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FAR GOLA, Far gola e Dar gola, valgono Indur desiderio o appetito. Mi fanno gola moltissimi piatti; Mi fan venire l'acquolina in bocca Far cilecca, Mostrar di dar altrui che che sia e non glielo dare. FAR TORNAR LE PAROLE IN GOLA, Ribadire le altrui parole; Riconvenire alcuno; Farlo disdire.

PARLAR IN GOLA, Parlare in gola; Gorgogliare in gola in gola.

SOTO LA GOLA, Sotto il mento. QUANTI ADOSSO ME AVEVA UN pè de cola, CHE M'AVARIA BASA SOTO LA SIOLA, Leggesi nella satira duodecima del Varotari; ed è una Donna vecchia che magnificando le bellezze della passata sua gioventù, dice Ch'ella faceva gran gola (uu piè di gola) a tanti, i quali per possederla si sarebbero umiliati fino a baciarle il suolo delle scarpe.

Co LA MORTE A LA GOLA, V. MORTE. GOLARIA, s. f. Voce ant. Lo stesso che GoLOSARIA, V.

GOLAZZA, 8. f. Golaccia, Cattiva gola. GOLÈNA, s. f. T. Idraulico. Così dicesi la Ripa bassa del fiume a piè dell'argine o della ripa alta, o sia Quella parte del letto del fiume che non va mai coperta dall'acqua.

GOLÈTA, 8. f. Gorgiera; Collarello di merletti e di fettucce increspate quasi a foggia di lattuga. Ne portano pure le Donne di pietre preziose e si dice Serto di gioie.

8.

GOLETA s. f. Goletta, Piccolo bastimento da guerra ed anche mercantile, ch'è lungo e stretto, ha due alberi inclinati verso la poppa, ed una sola coperta. S'è da guerra porta dodici sino a 24 cannoni, se mercantile, quattro più o meno. GOLEZZO, Sincope di GOLOSEZzzo. V. GOLIÈ, s. m. Goliè, Francesismo. Gorgiera o Lattughe, Collaretto di bisso o di altra tela finissima, che portavasi dalle donne civili attorno al collo a guisa di collaGoniglia, re, ed ora non è più di moda dicesi ad una specie di collare alla Spagnuola.

GOLOSEZZO o GOLOSARIA, 8. f. Leccor

nia; Leccheria; Lecconeria; Leccume; Ghiollornia. GOLOSITÀ, 8. f. Leccornia e Ghiottornia, Appetito disordinato a' camangiari. Dicesi anche per GoLOSEZZO. GOLÒSO, add. — ROBE GOLOSE e Robe che TIRA LA GOLA, Irritamenti della gola per cose ghiotte che stuzzicano l'appetito. GOLOSÒN, add. Golosaccio; Ghiottone. GOLZARINA, 8. f. Voce agr. Giogaia; Pagliolaia; Soggiogaia e Giogo, La pelle pendente dal collo dei buoi.

GOLZARINA SGIONFA, dicono i Villici ad un Tumore alla giogaia de'buoi, qualche volta sieroso e tal altra infiammatorio, prodotto da contusioni o da irritamenti. GOLZIÈRA, 8. f. Voce forse corrotta da Gorgiera, Armadura della gola che usavasi anticamente portare, ed anche per ornamento.

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GOMA, s. f. Gomma.

GOMA DE PIN, V. RASA. GOMA DE ZINEPRO, Sandracca. GOMA DE ZARESER, Orichicco o Orichico. GOMA ARABICA, Gommarabica, o Gomma arabica e Bomberaca; La pianta da cui si ha questa gomma è detta da' Sistem. Mimosa Nilollica.

GOMA ELASTICA, cie di resina ch'è prodotta dall'albero detto in Botanica Nevea Guianensis, per mezzo d'incisioni che penetrano sino al tronco.

Gomma elastica, Spe

GOMA COPAL, Gomma Coppale d'America, Specie di resina buona da far vernici. COMA, add. Gommato.

GOMARARO. V. FRAGOLA SALVADEGA. GOMBINA O MEGOLOTO, S. f. Voce agr. Porca, Quello spazio della terra nel campo tra solco e solco, nel quale si gettano e si rieuoprono i semi.

GÒMÉNA, 8. f. Gomona e Gomena o Gumina, Canapo il più grosso delle navi. Ogni gomona è composta di tre gherlini. V. GUERLIN.

GOMENA SPORCA, Espressione mar. Volta di gomone, È un giro che prendono l'una su l'altra le gomone sulle quali è ancorata una nave, incrocicchiandosi mentre essa gira o muta posizione.

DUCHIA DE LA GOMENA, V. DUCHIA. IMBARONAR LA GOMENA, V. IMBARONÀR. FERMAR LA GOMENA, Imbiellare la gomona, cioè Volgerla intorno alle bitte per fermarla. Sbiettare la gomona è l'Operazione contraria. V. BITA.

LASCAR LA GOMENA, V. LASCAR.

FILAR LA GOMENA, Filar la gomona; Mollure o Ammollare il canapo, Lasciar correre il canapo. V. TORTIZZO.

Bater le gomone, Travirare, Avvolgere dalla cima le gomone o altre manovre. GHE VOL LA GOMENA, lo stesso che GHE VOL LE ARGANE. V. ARGANA.

GOMONETA, 8. f. Gomonetta. V. CAO DA
FERO DE CAICHO, in CAO.
GOMERA, s. f. o meglio GoMARA, Voce del
Contado verso Padova, il Frutto del Go-
MARARO, cioè del Corbezzolo. V. FRAGOLA

SALVADEGA.

GOMIER. s. m. T. Agr. (dal latino Vomer) Vomero o Vomere e Bombero, Strumento di ferro concavo, il quale s'incastra nell'aratro per fendere in cavando la terra. V. VERSURO.

GOMIO, s. m. Gombito, chiamano i Pescatori valligiani l'angolo interno di due pareli riunite d'un cannaio; o chiusura del pesce nelle valli. V. Pisso.

GOMIO, dicesi anche per Como, V. GOMITAR, v. Vomitare; Recere; Rigettare; Rimandare; Rivedere i conti.

GOMITAR L'ANEMA, Recere l'anima, Vomitar molto.

AVER MOTO DA GOMITAR, Arcoreggiare è Quel contorcersi e piegarsi per lo turbamento dello scomaco, mandando fuori della bocca del vento prima di recere Tener su le carte, dicesi in modo basso di Chi arcoreggi o abbia alcun turbamento che lo inciti al vomito.

COSSE DA FAR GOMITAR I CANI, Fare stomacare o recere i cani, dicesi di Chi proferisce cose stomachevoli o alterate o bugiarde.

FAR DA GOMITAR, Provocar lo stomaco a fastidio o a vomito. GOMITAURA, 8. f. Reciticcio, La materia che si manda fuori nel recere. E fig. si dice di Cosa fuor del suo stato ed imperfetta. GÒMITO (coll' o largo) 8. m. Vomito; Ribullo; Vomilamento; Ributtamento, Il vomitare Gettito, dicesi al Vomito di san

gue.

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AVER MOTO DE GOMITO, Mareggiare, verbo neut. e Mareggiarsi. V. MOVERSE EL STOMEGO in MOVER. GOMITORIO, 8. m. Vomitorio; Vomitivo; Emetico, Medicamento per far vomitare. GÒNDOLA, 8. f. Gondola o Gonda (forse dal latino Conca, guscio delle conchiglie, o Cymbula, barchetta) Barchetta piatta e lunga, con ferro dentellato posto verticalmeute in prora, con un copertino nel mezzo, che va a remi e si usa particolarmente in Venezia per navigare sui canali interni. V. CAPONERA, Trasto, Sentina, Bancheta, ZENIA, PROVIER, PopiÈr.

BARCARIOL DA GONDOLA, Gondoliere.

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NO ESSER OMO DA GONDOLAR, Non esser uomo da uccellare a fave, cioè Che non si lascia sorprendere da lusinghe. Non temer grattaticci.

DONA CHE SA GONDOLAR, Donna inve schiatrice o invescatrice, lusingatrice, allettatrice.

GONDOLETA. e. f. Gondoletta, Piccola Gondola.

GONDOLIÈR, 8. m. Gondoliere.
GONFIADA, 8. f. Gonfiamento; Gonfiatura.
GONFIADIN, add. Enfiaticcio, Tumidetto.
Ecchimosi, T. Chirurgico, Contusioncel-
la cutanea.

GONFIADURÈTA, s. f. Cocciu; Enfiatus-
z0; Enfratello.
GONFIAR. V. SGIONFAR.
GONFIEZZETA, lo stesso che GONFIADU-
RETA, V.

GONFIO, add.

OMO GONFIO, detto metaf. Vano; Super. bo; Gonfagote; Gonfianugoli; Fumoso.

PAROLE GONFIE, Parolone; Parole o Concetlo ampolloso.

GONGOLAR, v. Gongolare; Colleppolarsi; Giubilare; Brillare, Saltar di gioia. Gongolucchiare è frequentativo.

GONGOLARSELA, Sdonzellarsi; Dondolarsi a Dondolarsela, Godersi nella sua quiete senza far nulla.

GONGOLAR QUALCUN, V. GONDOLÅR. GONZO (colla z dolce) add. Gonzo; Goffo; Merlotto; Minchione; Sempliciolto.

FAR EL GONZO, Far lo gnorri, il nescio; Far l'indiano, Finger di non sapere.

PELAR EL GONZO, Aggirur il beccafico; Pelur il tordo, Ingannare e Cavar di dosso danari.

GORDONIERA, s. f. T. Mar. Cordoniera, Quella corda che sostiene in alto la penna della mezzana delle navi.

Cordoniere, diconsi ancora Quelle corde sottili, che dal giro delle coste di poppavia sono tesate al bottone dello straglio, per impedire che il piede della vela, fregando contro la coffa, si consumi.

GORFA, 8. f. T. Mar. Gorfa, Nome di alcune chiavette, che sono conficcate sopra l'incastro della chiave verso prua. GORGA, s. f. e GORGHEGIO, Gorgheggiamento, Trillo di voce fatto nella gola FAR LA GORGA O GORGHEGIO, Tirar di gorgia.

GORGA, Accento, dicesi il Proferire, il quale si fa alto o piano o acuto o grave etc., ed intendiamo la maniera di esprimere una lingua di dialetto italiano. EL GA UNA CORGA CHE NOL S'INTENDE, Non s'intende a parlare.

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GORGHEGIAR O GORGHIZAR, V. Gorgheggiure Parlando degli Uccelli, dicesi

Garrire. GORGON, V. SAN GORGON. GORNA (coll'o stretto) s. f. (detto con voce barb. Cornicia) Doccia, Canaletto per cui si fa correre unitamente l'acqua dai tetti. GORNA, in T. Mar. Doccia della tromba, Canale di legno per mandar fuori del bor

do l'acqua, che vien tirata su dalla sentina.

GORNA, detto in T. Agr. Truogolo, Canaletto che serve di condotta dell'acqua per inaffiare la terra delle ortaglie.

GORNA, si dice metaf. per agg. a Uomo nel sign. di Beone, Gran bevitore di vino. V. BEVAGNO.

GORNÈTA, s. f. T. Mar. Doccia per pisciare, dicesi Quel canale di legno, che di coverta ya in mare per comodo. V. SERPA. GORZÓN DE MAR. T. de' Pesc. Cavallone, cioè Gonfiamento delle acque sospinte daʼventi.

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NO LA ME POL ANDAR ZO DEL GOSSO, Non posso inghiottir la pillola; Non la posso ingozzare, cioè dimenticarmi un dispiacere- Forare il gozzo, Fare il mal pro. V. INGIOTÌR.

SVODAR EL GOSSO. V. SVODAR. GOTA (coll' o stretto) 8. f. Gotta e Pudagra, dicesi Quando cade nelle giunture dei piedi; Chiragra e Ciragra, chiamasi la Gotta nelle mani; Gonagra quando viene alle ginocchia.

Dicevasi in antico volgarmente LE GOTE in vece di LA GOTA, che usiamo al nostro tempo.

GOTAGOMA, 8. f. Gommagutte o Gommaut, Sorta di Resina gialla rossastra, la quale si ha da un albero del Siam e della China, detto da Linn. Cambogia Gutta. GOTÈR, 8. m. Così da noi vien chiamato quel Vetraio che fa o vende gotti o sia tazze di vetro ad uso di bere. Maestro di far bicchieri, V. MORISE.

GOTESIN, s. m. Bicchieretto e BicchieriCiotola, dicesi il Vasetto da bere sen

no

za piede. GOTICO, add. Gotico dicesi per Agg. d'ordine d'architettura e di carattere antico.

Nel vernacolo però diciamo GoTICO per Antico. Si dice per esempio Cossa gotica e anche OMO GOTICO, per indicare Cosa antica o anticata, e Uomo di maniere rozze ed antiquate.

GOTO (coll' o largo) s. m. Gollo; Bicchiere o Bicchiero ♦ Tazza, ed intendesi propr. col termine vernacolo Quel bicchiere che ha la base più stretta della sommità perchè gli altri bicchieri che hanno la base eguale all'apertura, diconsi in T. Vetraio MORìSE. V. GOTO DE LA TROMBA, V. TROMBA. COSSA GHE CAVA'L GOTO, Cosa che dà buon bere Detto metaf. vuol dire Cosa che fa piacere, che va a sangue, ch'è di tullo genio.

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grossa di cotone.

GOVERNAR, v. Governare, Reggere.

GOVERNÅR I ABITI, LE SCARPE etc. Rabberciare; Racconciare; Raffazzonare ; Rappezzare.

GOVERNÅR I AMALAI, LE FERIE, PIAGHE etc. Medicare; Curare.

GOVERNAR LK TERE, Governare, Trattandosi di terreno o di pianta, vale Concimare- Sanicare la terra, vale Ridurla in buona qualità.

GOVERNAR OSELETI, Governar uccelli, polli etc. Dar loro mangiare e bere, e ripulirne le gabbie.

GOVERNÅR LE BESTIE, Governare o Rigovernare, parlando di cavalli, cani etc., vale averne cura.

GOVERNÅR I POLASTRI, Ammannire i polli, cioè Prepararli per cuocerli.

CHI GOVERNA LA SO VITA GOVERNA UN BEL CASTELO, La buona cura caccia la mala ventura, simile all' altro, Buon castello guarda chi'l suo corpo guarda. GOVERNATOR, 8. m. Governatore.

GOVERNATORI de l'Intrade, chiamavasi sotto la Repubblica Veneta una Magistratura composta di tre Senatori, a cui spettava l'esazione della decima imposta su tutti i beni stabili.

GOVERNATOR DE NAVE appellavasi il Patrizio Veneto preposto a comandare una pubblica nave. Si erano ordinariamente i Governatori subordinati al GATRÒN DE LR NAVE, ch'era il Contrammiraglio, ed era subordinato all' ALMIRANTE O Vice-Ammiraglio, il quale pure era subordinato al CAPITAN DE LE NAVE, che corrispondeva all'Ammiraglio delle altre nazioni europee. V. SORACOMITO.

GOVERNO, 8. m. Governo.

Governo vechio, Neologismo dell'uso vernacolo, e s'intende il Governo della Repubblica Veneta aristocratica, che cessò col memorabile decreto abdicativo del Maggior Consiglio 12 Maggio 1797, sostituendovisi la Democrazia. GRA. V. GRAE.

GRACILÈTO, add. Gentilino o Gentiletto, dicesi per vezzo. Gentiletto di complessione.

GRADA, 8. f Grata ; Graticolato ; Ingraticolato, Inferriata a guisa di graticola.

GRADA DEL CONFESSIONARIO, Gruticcia del Confessionario.

GRADA, detto in T. de' Pesc. Graticcia, Ordine in forma di grata, con cui nelle valli nostre maremmane si fanno passare i pesci più piccoli da un luogo all'altro, mettendolo come porta del'a chiavica.

GRADADA, 8. f. Voce antica; ed era precisainente Quella che ora diciamo SCALINADA, Gradinata. Intendevansi li gradini delle rive che servono per montare in barca e dismontarne.

GRADASSADA, 8. f. che nel plur. dicesi
GRADASSAR, Smargiasseria; Rodomontata;
Sbraciata; Braveria.
GRADASSO. V. BRAVASSO.

GRADELADI, 8. m. T. Mar. Carabottino,
Specie di Graticolato fatto di piccoli legni ri-
quadrati e lunghi, che s'incrociano ad angoli
retti, e s'incastrano gli uni cogli altri per
la metà della loro grossezza.
GRADELÅR, v. Relare; Tirar la rele, Di-
cesi da' Pittori quando tirano alcuni qua-
drati per copiare un quadro dal piccolo al
grande. Quindi Disegno o Pillura relata.
GRADINA, 8. f. Gradina, T. degli Sculto-
ri, Ferro piano a foggia di scarpello a due
tacche, che serve agli Scultori per andar
lavorando con gentilezza le loro statue, dopo
aver adoperata la subbia e il calcagnuolo.
GRADUATO, 8. m. Vocabolo ch'era in uso
tra i militari del cessato Governo Veneto:
voleva dire Ufiziale superiore, ed intende-
vansi il Maggiore, il Tenente Colonnello ed
il Colonnello, i quali trovansi nel grado di
mezzo tra lo stato generale ed il subal-

terno.

GRAE, O GRAELA O GRA, s. f. T. de'Battilani. Graticcio, Strumento intessuto di verghe, sul quale i Battilani batton la lana. GRAELA, O GRELA. 8. f. Gradella; Gratella

e Grata ed anche Gruticula e Graticoletta, Strumento di ferro da cucina notissimo. Bastoncelli si dicono que'ferri che formano la graticola.

Graticola, dicesi in genere di Qualunque strumento o ordigno fatto a guisa delle graticole da cucina.

GRARLA detto in T. de' Battilani, V. GRAE.

GRAELA, detto in T. Agr. Ammoslaloio, Legno col quale si pigia, fatto in forma di graticola.

ANDAR O PASSÅR DA LA GRAELA A LA FERSORA O CASCAR DA LA GRABLA IN FOGO, Modi fig. Cader dal'a pudella nella brace; Uscir dalla brace e rientrare nel fuoco, Valgono Schifando un male incorrerne un maggiore Imbollar sopra la feccia, Aggiun

ger errore soрга еггоге.

LA GRAELA CHE CRIA A LA FERSORA, V. PAELA.

GRAELÈTA, .. f. Graticolella; Graticciuola, Picciol graticcio.

GRAESAN, add. e sust, Di Grado; Abilanle di Grado, V. GRAO.

Boerio.

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GRAÈT O, s. m. Listella; Regola; Aggeo o sia Risalto, Parte della Cornice. GRALAÒN. V. CALABRÒN.

GRAMATICA, 8. f. Gramatica o Gramma

tica.

VAL PIÙ LA PRATICA DE LA GRAMAtica, Val più la pratica della teorica, cioè l' Esperienza è più utile del sapere. GRAMATICHETA, 8. f. Grammaticuccia. GRAMATICHETO, add. Grummaticuccio e Grammaticuzzo, dimin. e avvil. di Grammatico Gramuffastronzoli, voce bassa, Granimaticuzzo, Pedantuolo, Saccentello. GRAMAZZO, add, Poveraccio; Poverello, Voce di compassione verso d'alcuno. GRAMEGNA, 8. f. Gramigna o Gremigna e Grano delle formiche, Pianta d'erba notissima, detta da' Sistematici Triticum repens, ed anche Gramen caninum. Le piante Graminee si dicono anche Genicolate, per Aver un fusto articolato e che si piega in ginocchio Genico'i chiamansi quelle articolazioni delle quali sono organizzate le radici ed i culmi. L'abbracciante gramigna.

ORTO PIEN DE GRAMEGNA, Orto gramignoso.

GRAMEGNÈTA, 8. f. Gramignuola. GRAMERCÈ. Grammerce, Particella di ringraziamento per favore o grazia ricevuta.

GRAMERCÈ CHE LA M'ABIA SALUDA, Grammercè ch'ella mi saluti o m'abbia sulutoto. Diciamo ancora GRANDEZZA DEGNARSE. V. GRANDEZZA. GRAMITA, 8. f. Voce antiq. Lista, cioè Quelle che si pongono sulle vesti donnesche per ornamento. GRAMO, add. in sign. di Misero, Infelice, Gramo POVERO GRAMO! Poveraccio; Poverello — L'È UN GRAMO, Egli è un misero, un lapino, un infelice.

CHIAMARSE GRAMO, Pentirsi — MR CHIAMO GRAMO DE AVERGHE VOLUDO BEN, Mi pento o Duolmi o Mi duole; Mi spiace d'averla

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GRAMOLAR LA PASTA, Gramolare; E ove non c'è gramola e la pasta si lavora co'piedi pestandola, allora dicesi Ca'care.

GRAMOLAR COI DENTI, Masticare; Maci nare. V. MASENÅR.

GRAMPIA, 8. f. o Arpesi da Ataco, T. Mar. Grampia, Maniglie di ferro che s'inchiodano nel bordo del Vascello per di fuori quando si carena, per assicurarvi le controsarchie.

GRAN, s. m. Gruno.

GRANI, Frumenti, Sotto questo nome si comprende generalmente Ogni altro seme di biada cereale o graminea, alto a far pane o polenta. I Lombardi dicono GRANA

GLIE.

GRAN DE MOLTA PAGIA, Grano mollo impagliato: cioè Poco frumento e molta paglia.

GRAN VESTIO, Grano lopposo.

SGUSSE O SCORZa dei grani, Loppa o Lolla. V. Sousso.

GRAN RUTA A TERA, Grano allettato, Quello che si trova in terra, abbattuto dalla pioggia e dal vento.

TUTTI I OSEI CONOSSE EL GRAN, detto metaf. Ogni uccel conosce il grano, che vale, Il buono piace a tutti.

* TUTTI I OSEI NO CONOSSE EL GRAN, altro dettato metaforico, che usasi in occasione di taluno, che rifiuta ciò che dovrebbe accettare premurosamente, mostrando col suo rifiuto di non conoscerne l'importanza o il valore.

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GRAN D'UA, Granello o Acino SCORZA DEI GRANI D'U▲, Fiocine e nel plur. Fiocini, La buccia dell'acino. V. CIGOLO. PIEN DE GRANI COME L'us, Acinoso. GRAN DE POMO INGRANA, Chicco, Granello o acino di melagrana.

GRAN, in T. degli Oriuolai, Turacciolo, Così essi chiamano tutti i pezzi d'’ottone, che si ribadiscono nelle piastre delle mostre e de' pendoli.

Grani d'incenso, Lagrime d'incenso. Gran del fogon, V. SCHIOPO. METER EL GRAN, Ingranare o Far il grano, Mettere un granellino d'oro nel focone d'una canna acciò resista più all'azione del fuoco e non s'allarghi più del dovere.

Il Grano, per peso è la decima parte di un danaro. GRAN. Voce sincopata di Grande. Vedi GRANDO.

DE GRAN INVERNO; DE GRAN Mazooì, Di fillo verno ; Di fitlo meriggio, Per denotar il colmo del freddo e del caldo. GRANA, 8. f. Gruna, Animaletti poco diversi dai pidocchi de' fichi e dalle citnici degli agrumi, poco maggiori del grano della saggina, e del colore di essa, convessi, che si trovano in abbondanza nelle montagne della Spagna e nella Morea, e si nutriscono sopra un arboscello chiamato Elce. Questa grana serve a tingere i panni in rosso e paonazzo, ed anche agli usi della medicina.

GRANARISTA, 8. m. Custode de' grani, 40

Quello che ne'proprii granai custodisce le biade altrui, cioè de' mercatanti. La Crusea ha le voci Granaiuolo e Granaiolo, ma valgono Venditore di grani, e non Custode de' grani, come noi intendiamo col nostro termine.

GRANATA. V. INGRANATA.

GRAN BESTIA, V. in BESTIA, GRANCÈLA (coll' e larga) s. f. T. de' Pescat. Granchio canino, Specie di Granchio marino a coda corta, detto da Linn. Cancer Depurator. È comune e non se ne

fa uso.

GRANCEOLA (coll'e stretta) s. f. Gran

cevola e Granchiessa marina, La fem. mina del Granchio Cancer Maia (V. GRANZON.)

MUSO DA GRANCEOLA, V. MUSO.

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GRANCROLE, diceasi metaf. nel sig. di Cicatrici o Margini o Scalfitture di ferite o lesioni nel corpo Leggesi in un Capitolo antico: SE STAGO QUA (in prigione) DO DI, CERTO ME AMALO, GHE ROSPI, GHE XE SCHIAVI E ALTRA ZENTE, E ORAMAI HO GRANCEOLE ZONTE AL PALO. Il pover' uomo che si lagna d'esser in prigione, dice che aveva delle GRANCEOLE, cioè delle scalfitture madornali nella pelle, prodotte dai morsi degl' insetti che gli facevano trista compagnia. GRANCÈTO, 8. m. Granchiolino. V. GRAN

ZETO.

GRAN CHE, Gran che; Grun cosa, Espressione ammirativa. GRANCIPORETO, 8. m. T. de'Pesc. Specie di Granchio, Brachiuro o sia Granchio marino a coda corta, detto da Linn. Cancer Hirtellus. Somiglia nelle mani al Granciporro, onde trasse il nome vernacolo. Non se ne fa uso.

GRANCIPÒRO, 8. m. Granciporro o Pesce Margherita, Specie di Granchio marino a coda corta, detto da Linn. Cancer Pagurus. La femmina di questa specie è detta volgarmente PORESSA. Questo è buono a mangiare. GRANDESIN) add. Grandello; GrandicGRANDETO) ciuolo; Grandicc'lo.

EL PIÙ GRANDETO, Il Maggiorello o Maggiorello, Alquanto maggiore, cioè il Maggiore di età o di statura tra' fanciulli.

FARSE GRANDETO, Garzoneggiare o Farsi garzone, Crescere; Ingrandirsi colla persona.

GRANDEUR, 8. m. Voce che noi pronuncia

mo col dittongo francese, dalla qual lingua deriva, e vale Grandigia; Grandiosità; Mugnificenzu; Fasto.

GRANDEZZA, s. f. Grandezza.

GRANDEZZA DEGNARSE! Locuz. bassa e fam. Grande onore io ricevo; Non ne son degno. Dicesi però ironicamente di Chi mostri di non ricordarsi più dell'amico e non lo saluti nemmeno. Grazie che a pochi il Ciel largo comparte. GRANDIZAR, v. G. andeggiare, Farla da grande.

GRANDO C GRAN, add. m. Grande e Gran per troncamento.

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GRANDO E GROSso, Babbusco, Voce bassa.

- GRANDO IMPICAO, Grande impiccatoio, Abile ad essere impiccato perchè oltrepassa i diciotto anni d'età -- UN TANTIN PIÙ CRANDo, Maggiorello; Maggioretto EL PIÙ Grando de tuti, Maggiorissimo e Massimo. DEVENTAR GRANDO, V. INGRANDIR.

COSSE GRANDE, che alcuni dicono scherzevolmente CoSSIE GRANDE, Alle cose; Dir alte cose, vale dir cose strane.

GRANDO E BON DA GNENTE, Fantonaccio ; Gallione.

FAR LE COSSE PIÙ GRANDE de quel che Le XE, Caricar nel discorso; Esagerare; Far d'un pruno un melarancio: detto figur.

FAR DA GRANDO O EL GRANDO, Filar del signore; Fare il magnifico, il del grande; Stare sul grande.

magno; Far

FAR VEGNIR GRANDO UNO, Maniera fam. Accrescere uno V'HO FATO VEGNIR GRANDI E GROSSI, V'ho accresciuto insino da’teneri anni: cioè V'ho educati, avanzali.

OH QUESTA XE GRANDA! Oh questa è co' manico, Si dice di Cosa straordinaria. GRANDÒN, Grandonc, add. ed accresc. di Grande, e si riferisce a Persona di statura grande Grandaccio, dicesi per accresc. ed avvilitivo di grande. Uom grandaccio e da nulla Gallione, sust. vale lo stesso che Uomaccio grande e goffamente grosso. V. STANGHIRLÒN.

GRANÈLO, 8. m. Granello, Il seme che si genera nelle spighe delle biade, grano etc.

GRANELI DE L'UA, Granelli o Vinacciuoli.

GRANELI DE CASTRA, Granelli o Testicoli di montone. Frittura di grunelli.

SUNAR IGRANELI, Raggranellare. Raunar insieme le granella sparse. E detto fig. Procacciare e mettere insieme ragunando.

Pien de GRANELI, Granelloso. GRANÈR, 8. m. Granaio e Granaro o Fossa granaia, Luogo dove si ripone il grano, GRANETO, 8. m. Granello. V. GranÈLO. GRANFATO, Granfatto. Avv. e vale Molto, Certo.

NOL XE GRANFATO BELO, Non è molto bello.

GRANFATO CHE ME TOCA STA DESGRAZIA ? È egli possibile che m'avvenga etc. GRANFIO, add. Aggranchiato; Rapp eso, Dicesi di qualche membro intirizzito dal freddo.

GRANFO. V. GANFO. GRANIDOR, 8. m. O FERO DA VENAR, T. dei Cesellatori, Granitoio o Ferro, da velare, Specie di Cesello che serve per granire o velare i lavori d'oro o d'argento. GRANIDURA, 8. f. Granitura; Granimento; Granigione, L'azione del granire. GRANIR, v. Granire o Granare, Far il granello, dicesi dell'Uva e di tutti gli altri prodotti che fanno grano.

Granir, in T. degli Orefici e Cesellatori,

Granire; Far grana o Dare la grana, Andar percuotendo i panni ed altre parti delle figure con martellino ed un ceselletto sottile in punta.

GRANITA, 8. f. Gramolata o Gragnoluta, T. degli Acquacedratai. Sorte di Sorbetto congelato a modo di semolino, o d'un ammasso di minutissima gragnuola. GRANITO, 8. m. Granito, Sorta di marmo durissimo e ruvido, che ha della natura del porfido ed è picchiettato di nero e bianco e talvolta di rosso -Granitella, dicesi a Sorta di pietra tinta di minutissime macchie bianche, livide e nere smorte; ed è Pietra di Corsica-Granitello è il nome volgare della Pietra arenaria - Granitone si dice a Specie di Granito di grossa grana, cho non s'adopera in gentili lavori. SONAB GRIMITO. V. SONAR.

GRANZETO (colla z aspra) 8. m. Granchiolino o Piccolo granchio, Voce colla quale s'intende da' nostri Pescatori varie specie di Granchi o piccoli per loro natura o piccoli per età, come il Cancer Pisum, Linn., il Minutus, Linn., che sono piccoli di loro natura, come parimente i piccoli d'altre specie. GRANZIÈTO, add, dimin, di GRANzio, Rancioso, Alquanto rancido Rigno fu detto del Burro.

GRANZIO, (colla z aspra) add. Rancido; Rancio; Vieto, Epiteto proprio della carne salata, lardo, sugna, burro, olio, mandorle e pinocchi, quando per essere stantii ed alquanto corrotti mutano il colore, l'odore e il sapore. Lardo victo o Lardaccio; Sugna vieta; Carne secca che sa di vieto Rancidume o Vietume, dicesi a Quantità di cose rancide.

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tar vieto, e dicesi de' pinocchi, mandorle ele. V. GRANZIO.

GRANZO (colla z aspra) 8. m. Granchio, Voce con cui nel nostro dialetto s'intendo alcune specie soltanto di Granchi di

mare.

Per GRANZO, intendono i Pescatori una specie di Granchio marino a coda corta, couosciuto da Linneo col nome Cancer Moenas. Con questo termine vernacolo s' intende tanto il maschio quanto la femmina, ma più frequentemente il maschio solo, dandosi alla femmina di questa specie il nome di MASANETA. Oltre al servire di cibo, in alcune stagioni cangiano di scorza, ed allora si chiamano volgarmente MOLÈCHE da MOLEGATO cioè Molliccio o Molle.

GRANZO COMPASSO. Granchio a coda corta, Brachiuro, detto da'Sistem. Cancer longimanus, cioè Lungo di mani, onde gli è venuto il vernacolo Compasso. Esso è frequente e se ne mangia.

CHIAPAR UN GRANZO, detto fig. Pigliare un granchio; Fare un muzzo di granchi; Pig'iare un granchio a secco o un granciporro, valgono Ingannarsi, pigliar errore, abbagliarsi nell'opinione, nel consiglio. GRANZÒN (colla z aspra) s. m. Granchio inarino a coda corta, ch'è una specie di Brachiuro, detto da Linn. Cancer Maia, il quale ha il torace con molte punte. Con questo nome s'intende particolarmente il maschio di tale specie, chiamandosi la femmina GRANCÈOLA; ed è uno de' granchi più grandi del nostro mare.

GRAÓ, 8. m. T. Ant. Grado, cioè Rango; ed anche nel sig. di Scaglione o Gradino della scala.

GRAO, chiamasi poi comunem. il paese di Grado, situato in un'isola dell'estuario Veneto di questo nome, ch'era compresa nel primitivo ducato Veneto, distante quattro miglia da Aquileia. Questo era il luogo ove ai tempi Romani scaricavansi tutte le provvigioni militari, ch'erano dirette per inare ad Aquileia. Fu di poi per qualche secolo la residenza d'un Patriarca, che venne indi traslatata a Venezia nell' anno 1018 circa, e fu Vitale Sanuto il primo che venisse. GRAPA, 8. f. T. Agr. Erpice, Strumento di legno fatto a cancelli, guernito sotto di denti di ferro o di legno, col quale si polverizza la terra lavorata.

GRAPÈGIA, . f. o LAVAZZO, T. Agr. Lappola, Sorta d'Erba i cui frutti s'attaccano altrui alle vesti; detto da’Botanici Arctium Luppa, dal Mattioli Personata, e da altri Bardana. V. INGRAPEGIAR. GRAPÈLA, 8. f. T. de'Cacciatori maremmani, Ramponi, Laminetta di ferro con punte ch'essi tengono attaccata alle scarpe d'inverno, per non scivolare sul ghiaccio. GRASPA, 8. f. Graspo o Ruspo, Grappolo dal quale è spicciolata, piluccata e levata

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GRASPETO DE BACHE DE EDERA, Corimbo. GRASPIA, 8. f. Vinello; Acquerello o Acquerella, Acqua passata per le vinacce e convertita in vino adaequatissimo.

GRASPIA DE BIRA, V. BIRA.

IMBRIAGARSE DE GRASPIA, Satollarsi di fummo; Pascersi di puro vento, detto metaf.

GRASPO, 8. m. Grappolo; Gruppo; Grappolo d'uva; Racemo; Racimolo. GRASSA, 8. f. T. Agr. Concio; Concime; Ingrasso; Governime, voce contadinesca. Tutto ciò che si trae dai tre regni della natura per ingrassare le terre.

Quello che si ricava dal regno animale, dicesi Letume; Stallatico; Stabbio e Fi

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GRASSO CH'A puochi el CIEL GHE COLA ADOSSO, fu detto dal nostro Calmo in un 80netto, Grazie che a pochi il Ciel largo comparte.

GRASSO, add. Grusso e Crasso.

GRASSO CHE NOL pol più, Grasso bracato, Grasso a crepapelle. Egli è grasso che

scoppia, vale Grassissimo, Adiposo; Sformalamente grasso dicesi dell'uomo.

GRASSO COME UN BUTIRO O COME UNA SONZA. Grasso; Grassissimo; Tutto sugna, dicesi degli Uccelli. Gli ortolani quando sono di serbatoio sono tutti sugna.

VEGNIR TANTO GRASSO O TANTO FATO DAL GRASSO, Ingrassare in che che sia o di che che sia, modo basso, Goderne, averne compiacenza.

GRASSO COME EL MANEGO DE LA Sco▲, detto per ironia, Allampanato; Lanternuto; Magrissimo, Smunto, Secco. V. SCACHIO.

ROBE O PAROLE GRASSE, Grasso, Agg. di Parola, espressione o simili, e vale Dis

onesta.

Risi grassi, diciamo anche in vernacolo per Riso smoderato.

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AVER I COGIONI GRASSI, V. COGIONI. GRASSOLİN, O GRASSOTIN, add. Grassolino o Grassollino e Grassetto. GRASSON, add. Grassone ; Grasso brucato; Pentolone; Mugro come un carnevale; Corpulento Tangoccio, si dice Colui che per soverchia grassezza apparisce goffo. GRASSON, s. m. V. NASTRUZZO AQUATICO. GRASSÒNA, add. Basoffia, si dice di Femmina grassa e contegnosa. Grassa che si fenderebbe; Puffuta; Grassoltona; Corpulenta; Grassa e raggiunta; Arciruggiunta.

GRASSÙME, 8. m. Grassume o Grassura.

GrassÙme de MAR, T. de' Pesc. Grassume marino, Voce dell'uso nostro. È la deposizione delle Ulve e delle Conferve (Piante marine) nel fondo delle Lagune, le quali piante marcite vengono a galla in forma di schiuma o di grasso.

GRATA, s. f. Detto in lingua furbesca, Stefuno e vale Pancia.

GRATACASA, 8. f. (dal corrotto latino dei bassi tempi, Gratacaseum) Grattugia, Arnese da cucina comunissimo. Grattugina è il dimin.

GRATÀDA, s. f. Grattamento; Grattatura, L'azione del grattare. Grattatura, si dice anche il segno stesso rimasto. GRATADINA, 8. f. Grattaticcio, intendiamo Grattatura che leggermente offende la

cute.

In altro sign. Strofinatina; Stropicciatella; Fregatina · DARSE UNA GRATADINA, Strofinarsi; Stropicciarsi; Fregarsi Darse una gratADINA, detto in altro sign. Lo stesso che METERGHE NOME MARGARITA. V. MARGARITA.

GRATADINA DE PANZA, detto fig. Solletico, si dice di Cosa che dia gusto o piacere. Dio le perdoni quel poco di solletico che ella fece alla mia vanità. GRATAPANZE, s. f. Voce bassa di gergo e vale Donna mondana. GRATÀR, v. Gratiare.

GRATARSK DA DESPERÀ, Grattarsi o Stregghiarsi coll' unghie come pazzo Tonnår a gratår, Rigraltare.

GRATAR, detto fig. Sgraffignare; Raspare; Rubacchiare.

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