t M'apri la strada, e il tuo fedel Garzia, O mi precorse, o fummi al fianco. Gar. Il mio Braccio seguì le tuegrand'orme, e questa E' la gloria maggiore, ond' io mi vanti. Re. Già il tutto è noto. Rod. E quando, Perchè del Ciel decreto Era serbarti il foglio, io stato fossi Vassallo, obbligo è sempre Die [[Ofenfi, o voci Degne del sangue mio ]] Signor in pace, che d'ostile infulto 4 L vuol partire. 2 " lo trattiene. Che tempo è gionto alla vendetta mia sp e Signor: Giustizia io chieggio, or foot E del mio genitor..... Ke. Non più Cimene In giorno si festivo i 3 1 & Abbian triegua gli sdegni: io così voglio... Ro Rodrigo: a te permefloa Prigionieri menatti, a te consegno, E sian tuoi servi. Rod. Altoèl'onor Re. Ma degno Dichiil riceve. Figlia: A Prence: Cimene: andianne, ove il Senato, Pien di gioja n'attende. Oggiogn'un senta Piacer, che sia maggiore Del passato timore. Leo. Io non sò come Dir quanto godo Cim. ((Oh quale. Contrasto io sento nel mio fen, )) Du. Più lieto Giorno, chi vidde mai, ne più Giocondo? Re. Rida al nostro contento Il Ciel, l'Aere, la Terra, eil Mar profondo. Parte con Duarte Dopo i Nembi, e le Procelle Dopo Turbini, e Tempefte Più ridente Più fereno 2. Par di Febo lo splendor ATTO Così ancora in ogni pettosho Così ancor nell' A ma io sento Par più grande quel diletto Più foave quel contento. SCENA ΧΙΧ. Diego, Rodrigo, e Garzia. Die. Figlio: Fia questo il Tempo, Che al sen ti stringa? Rod. O Padre, Pur ti riveggio. • Die. E quale A me ritorni ? Garz. Quale L'abbraccia. Ad un tal Genitor ben sì conviene. Rod. Così, Padre, sperai Rendermi, in qualche guisa Degno del nome di tuo Figlio, e il Mondo Mi ravvisi per tuo. Die. Non più: che eccede La debil lena mia sì gran contento: Vieni: e il mio core appaga Col dolce Aspetto tuo, che lunga, e dura Lontananza mi tolse.. Rod. Ad ubbidirti Parte. Pronto, o Padre, m'accingo. Ahi: che il mio core = Quella Pace non prova, = Che pur goder dovria. Gar. Perchè? =Rod. Perchè più fiera = Si mostra ognor l'empia Nemica mia. Gar. Non temer: forse sono = Le tue speranze in Porto. = Oggi il nuovo tuo Merto, e la tua Gloria, =E l'Amor tuo coltante Faran ch'ella si renda =Di Nemica crudel pietosa Amante S =Consolati sì sì, = Che forse è gionto il Dì : = Non sempre è crudo Amor, = = Ne vuol che io viva un Cor SCENA ΧΧ. Rodrigo folo. E non rimiro ancora Confolati. Quei begl' Occhi adorati , a me pietosi; A placare il rigor dell' Idol mio. Non dà fine al suo rigore. Io &c. Parte Rodrigo, seguito dallı Re Mori, & altri Schiavi, & anco da Soldati, che guardano li detti Mori. Fine dell' Atto Primo. AT |