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cupato dalla Patria in vari pubblici affari, andò Ambasciatore in Val di Nievole, a Milano, e ad Arezzo.

Alessandro di Ricciardo de Bardi nel 1342. fu eletto uno degli Ambasciatori inviati dalla Repubblica Fiorentina al Pontefice Clemente VI. per impetrare ai Marchesi Obizzo, e Niccolò d'Este in Vicariato la Città di Ferrara, e vi riuscì felicemente.

Andrea di Gualtieri de Bardi, fu Potestà di Perugia nel 1354. dipoi passò Capitano di. Guerra nella Città di Todi indi fu impiegato in varie Ambascerie dalla Patria.

Bindo d'Andrea de' Bardi, nel 1362. fu dalla Patria inviato Ambasciatore a Ferrara al Marchese d' Este. Nel 1364. andò Potestà a Perugia: Nel 1366. fu eletto Senatore di Roma, e fu Consigliere della Regina Giovanna.

Fra Ilarione di Giovanni de' Bardi, fattosi Cavaliere Gerosolimitano diede in molte Battaglie Navali non equivoche prove del suo valore, e l'Ordine Gerosolimitano per premio della sua virtù lo fece Commendatore di S. Iacopo in Campo Corbolini in Firenze, e dipoi

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ot

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ottenne ancora le Commende di Prato, di Cascina, e di Sarzana, ed il Gran Priorato di Pisa.

Gualtierotto di Giovanni di Cozzo de' Bardi, fu un prode Capitano dei suoj tempi. Nel 1467. la Repubblica Fiorentina lo spedì con indipendenza Commissario dell' armi a Castrocaro in Romagna, Fortezza in quel tempo di somma importanza: Fu Comandante delle armi dei Marchesi di Ferrara, ed il Marchese Niccolò d'Este gli scrisse più lettere dandoli il titolo di Potente.

Arnolfo d' Alberto di Giovanni de' Basdi abbracciato lo stato Ecelesiastico fu investito dell' Abbazia di S. Maria di Montepiano, dipoi ottenne le due Priorie di S. Stefano in Perticaja, e di S. Stefano a Ugnano; e nel 1484. consegui un Canonicato nel Duomo di Firenze. Fu Protonotario Apostolico, Accolito, Familiare, continovo Commensale, e Cameriere segreto d'Innocenzio VIII. Finalmente morì il 6 Febb. 1508.

Ridolfo di Pier Francesco di Piero, nel 1589. ottenne nella Patria la somma dignità di Senatore.

Filippo di Giovanni di Cammillo de

Bar

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Bardi, Fu illustre Giureconsulto, e fattosi Sacerdote ottenne nel 1591, un Canonicato nel Duomo di Firenze. Fu Familiare di Clemente VIII.. e Referendario dell' una, e dell' altra Segnatura. Fu Governatore di Terni, di Narni di Forlì, e di Imola, e nel 1604. fu eletto Vescovo di Cortona nella qual dignità visse fino al 15. Agosto 1622.

Cosimo di Giovanni di Cammillo de Bardi, nel 1604. fu eletto Canonico Fiorentino, il qual Benefizio renunziò nel 1615, e passò a Roma, ove fatta conoscere la sua prudenza, e attività negli affari, fu fatto Governatore di Terni, di Imola, e di Ravenna; dipoi ottenne la carica di Prefetto delle Monete dello Stato Ecclesiastico; andò Vice Legato d'Avignone, e nel 1616. fu eletto Vescovo di Carpentras, e Rettore del Contado Venusino. Tornò poscia in Italia, e fu spedito Nunzio Straordinario in Toscana, e poi in Savoja, e finalmente nel 1630. fu creato Arcivescovo di Firenze, la qual dignità godè poco, poichè nel successivo anno 1631. compì i suoi giorni.

Ferdinando di Piero de' Bardi, fu ver

satissimo in ogni sorta di Scienze, uomo di grande ingegno, pronto, attivo, e prudente. Fu Gentiluomo di Camera, Consiglier di Stato. e Segretario di Guerra del Granduca Gio. Gastone.

Vincenzio di Pier Filippo di Ferdinando de' Bardi, datosi allo stato Ecclesiastico ottenne un Canonicato nel nostro Duomo nel 1702. Nel 1711. renunziò il Canonicato, e tornando al secolo fu dichiarato dal Granduca Cosimo III. suo Cameriere d'onore, dipoi fu fatto Capitano d'Infanteria, Scalco, e poi Coppiere d' Anna Maria Luisa di Toscana Elettrice Palatina .

Francesco Ferdinando di Pier Filippo di Ferdinando, fu Abbate di S. Maria di Montepiano, e Canonico Fiorentino nel 1711. Nel 1735. renunziò, e fu eletto Cappellano maggiore della gran Principessa di Toscana Violante Beatrice di Baviera, e del Granduca Gio. Gastone, dipoi Cappellano, ed Elemosiniere maggiore in Toscana dell' Imperatore Francesco I., e Abbate di S. Salvadore a Selvamonda nella Diocesi di Arezzo.

. Esiste anche al presente questa no

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bilissima Casata nella Città nostra diy visa in tre Famiglie, che tutte si trattano con gran lustro, e splendore.

Si divise nei tempi antichi questa Stirpe in più Rami, e alcuni si piantarono in lontani paesi. Secondo il Crescensi un ramo si piantò in Piacenza altro secondo il Duca della Guardia nel Regno di Napoli, altro nella Francia, ed altro in Sicilia.

Piantò questa Casata in Sicilia, e precisamente in Palermo Pietro Bardi quale nel 1200. essendo stato inviato dalla Repubblica Fiorentina Ambasciatore al Re Federigo II., incontrò il genio di questo Monarca, e volle che alla sua Corte si fermasse. Ottenne da quel Sovrano Feudi, dignità, e ricchezze che alla sua Morte lasciò ad Antonio di Simone de' Bardi suo nipote, perlochè portatosi questi in Sicilia vi si fermò stabilmente. Di questo Ramo son degni di

esser rammentati

Giovanni d'Antonio de' Bardi, che nel 1436. fu Pretore di Palermo, e illustre letterato dei suoi tempi.

Antonio suo figlio acquistò nel 1457. la Baronia di Fontana murata, con ti

tol.

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