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FORCADA, detto in T. Mar. Barganella, Pezzi di legno curvi da un capo, che servono ad innalzar le sponde delle lance.

• FORCADA. Specie di asta di legno o lungo bastone, che usano le lavandaie quando distendono sulle corde o funi le biancherie lavate onde si asciughino, per tener esse funi alte da terra quanto basta; al qual uopo queste aste o bastoni sono guernite da un capo d'un biforcamento, nel quale entra e si posa la fune che devono sostenere. FORCAMELO, s. m. Schermotto, T. dei Costruttori navali. Pezzi di legno onde componesi la terza giunta dell' ossatura, sopra le staminare.

FORCÈLA, 8. f. T. de'Vetrai, Forcella,

Strumento di ferro bifor cuto con manico lungo, che serve all'uso di cavare le manifatture che sono sopra la fornace.

FORCELA, detto in T. de' Legnaiuoli, Incorsatoio, Strumento o Pialla da fare le incanalature e le linguette. FORCHÈTA, s. f. Forchetta o Forcina, Piccola forca.

Forcella; Forcel'etta; Forcuzza dicesi a Palo o Legno biforcuto; e Specie anche di Spilla che adopran le donne nelle loro acconciature.

Forchetta del petto, dicesi di quel tal osso d'un pollo o d'un cappone o simile.

FORCHETA DA LARDO O DA PERCOTAR, Forcella da pillottare, Strumento di ferro a due rebbii, ove s'infila il lardo da pillottare l'arrosto.

FORCHETA, dimin. di Forca, detto ad alcuno per disprezzo o motteggio, Capestruz

20.

FORCHÈTO, 8. m. Forchetto e Biforco, Ogni asta che abbia due rebbii di ferro in cima.

FORCİN, O FORZIN. V. Spago.

FORCINA, 8. f. Forcina; Forchetta; e Forcella, Lungo legno armato in cima di ferro adunco, che serve a' Bottegai per distaccar checchè sia appeso alle travi.

FORCINA, detto in T. degli Stamp. Gruccia, Quello strumento o legno con cui si stendono i fogli stampati, per farli asciugare.

FORCINA D'UN TIMòn de carozza, V. CARO. FÒRCOLA, s. f. T. de' Barcaiuoli (probabilmente dal lat. Furcula) Forcella del remo, Pezzo di legno forte incavato, su cui posasi il remo in vogando, Scalmo.

MORSO DE LA FORCOLA, Incavatura della forcella.

FORCOLA, Si dice figur. per Agg. ad uomo e vale Zoppo; Sciancato; Ranco. FORCOLİN, add. Gobbiccio; Gobbello, Alquanto gobbo. V. SPALETA. FORCON, Forcone, Asta in cima della quale è fitto un ferro con tre rebbii.

Forcella; Forcina; Forchetto, dicesi al Palo o legno biforcuto Forcolo, si chiama uno Strumento villereccio di legno a guisa di forca, che adoprasi per prendere il fieno quando si vuole scaricare.

Forcella o Broncone, T. agr. Quello
Boerio

sterpo fatto a cono, ad uso di sostenere gli alberi e le viti.

FORDEMISURA, Avv. Formisura o Fuormisura; Smisuratamente; Eccessivamen

te.

FOREAN O FURIAN, add. T. Mar. SciloccoLevante; Austro-Scilocco, Vento, quando sia un poco forte.

FOREANI, dicesi da' Marinai il Complesso de' venti suddetti. FORESSITO. V. FORASSITO. FORESTARÍA, 8. f. Foresteria; Forestaria e Forestieria, Quantità di Forestieri; Ed❘ anche per lo Luogo dove s'alloggiano i forestieri.

FAR FORESTARIA, Far lieta accoglienza, onoranza; Accogliere orrevolmente. FORESTIÈR) FORESTO ) 8. m. Forestiere; Forestie

ro, quasi extra fores; Straniero. VOCE FORESTA, PARLAR FORESTO, PIANTA FORESTA. Esotico. Termine che propriamente significa Forestiero o Straniero, cioè portato da un paese lontano ed estraneo; ed in questo significato dicesi Voce, Parola esotica. Esotico dicesi principalmente da' Botanici delle Piante che non crescono naturalmente in Europa.

FARSE FORESTIER, Inforestierirsi, Farsi

straniero.

L'È FORESTO, detto fig. È un pollastrone, pollastronaccio, fresco, tenero di che che sia, vale Inesperto ed ignorante.

FAR EL FORESTO, Farsi straniero d'una cosa; Far l'indiano, il nescio, lo gnorri.

MAGISTRATO DEL FORESTIER, detto anticamente alla latina de Forinseco, antica Magistratura, ed uno de' Tribunali Civili di prima istanza della cessata Repubblica Veneta, che giudicava delle proprietà forestiere; ed era una di quelle Magistrature che componevano la così detta Corte del Doge.

FORETA, Lo stesso che INTIMÈLA, V. FORÈTO O BUSETO, 8. m. Forametto; Forellino, Piccolo foro.

FORFADA, 8. f. Forficiala, Colpo di ferbice.

FORFE (coll' o stretto) s. f. Forbice o Forbicia e Forfice o Forbici, Strumento di ferro da tagliare, notissimo, la cui ripiegatura nel mezzo dicesi Calcagno. V. CE

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ESSER UNA BONA FORFE, Esser lingua che taglia e fora, che taglia e fende; Esser lingua fracida, Maldicente.

QUEL DA LE FORFE, Forbiciaro.

AVER EL PANO e le forfe. V. PANO. FORFE, s. f. dicono i Maniscalchi ad un Tumore sotto al mento che viene al Bue, i cui segni caratteristici sono Gonfiezza sotto la mandibola posteriore, dolente, che impedisce la masticazione ed anche la deglutizione, e che s'estende alla parte interna della bocca.

FORFESON, s. m. (colla s dolce) T. dei Veterinarii, Carbone bianco epidemico, Malattia propria del Bue, i cui sintomi sono zoppicamento, gonfiezza enfisematica nella estremità zoppicante, corso di malattia violenta che uccide l'animale. se nou viene prontamente soccorso con copiose scarificazioni.

FORFESÒNA, s. f. Forbicioni, Quelle forbici di acutissimo taglio che adoprano i maestri di lana per tagliare il pelo a'panni. FORFETA, 8. f. Forfecchia e Forfecchina, Piccolo animaletto od insetto di coda biforcuta a guisa di forbici, che particolarmente si nasconde nell'uva e ne' fichi, e si chiama da' Sistem. Forficula auricularia. FORFETA DA FORMIGHE, 8. f. Mirmicoleone, Voce latina che vale Leone delle formiche, ed è il nome d'un Animaletto o insetto piccolissimo, nimico delle formiche, il quale sta sotto la polvere per impacciarle ed ucciderle mentre sono attente alle loro granella. È detto in sistema Myrmicoleon formicarium. I maschi di questa specie hanno la coda a guisa di forbice, onde ha riportato fra noi il nome suddetto. FORIÈR, s. m. Foriere; Furiere o Foriero, Grado di Sott' uffiziale nella milizia.

FORIER, detto figur. vale Segnale; Precursore; Indizio; Sintoma, Segno onde si deduce un avvenimento prossimo futuro. FORMA, s. f. Forma, Figura, Regola, Maniera Meccanismo, dicesi a Struttura propria d'un corpo.

FORMA DEI CALEGHERI, Forma. Forma degli stivali etc.

FORMA DEI BATIORI, Scacciata, L'unione o il Mazzo delle carte pecore, in cui sta l'oro che si batte.

FORMA DEI LAUTÈRI, Modello; Archetipo; Forma. Sono differenti pezzi di legno, che servono di modello per lavorarvi sopra alcuni strumenti di musica. V. LAUTER.

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Forme, T. Mar. Tavole sottili e amovibili, che s'inchiodano dal madiere del dente alla ruota, per servire di guida ai zangoni.

FORME DEI STAGNERI, Pretelle, Certe forme di pietra, dove si gettano i piattelli di stagno e simili.

FORMA D'UN LIBRO, Sesto, La lunghezza e larghezza d'un libro.

Forma, in T. degli Stamp. significa una Quantità di composizione messa nella forma finita e rinchiusa per mettersi in torchio. Due forme ordinariamente fanno un foglio.

COSSA SENZA FORMA, Cosa informe o sformata De do forme, Biforme o Bisforme DE VARIE FORME, Formi-vario,

-

multiforme.

FORMA, 8. f. in T. delle Cartiere, Colino, Telaietto di legno arretato con funicelle, sopra cui si pone la colatoia.

FORMAGIA, s. f. Forma o Formella di

cacio.

FORMAGIA, V. INFORMAGIA.

FORMAGIELA, s. f. Caciuola Ravig giuolo e Raveggiuolo, dicesi a Specie di Cacio schiacciato, per lo più di latte di capra, che si fa nell'autunno.

Formaggiuolo, vale Piccolo formaggio. FORMAGELE DE LA ZUECA, Si dicono la vallonea e le cortecce di rovere, che dopo aver servito alla concia delle pelli, si lasciano asciuttare, poi si bagnano e si riducono in alcune forme alla maniera dei formaggi, quindi si vendono ad uso di combustibile. FORMAGIER, s. m. Formaggiaio; Pizzicagnolo Pizzicaruolo; Pizzicheruolo e Caciaiuolo.

FORMAGIÈRA, s. f. La femmina di Formaggiaio, ovvero Colei che vende formaggi. Non trovasi ne' Dizionarii Formaggiaia nè Caciaiuola.

FORMAGIETO, s. m. Formaggiuolo. FORMÀGIO, s. m. Formaggio e Cacio o Cascio.

FORMAGIO PIASENTIN O LODESAN, Formaggio parmigiano o meglio lodigiano.

FORMAGIO DE PIEGORA, Formaggio pecorino FORMAGIO DE VACA, Cacio vac

cino.

FORMAGIO PICANTE, Cacio sappiente. FORMAGIO COI VERMI, Formaggio bacato. FORMAGIO CO LA TARA, Cacio magagna10; Cacio tarlato.

FORMAGIO MAGRO, Formaggio sburrato. FORMAGIO STRACHIN, V. STRACHIN. FORMA DA FORMAGIO, Cascino, Forma o cerchio di legno da mettervi il cacio.

PENOLA DE FORMAGIO, V. PENOLA. Do SOLDI DE FORMAGIO INCARTAI, detto famil. e figur. a modo d'aggiunto, Cazzatello; Bazzatello; Gigante da cigoli; Scricciolo. Oh il bel soggettino! Dicesi per ischerno a Uomo di statura piccola, figura o persona di piccolo conto STI DO SOLDI DE FORMAGIO LO FARÀ STAR, Questa mingherlina: Questa scricciola; Questa creuturing lo farà star a dovere, Maniera

bassa di iattanza d' una donna, comunque debole ed imbelle, verso d'un uomo.

TROVAR QUEL DAL FORMAGIO, Trovar culo al suo naso, cioè Chi risponda e non abbia paura di bravate. L'uomo trova quel che va cercando; e l'un diavolo paga l'altro. Tanto va la gatta al lardo che vi lascia la zampa. Tal culo tali brache. FORMAZO, Voce antiq. V. FORMACIO. FORMELA, s. f. T. de' Maniscalchi, Formella, Infermità del Cavallo alla corona presso alla pastoia.

FORMÈLE, T. de Veterinarii, Malattia del Cavallo. Lo stesso che CHIAPONI, V. FORMENTÈLO, s. m. Frumentata, T. Agr. Semenza mescolata di frumento e d'altre biade, che si dà ai polli - Grano mete!lo dicesi la Biada mescolata di frumento e segala.

FORMENTIN, s. m. Sacchiere, T. Mar. Facchino che carica e scarica grani e simili. V. CRIVELADOR. FORMENTİNA, s f. T. Agr. Forasacco doppio o Vena vana, detto da'Botanici Bromus sterilis, Biada selvatica. Specie di Gramigna che produce la spica ed un granello più piccolo assai del frumento, e che si sega colle altre erbe. I Milanesi lo chiamano VENON.

FORMENTO, s. m. Frumento o Formento e Grano, Biada notissima, detta da Linn. Triticum Muticum.

FORMENTO CARBONA O CARBONIVO, Frumento volpato. V. in CARBON. FORMENTO CO LE PAVEGIOLE, Sfarfallato add. V. PAVEGIOLA.

FORMENTO DA MERCANZIA, Mercantesco. FORMENTO INSENETIO, Frumento rachitico e vale Venuto a stento, grano poco nudrito: da Rachitismo, T. Agr. ch'è una sorte di malattia del grano Frumento arrabbiaticcio, altra malattia che impedisce l'attività delle barbe e non produce che spiche vuote. V. INSENETÌO.

FORMENTO MARZADEGO, Frumento marzuolo, Di marzo. I Milanesi dicono FORMENTIN O FORMENT MARZENGH.

FORMENTO MISSIA CO LA SEGALA, Metello. FORMENTO PIEN DE PAGIA, Frumento paglioso.

FORME TO PIEN de vezza, Frumento veccioso. V. VEZZA. FORMENTO FISSO O CHIARO, Frumento bene o male impagliato.

FORMENTO GARBO, V. GARBO.

FORMENTO DURO O SENZA SPIGAROLO, TOsetto, detto anche Tosello o Zucco, Aggiunti che si danno ad una sorta di Grano, cosi appunto nominato dall'essere senza veste, ed è una varietà del gentile.

FORMENTO MULO, T. Agr. Frumento gentile o Grano gentile. Dicesi di quella pianta di frumento, la cui spiga è senza reste, onde i granelli risaltano da un capo non coperto dal guscio. V. SPIGAROLO.

FORMENTO NEGRO, lo stesso che SARASIN. V. TEREN MESSO A FORMENTO, Terreno imbiadalo.

CAMPO FERTILE de formento, Fiumentoso. GRAN BRENTANA E POCO FORMENTO, V. BRENTANA. FORMENTON, 8. m. Formentone; Grano turco. V. SORGOTURCO.

FORMENTON CINQUANTIN, Grano turco se

rotino.

FORMÈTA, s. f. Piccola forma.

FORMETA, 8. m. Formaio, Maestro di far forme da scarpe, da stivali etc. FORMIGA. V. Formigola. FORMIGAR, v. Formicare, Dicesi della gente che abbonda.

FORMIGARSE UN BRAZZO, UNA GAMBA etc. Informicolare, Aver formicolamento. FORMIGHER, s. m. Formicaio e Formi

colaio.

FORMIGOLA O FORMIGA, 8. f. Formica e Formicola, Insetto noto, ed è chiamato da Linneo Formica nigra.

MAL DE LA FORMIGA, V. MAL. FORMIGOLAMENTO, s. m. Formicolio; Formicolamento; Informicolamento, Dolore simile alle morsure di molte formiche.

FORMIGOLAR, v. Formicolare e Formicare, cioè Essere spesso a guisa di formiche.

FORMIGOLETA, s. f. Formichetta; Formiguzza o Formicuccia. FORMIGÓN)

FORMING TOO s. m. Formicone, Formica

grande.

FORNADA DE PAN, Infornata o Fornata di pane.

FORNASA, s. f. Fornace, Edifizio in cui si calcinano le pietre e si cuocono i mattoni, gli embrici, le stoviglie etc. Calcara dicesi più propr. la Fornace di calcina. Quella delle tegole si chiama Tegolaia. Nota bene però che le Tegole non sono gli Embrici, V. in Copo.

FORNASA DA VERI, Fornace da vetrio Vetraia. V. FABRICA DA VETRI. FORNASÈLA, 8. f. T. de' Fornai, Fornacella, Vaso di terra o di legno, in cui s'estingue la brace.

Fornacella; Fornacetta; Fornacina, Piccola fornace.

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FORNIMENTO DA SPOSA, Corredo, Le donora della sposa.

FORNIMENTO DA CAMERA O DA CHIESA, Paramento, e più comunemente Parato.

FORMIMENTO DE cordeline, Nastriera. FORNIMENTO DA CAVALI, Finimento. FORNIMENTI CATIVI, Fornimentacci. Guarnimenti vieti, cattivi.

FORNIO, add. Fornito, cioè Copioso - Finito, vale Compiuto, Condotto a termine.

Onо BEN FORNio, Arnesato; Bene arnesato; e si dice in più sensi Arcicorredato, Corredato di tutto punto.

LOGO O CASA Fornia, Addobbato ; Ornato; Guarnito.

FORNİR, v. Fornire; Compire.

FORNIR UN LOGO, Fornire, cioè Provvedere Arredare, Fornir d' arredi Nobilitare o Annobilire - TORNAR A FORNIR, Rifornire. FORNIR EL CAVALO, Bardamentare il cavallo.

FORNIRLA UNA VOLTA, Toccar della fine; Ridurre le mille parole in una. FORNITOR, s. m. Voce di nuovo uso per noi, Appaltatore; Somministratore; Impresario di somministrazioni, Colui che assume impresa di provvedimento concernente al pubblico. Nella legale traduzione però del Codice criminale, al tempo del Governo italico, dicevasi Fornitore.

FORNITORI DE TESTAMENTI, dicevansi nei tempi del Governo Veneto i Procuratori di S. Marco di sopra, quando non essendo stati nominati Esecutori testamentarii o essendo morti, essi fungevano le loro funzioni; ed avevano appunto per tal motivo il titolo di Fornitori de' testamenti. FORNO s. m. Forno, Luogo fatto per uso di cuocervi il pane od altro.

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SALIZO DEL FORNO, Focolare, dicesi l'Ammattonato su cui si mette la legna per accendere e'l pane per cuocere.

SPAZZO DEL FORNO, Spazzatoio, o Lanata, Fardello di vecchi pannilini con cui si spazza il forno dopo che fu riscaldato. Dicesi anche Spazzaforno.

STROPADA O FERO DEL FORNO, Chiusino o Lastrone, Coperchio della bocca del for

no.

STUDIADOR DEL FORNO, Infornatore, Quello che mette il pane in forno. Scaldatore, Quello ch'è destinato all'uffizio di riscaldare il forno.

METTER FOGO IN FORNO, Caricare il forno, Mettervi delle legne.

SCALDAR A FORNO, Riscaldare a bocca. UN FORNO DE PAN, Un' infornata di pane. Forno, in Marineria, dicesi un Comodo per poter fare a bordo pane, cuocer pasticci

etc.

A CAMBIAR FORNO NO SE CAMBIA FORNER, Proverbio delle nostre donne. Tante tramute tante cadute, I lavoratori sono tutti compagni.

ANDAR A L'ULTIMO FORNO, detto fig. Per tardi che venga la morte, giunge ognor presto. L'indugio in tal caso non piglia

vizio.

FORO, s. m. Foro; Forame; Foramento, Piccolo buco.

FORO DEL DA DRIO, Forame o Anello del deretano; Il buco; Il podice.

FORI D'UNA FABRICA, Vani, pei quali passa l'aria.

FORONCOLO, s. m. Furuncolo; Ciccione,
Piccola postema che si putrefa.
FORSE e FURSI, Forse e Forsi, Avv.

ESSER IN FORSE O METTER IN FORSE, Stare o Entrare in forse Inforsare, Mettere in forse; ma è voce propria del verso. Te lo inforso, Ti metto in dubbio TEGNIR IN FORSE, Tenere in forse.

FORMI DA BISCOTTO, Biscolleria. ACQUARIOL DEL FORNO, Acquaiuolo, Quello tra i lavoranti che dà acqua per far il pane. SENZA 'L FORSE, Senza forse, e vale SiBALA DEL FORNO, Cielo del Forno, La curamente, certamente. volta.

BANCÀL DEL FORNO, Altare del forno. Il davanti del forno.

FORTÀGIA, s. f. Frittata, detta anche Pesce d'uovo o d'uova, Vivanda nota.

FORTAGIA ROGNOSA, Frittata in zoccoli o

cogli zoccoli. Zoccoli si chiamano i pezzetti di carne secca o di presciutto.

sa

FAR LA FORTAGIA, detto fig. Far una frittata, Modo basso, Non riuscire per imprudenza o dappocaggine in qualche impreFar migliaccio o Fare un grande svarione o un sacco, Prendere un granchio Aver fatto il pane o Aver fritto, valgono Aver dato nel laccio; aver rovinato il negozio.

FAR LA PORTAGIA, dicesi anche fig. nel signif. di Abortire; Sconciarsi. V. Desper

DER.

FORTAGION, 8. f.) FORTAGIONA, 8. f.)

grande.

FORTE, s. m. Forte.

Frittatone, Frittata

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TEMPO FORTE, Tempestoso; Piovoso.
FORTE DE LA SPADA, V. SPADA.

FAR FORTE O FAR FORTI QUALCUN, Dare spalla ad alcuno; Dare aiuto; Soccor rerlo, Talvolta si dice per Sorreggere, cioè sostenere.

QUA STA EL FORTE, Maniera fam. Qui è dove giace Nocco, prov. che vale Qui consiste la difficoltà.

FORTE, avv. Forte; Fortemente, Con forza.

ANDAR A FORTE, Andar forte, Andar a precipizio.

TEGNIR FORTE. V. TEGNIR.

Forte, Voce di comando marinaresco, corrispondente ad Alio, quando si vuole far restar di operare. Così dicesi Forte l'argano o Alto l'argano, cioè Lasciate di virare. V. VIRAR.

FORTESIN add. Fortetto; Forticello, Al}

FORTETO

quanto vigoroso,

Parlando di liquori, Fortuzzo; Forteruzzo; Fortigno o Fortino; Agrello. FORTEZZA, 8. f. Fortezza.

Fortezza, nel linguaggio degli Artisti s' intende di Tutto ciò che serve a maggior mente stabilire una cosa, acciò resista lungamente all'uso ed agli sforzi cui debb'essere sottoposta. I Calzolai chiamano Fortessa Tutto ciò che riveste l'interiore della scarpa; i Sarti Qualunque cosa con cui si soppanna o rinforza alcuna parte del vestito nell' interiore etc. Intelucciatura, dicesi quella fortezza che si mette dentro al vestito tra due panni, cioè tra 'I di sopra e la mostreggiatura; e quindi Intelucciare.

Nel linguaggio de' Falegnami, Spranga dicesi a Legno o ferro che si conficca attraverso per tenere insieme e unire le commessure, e sono di più maniere; e quindi Sprangare.

FORTEZZAR, v. Intelucciare o Armare, dicono i Sarti il Fortificare in qualsivoglia modo una qualche parte del vestito, cioè con telucce poste nell' interno tra la fodera ed il panno: il che può dirsi anche Soppannare, V. in Soro.

Imbragare, T. de'Librai, Incollare della carta sopra un foglio stracciato per rinforzarlo e fortificarlo. FORTIFICAR, v. Fortificare.

FORTIFICAR EL STONEGO, Roborare; Corroborare lo stomaco.

FORTIGNO, add. Fortigno; Fortuzzo; Forleruzzo; Agretto Acetato vale Che ha preso l'odor dell'aceto.

EL SCOMENZA A CHIAPAR DEL FORTIGNO, Comincia a inacetire o a divenir fortigno, a pigliar il fortore: dicesi del Vino. FORTIN, s. m. Fortino, Opera di fortificazione militare di campagna. FORTIN, add. V. FORTIGNO. FORTUNA, s. f. Fortuna.

FORTUNA DE MAR, Fortuna o Fortunale. AVER BONA FORTUNA A MARIDARSE, Aver digiunalo o Digiunare la vigilia di Santa Cutterina, si dice di Chi ha avuto buona fortuna nel maritarsi.

Fortuna e dormi, diciamo anche noi in proverbio, per far intendere che Chi ha fortuna non occorre che s'affatichi. Val più un' uncia di fortuna che una libbra di sapere; L'uomo ordisce e la fortuna lesse; Chi ha a aver bene dormendo gli viene. V. in RODA. Fu anche detto, Di foriuna una ştilla innanzi io voglio, che di prudenza un doglio.

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FORTUNA CHE NO ZOGO! Fortuna ch' io non giuoco; Buon per me; Sorte mia che non giuoco.

Considerata la fortuna come Stato, Condizione, V. STATO. FORTUNA e FORTUNATO, add. Fortunato; Avventuroso.

FORTUNA COME UN BISSO, Aver la lucertola a due code; e si dice di Chi è fortunato nel giuoco. Tirar diciotto con tre dadi ESSER FORTUNATISSIMO, Esser nato vestito; La fortuna gli si fa incontro con viso beato o col grembo aperto; La fortuna gli arride.

FORTUNA COME I CANI IN CHIESA, Essere fortunato come cane in Chiesa, vale Disgraziatissimo. V. DESFORTUNA. FORTUNAL, 8. m. Fortunale; Burrasca; Tempo fortunoso o tempestoso. FORTUNAR. V. in FORTUNA. FORTUNAZZA, s. f. Grande fortuna; Gran prosperità di fortuna; Gran sorte.

AVER UNA FORTUNAZZA, Dare un pugno in Cielo; Toccare il Cielo col dito, Modi figur. e valgono Aver gran buona sorte. FORTUNELA, add. detto per Agg. a Persona, Fortunatissimo, Il suo opposto è DISDITA, V.

FORTUNİN, lo stesso che FORTUNELA,
FORUNCÒLO, V. FORONCOLO.
FORZA, s. f. Forza.

MANCAMENTO DE FORZE, Prostrazione, Abbattimento o Discadimento di forze.

FORZE DEI NICOLOTI e DEI CASTELANI O FORZE D'ERCOLE si chiamavano certi Spettacoli di forza e di destrezza, quasi a foggia de gladiatori romani, che le due fazioni rivali in Venezia sotto il nome di NICOLOTI e CASTELANI (V.) facevano pubblicamente ai tempi della cessata Repubblica — V. IMPALO, MORESCA, FORZANTE.

LA FORZA GHE N'INCAGA A LA RASÒN, V. INCAGAR.

COSSE PER FORZA NO LE VAL UNA SCORZA, Quel ch'è fallo per forza non val nulla: cioè Quel che taluno fa senza genio ma a marcia forza, noa ha merito alcuno, o sia Non è cosa da lodare.

* SAMARCO PER FORZA, Locuzione volgare, che usasi per indicare costringimento, necessità inevitabile di checchè sia: per esempio dicendosi da taluno: ME ADATARÓ A FAR DE MANCO, gli si risponde: SAMARCO PER FORZA!, cioè Vi siete costretto, non potreste esimervene, vi siete forzato, o simili. FORZANTE, 8. m. Giuocatore di forze, Uno di coloro che intervenivano a far parte de' giuochi pubblici de' Nicolotti e Castellani.

FORZAR. V. SFORZAR. FORZIÈR, 8. m. Forziere. V. BAUL. QUEL DAI FORZIeri, V. Bolzer. FORZIN, V. SPAGO FORZIN. FORZO, s. m. (colla z aspra) Vocabolo antico, ma specialmente dello Statuto Veneto tradotto, con cui era indicato il Delitto di pubblica violenza. Vedasi lo Statuto del Doge Tiepolo, Lib. V. cap. xII. del FORZO.

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FOSSA, 8. f. Cloaca; Latrina; Pozzonero, Il Bottino degli agiamenti Pozzo murato o Pozzo smaltitoio, dicesi Quello che dà esito alle acque superflue ed alle immondizie. V. SVODAFOSSE.

FOSSA D'AQUA, Fosso, Fossa grande, più larga delle ordinarie, con acqua per lo più stagnante, che talora resta asciutta.

FOSSA DA MASARAR EL LIN, Macera'oio. FOSSA DA MORTO, Buca sepolcrale, e se è comune a più morti, Carnaio.

FOSSA DE ZECA, Cassa, Buco tondo fatto in terra grassa sotto il forno, che serve di crogiuolo per la fondita del biglione e del rame nelle monete.

FOSSA DA PELATIERI, V. GALARO O MORTER.

FOSSA, dicesi da' Pescatori nostri Un certo fondo fungoso-arenoso, largo circa tre miglia, che nel mare Adriatico incomincia tra Parenzo e Malamocco, 40 miglia in distanza da questa spiaggia, e si estende sino dirimpetto a Comacchio, avvicinandosi nella sua progressione alquanto alla spiaggia occidentale.

ESSER COI PIE IN TE LA FOSSA, Essere mezzo sotterra; Esser co la morte a' capelli; Essere alle ventilrè ore; Piatire co' cimiteri; Dar del ceffo nella fossa, Star per finire la vita.

CAVAR LE FOSSE PER IMPIANTAR LE VIDE, Soggrottare; Cioè Aggrottar la terra, lasciandovela a ciglione.

FOSSÀI, s. m. T. antiq. Fossi; Fossali. FOSSATELO, 8. m. Fossarellu; Fossetta; Fossicella.

FOSSAZZA, s. f. Fossaccia, Gran fossa. FOSSÈLA DE LE GANASSE, Pozzetta, Cavità delle guance. V. FossoLA. FOSSENA, O FOSSINA, 8. f. T. de' Pesc. Fiocina, Strumento di ferro ad otto branche barbute, notissimo, con cui si feriscono e si prendono le anguille. Quella fiocina con cui si prendono le passere, i rombi etc. è senza barbe.

Pettinella, dicesi la Fiocina fatta a forma di pettine.

FOSSENIN, s. m. T. de' Pese. Chiamasi una piccola Fiocina a due sole branche appuntate e senza barbucce, con cui i pescatori prendono i Ghiozzi (Go). FOSSÈTA, s. f. Fossetta; Fossarella; Fossatella; Fossicella, Piccola fossa.

FOSSETA, dicesi anche per Fossola. V. FOSSINADA, 8. f. e nel plur. FOSSINAE, Colpo di fiocina.

FOSSINANTE, 8. m. Fiociniere o Lanciatore, chiamasi fra i pescatori Colui che prende pesci colla fiocina. FOSSINÀR, v. T. de'pesc. Pescar colla fiocina.

FOSSO, 8. m. Fossa ed anche Fossato, Spazio di terreno cavato in lungo, che ser

ve per lo più a ricever acque e vallar campi.

FOSSO DA MASARAR EL LIN, V. in Fossa. ARZARETO DEL FOSSO. V. ARZARETO.

ANDAR IN FOSSO, detto fig. Cascare in rovina; Cader nella rete; Essere disgraziato.

SALTAR EL FOSSO. V. SALTAR.

FAR FOSSI, Affossare, vale Circondar di fosse, Affossar l'orto CAVAR I FOSSI, Rimellere le fosse o i fossati, vale Rimondarli cavandone la terra.

FOSSOLA, 8. f. Fossoleta DEL BARBUZZO, Fossicello; Fosselta; Fosserella; Scodellino del mento.

FOSSOLETA DE LE GANASSE O DE LE MAN, Pozzetta o Fossella o Fosserella delle gote. FOTACHIO, T. degli Pescatori, Aggiunto che dassi da essi al pesce BAoso, V. FOTIARIA, add. Elato; Tronfio; Altiero; Borioso, Detto per Agg. a uomo. È tro vocabolo triviale e poco decente. FOTICHIA, 8. f. Cerboneca o Cerbonea, Vino cattivo. Vino delle centuna botli.

per

al

Vino leno; Vinello, dicesi per ironia. FOTON. A FOTON, detto avv. V. A BOAE. FOZA, (coll' o largo) s. f. Voce antiquata, benchè da molti ancora si dica, Foggia, cioè Guisa, modo, maniera. Foggia di vestire; Foggia di procedere, di trattare, di parlare etc.

A LA FOZA DE QUELLO, A foggia; A modo; A guisa - FAR A FOZA DE QUALCOSSA, Foggiare; Formare; e quindi Foggiato; Formato.

A CHE FOZA? In qual modo? Come? In qual maniera?

EL PARLA A LA 80 foza, Ogni uccello ha da fare il suo verso, Ognuno dee discorrere secondo la sua condizione.

FRA, s. m. Frute ed anche Fra, voce accorciata.

L'È UN FRA CHIÒ E NO FRA DA, È un piluccone, uno scroccone; Unguento da cancheri, Uomo che volentieri e vilmente piglia quel d'altri Far come il ramarro, dicesi a Colui che piglia e non lascia. FRABICA Idiotismni affatto triviali. FRABICHÈTA

V. FABRICA @ FABRICHETA. FRAC. V. FLAC.

FRACA, s. f. Calca; Folla; Pressa; Stretta, Moltitudine di gente stretta insieme.

Ruffa e Furia, dicesi alla Calca confusa di molti nel prendere alcuna cosa. FRACA, add. Calcato; Premuto; Compresso. FRACADA, 8. f. Calcata; Calcamento.

Dicesi per Compressione o Pressione. DAR UNA FRACADA, V. FRACAR. FRACADA DE PENA V. PENA. FRACÀR, v. Premere; Calcare; Incalcare; Comprimere Reprimere; Ricalcare, valgono Premer di nuovo.

FRACÀR SU LE PAROLE, Premere le sillabe, Pronunciare marcatamente le sillabe. FRACARGHELA, Ficcarla; Cignerla; Accoccarla; Sonarla; Calarla; Appiccarla vale Fare a chi che sia qualche danno o dis

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FRACARIOLA, V. Pesariòl.
FRACASSAR, V. SFRACASSAR.
FRACASSÈ, V. FRICASSÈ.

FRACO, s. m. o FRACO DE BASTONAE O PUGNI,
Rovescio o Carico di legnate, di bastona-
te; Una bastonatura di santa ragione;
Dare un carpiccio o un buon carpiccio;
Scuoler la polvere ad alcuno; Toccare o
Dare un rivellino di mazzate, di pugna;
Dare un carpiccio o rifrusto di pugna.

FRACO DE SCULIZZAE, Carpiccio di sculucriate o sculaccioni. FRADELARSE, o FRADELIZARSE, V. Affratellarsi; Rinfratellarsi. FRADELASTRO, s. m. Fratello uterino, Nato dalla medesima madre e di diverso padre.

FRADELÈTO, 8. m. Fratellino; Fratelluccio, Piccolo fratello. Voce usata per vezzo. FRADELIZARSE, V. FRADELARSE. FRADÈLO, s. m. Fratello o Fratello carnale o Germano, Nato dai medesimi genitori.

FRADELO BON, Fratello consanguineo, Nato dallo stesso padre e da madre diversa, che anche dicesi Fratello legillimo o assolutamente Fratello.

FRADÈLO DE MARE O FRADELASTRO, Fratello uterino. Nato dalla stessa madre, ma da padre diverso, che può anche chiamarsi Fratello legittimo, purchè amendue sieno nati di legittime nozze.

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FRADEI CORTEI, PARENTI DOLOR DE DENTI, I fratelli s' odiano, i parenti vengono a noia Corruccio di fratelli fa più che due flagelli, per esprimere che L'odio fra parenti stretti è più fiero d'ogni altro.

ABRAZZO DA FRADELO, Abbraccio fratellevole o fratellesco; o fraterno. FRAGIA, s. f. forse dal barbarico Fratalea, vale Compagnia di fratelli, che quindi erano anticamente detti FRARI. Questo termine s'appropria alle compagnie diverse, a quelle delle arti, e finalmente alle compagnie o riduzioni di amici. Sul qual ultimo significato si vuol notare, che il lat. Fratria vuol dire Compagnia o Conventicola di amici.

FRAGIA DEL SANTISSIMO O DE LA MADONA, Confraternita o Scuola o Compagnia del Santissimo o della Madonna.

FRAGIA DE ARTE, Corpo o Scuola di un'arle. V. ARTE.

FRAGIA, detto per SPIANADOR, V. FRAGIADA, 8 f. Gozzovigliata. FRAGIAR, v. Gozzovigliare, Mangiare in allegria e in brigata. V. FRAGIOTO. FRAGIOTO, s. m. Gozzovigliante; Buon compagnone o Compagnone assolut. Che fu tempone. Che si dà buon tempo, che sta in allegria. Vi corrispondono Gregale; Compagnevole; Conversativo. FRAGNOCOLA, V. FRIGNOCOLA. FRAGOLA, s. f. Fragola e Fravola comune, la cui pianticina è chiamata da Linn. Fragaria Vesca.

FRAGOLA GROSSA, Fragola ananasso o anunassina, detta anche Magiostra. Specie di fravola perenne, che produce frutti più grossi della precedente, con odore che s'accosta all'ananasso. Si coltiva ne'giardini per uso delle tavole. Linn. la chiama Fragaria Ananassa V'è anche la Fragola del Chili (Fragaria Chiloensis), resa comune come l'Auanassa, e colla quale è confusa: si coltiva anch'essa in luogo aperto, bene esposto, per uso delle tavole.

ZUCARO SU LE FRAGOLE, V. ZUCARO. FRAGOLA SALVADEGA, s. m. Corbezzola o Fragola in albero, detta anche Rosella e nella Toscana Ciliegie marine. Frutto del Corbezzolo, detto in Toscana Albatro o Arbuto; che alligna su i monti. Linneo lo chiama Arbutus Unedo. FRAGOLERA, s. f. Fragolaio, Terra piantata di fragole Fragaria, dicesi alla Pianta che fa le fragole. FRAGOLÈTA, s. f. Piccola fragola.

FRAGOLETE, dicesi per vezzo e figur. ai Capezzoli o Papille di mammelle giovani, dalla loro piccolezza e dal colore rubicondo che hanno. FRAIMA O FRIMA, S. f. T. de'Pesc. Chioggiotti corrotto dal latino Infra hyemem, come pare, e vale La stagione d'autunno verso il freddo, che s'intende più propriamente ai primi di novembre. Sul Bellunese dicono FARNIMA.

FRALDO, Voce antiq. e vale Frode. FRAMBOE, §. m. Lampone o Lampione e Mora di rovo, detto in T. Botanico Ampòmele, dal Magalotti alla Francese Framboise, e nella Lombardia ex Veneta Ampome. Frutto notissimo nato da un Frutice, ch'è detto da'Sistematici Rubus Idoeus. V. anche FRAMBOLER.

FRAMBOLER, s. m. Lampone, detto già dal Mattioli Rovo ideo, L'arboscello fruticoso notissimo che produce le ampomele V. FRAMBOE.

FRANCAR v. Francare; Francheggiare, Far franco ed esente. Francar le lettere.

FRANCARSE IN QUALCOSSA, Farsi franco, pratico-FRANCARSE DE LA LEZION, Imparare perfettamente la lezione FRANCARSE DE LE SPESE, Rinfrancarsi; Rifarsi delle spese.

FRANCAR UN LIVELO, Affrancar un livello, un canone: forse dal barbarico Afranchi

FRAGIA DE AMICI, Brigala o Compagnia 12. FAR FRAGIA, Far brigala, vale Far conversazione di buon tempo.

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FRANCAZIÓN, 8. f. Francatura, Il fran

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