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Le principali associazioni sono de' contadini, sartori, falegnami, carreggiatori, scarpari, sellari, muratori, ferrari, vasai, bottai, fabbri di carri e armaruoli; e le medesime si esercitano complessivamente da circa 2000 persone. Si può riconoscere che mancano i buoni principii, mancano i metodi più facili e brevi, e mancano gli stromenti, onde che le opere sono irregolari e ineleganti, sebbene nelle stesse si spenda tempo maggiore, che vogliasi da artefici più periti in lavori di pregio assai superiore: tuttavolta già migliorossi in varie parti da che alcuni apprendisti vollero fare il tirocinio in Cagliari e in Genova, donde ritornarono con qualche destrezza.

I vasai (congiolarjos) d'Oristano in paragone degli altri della stessa arte in Sardegna sono di molto superiori, e fanno talvolta per dimostrazione di loro perizia tali opere, che attraggono l'attenzione; non pertanto non si può dire che essi sappiano preparar bene la materia, e la sappiano ben maneggiare per farne quello che loro si domandi. Vedasi quanti articoli di quest' arte (e qui non riguardo solo i lavori fini) si domandino dall'estero, e quanto debbano spendere non solo le persone di prima classe, ma quelle ancora della media, più prossima all'infima.

Sono ancora in vigore presso questi artigiani i loro antichi statuti organici, per cui non possono fabbricare, che brocche grandi e piccole, scodelle, bacini e nient'altro. La fabbricazione delle quadrelle verniciate è previlegio di un solo, ed è riserrata ad un altro quella de' tubi. Quindi il monopolio e il nessun miglioramento dell'arte.

Il numero de' vasai è di circa 30, le officine rispettive sono tutte in fila rimpetto alla chiesa di s. Sebastiano, le fornaci a pochi passi con grave incomodo del pubblico per il fumo, e nell'estate per l'aumento del calore.

Nel numero de' rigattieri, che indicai, sono compresi quei viandanti che comprano i pesci, quando le peschiere sono in attività, e vanno ne' dipartimenti a rivenderlo.

Gli agricoltori, quando vacano dalle operazioni agrarie, armano il carro, e vettureggiano. 1 carri sono tirati da due, tre e più paja di tori, a proporzione del peso; e spesso sono insufficienti. Fa pietà vedere i poveri animali magri, slombati, che fanno tutto il loro potere e non possono vincere

la resistenza del carico nel suolo disuguale, e tormenta l'udito l'acutissimo stridore degli assi di bosco nella rotazione. Noterò alcuni fabbricatori di dolci, che fanno anche rosoli e nell'estate `sorbetti :

Botteghe di caffè 8, dove però le persone di qualche considerazione si astengano di entrare:

Magazzini di vino circa 60, ne' quali sono da 10 a 30 botti, e stanno a bevere, come già notai, gli uomini delle classi inferiori:

Locande 2 per marinari, vetturini e simil gente: le persone distinte dovrebbero patire non poco nelle medesime standovi disagiate e mal servite, se non trovassero ospitalità nell'arcivescovado e nelle case de' signori, e avrebbero tutta ragione di riguardar come barbarico il luogo: finalmente

Osterie 4, dove è comodità di alloggio per i soli cavalli. Quasi in ogni casa è il telajo sul quale lavorano le figlie e le ancelle la tela e il panno che sia necessario alla famiglia. Le macchine, con rare eccezioni, sono nella semplicissima forma primitiva, e non pertanto alcune tessitrici adoprano così l'ingegno, che i tessuti pajano fatti con migliori istromenti.

Non è da molto che si stabiliva una fabbrica di cera per fornire il necessario alle chiese della città e de' vicini dipartimenti.

Un'altra novità è la coltura de' filugelli che si comincia a praticare. La seta si è trovata di ottima qualità, e se possa poi smerciarsi con lucro vedremo crescere questa industria così come vedesi crescere nella capitale.

Amministrazioni. Si stabilì in Oristano un tribunale di prefettura, composto di un prefetto, quattro assessori, un avvocato fiscale e suo sostituito, un avvocato de' poveri, un segretario, un procuratore fiscale, e un procuratore de' poveri: e dipendono dal medesimo

1. Il mandamento d'Oristano, che comprende i sobborghi della città, s. Giusta, Nuraginieddu, Massima e i territorii annessi di Fenugheda e Nuracabra;

2.o Il mandamento di Guspini, che comprende GonnosFanadiga e Arbus;

5. Il mandamento di Busachi, che contiene Allai, Villanova-Truschedu, Fordongianos e Ula;

4. Il mandamento di Neonèli, nel quale sono Ardaùli, Bidoni, Sorradile e Nughedu;

5. Il mandamento di Sedilo, che ha Zuri, Aido-maggiore, Nuragugume, Dualchi, Boroneddu e Tadasuni;

6.o Il mandamento di Guilarza, che ha Pauli-Latino, Domus Novas, Canales, Abbassanta, Norguiddo e Soddi;

7. Il mandamento di Milis, che ha San-Vero-Milis, Bauladu, Tramazza, Seneghe e Narbolia;

8. Il mandamento di Simagis, che ha Ollastra, SanveroCongius, Siapicia, Siamanna, Silì, Palmas e Villaurbana; 9. Il mandamento di Cabras, che ha Riola, Ceddiani Solanas, Nurachi, Donnigala, Siamajori, Solorussa e Baratili; 10. 1 mandamento d'Uras, che ha Terralba, Marrubiu, S. Nicolò d'Arcidano, e i salti di Pomponjas;

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11. Il mandamento di Ales, che ha Banari, Cepara, Curcuris, Gonnosno, Ollastra-Usellus, Usellus, Figus, Pau, Escovedu e Morgongiori;

12. Il mandamento di Mògoro, che ha Masullas, GonnosTramazza, Gonnos-Codina, Forru, Simala, Siris e Pompu; 13. Il mandamento di Cuglieri, che ha Scano e Seneriolo; 14. Il mandamento di s. Lussurgiu, che ha Bonàrcado; 15. Il mandamento di Bosa, che ha Montresta.

Oristano è sotto il governo di un comandante, ha un vicario di polizia, una deputazione di sanità, un ufficio d'insinuazione, un capitano di porto, un ufficio di dogana, una direzione di seconda classe delle regie poste, un ufficio del genio civile per il distretto, ed un consiglio municipale. Componesi questo corpo di otto consiglieri di prima classe e otto di seconda, a' quali presiede un sindaco; ed ba dopo questi un segretario e un tesoriere.

Mentre in altri luoghi le persone primarie e più considerate si onorano di essere inscritte nella matricola de' savi del comune, in Oristano, e in qualche altro luogo, quasi nessuno si esibisce e accetta volentieri, non già, come calunniasi da alcuni, perchè si ricusi un servigio gratuito, ma piuttosto perchè non si vuol portare il peso di molte sollecitudini, fastidi e dispiaceri, e farsi de' nemici.

Il reddito del municipio somma a I. n. 43257. 52, dalle seguenti parziali.

Dazio del consumo I. n. 9672: dritto di pedaggio alla gran Torre, fissato in un soldo per ogni starello di grano, in un mezzo soldo per ogni starello di cereali, e da un decennio in qua montato a II. 10,000; canone degli assegni ll. 7915; compenso doganale II. 5378. 52; affitti, roadie, multe, dritti di pesi e misure, di sepolture nel campo-santo, ecc.

Il debito della città è di scudi sardi 19,000, o lire nuove 103,500, per il prestito alla formazione della strada da Nuracabra al porto.

La cifra totale del donativo, che per sua quota, come parte del braccio reale o civile, dee porgere al Re il municipio è di lire 11,095; quella del contributo alla R. università di Cagliari di lire 960.

Agricoltura. Le terre coltivate dagli oristanesi entro il proprio contado non sommano a più di 6 miglia quadrate. Essi distinguono due sorta di terreni: i terreni umidosi, i terreni secchi, e dicono i primi Benagi o Venagi dalle vene apertevi d'acqua sotterranea, i secondi Gregori (o aperto). Comunemente usano gli stessi nomi a indicare due diverse regioni, dicendo Benagi tutte le terre, che il fiume nelle ridondanze suol coprire delle sue acque limacciose, e Gregori quelle che non restano mai sommerse. È nella prima regione che sono frequenti i pantani e le paludi, dalle quali si occupa complessivamente tant'area, che potrebbe esser utile a non pochi dove fosse coltivata.

La fertilità de' terreni di Oristano è celebre, ed è maravigliosa la sua attitudine a produzioni differentissime. Se non sieno condizioni molto contrarie, quali sono nella scarsezza delle pioggie a' Gregori, e per le troppe inondazioni e i prolungati ristagnamenti a' Benagi, il cultore è corrisposto con molta liberalità e raccoglie copia di cereali, di mosto e di frutta d'orti e giardini. E siffatte condizioni che esistevano più rare per le terre di benagi che di gregori sono già inversamente più frequenti a' benagi che a' gregori da che si è formata la strada da Nuracabra alla Torre grande sul porto. Essendosi questa via dovuta elevare sul livello del terreno quanto era necessario perchè in tempo di inondazione la soperchiasse si è formato quasi un argine, il quale victando alle acque di versarsi sul prossimo territorio di

Cabras, fa che le medesime si arrestino sopra il benagi degli oristanesi, e vi si arrestino tanto più a lungo, quanto più lo sfogo si è ristretto, e però marciscano i semi, e l'erba, e perdasi la speranza della raccolta o si abbia ridotta a una piccola parte della misura che senza questo guasto sarebbesi

ottenuta.

Terre chiuse. I terreni in generale sono tutti divisi, e fu prima la città d'Oristano che con bell'esempio distribuì le terre comunali a' suoi cittadini per un lieve annuo censo.

1 lotti che si fecero delle medesime furono moltissimi; ma non per questo si è accresciuto il numero de' proprietari, perchè un gran numero di quelli che li avean ottenuti li cedettero a' più ricchi possidenti, non essendo ancora in quel tempo promulgata la legge della inalienabilità decennale.

Nella stessa distribuzione furono fatte non poche finzioni essendo state supposte da' proprietari maggiori in loro luogo alcune persone che poteano partecipar de' lotti, e questi essendo stati subito occupati da'supponenti, onde avvenne che le migliori parti del terreno sieno venute in potere di quelli che allora aveano nelle faccende maggior influenza.

Prima di questa definitiva distribuzione era consuetudine che ogni anno si ripartissero que' terreni comunali tra'contadini poveri e i proprietari minori; ma si riservassero alcune porzioni per gli ufficiali del municipio; le quali porzioni non furono concedute, ma si vendettero, ed è del prezzo delle medesime il denaro che si va spendendo a formare la piazza di s. Sebastiano, la quale finalmente dopo più volte reiterate petizioni si è incominciata secondo il disegno dell' ingegnere Bonino.

I novelli predi però che si sarebbero dovuti circondare con siepe viva furono in gran parte circondati con fossi, e si fece cosa assai nociva perchè le acque empiono quei vacui, e questi nella estate, nella corruzione de' vegetali e degli animali, diventano tanti laboratorii di miasmi, donde si accresce l'infezione dell'aria, che si vorrebbe sempre più diminuire.

Era stata intenzione del governo nella decretata concessione che ne' particolari lotti si piantassero degli alberi, da' quali sarebbe stato un altro rimedio al clima insalubre; ma sif

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