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Amatori e negozianti, se vi rimane qualche dubbio su questi prezzi scientificamente e praticamente stabiliti dal conte Budan, assistendo in sogno a tutte le vendite pubbliche e private d'autografi, abbiatevi questa certissima e chiarissima notizia che lo stesso Budan vi dà come colpo di grazia:

<< I prezzi degli autografi sono in Francia di solito più elevati come negli altri paesi.

E questo è il libro, che l'autore, spinto dal dovere di colmare una lacuua, osava intitolare al nome augusto del futuro re d'Italia, millantandosi di pubblicare un libro di tutta freschezza e modernità, in cui ogni amatore di autografi avrebbe trovato il fatto suo, rendendo un buon servigio segnatamente ai collezionisti italiani. E le sue ridevoli millantazioni concludeva con queste parole:

<< Questo mio manualetto è dunque, Altezza, documento e cronaca, scienza ed arte, storia sincera di molti uomini cui l'Italia ed il mondo venera ed onora. » Facciamo i piú fervidi voti che il sacrificio della lettura di questo volume che io mi sono imposto per dovere di collettore e di critico, sia espiatoria per tutti; di guisa che nessuno se ne curi, perché oltre essere una profanazione dell'arte libraria per la soverchia smarginatura, e qualche altro difetto, non servirebbe ad altro che a screditare questo ramo della nostra attività letteraria e commerciale presso gli stranieri e a far passare anche ai meglio disposti la voglia di far all'amore cogli autografi e molto più il proposito di prodigare cure e denari per farne preziosa raccolta. G. DE LUNIS.

NOTIZIE

Un Messale speciale di Costanza in possesso del libraio Ludwig Rosenthal di Monaco è l'oggetto di vivissima disputa fra i bibliografi. Nel Centralblatt für Bibliothekswesen la disputa diventò sí viva, che la direzione dove chiuder la discussione e dichiarare di non volersi piú occupare della questione.

Gli uni, e fra questi naturalmente il proprietario stesso, attribuiscono la stampa del Messale a Gutenberg, gli altri lo negano, ed a tutti non mancano argomenti per provare le loro asserzioni. Il signor E. Misset di Parigi pubblicò nel Bibliographe moderne (Parigi, num. 4) un articolo sotto il titolo: Un missel de Constance, œuvre de Gutenberg avant 1450 esprimendo l'opinione, basata su argomenti liturgici, che il volume in questione sia anteriore a tutti quelli che sinora di Gutenberg si conoscano. Il celebre direttore generale della

Biblioteca Nazionale di Parigi, dott. Léop. Delisle, confuta le argomentazioni del Misset con argomenti liturgici e tipografici, sicché nulla di certo sinora poté essere stabilito a proposito della data e del tipografo del volume in questione. Se ci è lecito di esprimere modestamente il nostro parere, dobbiam dir, francamente, che queste discussioni ci sembrano assai vaghe. Lasciando in disparte la questione liturgica e limitandoci soltanto a quella dei caratteri usati per la stampa di quel volume, facciamo osservare che questi non offrono

Li supzadči ftatuti fono tapati pluuenerable Frate Joanni da Tlxramo. In la ecclefiat Sċa Marías folí ftano.ɗla Cica d'alcolo. altempo deli.4.S.Antiani, cioe Ser Cozradino pafq luccio.Ser Barnabeo 5k ma tho.4Đozanodmozanis.

Joaniantrea fcucio-peri fc8 acq stuccio,7Antreama thxoбuání.Et altè po 6 Lu cate f Jani 8 pelliccionis 6 Afcolo. In Lanno.4. .cccc.lxxxxvj.altempo del Sciffimo.In rpo patre não

alcuna certezza per stabilirne la data, poiché spessissimo furono adoprati i ca

ratteri molto tempo dopo la loro fusione da tipografi che li ebbero dai loro col

leghi che per varie ragioni se ne erano

disfatti; non ultima quella che i primi proprietari li aveano già adoprati per la

stampa di alcune opere e li stimarono troppo stanchi per usarli ancora per la stampa di altre. Non potrebbe essere

anche il caso che a quel tipografo (ed tenberg) il taglio dei caratteri che servivano per la stampa del Missale speciale

ammettiamo pure che sia stato il Gu

non piacesse e ch'egli per questa ragione li avesse ceduti ad altri, ovvero che i caratteri gli fossero stati sottratti? Non troviamo forse tanti volumi della fine

del 1400 e del principio del 1500 con

caratteri assai antichi, che noi a prima vista avremmo attribuiti a questo o quel

tipografo di data assai remota, se in fine

non si fosse trovata la sottoscrizione tipografica colla data sicura? Abbiamo un esempio sott' occhio che ci piace portare in evidenza, piú per provocare un parere competente che per dare una forma decisiva alla modesta nostra opinione. Ri

papa Alexadro.vj.die produciamo la sottoscrizione tipografica uero.viij.apzelis,——

del volume degli Statuti d'Ascoli stampato nel 1496, e domandiamo agli esimii contendenti, se i caratteri usati per questo

volume siano per taglio e forma tali da essere stati fusi negli ultimi anni del 1400. Se non vi fosse stata la data, chi sa quante discussioni si sarebbero fatte intorno alla medesima! Donde si è procurato quel uenerabile Frate Ioanni da Theramo i caratteri per stampare il suo volume in la ecclefia de Scta Maria & Soliftano d' la cita d'Afcolo nel 1496? Mistero! In qual altro volume si trovano ancora i medesimi caratteri? Ai competenti in materia la risposta! E giacché un altro esempio ancora ci viene in mente, col quale possiamo addimostrare che i tipi non sono affatto sufficienti per stabilire la data d'un volume, non vogliamo passarlo sotto silenzio. A Bologna fu pubblicato un Tolomeo, e col commento di

Filippo Bersaldo, colla data del 1462 [Hain, 13538]. Chi si atteneva soltanto ai caratteri rozzi di quell'edizione, dichiarò vera la data stampata nel volume e lo ritenne come il primo stampato in Italia; ma venne la critica e dimostrò che Filippo Beroaldo non poteva aver commentato l'edizione, perché in tal anno avea soltanto sette anni e per quanto il suo ingegno possa essere stato precoce, non avrebbe potuto stendere in quell'età un commento al Tolomeo! Si dichiarò che per isbaglio del tipografo fu stampato 1462 anziché 1472 e più tardi, dopo studi profondi, fu definitivamente assodato che il volume fu invece stampato nel 1482! L. S. O.

Sotto questo

La scoperta di sei preziosi disegni in una Bibbia del xv secolo. titolo pubblicò l'egregio nostro collaboratore Romolo Artiòli un articolo nel quaderno precedente della Bibliofilia, che suscitò ovunque vivo interesse sí per l'importanza somma della scoperta che per la chiarezza, precisione ed erudizione con cui l'autore ha trattato la questione. Tutti i giornali importanti dell' Estero se ne sono occupati a varie riprese dimostrando la rarità ed il valore dell' edizione stampata dai primi tipografi italiani e l' importanza artistica dei disegni che attribuirono unanimamente o al Mantegna stesso, o ad uno dei suoi migliori discepoli. I giornali tedeschi aggiungono all' articolo dell' egregio signor Artiòli che il commento di Niccolò De Lyra stampato in quest' edizione per la prima volta fu studiato profondamente anche da Lutero e che a questa circostanza si riferiscono i noti versi che allora erano sulle labbra di tutti

Si Lyra non lyrasset,
Lutherus non saltasset.

Ma mentre all' Estero giornali letterari e politici se ne sono occupati con amore, ci rincresce assai che in Italia la scoperta sia passata inosservata, eccezione fatta del giornale illustrato La Domenica del Corriere e che, accennandovi, stigmatizzò spiritosamente una tale apatía. Ma da quanto ci viene scritto rileviamo con stupore che non è l'apatía ma ben altro il movente del silenzio! Uno scrittore di vaglia aveva preparato un articolo per un giornale illustrato italiano molto diffuso; lo scritto piaceva assai alla direzione, ma fu ritornato all'autore colla risposta che il proprietario della Bibbia non deve pretendere gli si faccia gratuitamente colla pubblicazione dell'articolo una réclame. L'autore rispose allora non essere mai stato questo il suo intendimento ed invitò la direzione ad ommettere, volendo, il nome del proprietario e ad occuparsi soltanto dell' importante oggetto in questione a pro' dell'arte, della letteratura e della coltura; ma tutto fu inutile.... e l'articolo non comparve. Incredibile dictu!

Avviso ai bibliofili. -L'insegnante Nicola Mecoli mi scrive da Ari (Chieti): << Rovistando fra certi libri vecchi, ho ritrovato un Orlando Furioso, stampato a Venezia nel 1672 da Zaccaria Conzatti con argomenti in ottava rima di M. Lodovico Dolce, allegorie di Tomaso Porcacchi e adorno di vaghissime incisioni.

<< Il libro è ben conservato ed ai 46 canti del Furioso fanno séguito altri cinque canti aggiunti dall'autore sulla stessa materia.

<< Se qualche bibliofilo volesse acquistarlo, glielo venderei per.... meno di 25 mila lire. Si può essere più modesti? »

No certo, amico; specialmente se si ha riguardo a quei cinque canti aggiunti. (Corriere d'Italia, I, num. 41).

Scuola di donne bibliotecarie in Germania. Nel quaderno precedente riportammo che nell'America molte biblioteche sono dirette già da parecchio tempo da donne e che quest' esempio fu adottato anche in Inghilterra; ora ci si scrive che il prof. Hottinger, già direttore della Biblioteca universitaria di Strasburgo, ha l'intenzione di fondare a Berlino una scuola per donne che vogliano dedicarsi all'amministrazione o direzione di biblioteche. In Germania esistono in possesso di molti piccoli Comuni, di società e di particolari delle biblioteche le quali difettano di amministratori versati in materia, poiché o non possono permettersi il lusso di impiegare bibliotecari accademici, o non varrebbe la pena di farlo stante la non grande importanza delle loro raccolte, mentre una donna potrebbe facilmente amministrare in pari tempo parecchie biblioteche di questo genere. Il progetto del prof. Hottinger fu accolto favorevolmente e non c'è dubbio che presto sarà realizzato.

Biblioteca pubblica di Boston.

Da questa Biblioteca fu pubblicata la Relazione

dell'anno 1898, presentata dal Consiglio di sorveglianza al Major della città. L'incremento di questa Biblioteca è veramente sorprendente. Fondata nel 1852 aveva allora 9628 volumi; ora ne ha 716,050.

In questi ultimi anni, con una spesa ingente, fu costruito il nuovo edifizio della Biblioteca centrale. Ma questo edifizio non basta. Dipendenti dalla Biblioteca, e sparse per la città vi sono altre II succursali, più 12 stazioni dove si distribuiscono libri per la lettura a domicilio, e 5 pubbliche sale di lettura.

Nel 1898 i volumi richiesti furono in tutti 1,245,842, dei quali 422,849 nella Biblioteca centrale e 822,993 nelle succursali, ecc.

Questa relazione è accompagnata da una pianta della città che indica dove sono situate le succursali, le stazioni e le sale di lettura. Oltre questa pianta la Relazione dà il prospetto del nuovo palazzo e altre 5 piante importanti, che indicano a qual uso i diversi locali furono destinati.

Alla biblioteca centrale sono addetti 88 maschi e 79 donne, in tutte 167 persone. Nelle succursali prestano servizio 15 maschi e 49 donne, in tutti 64 individui. Cosí la direzione della Biblioteca dispone di 103 impiegati, di 128 donne; in tutto di 231 persone. In appendice vi sono numerose tavole statistiche che servono a dare una piú esatta idea di questo grande istituto.

Una lettera inedita di Bodoni, colla quale il celebre tipografo accompagna al Tiraboschi un esemplare dell'Aristodemo, fu pubblicata per le nozze Bemporad-Benedetti dal prof. Giuseppe Fumagalli in un opuscolo assai elegante in-4°. Il fregio che inquadra la prima pagina è riproduzione di uno bodoniano, e vi si aggiungono anche quello del frontespizio e dell' antiporta di cotesta edizione principe della tragedia montiana. Ma il più bel fregio di questa pubblicazione è la riproduzione in fotocalcografia del ritratto bellissimo del Bodoni, dipinto dall'Appiani, che si conserva nella pinacoteca parmense, appiè del quale è anche recata in fac-simile la firma dell'illustre tipografo.

gine).

Genealogia Estense per V. Rondinello. (Ferrara, tip. Taddei, 1899, xxv1-56 paIl signor Gastone Cavalieri pubblicó per le nozze De Seras-Cavalieri la genealogia degli Este di V. Rondinello dal manoscritto, in ottava rima, di tutto pugno dell'autore, che si trova nella Biblioteca del cav. Giuseppe Cavalieri di Ferrara. È un codice cartaceo del XVI secolo, che contiene, oltre ai due canti in onore degli Este, alcune composizioni tra le

quali è notevole un canto contro li detrattori delle donne. Il volume, assai elegantemente stampato su carta a mano, è preceduto d'alcune notizie raccolte sull'autore della genealogia, Vincenzo Rondinello da Lugo.

L'Università di Cracovia celebrerá nel maggio 1900 il quinto centenario della sua esistenza. Già da parecchio tempo appositi comitati si stanno occupando del programma per questo giubileo. Tutte le universitá del mondo saranno invitate a mandare dei rappresentanti a Cracovia. Le solennitá avranno principio con un pellegrinaggio all'antico castello di Wawel, dove saranno deposte delle corone con dediche sui cenotafi dei tre fondatori dell' università Iaghellona, cioé di Casimiro il Grande, della regina Edvige e del suo consorte Wadislao Iaghiello. Poi il corteo si recherá alla Biblioteca Iaghellona, nel cui cortile sarà inaugurato il monumento di Copernico.

Un libro antico rarissimo. La Biblioteca del R. Collegio dei medici di Londra ebbe in dono, come riferisce il Centralblatt für Bibliothekswesen, un libro assai raro, cioé un esemplare dell'opera di Galeno « sui temperamenti » stampato in latino nel 1521. Il valore bibliografico di questo volume consiste in ció che desso era il sesto libro della serie di sette stampati dal tipografo di Cambridge, John Siberch; nell' anno susseguente (1522) comparve un altro libro ancora e poi non fu stampato in quella città alcun altro libro sino al 1584. I volumi stampati da Siberch sono tutti estremamente rari; d'uno di essi non si conosce che un solo esemplare e tre sono completamente scomparsi. Del libro suddetto son noti ai bibliofili soltanto otto esemplari che si conservano eccettuati due che si trovano in collezioni private in Biblioteche pubbliche.

Feste in onore di Gutenberg a Magonza nel 1900 Nell'occasione delle feste del quarto centenario di Gutenberg a Magonza nel 1900 fu progettata un'esposizione grafica, per la quale fu destinato uno spazio di 2500 metri quadrati. Giá quarantotto Ditte importanti hanno inviato le loro adesioni, e di queste, trentadue chiedono uno spazio di 882 metri quadrati !

La R. Accademia delle scienze di Torino propone un premio di 30 000 lire per quel letterato di qualunque nazionalità il quale avrà pubblicato dal 1° gennaio 1903 sino al 31 dicembre 1906 « il migliore lavoro critico sulla letteratura latina ». Per il concorso si ammetteranno soltanto opere stampate, mentre ne saranno esclusi i manoscritti.

Riunione bibliografica. La Terza Riunione della Società bibliografica italiana, che ha avuto luogo in Genova dal 3 al 6 di novembre, è riuscita discretamente numerosa e abbastanza importante.

Le sedute si tennero nel ridotto del teatro Carlo Felice, e furono regolate dall'illustre prof. Alessandro D'Ancona, eletto ad unanimità di voti presidente della detta assemblea.

Furono fatte e discusse le seguenti letture: Gino Loria, Sui metodi di compilazione dei cataloghi bibliografici; Ippolito Isola, La biblioteca civica di Genova; Salvatore Raineri, Fonti bibliografiche di letteratura marinaresca; Andrea Moschetti, Proposta di imporre l'obbligo ai tipografi di inviare una copia delle loro pubblicazioni anche alle biblioteche comunali del loro circondario (?!); Carlo Reynaudi, Saggio di bibliografia ligure; A. D'Ancona, Relazione sul « Dizionario bio-bibliografico degli scrittori italiani »; Gius. Fumagalli, Proposta di un codice italiano per

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