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I FIUMI CRESCE A PIÙ NON POSSO, Crescono i fiumi disordinatamente. Sono cresciuti i fiumi per la gran pioggia; Sono all'altezza massima degli argini; Cresciuti quasi a trabocco; Minacciano di straripare o d'uscire da' loro termini o di soverchiare gli argini, V. ROTA.

FIUME INCASSA, Fiume incassato o arginato.

ROBA PORTADA zo dal fiume, Roba o Materia fluitata; o Pietre fluitate. Fiume d'eloquenza, È un fiume del parlare, d' eloquenza, un torrente d'eloquenza, vale Copia di dire Affluenza detto assolut. si prende fig. per Eloquenza. FIUMERA, 8. f. Fiumana; Fiumara e Fiu

maia.

FIUMESÈLO) FIUMÈTO)

s. m. Fiumicello; Fiumet

to; Fiumicino e Fumiciattolo. FLAC o FRAC, s. m. T. de' Sartori. Dicesi all'abito da uomo o sia al Giustacore che si usa modernamente. FLAGELO, s. m. Flagello.

Flagello; Filatèra o Filattèra, vale Quantità, moltitudine, sequenza di alcuna cosa GHE XE UN FLAGELO DE OSELI, C'è un flagello d'uccelli. FLATO, 8. m. Flato e Flatuosità.

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Flauto o Pinco, dicesi un Bastimento da carico.

Detto in gergo vale il Naso, V. Camìn. FLEBOTOMO, s. m. Voce dopo la nostra politica rivoluzione ora conosciuta e parlata dalle persone colte in vece di Chirurgo; ma s'intende Quello che caccia sangue. Se ne' Dizionarii si trovano Flebotomia e Flebotomare, sembra che dovrebbero esservi ancora Flebotomo o Flebotomista; ma non vi sono. Nel Panlessico però non mancano. FLEMA, s. f. Flemma, cioè Pazienza, Moderazione; ed anche Tardità, Lentezza.

FLEMA, detto per Agg. a Persona, Ser agio; Posapiano; Flemmatico - In altro sign. Paziente; Posato; Moderato - Dicesi ancora per Acqua cheta, cioè Uomo che stia cheto, ma operi con somma accortezza.

Vardarse da le FLEME, detto fig. Acqua cheta vermini mena, per avvertirci di Star guardinghi dai flemmatici, i quali hanno un carattere differente dall' apparenza. FLOCO, s. m. Flocco, T. Mar. Vela triangolare, che si mette in cima d'un bastone, per ciò detto di flocco, situato sul bom

presso; e che scorre per una corda detta Straglietto di flocco (STRAGIA), la quale dalla cima del bastone va a passare in un bozzello sotto alle crocette di parrocchetto.

FLOCO O VELA DE FORTUNA, Cecarola, Vela o Pollaccone più piccolo del mezzo vento, di cui si fa uso allorchè il vento diviene eccessivo.

FLORANS, 8. m. T. de' Setaiuoli, Folasse, Voce Fiorentina. Specie di stoffa di seta notissima.

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FLORIS. ESSER IN FLORIS, Essere in istato florido o fiorente. FLOSSAR, Afflo scire, Divenire o farsi floscio, cioè Fievole, Snervato - Dare nelle vecchie vale Mancar di vivezza, che anche❘ dicesi Cascar fra le vecchie Fare un gran calo, dicesi di Uomo ch'è diminuito di forze e di sanità Dare in mala sanità, Cominciare a non godere buona sanità. Tutte maniere che hanno affinità coll' Affloscire.

FLOSSO, add. Floscio; Floscido; Flacido; Leno; Snervato; Lonzo. V. FOFIO.

DEVENTAR FLOSSO, V. FLOSSAR.

CARTA FLOSSA, Carta dilegine o lena, Di

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FLUSSO, Termine di giuoco, Frusso o Frussi, Dicesi Quando le quattro carte a certi giuochi sono del medesimo seme o del medesimo valore.

VAGO PER FLUSSo, Sto a frussi, vale Cercar di far frussi.

FAR FLUSSO IN DO, Far la pariglia. FLUSSO E REFLUSSO, V. REFLUSSO. FLUVIO, s. m. Profluvio, Corso e abbondanza per lo più di parole.

FO, maniera antica, che s'incontra del con

tinuo nelle scritture vecchie per Fu. FOCA, s. f. T. de' Pesc. Foca o Vecchio marino, Animale quadrupede dell'ordine degli Anfibii, detto da Linn. Phoca vitulina. La parte anteriore della sua testa molto s'avvicina a quella della Lontra. FODRA, s. f. Fodera; Fodero e Fodro Soppanno.

FODRA DA BANDA, T. de' Calzolai, Tramezza, e Tramezzo, Striscia di cuoio che si cuoce fra il suolo ed il tomaio della scarpa. FODRA DEI STRAMAZZI, CUSSINI etc. Guscio.

FODRA D'UNA PORTA o simile, Spranga, Legno che si conficca a traverso per tenere insieme e unite le commessure d'una porta.

FODRA DE TARTARUGA, Fodera.

FODRA O FRODA d'una nave, Fodera o Ribordo, Secondo ordine di tavole che si pongono sopra la colomba per fare la bor

na.

datura d'un vascello fino all' incinta esterFasciame interno, dicesi Un rivestimento di tavole nelle parti interne del vascello. V. INFASSADURA.

FODRE DE LE SCARPE, Fasciuole; Fascette; Formanze, Strisce d'alluda con cui si soppanna in giro l'orlo interiore de' quartieri per le scarpe.

FODRA DEL NASo, Detto in gergo, vale il Culo. FODRÀ, add. Foderato e Soppannato, Dicesi delle vesti.

Ochi fodral de PERSUTO, Locuz. fam. Occhi allucinati cioè Abbagliati. FODRADÙRA, s. f. Foderatura. FODRAR, v. Foderare; Soppannare: dicesi delle Vesti.

FODRAR UNA VELA, Addoppiare una vela, Cucire ad una vela delle strisce o pezzi di tela a traverso, perchè duri molto tempo.

FODRAR DE TOLE EL PIAN D'UNA CAMARA, Intavolare una stanza, vale Impalcarla con tavole.

FODRETA, s. 1. Foderetta, Leggera fodera.

| FODRETO, s. m. Guainella dimin. di Guai

na.

FODRIN, 8. m. T. de' Calzolai, Striscette di cuoio, Sostegno che si mette alle orec chie delle scarpe.

FODRO, s. m. Fodero; Fodro; Guaina e Vagina.

Meter in fodro, Inguainare; Rinfode

rare.

QUEL DAI FODRI, Guainaio, Maestro di far guaine.

FÒFANO, s. m. detto anche PALÒTo, e ScuLIERO. Nomi volgari dati all'Anas Clypeata di Linn. Specie d'Anitra selvatica, chiamata in Toscana Mestolone e Fistione e da' Francesi Souchet. È abbondantissima nelle nostre Valli; ed ha il becco allargato ed incurvato ne'lati a guisa di cucchiaio rovescio. È buona a mangiare, ma inferiore al Mazzorino, con cui però alcuni meno avveduti, allorchè è spennata, la confondono, essendo presso che della stessa grandezza. Ma la diversità del becco è sensibile per conoscerla. FOFANO, add. Goffo; Malfatto, e s'appropria a certi vestimenti che non s'adattano bene alla persona che li porta. FOFAR, lo stesso che SLOVAR, V. FOFIO, add. Lonzo; Floscio, e per ischerzo Bofficione. V. FLOSSO. FOGADA, s. f. dicono i Maniscalchi alla Infiammagione della bocca nel Porco, che gli reca gonfiezzza con rossore, calore al palato ed alla lingua, inappetenza, difficoltà d'inghiottire, malinconia e febbri. FOGARON, s. m. Focone, Fuoco grande.

Baldoria, Fiamma appresa in materia secca e rara, onde tosto s'apprende e tosto finisce.

Capannello ed anche Capannuccio, dicesi a quella massa di fascine, scope, stipa o simile, fatta per appiccarvi fuoco e abbruciarlo per allegrezza o altra cagione.

FOGHER, 8. m. Focolare, V. CAMIN. FOGHERA (coll'e larga) s. f. Caldano o Braciere, Vaso di ferro o di rame o d'argento, dove si tien accesa la brace - Focara si dice particolarmente a quella che vien usata da' Ceraiuoli.

→FOGHERA DA LETO, Padellina da fuoco. V. MUNEGA DA LETO.

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FOGHERA DA CASTAGNE, Fornello, Specie di Fornello portatile, in cui si fanno cuocere le castagne dai Bruciatai. FOGHÈTO, 8. m. Focherello; Focolino · Focherellino n'è il diminutivo Facella o Facellina, val Piccola fiamma. FOGHISTA, s. m. Razzaio, È quello che fa dei fuochi d'artifizio — Fuochista, si dice Del Dizionario militare del Grassi di Torino. FOGIA, s. f. Foglia. Nell'uso si dice Fronda per sinonimo, ma i Botanici fanno differenza dall' una all'altra voce, come la facevano i Latini dicendo Folium e Frons. I Botanici chiamano propriamente Fronda la Foglia delle canne, delle biade e simili, la quale non è caduca ma perenne e di struttura assai diversa dalle altre foglie.

FOGIE SENZA PECOLO, Foglie sessili, diconsi dai Botanici.

FOGIE del Fior SPANìo, Labbra del fiore, o Petali sono le parti rivoltate e rilevate del fiore DESTACAR LE FOGIE dei FIORI, Spicciolare i fiori, Spiccarne i petali.

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FOGIE DEI FENOCHI, Rappe o Ciocche, Foglie capillari o filiformi.

FOGIA DE TABACo, Foglietta, T. de' Manufatturieri di tabacco. Uno de' generi del tabacco, di cui vi sono varie qualità, come il puro fine o sia Cruschetta; Foglietta comune, alla cappuccina, alla nobile etc. V. TABACO.

FOGIA DA SPECHI, Foglia; Stagnuolo. V. BATIFOGIA.

FOGIA D'ORO O D' ABZENTO, Sfoglia o Foglia.

FOGIA DEL CANDELIER, Bocciuolo del candeliere, Strumento ne' candelieri, postovi acciò la candela struggendosi non gli guasti.

FOGIA, detto in T. de'Torniai, Foglia, chiamasi lo Strumento da tornire conformato a guisa d'una fogliolina.

Cavár le fogie, Disfogliare.

FAR FOGIA, Brucare la foglia, Raccogliere la foglia del gelso.

FAR FOGIE, Frondeggiare, Produr foglie, e dicesi degli alberi, e quindi Frondeggiante.

FAR LA FOGIA A UNA DONA, detto met. Amoreggiare una donna.

GAROFOLO DE CINQUE FOGIE, V. GAROFOLO. MAGNAR LA FOGIA, detto metaf. Intendere il gergo; Saper l'affare o il segreto. TREMAR COME UNA FOGIA, Tremar come ana bubbola o come una verga o a verga a verga; Bubbolare.

NO SE MOVE FOGIA CHE DIO NO VOGIA, Dettato familiarissimo, su cui cantò il Trissino, O sempiterno Re che 'l Ciel governi, nè senza il tuo voler quaggiuso in terra, si può muover da sè pur una fronda. FOGIAME, s. m. Fogliame o Frondura, Quantità di foglie Fogliametti, dicesi il Lavoro di piccole foglioline.

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FOGIAME, in T. agr. Frasche o Vincigli, Quelle Foglie secche che si fan mangiare alle pecore l'inverno.

FOGIAR, v. Frondire o Fronzire, Produrre e far frondi. Fogliare è voce antica. FOGIAZZA, 8. f. Fogliaccia, Gran foglia o Cattiva foglia.

FOGIAZZO, s. m. Fogliaccio, Foglio grande.

FOGIE DE FRITOLA, s. f. T. degli Erbolai, Balsamita, Sorta d'Ortaglia che si coltiva, e chiamasi da'Sistem. Tanacetum Balsamita.

FOGIETA, s. f. Foglietta; Fogliuccia. FOGIETA, Uccelletto. V. PAPAMOSCHIN. FOGIETO O FOGETO, S. m. Foglietto, Piccolo foglio.

Foglietto o Gazzetta, si chiamano i Fogli di novità.

QUEL DAI FOGETI, Fogliettista o Fogliettante e Gazzettiere.

FOGIO, s. m. Foglio BANDA DEL FOGIO, Faccia o Pagina, Una sola facciata del foglio L'ottava parte, si dice Facciuola o Quarlino. FOGIO PER FOGIO, A foglio a foglio o Foglio per foglio.

VOLTA D'UN FOGIO, V. VOLTA.

FOGIO dicesi per Foglietto; Gazzetta; Gazzettino, Foglio d'avvisi o novità. FOGIOSO, add. Fogliato; Fogliuto; Frondulo e Fronzuto. FOGO, s. m. Fuoco.

Fuochi o Focolari si dice per Famiglie. Villa di cento o dugento fuochi.

ANDAR PER FOGO, detto famil. Andar per un momento; Andare pien di fretta. BATER FOGO, V. BATER.

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Antonio adosso, detto fig. Aver del caldo, del fuoco, dell'impeto, della subitezza. Ovvero Aver premura o Esser impaziente di andarsene o di far checchè sia.

FOGO DE S. ELMO, T. Mar. Fuoco di S. Elmo o di Santermo, Meteora o Specie di fuoco formato dalle esalazioni sulfuree che s'inalzano dal mare, che s'attacca talvolta alle antenne o pennoni ed agli alberi dei bastimenti. Chiamasi anche Corpo santo o S. Nicola, ed hassi per segno di cessata o cessante burrasca.

FOGO SALVADEGO, 8. m. Fiamma salsa, Specie di malore o di riscaldamento che esce alla cute.

FOGO IMPROVISO, detto fig. Subitezza. FOGO IN CAMIN, detto pur fig. vale Ira subitana; Collera; Stizza.

FOGO IN CAMIN, ▲ LA LARGA! Alla pentola che bolle gatta non s'avvicina; Alla pentola che bolle le mosche non vi s'appressano; Quando fuma il naso all' orso, non lo stuzzicare.

NO AVER NE FOGO NE LOGO, Non aver nè luogo nè fuoco, vale Esser rovinato intieramente, Non aver luogo ove poter di

morare.

CHIAPAR FOGO, Pigliar fuoco, Cominciar ad ardere. O figur. Incollerirsi, Adirarsi. V. CHIAPAR. TORNAR A CHIAPAR FOGO, Rappiccare il fuoco; Riaccendere il fuoco. DAR FOGO, Dar fuoco; Appiccar fuoco. DAR FOGO AL CANON, Allumare un pezzo o Accendere - DAR FOGO COL STOPIN, Stoppinure.

DAR FOGO A LA CASA, detto fig. Dar le vele ai venti, Intraprendere che che sia con ardire.

DAR FOGO A LA ROBA, detto fig. Far baldoria o falò, Consumar tutto il suo dandosi bel tempo. Sbraciare a uscita; Colare o Dissipare il suo; Far del ben bellez

za.

DAR FOGO AL PEZZO, detto metaf. Allumare il pezzo; Dar fuoco alla girandola, Venire a risoluzione.

INDORAR A FOGO, V. Indorår.

METER FOGO, detto fig. Aggiugnere legne al fuoco, vale Fomentar l'ira in altrui.

INCASSAR EL FOGO, V. INCASSAR.
SBRASAR EL FOGO, V. SBRASAR.

FITAR A FOGO E FIAMA, Allogare a tutto carico del conduttore, Quando cioè il Conduttore assume indeterminatamente tutti i pericoli, e s' intende gl'infortunii d'incendio, d'inondazione e di gragnuola, come la legge odierna s'esprime. FOGO DE S. ANTONIO, dicono i Villici ad una malattia delle pecore, che i Veterinarii chiamano Tumori infiammatorii. Questi consistono in gonfiezze circoscritte, infiammatorie, dolorose in varie parti del corpo, che si esulcerano e presto passano alla

cancrena.

FOGOLÈR. Lo stesso che Fоgher, V. FOGÓN, 8. m. Focone, V. SCHIOPO, CA

NON.

Focone, in T. Marin. si chiama il buogo della nave dove si fa fuoco.

FOGÒN, detto pure in T. Mar. Camerino di cucina, Certa foggia di stanzolino, ch'è nella prua della nave.

CAPA e GRAN del fogòn, V. CANÒN. FOGONADURA, s. f. T. Mar. Mastra, L'apertura ne' ponti per cui passa un albero o l'argano per arrivare alla sua scassa. FOGONADURA DEL TIMON, Losca, L' apertura nel forno di poppa, per cui passa la testata del timone. FOGOSITAE, Voce antiq. V. ARDENZA. FOLA (coll' o largo) s. f. V. FIABA.

FOLA, T. de' Fabbri ferrai, Mantice e Mantaco, Strumento noto, con cui i fabbri soffiano nel fuoco.

FOLA (coll'o stretto) s. f. Folla; Folta; Pesta, Calca di gente Bulima, dicesi a Frotta confusa.

ESSER TRASPORTÀ DA LA FOLA, Andarsene colla piena.

FOLA CHE NO GHE STAVA UN GRAN DE MEG10, Non v'entrerebbe un granello di panico.

FOLA, add. Pigiato; Scalpicciato; Calpestato, Dicesi dell' uva.

ESSER FOLA O AFOLA D'AFARI, Esser pieno od oppresso d'affari. Aver che fare più che a un paio di nozze. V. in AFÅR. FOLADA, s. f. Pigiatura; Calcumento; Calcatura.

DAR UNA FOLADA, V. FOLAR. FOLADOR, s. m. Follatore; Follone, Artefice che incorpora e fissa la tessitura dei panni. V. PURGADOR Gualchieraio, dicesi Quello che soprintende alla gualchiera per la sodatura de'pan ni.

FOLADOR DE UA, Pigiatore. FOLAR, v. (che viene dal franc. Fouler) Scalpitare; Pigiare; Calcare; Pesture, Pestare e cafcar co' piedi in andando.

FOLAR I CAPELI, Follare, T. de Cappellai. FOLAR I PANI, Feltrare; Follare; Sodare. FOLAR L'UA, Pigiare; Ammostare. FOLAR, Si dice anche per AFOLAR, V. FOLCO, s. m. T. agr. Solco. È quello del campo, ma pel termine vernacolo s'intende il Solco vecchio. V. ALGUARO. FOLEGA, s. f. T. de' Cacciatori, Folaga, Uccello acquatico ottimo a mangiare, di piuma nera col capo simile alla gallina. I Sistematici lo chiamano Fulica atra, e quindi i Francesi Diavolo di mare.

FOLEGA, è anche T. del Giuoco detto PANFIL, e chiamasi l'unione del Re e del Cavallo di quel seme che la sorte diede per prevalente nel giuoco, e per cui il Giuocatore che tiene in mano queste due carte, ha diritto di mancia da tutti gli altri. V. ONOR e PANFIL.

FOLEGA DE NIO, Locuz. ant. di gergo, Il pene. FOLEGHETA, s. m. Folaghetta, Piccola folaga.

FOLETO, s. m. Mantachetto; Soffionetto, Piccolo mantice, V. FOLO.

FOLETO DEL MANTESE, V. MANTESE.

FOLETO DA POLVERE O DA PERUCHIER, Sof fietto, Specie di borsa di pelle fina, che s'enfia e si rinserra per mezzo d'un osso di balena; essa porta la polvere sui capelli col mezzo d'un tubo d'avorio o di osso aperto all'estremità. Questo soffietto però ora più non s'usa.

FOLETO, T. de' Sarti, V. in BRAGHESSE. SPIRITO FOLETO, Folletto, Specie di Spirito che fu creduto esistere, e del quale una volta narravano delle favole.

FOLETO O SPIRITO FOLETO, detto a Fanciullo insolente ed irrequieto, Serpentello; Nabisso. V. BEGOLO. FOLIGNAMENTO, V. FUTIGNAMENTO. FÒLO (coll❜o largo) s. m. (dal latino Follis) Folle; Mantachetlo; Mantacuzzo; Soffietto, Strumento notissimo che attira l'aria per mezzo d'un' Animella, e la trasmette per mezzo d'una Cannella; e serve ad avvivare il fuoco.

FOLO DEI ORGANI, Mantice o Mantaco. FòLo, detto in gergo, vale Culo. ALZAR I FOLI, V. ALZAR. FOLO (coll'o stretto) s. m. (dal latino Fullo o dal barbarico Fullus) Gualchiera, Edifizio o Macchina che, mossa per forza di acqua, pesta e soda il panno. FOLPO, s. m. T. de' Pesc. Polipo, ma più comunemente Polpo, detto anticam. Polypus, e da Linneo Sepia octopodia. Animale marino dell' ordine de' Molluschi, comunissimo, che ha otto braccia eguali intorno alla bocca, con due ordini di granfie o branche o ricciolini. Questa specie è abbondante nelle nostre acque, e buona a mangiare, ma usata quasi esclusivamente dall' infimo popolo.

FOLPO detto per Agg. ad uomo, Goffo; Tozzo: Tozzotto, Figura goffa e malfatta. FOLTO (coll' o stretto) add. Folto; Denso; Fitto, dicesi degli alberi, delle foglie, dei capelli etc. Infoltito, vale Divenuto folto.

Folto, dicesi pure per Numeroso, abbondante. FOLTO de caveli, Capelluto. FOLTO DE ROBA O DE TUTO, Carico di roba; Pieno; Zeppo - CASA FOLTA DE TUTO Casa che par una dogana. V. CASA. FON (coll'o chiuso) Maniera antica che usavasi nel nostro dialetto, e che ci è riportata dal Calmo, in vece di Fo, prima persona dell'indicativo di Fare, che ora si direbbe FAZZO (come dicevasi Dox per Do).

FON CONTO CHE LE SIA ROSE E VIOLE, MOdo figur. Fo conto che sieno rose e fiori o che sia un panunto: cioè Resta a soffrir di peggio VE FON STO DISCORSO, Vi fo

questo discorso. FONDA, e per lo più in plur. FONDE, 8. f. Fonda, Tasca di cuoio per custodia delle pistole. Le selle della cavalleria militare sono guernite di due fonde. FONDA, add. Fondato, Da fondare, Cavato

a fondo.

FONDA NE L'AQUA, Affondato; Sommerso. FONDACHIÈTO, s. m. Fondigliuolo, posatura di cose liquide.

FONDACHIO, 8. m. Fondaccio, Feccia del

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tore.

FÒNDAGO, s. m. Voce ant. Posatura; Fondata, La feccia del vino che resta nella botte.

FONDAMENTA, s. f. e nel plur. FONDAMENTE, chiamansi le Strade marginali che incassano i rivi e canali della nostra Città, dette dagli antichi latinamente Fundumenta e più spesso Iunctoria. Prima di questo fondamento il terreno fermavasi con isterpi e graticci: poscia si fece di legname e finalmente di pietra. Junctoria dicevansi dal lat. iungere usurpato per Venezia o Approdare, come interpretò benissimo il nostro Abbate Galliccioli nelle sue Memorie Venete antiche. Vedasi il Libro I. ai num. 115, e 256. FONDAMENTAR, v. Fondure; Dar fondamento; Piantarsi, Fu anche detto fig. Sopredificare.

FONDAMENTO, s. m. e più comunem FONDAMENTI, Fondamento, Quel muramento sotterraneo, sopra il quale si posano e fondano gli edificii. Si dà lo stesso nome anche a quel terreno sodo di pietra, tufo od altro, che serve per murarvi sopra senz'altro fondamento Questa parola, così

in Veneziano che in buona lingua, applica ta alle cose morali e scientifiche, significa Base; Basa; Principio; ed anche Cagione; Motivo; Ragione; Stabilità.

FONDAMENTO, Fondamento in gergo vale

Culo.

BUTAR O FAR I FONDAMENTI de qualcossa, Fondare; Gettare le fondamenta o i fondamenti.

ESSER SORA I FONDAMENTI, Esser levati i fondamenti d'un edificio.

-

CON FONDAMENTO, detto avverb. Con fondamento; Fondatamente; Fondamental mente SENZA FONDAMENTO, Senza fon damento; A credenza; Cosa aerea; Opi nione aerea o fallace. FONDAÒR, s. m. T. antiq. Fonditore. V. FONDIDOR.

Dicevasi anche per Fondatore. V. FONDADOR.

FONDAR, v. Affondare, Mandar a fondo,
Sommergere nell'acqua
TORNAR A FON-
DAR, Raffondare.
Fondare, Cavar la fossa e riempirla di
materia da murare.

FONDAR BEN, T. agr. Richiedere la terra, in sign. di Penetrare addentro quando

si ara. Se vuoi far la terra fruttificare, richiedila addentro due piedi.

FONDAR UNA BOTE o un Mastelo, Sfondare o Sfondolare, Rompere il fondo.

FONDARSE, Fondarsi; Affondarsi; Appoggiarsi; Sostenersi; Far capitale; Farsi cavaliere d'una cosa.

FONDARIA, 8. f. Fonderia, Luogo dove si fondono i metalli. Fornace o Forno è più propr. il Luogo dove si fonde.

FONDARIOL, 8. m. Fondigliuolo, Rimasuglio di cose, Rimanenza.

FONDÈLO, 8. m. Verghetta o Verghello d'oro o d'argento, formato di rimasugli di questi metalli.

FONDELO DEL Versòr, V. Versor.

FONDELO DEL CORESIÒL, Culatta, Piccolo bottone d'oro o d'argento fino, che resta nel fondo d'un crogiuolo dopo la fusione, separato dalla scoria.

FONDELI O FONDEI, Gheroni, Pezzo Giunta che si mette alle camice per supplimento. Fondi, si dicono quei delle brache.

VESTA CON FONDEI, Veste aggheronata. FONDESTO, add. Fondato 0. Fuso, dicesi del metallo.

FONDEZZA, s. f. Profondità, Altezza. FONDIDOR, 8. m. (anticam. FONDAOR), Fonditore o Gettatore o Bronzista, Quell'artefice che fonde i metalli. FONDINA, 8. f. Piccola fonda. V. FONDA. FÒNDITA, 8. f. Fusione; Liquefazione, e s'intende de' metalli.

FONDITÀ, s. f. Lo stesso che FONDEzza, V. FONDIVO, add. Fondo; Cupo, dicesi di Cosa che abbia fondo. V. FONDO add.

TEREN FONDIVO, Terreno fondato, vale Che ha molta terra buona. FONDO, s. m. Fondo; Affondo, Profondità. La parte interiore delle cose concave. Fondo d'un vaso, d'una nave, d'un fiume, del mare etc. Buon fondo; Cattivo fondo. Fondo, in T. Merc. significa Capitali, danari, quantità di negozio, fondamento della Ditta.

Fondi, si chiamano i Beni immobili FONDO UMIDO, Pollino, sust. T. d'Agric. Terra frigida dove scaturiscono polle di acqua che stagna.

Fondo, in T. Milit. dicesi La profondità d'una colonna. Una colonna di quattro ba ttaglioni di fondo.

FONDO D'ARTICHIOCO, V. ARTICHIOCO. FONDI DE BOTEGA, Fondacci di bottega. Fondaccio d'un Rigattiere o Ferravecchio.

FONDO DE LA BOTA, V. BOTA.

FONDI DE LA BOTA, Feccia del vino, V. PORONI.

FONDO DE LA CANA DEL SCHIOPO, Camera. FONDO DE L'AQUA TORBIDA, Belletta. FONDO DE LE BRAGHESSE, V. BRAghesse. FONDO DEL POZzo, Arca del pozzo, Quella pietra che si mette in fondo al pozzo a mantenimento dell'acqua.

FONDO DEL VIN IN UN GOTO, Fondigliuolo. V. CULETO.

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EL BON STA IN FONDO, I pesci grossi stanno al fondo, detto proverb. e significa che Il meglio viene per lo più in fine.

EL DARIA FONDO AL POZZO DE S. PATRIZIO, Dicesi d'un diluviatore o di uno scia'lacquatore, E' darebbe fondo ad una nave di sughero.

IN FONDO O IN FONDI, Modo avv. In quel fondo, vale Alla fin fine, Finalmente, Tutto insieme, Alle corte.

IN FONDO LA PANZA, Anguinaglia; Inguine.

IN FONDO D'UNA CARTA, In fine; Al fine;

Al termine.

NO AVER FONDO, Non avere capacità, intelletto, talento, raziocinio - Non aver nè fin ne fondo, Essere immenso, non compreso da termine.

Dicesi familiarmente anche FONDI nel sign. per FONDO. Quindi FONDI DE La bota, DE LA PIGNATA ec. per Fondo della botte, della pentola, cioè La parte inferiore.

FONDI D'ARTICHIOCO, Girelli di carciofo. FONDO O FONDIVO, add. Fondo; Profondo, e nel superlativo Fondissimo e Profondissimo.

PIATO FONDO, Fondo a coppa, Qualunque fondo concavo di un vaso o simile. Onde Tirare a coppa, vale Tirar l'opera a uso di coppa, cioè concava dentro e convessa fuori. V. FONDIVO.

FONFO, add. Voce fam. Aggiunto di Mano e vale Goffa; Grossolana; Malfatta. FONGHÈTI O FONGHI DE BARO, 8. m. Funghetti; Prugnuoli. Diconsi anche Famigliola, perchè nascendo vicinissimi l'un l'altro, sembra quasi che vivano e coabitino in famiglia.

FONGO, s. m. Fungo.

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FONGO DEL BOSCO DEL MONTÈLO, Boleto e Uovolo, Fungo di cappello grande e di color rossiccio, che prima di svilupparsi apparisce sferico come uovo.

Prataino

FONGHI DE ROVERE, Agarico; Lingua da far esca; Fungo arboreo. Fungo che nasce nei roveri, che s'acconcia e con cui si fa l'esca da batter fuoco. FONGHI PRADARIOLI O DE PRA, lo; Pretaiuolo o Pratolino. FONGHI FARINOSI, V. BOLÈO. FONGHI SBRISOTI O DEELE, Ditola, Fungo liscio.

FONGHI SELGARIOLI, Prugnuolo, Specie di fungo odorosissimo e di ottima qualità, che dicesi anche Ceppatello, perchè nasce nei pedali degli alberi.

FONGO VELENOSo, Fungo malefico; Fungo di rischio.

LOGO DA FONGHI, Fungaia.

FATO A FONGO, Fungiforme, T. de' Natu

ralisti.

FONGO, detto in lingua furbesca, vale Cappello.

FONGO DE MAR, s. m. T. de' Pesc. Fungo marino, Piantanimale marina, da Linneo denominata Madrepora Fungites. La sua forma somiglia al cappello d'un fongo, colle lamine poste superiormente in vece che inferiormente. FONGÒSO, add. Fungoso, dicesi de' Legnami infraciditi.

FONSO, Alfonso, Nome proprio di uomo. FONTANA, s. f. Fontana; Fonte.

FONTANA DEI BAGNI D'ABANO O DE L'AQUA DE RECOARO, Fonte d'acqua termale - Bulicame o Vena, dicesi all'acqua che sorge bollendo.

FONTANA, detto in gergo, vale Scatola da tabacco o Tabacchiera. FONTANELA, s. f. Fontanella o Fonticel la, Piccola fontana o fonte.

FONTANELA DE LA GOLA, Forcella o Fontanella, cioè Quella parte della gola dove ha principio la canna.

FONTANELA DE LA TESTA, Fontanella, Nome che si dà alla sommità del capo dei bambini, là dove si riuniscono le suture. FONTANELA, Cauterio; Inceso; Rottorio; Emissario. FONTANÈR, 8. m. Fontaniere, Artista che fa fontane e giuochi d'acqua. FONTEGHER, s. m. Fondacaio; Fondachiere; Farinaiuolo. FONTEGHERA, s. f. dicesi la Moglie o Femmina di Fondacaio o Fondachiere, la quale sull'esempio di altre voci consimili potrebbe dirsi Fondacaia o Fondachiera. FONTEGHETO, 8. m. Fondachetto. FONTEGO, s. m. Fondaco.

FORA, Fuora; Fuori; Fuore, Prepos. e Avv. di luogo, ed è il contrario di Dentro.

FORA, vale per Fuorchè; Fuorachè---FoRA DE MIO DE LU, Infuori di me o di lui: Fuorchè; Fuorachè; Trattone me o lui SO FORA DE MI, Son addoloratissimo; Son fuori di me dal dolore — EL XE FORA

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Far fora un oseLO, Colpire un uccello, cioè Ucciderlo.

FARSE FORA, Sporgersi in fuori o all'infuori, cioè Fuori della finestra, o del poggiuolo.

FAR VEGNIR FORA UNO, Fare uscir uno, Stimolarlo a fare o a dire quel ch'ei non vorrebbe.

PORTARLA FORA, Camparla; Scamparla. Quel che go drento go fora, V. Drento. SE LA PORTO Fora! Se campo di questa; Se ne scampo; Se n'esco in bene. TIRAR FORA, V. TIRAR.

TOR FORA

No so COSSA TOR FORA DA

STO DISCORSO, Non so raccapezzare questo discorso; cioè Non lo intendo. Non so che cosa conchiudere.

TRARSE FORA, V. TRAR.

VEGNIR FORA DA la tana, V. Tana. VEGNIR FORA PER I OCHI UNA COSSA, ESser ristucco o satollo d'una cosa; Venir a nausea una cosa; Esserne stuccato. Le cose di che l'uomo è abbondevole fastidiano.

VEGNIRGHENE FORA, Accapezzare; Condur a capo; Venir a fine di che che sia

COME OGIO DA FAB A VEGNirghene fora IN BEN? Come ho io a fare ad uscirne a bene? cioè A riuscirne. V. in CAO - XE MEGIO CHE GHE NE VEGNA FORA, È meglio

ch'io mi chiarisca. Vo'chiarirmi o chiarirmene, cioè Vo'vedere e conoscere come la cosa sia.

STAR FORA COI BEZZI, Restar esposto col danaro, cioè Aver esborsato senza conseguire il fine.

FORA, add. Forato; Bucato; Bucherato; Pertugiato.

FORA COME UN CRIELO, Tutto foracchiato o sforacchiato o bucacchiato.

AVER LE MAN FORAE, V. MAN. FORABUTO, V. FARABUTO. FORADA, s. f. Foratura. FORADOR, s. m. Foratoio, Strumento con cui si fora.

FORAGINE, s. f. Farraggine o Farragine, Mucchio confuso e mescolanza di molte cose. Vilume, vale Farragine di cose senza ordine.

FORAGINE, dicesi per Quantità grande; Moltitudine; Sequenza FORAGINE DE SERVITORI, Servitorame - FORAGINE DE poVARETI, Poveraglia FORAGINE DE ZENTE, Gentame - FORAGINE DE OSEI, Uccellame FORAGINE DE DONE, Femminiera. FORAPIERA, s. m. Termine con cui chiamasi da taluni nel Padovano un Pesciatello d'acqua dolce di circa due pollici, che si confonde colla minutaglia e mangiasi fritto. È di corpo piuttosto allungato, sparso di macchie scure e di fondo giallastro; ed ha nella testa inferiormente alcune barbe per le quali Linneo lo chiamò Cobitis Barbatula. FORAR, v. Forare; Bucare Foracchiare o Sforacchiare e Bucucchiare, Forare con ispessi e piccoli buchi. V. SBUSAR. FORAR CO LA VERIGOLA, Succhiellare.

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FORÅR UNA BOTE, Spillare, propr. Trar per lo spillo il vin della botte. FORASSITO, add. Voce corrotta da Fuoruscilo, che vale Bandito, cacciato dalla patria. Ma noi usiam la voce FORASSITO Per Agg. ad Uomo nel sign, di Sfrenato; Sbrigliato; Ardito; Audace; Temerario; ed anche in quello di Vivo; Vivace. FORBICULO, 8. m. Forbitoie, Qualunque cosa che serve a forbirsi il deretano.

FORBICULO, dicesi da noi per ischerzo al Dito medio della mano. V. in Dɛo. FORBIO, add. Forbito, Asciugato, ripulito. FORBIOCHI, V. in Dɛo,

FORBIR, v. Forbire. Forbirsi la bocca.
Tornår a forbìr, Riforbire.

FORBIR I OCHI, Asciugare o Tergere gli occhi.

FORBIVE LA BOCA CHE A VU NOL VE TOCA, Polete sputar la voglia o Potete attaccar le voglie all'arpione. V. NETAR.

Forbirse co la CAMISA DEI ALTri, Ricoprirsi col mantel d'altri o simili, vale Scusare sè coll'accusar altrui.

FORBIRSE EL CULO COI GUANTI, Dettato fam. Putire.ad alcuno i fiori del melarancio, Suol dirsi d'Uno che pretenda esser molto dilicato in qualunque genere di cose.

ME NE FORBO, Me ne rido; Ne fo tanto caso quanto del terzo piè che non ho; Non lo stimo una foglia di porro. FORCA, s. f. Forca; Bidente o Tridente, Strumento campereccio noto. I suoi rami diconsi Rebbii o Denti Triforcato o TriFAforcuto, dicesi la forca di tre rebbii TO A FORCA, Forcato o Forcuto. FORCA DA PICAR, Forca; Patibolo; Letto Colonnini a tre colonne; Il colonnino si dice alle travi ond'è composta la Forca. FORCA, detto per Agg. a uomo, Forca; Mascagno; Astuto; Calterito; Trincato FORCA VECHIA, Volpone scozzonato; Putta scodata; Capestro; Capestruolo; Forcuzza.

Forca, In Marineria è un Comodo fatto di provavia all'albero di maestra, per sostenere l'estremità degli alberi e pennoni di rispetto.

TIRAR ZO DA LA FORCA, fu detto dal nostro poeta Varotari in una sua satira, parlando di Mogli irrequiete e moleste ai mariti: escone il passo.

SCORLEU PER SORTE EL CAO? Se qualche

SPORCA

MOSTRASSE DE BRAMARVE IN COMPAGNIA, ОA COME LESTI MAI SE CORERIA! SO CHE LE TIRESSE ZO DE LA FORCA. E vuol dire: Se qualche baldracca mostrasse desiderare di far all'amore con voi, oh come presto correreste a lei; e non vi graverebbe ch'ella fosse sudicia ed infame: anche se fosse sulla forca per le sue nequizie, voi ne la stacchereste per ispassarvi con lei. FORCADA, 8. f. Forcata, dicesi di Tanta paglia o altro, quanto sostiene e leva in un tratto la forca.

FORCADA, vale appresso noi per Colpo di forca.

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