia, Strumento per uso di rinchiudere uccelli vivi: composto di regoletti di legno detti Slaggi e di vimini o fili di ferro detti Grelole Usciolino dicesi la Porticciuola della gabbia Posatoio a que' Legnotti su cui posa l'uccello - Beveratoio al Vasetto dell'acqua Beccatoio alla Cassettina del

cibo.

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CHEBA, dicesi per simil. alla Prigione METER IN CHEBA O CAVAR DA LA CHEBA, Ingabbiare o Imprigionare o Sprigionare e Sgabbiare.

CHEBA DA MATI, Nidiata di pazzi, dicesi di Molte persone allegre adunate assieme in un luogo.

QUEL DA LE CHEBE, Gabbiaio, Facitor di gabbie.

Vi fu anche In Venezia nell'età di mezzo un genere di pena criminale, o sia di supplizio, detto la CяEBA, di cui parlano diversi storici e che finì nel 1518. Era questa una Cassa quadrata di legno guernita di ferro, fatta a foggia di gabbia o stia, che sospendevasi ad una trave sporta fuori da

un buco del Campanile di S. Marco sopra le botteghe del pane, nella quale veniva posto il condannato e lasciatovi a tempo e talvolta fin che moriva. Con tale specie di pena si punivano i delitti enormi e più scandalosi degli Ecclesiastici. CHEBÈTA, 8. f. Gabbiolina; Gabbiuola ; Gabbiuzza, Piccola gabbia.

CHEBONA, 8. f. Gabbione, Gabbia gran

de.

CHECA, Francesca, Nome proprio di Fem

mina.

CHECA, Cecca; Pulla; Gazzera, Uccello noto, ammaestrato a favellare. V. GAZA. CHE CADE? Maniera volgare, e vale Che importa?

CHECHIA, V. CHICHIA.

CHECO (coll'e stretta) Francesco, Nome proprio di uomo.

CHEFA (coll' e larga) 8. f. antiq. Cuffia, Cresta, Abbigliamento o riparo del capo ad uso delle donne CHEFA per Cuffia,

dicesi ancora in Lombardia. CHEFANO, 8. m. Palloncino peloso, Pianta fruticosa con foglie e rami pubescenti, fiori e frutti pendenti. I Botanici la chiamano Physalis pubescens. I suoi frutti, che consistono in bacche di color giallastro, nate in follicoli, si dicono volgarmente Frutti d'Ananas, perchè s'assomigliano leggermente nell'odore e nel sapore agretto al vero Ananas.

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CHELE (coll'e stretta) FAR CHELE, Far Escompagnia o brigata o comunella SER DE CHELE, Esser d'accordo, di concerto. Tutti battono al medesimo fine. CHENDE, Voce antiq. composta, e vale Che ne CHENDE AVARÀ DE BISOGNO, Che ne avrà bisogno CHENDE VIGNERAVE IN COCHENDE PIA, Ne verrebbero in copia SA MANCO, Che ne sa meno. CHE NON È, Ovv. CHE CHE NON È, Ovv. QUEL CHE NON È, Quand' ecco; Ch'è che non è, Dal vedere al non vedere, Improvvisamente.

CHEREBIZZO, 8. m. (che oggi direbbesi SCHIRIBIZZO) voce ant. che corrisponde all'italiana Ghiribizzo, nel signif. di Fantasia, Bizzarria. V. SCHIRIBIZZO.

La prima stampa dello lettere del nostro Andrea Calmo fu fatta nel 1563 col titolo di Lellere di M. Andrea Calmo; la seconda con molte aggiunte diciassette anni dopo, cioè nel 1580, col titolo Cherebizzí di M. Andrea Culmo: dalle quali edizioni abbiamo tratto molti termini vernacoli antiquati, cho a'nostri tempi non si conoscono. CHERSO, 8. m. T. de'Cacciatori valligiani. Uccello acquatico del genere delle Anitre selvatiche, chiamato volgarmente Valpica e dagli Autori Tadorna, detto da'Sistem. Anas Tadorna. Frequenta molto i Juoghi marittimi, e nelle nostre valli se ne piglia l'inverno, ma non è molto buono a mangiare.

CHE SOI MI? Che so io? Indica confusione d'idee. Eccelera.

CDIACH, Ciacche-ciacche. Voce che non

ha verun significato, ma solamento imita il suono che fanno l'uova o simili quando si rompono.

CHIACHIA. V. BOCA IN CAO. CHÀCHIARA, 8. f. Chiacchiera; Chiacchierata, Voce sparsa. V. CHIACOLA & CHIA

COLEZZO.

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Cian

CHIACHIARAMENTO, s. m. Chiacchiera-
mento, Voce sparsa ma non vera
ciumento è il Cianciaro.
CHIACHIARAÒR, s. m. (si pronuncia co-
me in Toscano Ciaciaraor) Voco ant. ed
è la stessa che CHIACHIARON, V.
CHACHARÀR. v. Chiacchierare; Cian-
ciare; Ciangolare; Cinguellare; Ciara-
mellare, Avviluppar parole senza conclusio-
ne. Chiacchillare, Perder il tempo in chiac-
chierare. Lingueggiare, Parlar molto. Con-
fabulare, Ragionar insieme quasi favoleg-
giando.

CHACHIARIN, s. m. Chiacchierino, Che
molto parla o cinguetta.
CHIACHHARÒN, 8 m. Chiacchierone; Ciar-
lone; Ciarlante; Tallamella; Berlingato-
re; Cinguellierc.

CHIACHIARON PER LE BOTEGHE, Crocchione, Ciarlatore: dicesi di que' Chiacchieroni e perdigiorni, che si confinano a sedere in un caffè senza far altro che ciarlare: il che si dice Crocchiare o Stare a crocchio. CHIACOLA, 8. m. Chiacchierata; Chiacchieramento, 70ce sparsa ma non vera.

CHIACOLA, detto per Agg. a uomo. V. CHIACOLON.

CHIACOLE, V. CHIACOLEZZO.

CHIACOLE TANTE MA SENZA FATI, Assai parole e poche lance rotle; Assai romore e poca lana, dicesi del Mostrar di far gran cose e non ne conchiuder veruna. Dicesi ancora Gran chiesa e poca festa; Molte penne e poca carne; Molto mena e poco fla.

AVER BONA CHIACOLA, Aver buona parlantina o buona ciarla.

Dar chiacole ▲ UNO, Intrattenere o Interlenere uno; Tener uno a bada o in tempo, Far indugiare, Ritenere.

FAR CHIACOLE o de le chiaCOLE. V. CHIACOLAR FAR TANTE CHIACOLE, Parlare o Rispondere a buon mercato, detto fig. e FAR DE LE CHIAvale Far parole assai Cole e pochi fat, Largheggiare in parole; Esser largo in promettere; Assai parole e poche lance rolle. Si dico del Mostrare di far gran cose e non ne conchiuder veruna. Un altro Autore ha pur detto negli stessi significati: Il fragor odo dell'abburattina, ma non veggo che n'esca mai farina.

FAR E NO FAR CHIACOLE, Fare di fatti, Operare senza perdersi in parole.

ANDAR IN CHIACOLE, Far belle le piazze; Farsi appiccar sonagli o affibbiar bottoni senz' ucchielli; Farsi scorgere; Far far Dar beffe di sè; Far bello il vicinato, motivi a discorsi pregiudizievoli.

No GHE VOL CHIACOLE, GHE VOL FATI, Į fatti sono maschi e le parole femmine.

Dove bisognano i fatti non bastano le parole. Fu anche detto, Il volo senza l'opera non basta.

NO ME LASSO CHIAPAR DA CHIACOLE, IO non mi lascio prendere alle grida: cioè Non credo quello che comunemente si dice da altri, senza pensare o cercare più in là.

FALSA CHIACOLA, Rapportazione mormorevole, cioè Calunniosa.

TUTO CON CHIA COLE INUTILI, Borrevol mente, Con borra, detto fig. e vale con superfluità di parole. CHIACOLADA, 8. f. Chiacchieramento ; Chiacchierata; Ciarlata, Gran parlare.

J

DAR UNA BONA CHIACOLADA, Volare il sacco, Sfogarsi a discorrere. CHIACOLÀR, v. Ciarlare; Cianciare Parlare assai vanamente e leggermente Cornacchiare; Cicalare; Taccolare; Tattamellare; Chiacchierare; Cinguettare, Stucchevolmente parlare, Gracchiare, Parlare assai e senza bisogno Fare un'agliata, una lunga diceria o intemerata, cioè una lunga parlata sciocca e noiosa Ciaramellare, Avviluppar parole senza conclusione Berlingare, dicesi di Coloro che ciarlano avendo ben pieno il ventre ed essendo ben riscaldati dal vino, e più delle donne che degli uomini. CHIACOLAR SENZA FIN, Favellare sine fine dicentes; Dir più cose che non sono i beati Pavoli; Aver più parole d'un leggio; Ciarlare come una calandra.

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CHIACOLAR A PIAN, Mormorare; Sommessamente parlare.

CHIACOLAR INSIEME, Confabulare.

SE CHIACOLA, Si parla; Si dice; È sparSE VA VIA CHIACOLANso; Ne va grido DO, Se ne bucina; Se ne mormora, Se ne parla a mezza bocca.

PER GNENTE NO SE CHIACOLA, E'non si abbaia a volo, Quando alcuno è imputato d'alcuna cosa che non è certa, ma v'è il sospetto che ne sia qualcosa.

TANTO CH'EL CHIACOLA, Maniera fam. Ei si dimena per parer vivo, dicesi di Coloro che si vogliono intromettere in alcun ragionamento o negozio, benchè non sappiano quel che si dicano, nè quel che facciano. Lo stesso che E’guizza per non rimanere in secco.

CHIACOLARIA, 8. f. Bisbiglio; Pissi pissi Bu bu, Mormorio di parole. Borbollio, Romore che nasce dal borbottare. Favellio ba lo stesso significato. CHIACOLETA, 8. f. Chiacchierino; Taccolino; Che ha una buona parlantina; Che cicala per cento putte. È un paroluio, una tabella. E' torrebbe il capo a una pescaia.

CHIACOLEZZO, 8. m. Chiacchierio o Favellio, Piccolo romore che si fa, chiacchierando più persone adunate in un luogo

Cicaleccio o Cicalata, Discorsi fatti da più persone insieme, e per lo più s'intende da donnicciuole o da oziosi novellieri -Bisbigliamento; Bisbiglio, o Bisbiglio,

Susurro, mormorio prodotto dal cicaleccio o favellamento fatto piano da più persone raccolte, e dicesi anche l'alassio Passeraio, Confuso cicaleccio di più persone, ma più s'intende di donne - Cornacchiuia o Mulacchiaia, Cicaleccio noioso. CHACOLEZZO, si dice anche per PETEGOLEZZO, V.

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CHIACOLEZZO DE PUTELI, Bruscello, Voce Aretina e vale Chiacchieria di fanciulli. I Fiorentini dicono Passeraio. CHIACOLÒN, 8. m. Ciarlone; Chiacchierone; Tuccola; Tabella; Cianciatore; Ciancero; Cornacchia; Gracchia, Che In altro siparla assai senza proposito gn. Verboso; Linguacciuto; Parlatore; Loquace Bubbolone vale Chiacchierone spropositato Trombelliere; Ciarliere; Svesciatore; Rapportatore, Che racconta facilmente i fatti altrui Sgolaio, detto metaf. Che non tace niente Bucinatore, Maldicente secreto Tallamella Ciaramella, Che cicala assai e non sa che nè perchè Vendifrottole, Colui che spaccia frottole come opinioni savie e fondate.

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Tenere il campanello, si dico di Chi nella conversazione cicala per tutti gli altri. CHIACOLONA, 8. f. Ciarliera; Chiacchierina; Cianciatrice; Cianciera, V. CHCOLON.

CHIAMAR, v. Chiamare.

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nel capo.

CHIAPAR UNO, Callurare; Acciuffare, Far prigione Arrivare o Aggiungere o Giunger uno, Sopraggiungerlo. V. ARIVAR O ZONZER.

CHIAPAR, dicesi per Guadagnare, Acquistar accattando.

CHIAPAR A LE strete o METER TRA 'L STILO EL MURO, Strignere alcuno fra luscio e 'l muro, vale Violentare alcuno a risolversi senza dargli tempo a pensare. Pigliar uno di filo, vale Indurre altrui a che che sia senza dargli tempo di repliche. CHIAPAR ANEMO, Animarsi; Darsi animo; Incoraggirsi.

CHAPAR ARIA, V. ARIA.

CHIAPAR AQUA DAL BORDO O DA LA BOCA. Maniera marin. Abboccare ed anche Traboccare, dicesi d' una nave, che sorpresa da un colpo di vento carica di vele, dalla forza del vento fu fatta empier d'acqua di sopra al bordo e si è affondata.

CHIAPAR ▲ sangue predo, Cogliere all'impensala, a man salva; Acchiappare tra l'uscio e 'l muro; Pigliar di filo; Giungere al gabbione.

CHIAPAR A STRACA QUALCUN, Cogliere alcuno alla sprovveduta.

CHIAPAR CAZZA, V. Cazza.

CHAPAR CO LA BOCA, Abboccare, ed è proprio de'cani, lupi etc.— TORNAR A CHIAPAR CO LA BOCA, Rabboccare Addentare; Azzannare o Assannare, Pigliar propriamente coi denti.

CHIAPAR COL SGRUGNO, Acceffare: proprio delle bestie.

CHIAPAR, parlandosi del fuoco, Accendersi; Apprendersi; Appigliarsi; Attaccarsi.

Chiapar de le bote o de le soe, Toccar qualche tentennuta, delle bussc o percosse. CHIAPAR, parlando de' calmi, Appiccare de' nesti. V. CALMA.

CHIAPAR, parlando delle piante, Avvenlare T. agr. Allignare; Alleficare; Abbarbicare; Barbare; Prendere; Appigliarsi, Metter barbe o radici, venire innanzi. E quindi Abbarbicamento; Appigliamento.

CHIAPAR DRENTO, Involgere o Involvere.
CHIAPAR EL CAVALO, V. CAVALO.
CHIAPAR EL FRESCO, V. FRESCO.
CHIAPAR EL MONTE, V. MONTE.

CHIAPÅR EL TRATO AVANTI, Pigliare il tratto, vale Pigliar il tempo. Pigliare i passi innanzi per non cadere, Prevenire un discorso, ovvero Giustificarsi avanti tratto,

CHIAPAR FIA, V. F.

CHIAPARGHE, Imbroccare; Dar nel brocco; Imberciare, Cogliere.

CHIAPARGHE GIUSTO, Accertare il colpo, vale Prendere aggiustatamente la mira onde colpire; o piuttosto Colpire esattamente ove si mirava.

CHIAPAR IN MAN, Impugnare, Strignere col pugno - Detto per Pigliare in mano o Pigliare semplicemente, Prendere. CHIAPAR IN PAROLA, Acchiappare in parola.

CHIAPAR IN SCANSO O DE SCAMPON, Cogliere a schiancio o a stiancio ● a schifo, vale Obbliquamente.

CHIAPAR IN TRAPOLA, Trappolare, detto fig.
CHÌAPÅR I PRIMI, V. PRIMO.

CHIAPARLA COME CHE LA VIEN, O CHIAPAR LE COSSE COME CHE LE CAPITA, lo stesso che TORLA COME CHE LA VIEN, in TOR, V.

CHIAPAR I ALTRI A TOLA, Arrivare o Ruggiungere gli altri, dicesi Quando sono più a tavola, e sopraggiunge un altro il quale postosi a sedere cogli altri mangia tanto in fretta che raggiunge i primi. Dicesi ancora, Buon cavallo giunge e passa.

CHIAPAR LA FORTUNA QUANDO LA VIEN, Mentre che il can piscia o baia, la lepre se ne va, e vale Chi non sollecita quando e' può, perde l'occasione.

CHIAPAR LA BALA, Trucciare o Trucchiare ed anche Truccare, vale al giuoco del Trucco, delle pallottole e simili,

CHIAPAR LA COTA, V. COTA. CHEAPAR LA GRASPA, V. GRASPA. CHIAPAR LA Mura, V. Mufa. CHIAPARLA PER UN, Pigliarla per uno; Prender la parte o il partito di uno. CHIAPAR LA PONTA, V. PONTA. CHIAPAR LE MOSCHR CHE VA PER ARIA. V. MOSCA.

CHIAPAR LE POB COLE, V. PORCOLA. CHIAPAR LE SO QUATRO O CHIAPARGHENB QUATRO, Toccar le busse o le nespole, Esser battuto.

CHAPAR MAN A QUALCOSSA, Rinfrancarsi; Farsi franco; Farsi abile o perilo in una cosa; Farvi, pratica.

CHIAPAR PER EL COLO, Aggavignare, Pigliare per le gavigne Detto fig. Metler la cavezza alla gola, si dice Quando uno avendo necessità d'una cosa, gli vien fatta pagare più che non vale; O per contrario avendo bisogno di vendere o cavar danaro, vende con discapito.

CHIAPARSE AL COLO DE UNO, Avvinchiarsi; Avvinghiare o Avvincare. Discese colle braccia aperte e avvinghiatogli il collo, alquanto stelle senza alcuna cosa dire.

CHIAPAR PER FORZA, Agghermigliare, Pigliare tenendo per forza.

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CHIAPARSE, Ingannarsi, dicesi ne' contratti svantaggiosi VARDA DE NO CHIAPARTE, Guarda di non ti scagliare: cioè Di non impegnarti oltre al convenevole.

CHIAPARSE IN DRIO, Esser sempre indietro due ricolle, Modo proverb. che s'usa dire per Non saper usare il danaro e per esser cattivo economo, consumar le entrate anticipatamente.

CHIAPARSE A PETO QUALCOSSA, V. PETO. CHIAPARSE AL MURO o altro, Attenersi, Attaccarsi.

CHIAPARSE IN LETO, Ritardare; Indugiare; Intertenersi. Il sonno m'ha ingannato o mi portò via. V. COMPONER.

CHIAPARSE IN TRAPOLA, detto fig. Rimanere alle reti o alla stiaccia.

CHIAPARSE PER I CAVEI, V. ZUFARSE. CHIAPARSELA CON QUALCUN, Pigliarla o Pigliarsela con alcuno, Adirarsi contro alcuno. Arrecarsela da uno o assolut. Arrecarsela, Offendersi d'alcuno.

CHIAPAR SU, V. CHIAPAR LE SO QUATRO. CHIAPAR SU E ANDAR VIA, Pigliarsela per un gherone, dicesi in modo basso e vale Andarsi con Dio. Pigliar l'ambio, Andarsene. DOMANDESSERA CHIAPÈ SU K VEGNI DA MI, Pigliatevela per un gherone e domandassera venite alla mia casa.

CHIAPAR SUL FATO, Cogliere sul frodo; Giungere in sul furto; Cogliere sul fatto; Cogliere in flagranti Carpire o Carpire in sul Furto o in sul fatto, vale Chiappare o Acchiappare con inganuo.

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CHIAPAR UNA CALDA, Darsi un caldo, vale Scaldarsi leggermente.

CHIAPAR UNA CALOFA O BOTA O SCOPELOTO, V. CALOFA.

CHIAPAR UN PAESE, Prendere una città, una fortezza, una piazza, vale Impadronirsene militarmente.

CHIAPAR UNA MAGIA, V. MAGIA.

CHIAPAR UNA MUSTAZZADA, Toccare un rimprovero, un rimbrotto, una rimessa. CHIAPAR UNA SASSADA, Esser assassato, ciottolato. V. SASSADA O PIErada,

CHIAPAR UNA SCHINCADA, V. SCHINCADA.
CHAPAR UN GRANZO, V. GRANZO.

CHIAPAR UN LIEvro, V. Lievro. CHIAPAR UNO CAMINANDO, Arrivare, Raggiungere uno.

CHIAPA PER LE CANE DE LA GOLA, Accannato, cioè Preso o Spinto dalla necessità.

CHIAPA CHIO EH, Тo qua e dà qua, Si suol dire quando si ha che fare con certi smemorati e di poca fede.

Dov' EL EL CHIAPA EL CHIAPA, Dove coglie coglie, Dicesi del Cogliere alla cieca bastonando, ferendo ec.

CHIAPAR EL CALDO, Riscaldarsi; Sollevarsi; Montare in bica GA GHIAPA EL CALDO E EL GA DA, Adirossi e lo percosse. SE LA ME CHIAPA VE STRUCO COME ON LIMON, V. in MONTAR.

CHIAPAR EL LIEVRO A CAVALIER, V. CAVALIÈR.

CHIAPAR MESSA O UNA MESSA, Ascollare CHIAPO STA MESSA O STA

una messa

MESSETA E TORNO, Ascolto questa messa e di fretta ritorno.

GO CHIAPA TUTO QUESTO, Maniera fam. di lamento per non aver guadagnato nulla come sarebbe a dire, Ho guadagnato l'acqua da lavarmi le mani, cioè Nulla.

UN CHLAPA CHIAPA, detto a modo sust. Un parapiglia, Una subita e numerosa confusion di persone. V. BARAFUSOLA. CHIAPE, 8. f. Chiappe; Natiche; Preterito; Derelano; Mele, e per ischerzo Meleto. Il Culo.

CHIAPO, 8. m. (che toscanamente scriverebbesi Ciapo) lo stesso che SCHIAPO.

YA PURA CHIAPO, si legge in poesie antiche, detto fig. che vale Va pur coi più; Confondili coi più; Va colla corrente: cioè Imita gli esempii cattivi del numero maggiore, Va colla moda o col costume dei tempi.

CHIAPO. V. SCHIAPO.

CHIAPÒNI, 8. m. ed anche FORMÈle, T. de' Maniscalchi, Tumore osseo del piede, Malattia del Cavallo, in cui alla base del paeturale si vede un tumore osseo, che si estende sopra la corona e gli porta talvolta zoppicatura. Se questo male gli viene nelle gambe di dietro, chiamasi volgarmante CHIAPONI; se in quelle davanti, FORMÈLE. Dicesi da' Maniscalehi ancora FURINA. CHIARA, s. f. Chiara o Albume, I bianco dell'uovo.

CHIARA, detto in T. de' Pesc. valligiani. chiamasi Una parte della Cogolaria. V. Co

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Chiaro, pur fig. per Evidente, manifesto CHIARO COME UN CRIELO O COME LA MERDA, Chiaro o Specchiato come l'ambra palpabile; Ell' è come quattro e qualtrotto; Ella è più chiara che non il sole di mezzodi; Andare in istampa. Locuzioni che indicano Esser la cosa chiara, evidente Esser passata la cosa in giudicato, Non potersene più dubitare. OMO CHIARO, Uomo di chiara fede, cioè Leale, puro, sincero.

PANADA CHIARA, Liquida, Contrario di Densa DENTI CHIARI, Radi, contrario di Fitti.

FAR CHIARO, Far giorno; Sorgere l'uurora o 'l di Detto in T. Mar. Affinare il tempo, Rischiararsi il tempo, il tempo affina.

Far chiaro o Far lume o luce, dicesi di Chi con torchio acceso o cosa simile, mostra nell'oscurità la via di camminare. CHIARO, sost. detto in gergo, Chiaro ; Siroppo di cantina, e vale Vino. V. ScalFO e CHIARIR.

TAMISO O PETENE CHIARO, Staccio o Petline rado, contrario di Fitto, di Spes80 o Denso.

LA COSSA NO XE CHIARA, La cosa non è liscia, per dire Non è schietta, sincera. DIO VOGIA CHE SE GHE VEDA CHIARO, detto metaf. Voglia il Cielo che da ultimo sia bel tempo, cioè Che si sveli, che si conosca la verità.

VEDER CHIARO, V. VEDER.

CHIARE VOLTE, detto avverb. Rade volte; Di rado; Radumente o Raramente, Contrario di Spesso.

CHIARO PUNGENTE, Voce di gergo, u vale Aceto. CHIARÒN, 8. m. Radissimo, Nome che da' nostri pescatori si dà a quella rete a maglie larghe, che forma parte della Rezza (CERBERAI) e dei Tramagli. CHIAROSCURO, 8. m. Chiaroscuro, Pittura d'un color solo, a cui si dà rilievo con chiari e scuri dello stesso colore, detto anche Monocromato.

VEDER TRA CHIAROSCURO, Veder una cosa a barlume o abbagliatamente, vale Vederla tra 'l buio e 'l lume confusamente, che dicesi anche Vedere al buiccio. CHIASSANA O CHIASSADA, 8. f. Chiassala; Festoccia; Gargagliata, Allegria di parole.

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FAR CHIASSO D'UNA COSSA, Far cunzone; Mellere in novelle; Proverbiare; Meltere in canzone o in baia. CHIASSÒSO, add. Festoso; Romoroso; Sollazzevole; Strepitoso.

CHIAVADA, s. f. Coito; Concubito, Alto

Venereo.

CHIAVAGATE, Aggiunto bassissimo ɖhe dassi a Colui che non è bueno a nulla. V. BON DA GNENTE, in Bon. CHIAVAR, v. Chiavare, Usar con femmina Fornicare è propr. il Commercio carnale illecito fra persone libere. CHIAVARIN, 8. m. Chiavaio; Chiavàro ; Chiavaiuolo, Colui che ha in custodia le chiavi.

Detto ancora per Follitore; Caprone, Assai lussurioso. CHIAVARÒLO, 8. m. T. degli Architetti, Arcale, Catena che si pone nella parte iuferiore delle travi, per loro sostegno. CHAVAZZA, s. f. Chiavaccia, Cattiva chiave.

CHIAVE, 8. f. Chiave, Strumento noto, con cui si serrano ed aprono i serrami. Ingegno, dicesi in gergo OPERA DE LA CHIAVE, V. OPERA & SERADURA. CHIAVE DET CRICHI DE LE CAROZZE. Y. CAROZZA.

Chiave del SEGATI, Licciaiuolo, Strumento del quale i Segatori si servono per torcere i denti della sega.

CHIAVE DEL MURI, T. degli Architetti, Catena, Lunga e grossa verga di ferro, la quale si mette da una muraglia all'altra per tenerle collegate insieme. Si congegnano fortemente tali catene con alcuni pezzi di simigliante verga di ferro, chiamati Paletti, che si fanno passare per un occhio posto alle loro testate: il che si dice Incatenare. Quel pezzo poi di rame o ferro, con cul negli edifizii si tengono unito insieme pietre con pietre, si chiama Arpese. V. ARPESE O INCAENAR.

CHIAVE, parlando della musica, Chiave, chiamasi la Figura musicale che insegna variare i tuoni Chiave, dicesi pure ad uno Stromento di ferro o d'ottone, con cui si girano i bischeri degli stromenti da corde. Chiave de palco, Chiave ď un palchetto COMPRAR UNA CHIAVE DE PALço, Comprare un palchello.

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