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ture Emigrania; Micrania; Magrana, derivanti dal Greco, significano propriamente Dolore della metà del capo, che affligge fra

tempia e tempia.

MICROSCOPIO, 8. m. Microscopio, Sorta d'occhiale che ingrandisce e fa vedere le cose minutissime. V. NECROSCOPIO. MIDIÀTO, add. T. di Chioggia, Immediato.

IN T'UN MIDIATO, In un subilo; In un baller d'occhio; In un baleno. MIEDAROL, s. m. Voce agr. Mietitore,

Quel che miete il grano.

MIÈDEGO, V. MEDEGO.

foglie rassomigliano alle penne degli uccel-
lini.

MILIA, Emilia, Nome proprio di femmina.
MILIONARIO, s. m. o anche OMO MILIONA-
RIO, sogliam dire, talvolta per esagerazione
di Colui ch'è Ricco sfondato, che supponsi
possessore d'un milione o più di danaro.
VILORDIN, s. m. Milordino, noi chiama-
vamo una specie di Giustacore (VELADA),
che ora non è più in moda V. FLAC.
WINA, s. f. detto fig. Spicco FAR MINA,
Fare scoppio, Far pompa e comparsa, Far
grande compariscenza. V. RISSALTO.
Manaźzèr.

MIEDER, v. Voce agr. Mietere, Tagliare MINAZZAR, V. MANAZZER.
il frumento.

MIEL, s. m. Mele o Miele.

EL XE UN MIEL, Egli è un nettare, un miele, cioè Un cibo dolcissimo e gratissi

ino.

ESSER MERDA E MIEL, Lo stesso che Do ANEME E UN CORPO SOLO, V. Anema.

MIEL ROSA, Mel rosato.

AVER EL MIEL SUI LAVRI E EL VELÈN NEL CUOR, Avere o Portare il mele in bocca, il coltello o il rasoio a cintola, Prov. Dar buone parole e tristi fatti. MIÈR, 8. m. Migliaio, che al plur. dicesi Miera e MIARA, Migliaia, di gen. fem.

A MIERA, A migliaia; A mille a mille. MIERETO, s. m. dimin. di MIÈR, e vale egualmente Migliaio.

MIETO, (coll' e stretta) s. m. Un miglio a
rigore o meno, cioè Forse poco meno d'un j
miglio.

MIGA V. MINGA.
MIGNOGNOLE, s. f., che anticam. dicevasi
MIGNOGNE, probabilmente dal francese Mi-
gnon, cioè da Manières mignonnes, che di-
ventò MANIERE MIGNONE O MIGNOGNE, ed in
seguito, levato il sustantivo, MIGNOGNE e al
dimin. MIGNOGNOLE. Caccabaldole; Carez-
ze; Vezzi; Allettative, Atti e parole lusin-
ghevoli Moine; Lezii; Fregagioni, Ca-
rezze di femmine e de' bambini Chache-
rie; Caccabaldole; Incaccabaldolature;
Leziosaggini, Modi stomachevoli nel trat
tare - Bagiane, Buone parole per tirar
altrui nella sua volontà. V. COCOLEZZO B
MERDE.

FAR MIGNOGNOLE, Far vezzi; Vezzeggiare; Carezzare; Careggiare; Far carezze; Dar caceabaldole o Dur la soia, Far le paroline o per ingannare o per entrar in grazia d'alcuno · Cascar di vezzi; Far del vezzoso o dello schifo, vale Esser oltremodo lezioso.

MIGNOGNOLO, s. m. Mistura di pinocchi o pignoli ed uva passa.

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MIGOLIN - UN MIGOLIN, Miccino; Micolino; Un tantino; Miccinino; Miccino; Pocolino; Pochin pochino Scamuzzolo, dicesi la Minima parte di che che sia. MILANTADA, s. f. Millanteria e Milanto; Vanti; Iattanza.

MILEFIORI, 8. m. T. degli Erbolai, Millefoglio minore o Stratiote mille foglio, detto da' Botanici Achillea millefolium. Pianta erbacea che nasce ne' campi incolti, le cui

MINCHION, add. Minchione; Navone; Scor-
zone; Mestola; Mestolone; Pollastrone. V.
COGIÓN.

FAR EL MINCHION, Far le lustre, lè ma-
schere; Fare il nescio; Fare la gatta
morta, Far l'ignorante.

MINELA AI SBIBI, Palmata, Quella specie di tassa che pagavano una volta gli arrestati ai Birri, come per mancia dell' arresto.

CHIAPAR LA MINELA, Pigliar il boccone, vale Lasciarsi corrompere co' donativi. Metafora tratta da' pesci che si prendono coll'amo Vale ancora Pigliar la mancia, e intendesi di cose lecite e permesse. MINGA O MIGA, Mica o Miga, Particella riempitiva in compagnia della negazione, posta a maggior efficacia di negare, come Già e Pure.

NO MINGA, Mica; Non già; No.

No L'È MINGA MORTO, Non è mica morto; Non è già morto.

No so MINGA MATO, Non son mica pazzo. MINIÀ, add Miniato.

LETERA O CARTA MINIADA, dicesi da noi fig. per Lettera o Carta scritta per eccellenza, benissimo.

MINCHIONADA, 8. f. Minchionatura; Bur- MINIÈRA, 8. f. Miniera o Cava.

la; Corbellatura. V. COGIONADA.

SCHIZZAR UNA MINCHIONADA, lo stesso che
MINCHIONAR. V.
MINCHIONADOR, s. m. Corbellatore; Min-
chionalore; Dileggino; Dileggiatore; De-
risore; Celiatore. V. COGIONADOR.
MINCHIONÁR, v. Maniera un po' più dice-
vole di COGIONAR, ma che ritiene il medesi-
mo senso, Minchionare; Corbellare; Mot-
teggiare; Beffare; Pigliare a gabbo; Di-
leggiare; Schernire.

MINCHIONAR DO IN TE L'ISTESSO TEMPO,
Imbiancar due muri col medesimo alberel-
lo, Detto metaf. Ingannar due con un sol
fatto.

MINCHIONAR DE SCANSO, Dar un piccino al'a mano, detto fig. Motteggiare alla sfuggita.

MINCHIONAR EL GOI, V. GOI.

MINCHIONÀRSE DA SO POSTA, Infilzarsi da se da sè, vale Incorrere disavvedutamente nelle insidie tese all'avversario. Appannare nella sua ragna, Incorrere nella pena imposta dalla legge fatta da sè medesimo.

FARSE MINCHIONAR, Farsi scorgere, Farsi burlare o beffare, minchionare.

A FARSE MINCHIONÅR GHE VOL POCO, A far-
si minchionar si spende poco, cioè Presto
si fa talvolta a perdere il concetto, con mol-
to studio e gran fatica acquistato.
MINCHIONARIA, 8. f. Minchioneria, Mot-
to o detto giocoso, Facezia, Burla, Piacevo-
lezza.

Minchioneria, detto per Bagattella, V.
COGIONARIA.

Detto alle volte nel sign. di Errore; Scer-
pellone, Fallo, V. in MARÒN e BUZara.

DAR IN MINCHIONÀRIE O FRASCÀRIE, Dare in ciampanelle, in budella, in ceci, in trippa, in piattole, Incorrere in debolezze. MINCHIONI! Interiezione ammirativa, Lo stesso ma più decente che CoGIONI! V. MINÈLA, s f. Bozzolo; Mulenda o Molenda, Misura e prezzo del Mugnaio, ch' egli si prende per mercede della macinatura. MINELA, nel parlar fam. dicesi per Mancia; Buona mancia. V. BONAMAN.

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SAL, NITRO, O CARBON DE MINIEra, Sale, Nitro o Carbon fossile · Fossili si dicono anche que' Corpi sotterranei, che si cavano per gli usi umani dalle viscere della terra, come sono il Mercurio, i Metalli, le Pietre, lo Zolfo.

BUSI DE LA MINIERA, Cunicoli diconsi le vie che si fanno nelle cave per trarne la miniera. Cunicoli delle cave.

LAVORANTE DE MINIERA, Minerario.
MINIMAMENTE, avv. In veruna parte; In
nessuna parte MI NO GHE CREDO MINIMA-
MENTE, Io non gli credo nulla.
MININ, detto per vezzo, Mucino; Gattino,
Il Gatto. V. MONIN.

MINISCALCO, era titolo d'una Carica 80-
stenuta da un patrizio Veneto ne' tempi
della Repubblica a Udine, il quale aveva
in origine l' incumbenza d'invigilare sulla
conservazione delle pubbliche strade. L'uf-
fizio però era a' tempi nostri soltanto di pu-
ro titolo, giacchè il nominato se ne stava a
Venezia, e riscuoteva pel tempo stabilito
di tale suo impiego il salario senza far nul-
la.

MINISTERIALI DE PALAZZO, diceva si
sotto il cessato Governo Veneto ai Coman-
datori (detti latinamente Praecones), che
erano in preferenza agli altri autorizzati
ad apprezzare i mobili dati alle vedove in
pagamento delle loro doti. Quindi PREZZI
MINISTERIALI dicevasi a quelli stabiliti dai
detti Comandatori.
MINISTRO, 8. m. BASSO MINISTRO, Mi-
nistrello, Ministro inferiore BASSO MI-
NISTRO, in T. dell'ex Governo Veneto, s'in-
tendeva Birro MINISTRO DE GIUSTIZIA,
dicevasi il Boia.

MINORAZIÒN, s. f. Minoranza o Minori

tà, nel sign. di Diminuzione, Scemamento, Decrescimento, Calo, Sminuimento. MINUAGIA O Menuàgia, s. f. Minutaglia; Minuteria; Robiccia, Una certa quantità di cose minute.

Minuagia de pesse, Fritlume o Minutaglia di pesce, Pesce piccolissimo da frig

gere.

Minuagia de puteli, Ragazzaglia. MINUAGIA DE POPOLO, Minutaglia, Bassa gente.

LA DIGA, ME TORLA PER MINUAGIA DA FRIZER? Maniera modesta di rispondere, che usa taluno della plebe verso chi mostra disprezzo di lui, Mi prende Ella forse per una foglia di porro o per un bel cavolo o per un lupino? e vuol dire Anch'io son capace, so il fatto mio, ho i miei diritti, ho voce in capitolo e simili, e non vo' essere disprezzato o trascurato.

MINUDIN, add. detto a fanciullo, Minuti-
no; Mingherlino; Sottilino.
MINUEI, V. BIGOLI.
MINUÈTÒ, V. MenoÈto.
MINUO O MENUO, add. Minuto.

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Onо MINDO, Minuto, Stentalo; Magro, V. MINUDIN.

FAR MINDO, Amminutare, Sminuzzare. ANDAR PER RIO MENDO, detto fig. Giuocar a filetto, cioè Viver parco e stretto in ogni cosa. Viver di limatura, cioè Con ogni poco di cosa.

Dicesi

VENDER AL MINUO O AL MINUTO, Vendere a minuto, a ritaglio, a braccia, delle botteghe de' panni e d'altro. MINUZZADÒR, s. m. Beccaio, il cui mestiere è quello di raccogliere i MINUZZAMI degli animali macellati. per distribuirli ai Pizzicagnoli che li vendono. MINUZZÀME, s. m. Minuzzame o Minutaglie e Minuzzaglie, intendesi propr. da noi, Tutte le parti minute che si levano agli animali macellati, cioè testa, piedi e gl' interiori.

FAR MINUZZAMI, Minuzzare. MINÙZZOLA, s. f. Minuzzolo; Minuzzo; Minuzzolino, Minuta parte di che che sia. Detto talvolta per Minuzie; Bagattelle. MINZONAR, V. MENZONAR.

MIO, s. m. e nel plur. MIA (che nel Padovano dicesi MEGIARO) Miglio; Migliaio, Misura di strada, oggi di tremila passi. Nel numero del più dicesi Miglia e Migliaia fem.

UN BON MIO, Un grosso miglio. MIO, pron., Mio.

SON TUTO MIO, Sono mio, che vuol dire Son libero, padrone della mia volontà e in libertà di far quel che voglio, senza dipendenze.

MIE, si trova in poesie antiche scritto per
MIL, add. masc. ora direbbesi Mu o Mi
I SARAVE I MIE PRIMI DEFENSORI, Sarebbero
i miei primi difensori o difenditori.
MIOR, add. antiq. Migliore. V. MEGIO.
MIORAR, v. T. antiq. V. MEGIORAÅR.
MIRA, 8. f. Mira, Scopo, Intenzione.

TOR DE MIRA QUALCOSSA, Pigliar di mi-
Boerio.

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ra che che sia

Imberciare; Tor di mira; Dare al bersaglio la mira. TOR DE MIRA QUALCUN, Perseguitare ; Vessare; Tormentare. MIRACOLAZZO, s. m. Miracolone, Gran miracolo.

MIRACOLO, s. m. Miracolo, dicesi anche nel parlar famil. per Cosa grande, maravigliosa

FAR MIRACOLI. For miracoli; Fur maraviglie; Far mirabilia, Far contrassegni affettati di ammirazione Strabiliare o Strabilire, Far grandi stupori Spuntare, vale Maravigliarsi estremamente.

MIRACOLI DONE, CHE I GAMBARI SALTA, Gran maraviglia o donne, i gamberi sultano.

SEMPRE PIEN DE MIRACOLI, Miracolaio o Miracoloso, dicesi Colui che per poco grida miracolo o fa maraviglia d'ogni cosa, - Casoso, vale Chie d'ogni cosa fa caso. Strabiliato o Strabililo dicesi a Chi si stupisce di tutto.

PER MIRACOLO NO L'È CASCA, vale Fu a un pelo di non cudere; Poca mancò che e' non cadesse.

Saver vita morTE E MIRACOLI de uno, V. SAVER.

MIRĖMUR (UN) Un mi stupisco, cioè Un rimprovero dato con maraviglia dell'ardire di colui, al quale è fatto il rimprovero stesso.

SCRIVER UN MIREMUR, Scrivere un rimprovero, dicesi Quando un Magistrato superiore rimprovera di che che sia l'inferiore.

MIRO, 8. m. chiamasi nella vendita dell' olio una Misura di 25 libbre grosse Venete, corrispondenti al peso di libbre trentuna e un quarto.

MIRTO, 8. m. Mirto o Mortella o Mortine, detto da' Sistem. Myrtus communis. Albero fruticoso e sempre verde, che con altre due varietà chiamate Mortella doppia e Mortellina, si coltivano nei giardini, Sono tutte egualmente odorose, ma la prima come più volgare è adoprata per estrarne acqua odorosa. Le sue coccole si dicono Mirtilli, e gli antichi Romani se ne servivano per condimento dei cibi e particolarmente del Cignale.

MISCHIO, add. Mischio o Mistio e Mescolato, Agg. a Pannolano di più colori assembrati.

MISCÙGIO, V. MESCUGIO.
MISERIA, 8. f. Accidia; Infingardaggine

OMO PIEN DE MISERIA O CO LA MISERIA ADOSSO, Uomo accidioso, infingardo; Che ha l'accidia, la poltroneria addosso MISERIA VUSTU PANADA? dicesi scherzevolmente ad uno per rinfacciargli la sua infingardaggine.

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ESSER UN MISERO PER EL FREDO, Essere un freddoloso o freddoso, Molto sensibile al freddo.

MISERON, s. m. Gaglioffo; Gaglioffone, Nome ingiurioso che si dà ad un tristo scioperato e poltrone, che si studia di campare d'accatto, sebbene sia atto al lavoro.

Detto per agg. vale Pigro; Infingardo; Poltrone; Accidioso; Dormalfuoco, cioè Spensierato o Lento, Pigro.

MISERON per accr. di MISERO, nel sign. di Freddoloso, V. MISERO. MISERONA, s f. Dappoca; Dormalfuoco; Pocofila; Monna cionna, dicesi di Donna che non bada a quel ch'è dovuto.

MISERONA PER EL FREDO, V. in MISERO. MISMAS, s. m. Zenzoverata; Guazzabuglio, Mescuglio di cose imbrogliate e confuse.

MISSIA, add. Mischiato; meschio; Meschiato; Intramischiato e Tramischiato, Confuso con altre cose.

Mestato o Rimestato, Rimenato colla mestola.

MISSIÀ EL STOMEGO, V. STOMEGO.

MISSIA DA VERMI, detto met. Adiraticcio. OCHI MISSIAI DA VERMI, Occhi torbidi o torbidicci per malattia, per ira, per libidine o per altra cagione. MISSIADA, s. f. Meschiata; Mescolamento.

Mestata e Menata, Il rimenar bene. MISSIADA DE CARTE, Mescolamento o Rimenamento di carte o di un mazzo di carte.

MISSIADOR, 8. m. T. de' Conciatori, V. ZAPA DA PELATIERI, in ZAPA. MISSIAMENTO O MESCOLANZA, s. m. Meschiamento; Permischiamento; Mescolamento; Commistione.

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MISSIAMENTO DE STOMEGO, Stomacaggine; Rivoltamento di stomaco; Abbominazione di stomaco.

MISSIAMENTO DE SANGUE, Rimescolamento, Quel terrore che ci vien da subita paura o dolore. E tanto rimescolamento ne ho preso, che mi s'è smosso il corpo. Missiamento de BUELE, Brulichio o Brullichio, Rimescolamento e movimento interno. V. RuzÒR.

UN CERTO MISSIAMENTO DRENTO, Un certo rimescolamento, un brulichio, Un movimento interno di affetti ME SENTO UN MISSIAMENTO, Io mi sento intenerire.

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MISSIAR DRENTO, Intratessere, Mescolare una cosa per entro un'altra, come si fa delle fila nel tessere, e dicesi del discorse. Intratessere delle menzogne. MISSIAR EL FORMENTO, V. PALAR. MISSIAR EL SACRO COL PROFAN, Mescolar le lance colle mannaie, Confondere cose contrarie.

MISSIAR EL VERO, Tragettare il vetro, Scuotere o Dibattere il vetro nella fornace. MISSIARLA, detto fig. Rimescolare; Rimenare; Rimestare, Ripeter un discorso noioso o dispiacevole Rimpolpettare propr. Rispondere e replicare contrastando colle parole NO LA MISSIEMO Ppiù, Non si rimesti; Non si rimeni più, cioè Non se ne parli.

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MISSIAR LA POLENTA, V. MENAR. MISSIAR LE CARTE, Scozzare; Rimescolare; Mescolare il mazzo o le carte. V. CARTE. MISSIAR LE BALE DEL LOTO O simile, Squassare, dimenare la cassetta o il sacchelto.

MISSIAR SU, Affastellare; Affasciare, V. INFAGOTAR.

MISSIARSE, Dimenarsi; Agitarsi; Abburaltarsi, Muoversi colla persona - Rimescolarsi o Rimestarsi, Il muoversi che al

tri fa talvolta in segno d'impazienza o per noia o per isdegno - Nicchiare; Pigolare; Tentennare; Dimenarsi nel manico, si dice di Colui, a cni pare di aver ricevuto piccolo premio di alcuna sua fatica, o dubita se l'abbia a fare o no Lellare, modo basso, Andar lento nel risolversi.

MISSIARSE, Infardarsi; Mescolarsi; Imparentarsi, dicesi in senso disonesto.

MISSIARSE EL SANGUE, Alterarsi; Commuoversi. Perturbarsi nell'animo per isdegno NO LA SE MISSIA EL SANGUE,, Non si riscaldi; Non s'adiri, Non si sdegni.

PIÙ CHE LA SE MISSIA E PIÙ LA SPUZZA, Maniera met. Più ch'ella si rimescola e più puzza, dicesi di Cosa vergognosa, della quale sia meglio tacere. Io non voglio ch'ella si rimesti o rimeni o rimescoli o ricalcitri più.

MISSIARSE A FAR QUALCOSSA, Tentennare; Dringolare; Far la ninna nanna; Anninnarsi; Azzicarsi; Ruticarsi, Andar lento nelle sue operazioni.

TANTO EL LA MISSIA, CH' EL GHE ARIVARÀ, Tanto la biascia, strologa e rimastica, che finalmente vi giungerà, cioè Per mezzo d'intrighi e scaltrezza arriverà a conseguir ciò che vuole.

MISSIARSE PER COMPASSION, Intenerirsi; Rintenerire; Muoversi a compassione.

SENTIRSE MISSIAR DA LA PAURA, Rimescolarsi o Sentirsi rimescolare, vale Impaurirsi. Prendere e Aver rimescolamento. Io mi sento tutto rimescolare.

E DAI E MISSIA, Dagli, picchia, risuona e martella, Cosi suol dirsi ad uno che adopra ogni sua industria per fare una cosa perfettamente, reiterando più volte le diligenze.

MISSIER, s. m. Messere, Titolo di maggioranza che si dava anticamente ai Santi, al Doge, ai Procuratori di S. Marco, a persone distinte, al proprio padre etc. dicendosi MISSIER S. MARCo, Missièr el Dose, Missièr PARE etc.

MISSIER SI e MISSIER NO, dicevasi anticamente per quello che ora diciamo SI SIGNOR e NON SIGNOR, Messer si e Messer no, Affermativa e Negativa.

MISSIER, appo noi al presente vale Suocero, padre del marito o della moglie.

MISSIER GRANDO o anche assolut. MISSIEB, Capo Bargello; Capitan grande, Capo del Satellizio in Venezia. ch'era così chiamato ne' tempi della Repubblica, e che continuò fino all'abdicazione. Questo capo de' birri, che in origine debb' essere stato un personaggio illustre nell' ordine de' Cittadini, aveva anche a'di nostri alcune distinzioni, come quella di portare un abito lungo rosso,. guernito di fiocchi, e di accompagnare il Doge nelle pubbliche comparse, standogli davanti e tenendosi alla destra del Cavaliere delle stesso Doge, e sopra gli Scudieri e lo Scalco.

Messere, dicesi al Culo. MISSION DE SANGUE, V. CAVADA DE SAN

GUE.

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scuglio; Mischiamento, Il meschiare, Piastriccio; Zenzoverata; Zuppa — Rimescolamento, dicesi del Praticare e Conversare con persone di diversa condizione o di diverso paese.

DAR UN MISSIOTO, detto famil. lo stesso che PETUFAR, V.

*MISTA, Lo stesso che MESTA V. anche MAESTA al terzo S. MISTERI, 8. m. Arcani; Segreti; Misteri. FAR MISTERI, Fare il misterioso; Far arcano; Tenere in credenza, Usar silenzio. V. BOLETIN.

MISTIER, V. MESTIER.

MISTRA, s. f. Maestra o Maestressa, Donna che fa scuola, a' fanciulli o Capomestra di qualche arte.

MISTRA DA PERUCHE, Acconciatrice, Donna che lavora nelle parrucche.

MISTRA DA LIBRI, Cucitrice, Quella donna che s'impiega nella cucitura dei fogli de' libri per conto de' Legatori.

MISTRA chiamano gli Stampatori nostri Una carta che mettono sul timpano sotto al foglio che vogliono imprimere, per regolare l'impronto, Maestra. MISTRA, s. m. Anicetto, Specie d'acquavite raffinata, distillata cogli anici, notissima.

MISTRO, 8. m. Maestro, V. MAESTRO.

Mastro o Maestro dicesi al Lavoratore o Padrone di bottega. Capo-Maestro, Soprantendente ai lavori in fabbriche.

MISTRO BON DA GNENTE, Arteficello ; Arleficiuolo; Arteficiuzzo.

MISTRO FABIAN, detto in gergo, Il Culo. MISTRO, detto pur in gergo, vale il Boia, il Carnefice.

MISTRO DE CASA, Muestro di casa; Maggiordomo.

BON MISTRO DE CASA, Locuz. domestica, Massaio, Uomo da far roba e da mantenerla, cioè Buon economo.

NO AVER MISTRO DE CASA, Vivere al buio; Vivere a caso o a brace, Si dice di Chi vive a caso negligentemente. Non aver economia; Non saper risparmiare. MISTRONZOLO, s. m. Maestrino ; ed è det to per lo più di Maestro giovane — In altro significato, Ludimagistro; Maestro da succiole; Maestro che imbocca col cucchiaio voto; Pedantucolo; Pedantuzzo; Precettorello, si dice di Maestro ignorante. Maestro scipa, lo disse il Boccaccio.

Serpolia; Sersaccenie; Sersaceiuto; Dottor sottile, Che vuol far il maestro e non lo sa,

MISTURA, 8. f. Mistura o Mestura, Mescuglio di più cose.

MISTURA DA MASCOLI, Polverino, Quella polvere minuta, che si mette in sul focone de' mastii, per dar loro fuoco.

Mistura in T. di alcune arti, chiamasi Quella specie di polverino di metallo o minerale, che s'adopera per saldare alcune opere di metallo.

MISTURA, add. Misturato. Vino misturato.

MISURA, s. f. Misura; Misuramento.

BONA MISURA, Colmatura, La parte di ciò ch' empie il vaso, il quale rimane sopra la bocca di esso. V. COLMO.

MISURA RASA, V. RASO.

MISURA DE BIAVA, T. de'Vetturali, Prebenda o Profenda, Quella quantità di biada che si dà in una volta a' cavalli e ad altri animali.

MISURA DEL MUNER, Bozzolo e Mulenda o Molenda, La prima voce significa Misura del Mugnaio, colla quale piglia parte della materia macinata per mercede della sua opera; l'altra il Prezzo che si paga della macinatura al Mugnaio, o in farina o in danari. For de misura, V. Fordemisura. INGANAR NE LE MISURE, Fognar nelle mi

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MISURAR BEN I SO PASSI, Far il passo secondo le gambe, detto fig. Non ispender più di quel che comporta il suo stato Andar piano e a bell' agio, vale Andar cauto e con riguardo nelle cose pericolose.

I OMENI NO SE MISURA COL BRAZzolèr, V. BRAZZOLER.

MISURAR UN CANON, Calibrare, T. degli Artiglieri.

MISURAR LA PENA COL DELITO, Commensurare o Commisurare, Commisurar il gastigo colla colpa.

CHI NO LA MISURA NO LA DUBA, Chi non si misura è misurato. Il suo contrario è Chi si misura la dura, Chi si regola nello spendere non impoverisce. Bisogna far i bocconi a misura della bocca. Misurarsi col suo passetto. Non distendersi più che il lenzuol non è lungo, Misurar le spese coll'entrata,

TORNAR A MISURAR, Rimisurare. MISURIN, s. m. Voce fam. Così chiamasi da noi un Piccolissimo vaso di latta, con cui si misura la polvere del caffè da porsi nella caffettiera. Ne' dizionarii non trovasi la voce Misuretta o Misurino. MISVENDER, T. del Foro ex Veneto Mandato di misvender, dicevasi un decreto giudiziale, che ordinava al pignoratario di pagare la rimanenza del debito non potutasi ricavare dal pegno venduto all' asta. MITEZZA, s. f. Discrezione; Moderazione.

MITEZZA DEL PREZZO, Moderazione del prezzo.

MITRAGIA O METRAGIA, S. f. Metraglia o Mitraglia ed anche Scaglia, Palline di ferro o rottami di ferro, di che s'empiono sac

chetti per caricar il cannone di campagna

in vece delle palle, per ammazzar più soldati in una volta al nemico; e dicesi Spa-❘ rare a mitraglia.

MITRAGIA, parlando di monete, s' intende le più vili e le più basse di varia specie confuse insieme, come quelle di rame, e le altre d'argento di bassa lega. La nostra voce Mitraglia detta metaf. è assai appropriata. V. MONEA e VIGLION.

MITRAGIA DE CARTE, Cartacce dette anche Carte bianche, Le carte che non fanno giuoco, La scoria o scarti delle carte. MITRIA, s. f. Mitra ed anche Mitria, Ornamento che i Vescovi ed altri portano in capo. ALE O BARBOLE DE LA MITRIA, Infola o Bendone, Specie di coda o striscia della mi

tra.

MIZZO, add. Mezzo (colla z aspra e l'e stretta) Proprio delle frutta, e significa Eccesso di maturità.

MO, Mo, Particella riempitiva e quasi Ma Mo, come puo essere? Mo, sei sicuro? Sono maniere usate anche nel vernacolo. V. EIMÒ.

Mo, T. antiq., Mo (dal latino Modo) Ora ; Adesso; Avv. di tempo - MO CON UNO, MO CON L'ALTRO, Ora con uno, ora coll' altro

LA PARTE CHE ANDÒ MO, Maniera che usavasi sotto la cessata Repubblica nelle riduzioni del Maggior Consiglio, e voleva dire, La parte che mo mo, cioè che or ora è stata ballottata ovv. è andata ai voti; e si soggiungeva, riscosse voli num...

A Mo, dicesi anche accorciatamente perA modo; A guisa; ▲ foggia ; A maniera - A Mо STOPIN, A guisa di stoppino A MO GHIRLANDA, A MO QUADRO, A foggia, A guisa di etc.

MOBIGLIAR, v. Mobiliare, parlandosi di casa o d'un appartamento, s' intende Fornirli di masserizie e suppellettili. Alla voce Mobiliare nell' Alberti enciclopedico, vedesi anche Ammobigliare per sinonimo.

MOBIGLIARSE, Rincavallarsi, vale Rimettersi in arnese, in buon sesto. MOBIGLIE, o MOBILIE, 8. f. Mobili; Masserizie; Suppellettili, Arnesi di casa, che servono all' uso familiare.

MOBIGLIE DE LA SPOSA, Corredo; Donora. MOBILE, s. m. e per lo più MOBILI, Mobile, e Mobili, cioè Masserizie; Suppellettili, Arnesi di casa. Mobiliare o Effetti mobiltari, sono T. legali usati nel Codice antecedente italiano, cioè 11 complesso de' mobili.

COGIONARIE DE MOBILI, Miscèa, Masseriziuole ed arnesi vecchi di poco prezzo, che abbiano del curioso, Mescuglio di bagattelle. Magistrato del mobile, Antica Magistratura di prima istanza civile del cessato Governo Veneto, ch' era composta di tre patrizii, e giudicava delle proprietà mobili e dei crediti di poca somma.

UN BEL MOBILE! detto in via ammirativa e fig. Bel cero ; Bel cece ; Bell' imbusto, Si dice d'un dappoco o d'un cattivo. MOBILETI, s. m. Arnesetti; Masseriziuole;

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FAR DE LE MOCAE O DE LE MOCHE. Fare invenie, Usar atti e parole soperchie e leziose Far mille monellerie, dicesi per lo

-

più d'un ragazzo; che in briosa semplicità fa mille attucci giocosi per cattare benevolenza ed ottenere quel che desidera Dar de' monnini, vale Dar de' motti, Motteggiare, V. MERDA, SMORFIE e COGIOnarie. MOCAGIO, s. m. Moccio, Escremento viscido ch' esce dal naso Moccicaia, dicesi

a Materia simile a' mocci.

LASSARSE CASCAR KL MOCAGIO, Mozzicare; Smuzzicare; Mocciare, Farsi cader li mocci del naso.

MOCAGIO DE LA CANDELA. Smoccolatura, V. MOCAURA.

MOCAGIOSO, add. Moccicoso; Moccioso,
Imbrattato di mocci.
MOCAÒR, V. MOCHETA.

MOCAOR DA NASO, dettò fam. Moccichino, Fazzoletto da naso.

MOCAR, v. Smoccolare, Levar via la smoccolatura del lume colle smoccolatoie Scarbonchiare, Levar via il fungo alla lucerna; ed è nello stesso significato.

MOCARSE EL NASO, Soffiarsi il naso V. SUPIAR.

MOCAR LA TESTA A uno, Smoccolare, detto scherzevolmente per similitudine, vale Tagliare, Mozzare il capo.

MOCAR QUALCOSSA, Raspollare; Arraffare; Aggraffare; Sgraffignare, Rubare. MOCARSE, Ridersi di che che sia V. In

BUZARARSE.

MOCARSELA, Andarsi con Dio; Pigliarsela per un gherone; Sbiellare. E' se l'è battuta. Ha dato un canto per pagamento; Sfrattare, Andar via EL SE L'HA MOCADA, Prese il puleggio, vale Partì. MOCAROLA, s. f. Spegniloio, Arnese di latta a foggia di campana, per lo più con manico, ad uso di spegnere i lumi V. STUELO e MOCHETA.

MOCAÙRA e MOCADURA, 8. f. Smoccolatura, Quella parte del lucignolo della lucerna e dello stoppino delle candele, che per la fiamma del lume resta arsiccia e si toglie via.

MOCAURE, meglio PESSAME, T. de' Vetrai Smoccolature e Ritagli, cioè Pezzetti di vetri che si tagliano nella composizione e riduzione delle manifatture vetrarie, per dar loro forma conveniente. MOCEGOTO O MUZZEGOTO, 8. m. Frusto; Mozzicone d'una scopa, Granata spelata, di cui non è rimasto che il mozzicone.

MoceGoto de paN, Scamuzzolo ; Rosura, Rimasuglio di pane.

Mozzicone dicesi a Quel che rimane della cosa mozza o troncata o arsiccia. MOCENIGO, Nome d' un'antica Moneta Ve

neta stampatasi l'anno 1475 sotto il Doge Pietro Mocenigo. Dicevasi anche Lira Moceniga e da alcuni Lirazza fina, e valeva soldi venti; e verso al 1523, soldi 24. V. TRON

MOCÈTA, V. MOZZETA.

MOCHETA O MOCAÒR, (dal francese Mouchettes) s. m. Moccatoio; Smoccolatoio o Le smoccolatoie, Strumento da smoccolare. MOCHIGLIO, T. di Giuoco, V. in CODIGLIO. MOCIN, O MOCINA, S. Mocceca, dicesi di Chi dappoco, e quasi non si sappia nettare i mocci, modo basso. Frasca; Fraschetta; Cucciolo. V. CAGHETE.

MOCINA come voce antiq. corrispondeva al Toscano Mozzina, che vale Astuto. MOCOLA, s. f. Voce di gergo, che vale Furto IN PRESON PER LA MOCOLA, Carcerato per furto.

MOCOLÀR, v. T. antiq. V. MOCAR.

MOCOLAR, detto in T. di gergo, vale Bestemmiare, V. in MoCOLO.

MOCOLIN, s. m. Moccolino dim. di Moc

COLO.

MOCOLÒSA, 8. f. detto in T. di gergo, val Candela.

MOCOLO, s. m. Moccolo, Candela della qua

le sia arsa buona parte.

MeCOLO AL NASO, Moccolo, dicesi per Moccio pendente dal naso, ed è modo basso. Talvolta dicesi per Moccichino, Fazzoletto o pezzuola da naso.

MOCOLO DE PRETE, Chericuzzo, Prete giovane e non ancora passato agli ordini maggiori. V. STUAMOCOLI.

Detto per Agg. a persona, Botolo ; Stronzolino Che non è alto un sommesso: dicesi di Ragazzo piccolissimo.

In altro sign. Cazzotto; Frugone; Garontolo; Susorno, Percossa o pugno dato di punta DAR UN MOCOLO, Dar un cazzotto, un pugno.

TACAR I MOCOLI A QUALCÙN, Appicar zane o sonagli; Attaccar bottoni o campanelle o un campanello; Tacciare; Incolpare alcuno; Appiccarla ad uno; Attaccarla ad uno, Attribuire ad alcuno cose biasimevoli.

SERVIR DA MOCOLO, Servir per lucerniere; Tenere il lume, Intervenire in qualche maneggio, solo per servigio altrui.

MòCOLI! detto con ammir. lo stesso che COGIONI! V.

TRAR O TIRAR DEI MÒCOLI, Bestemmiare; Tirar de' cospettoni. V. SARACA.

MOCOLO. BUTARGHE O PETARGHE I MOCOLI DRIO; Dir male d'alcuno dietro le sue spalle, Sparlarne quando non è presente per potersi difendere. MOCOLÒSO, 8. m. Voce furbesca, Moccichino o Moccatoio, Il fazzoletto da naso MOCOLOSA, val la Candela. MOCOLOTO, s. m. Diacciuolo, Pezzo d' acqua congelata pendente da che che sia. MODEGAL, s. m. Fauci, Quella parte che si stacca colla lingua dell' animale macellato.

CARNE DE MODEGAL, Detto de' Beccai e vuol dire La carne del collo.

DURO DE MODEGAL, detto per agg. a uomo, Duro; di cotica dura; Un capoduro, Di non buona apprensiva. MODÈLO, s. m. Modello, Rilievo in piccolo di un' Opera che si vuol fare in grande Modano, Misura o Modello col quale si regolano gli artefici in fare i lavori loro.

MODELO DEI PITORI, Bozzetto; Schizzo, L'abbozzo della pittura che intendono di fare · Curtone, dicesi il Modello per la pittura a fresco.

MODELO D'UNA NAVE, Garbato d' una nave, in forza di sust. dicesi in Mar. il Modello che si fa per la costruzione d' una naGarbo, chiamasi il Modello fatto di tavole sottili d' un dato pezzo o membro, acciocchè il Maestro d'ascia possa facilmente imitarlo. V. ORIGINAL Sust.

ve

SENZA SESTO NË MODELO, V. SESTO. MODERNO, add. — Ridùr un abITO MODERNO O A LA MODERNA, Ammodernare un abito. MODESTÍNA, s. f. Schifalpoco, Dicesi per ischerzo di persona che artatamente faccia la modesta e la contegnosa.

Modestina, diremmo poi di Fanciulla che avesse un esteriore savio e modesto. MODIÒN, s. m. T. degli Architetti, Modiglione; Mutulo; Mensola, Sostegno o reggimento di trave, cornice o altro oggetto ch' esca dalla dirittura del piano rette ov'è affisso Beccatella, Mensola o pedaccio che si pon per sostegno sotto i capi delle travi fitte nel muro, e sotto i terrazzini, ballatoi sporti. MODISTA, s. m. e f. Mercante o Mercantessa di mode, Quel Botteghiere che vende abbigliamenti donneschi di moda e di lusso, che cangia di mese in mese le mode secondo il cangiamento degli esteri. V. MADAMA, CONZATESTE e Scufiera. MODO, s. m. Modo, Via, Maniera, Mezzo.

MODO TENENDI, Voci latine barbare, che pur si parlano nel discorso fam. in sign. di Regola o Via o Mezzo da tenersi - BI

SOGNA VARDAR EL MODO O SUL MODO O DE

MODO TENENDI, Convien pensare al ripiego o temperamento, o sulla direzione da tenersi.

A MODO PROVISION, che anche più bassamente alcuni A MOTO PROVISIÓN O PROVISIONI, Per modo di provvisione; Provvisionalmente.

MODONI, s. m. accr. di Modi, Gran modi, cioè Grandi ricchezze MÒDULA, s. f. Modulo; Norma; Modello; Forma, Esemplare su cui si si regola nel far che che sia.

MODULA DE LE SPESE, Conto delle spese. MODULA D'UN ATO, T. For. Forma o Formola d' un atto.

MODULA, detto in T. di giuoco, chiamasi da noi Quella parte di brincoli o sia di segni, ch'è stabilita ad ogni giuocatore in vece di danaro per poter giuocare. V. SMODULAR.

MÒGANO, s. m. Maogani, Nome d'un albero americano, il cui legno, di color rosso e capace di gran lustro, è assai pregiato

per infiniti usi e per lavori di Ebanisti. I Naturalisti lo chiamano Swietonia Mahagoni. MOGIA O MOGIE METER ▲ MOGIE, Mettere o Tenere in molle; Immollare; Ammollare, Infondere nell'acqua che che sia, ma più si dice de' panni lini per lavarli —– Dimoiare vale Tuffar nell'acqua i pannilini avanti che si pongano in bucato - Infuserato, vale Tenuto in molle alcun poco di tempo in acqua fresca; direbbesi de' legumi o altro simile perchè ammollisca

ANDAR COL PIE A MOGIE, Mettere o Tenere i piedi in molle, Bagnarsi i piedi per lavarseli o per oggetto di salute.

TEGNIR A MOGIE, Tener in molle, cioè nell'acqua.

MOGIA CHE CADE? Maniera ant. domestica. che vuol dire, Che cosa mai v' inventate? Che frottole? Che ciance? MOGIA, s. f. T. di alcune arti, ma specialmente de' Fabbri e degli Armaiuoli, Molla, Lama di ferro che si piega agevolmente da una e dall' altra banda.

MOGIA DEL SPECHIETO, V. in SCHIOPO. MOGIACO, add. Aggiunto che dassi dagli Ar

chibugieri al Mollone del cane d' un archibugio ad uso di caccia, che avendo la tacca del secondo punto assai debole, scatta ad ogni piccolo tocco del grilletto, onde l' esplosione è immediata. MOGIACO vuol dunque dire Facile o Pronto a scattare. MOGIADA IN TENTA, T. de' Tintori, Intintura; Attuffamento; Tufo. MOGIÀNA, s. f. Voce del Contado, Acquitrino, cioè Acqua che geme dalla terra e che la tien sempre umida. MOGIAR, v. Ammollare; Immollare, Far molle, Baguare, Inzuppare, Intignere in acqua o altro EL PAN SE MOGIA, Il pane s' inzuppa.

MOGIAR COL DISCORSO, Dar di becco, detto fig. vale Detrarre, Dir male d' alcuno, che anche dicesi Batter la cassa addosso a uno; Levar i brani di chi che sia.

MOGIÈTO, add. Molliccio; Molliccico; Mollicello, Alquanto molle. V. BAGNADİN.

UN CERTO MOGIETO, Gemitio o Gemitivo Quella poca acqua che si vede in alcuna grotta quasi sudare dalla terra e simili. MOGIO, add. Molle e nel superl. Mollissimo, Asperso d'acqua, Bagnato o inzuppato.

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MOGIO DE LA TERA, Mollore; Mollume; Quel bagnamento o umidità cagionata dalla pioggia nella terra. MOGNIN, V. MONÌN. MOGNO (coll'o stretto) detto per Agg. a persona, lo stesso che MOSTRICHIO, V. MOIER, T. antiq. V. MUGIER. MOLA, 8. f. o PIERA DA MOLIN, Mola; Mola mugnaia; Macine o Macina, Le pietre di figura circolare da maccinare il grano, che sono due, una che dicesi Fondo e resta immobile, l' altra Coperchio e si muove con ordini adattati.

MOLA DA GUAR; Ruota da arruotare i ferri.

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