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coprirlo e difenderne la pittura. Sono stati anche detti Ale ed Alie. PORTÈLO, s. m. Sportello, Uscetto in alcune porte grandi ; e l' Entrata delle botteghe tra l'un muricciuolo e l'altro. Porticciuola, chiamasi Una delle porte minori della Città.

PORTÈLO, detto in T. agr. Adito o Farco, Dicesi quell' Apertura che si fa nelle siepi Calla o Callaia, Quell'apertura bassa che si fa nelle siepi per poter entrare nel Guado, dicesi a Quelcampo. l'apertura o varco che si fa rompendo la siepe o il muro per entrare col carro nel

campo.

PORTELI O SPORTÈLI DEI CANòni, T. Mar. Portelli, Fori quadrati per cui i cannoni d'una nave sporgon fuori la bocca.

VERZER EL PORTELO O FAR PASSAR PER BL PORTELO, Sportellare, Aprir lo sportello.

PORTENTO, s. m. Portento, Voce ch'è in grand'uso fra noi nel suo naturale sign. di Prodigio o di Cosa maravigliosa e che ha molta affinità con quella di ORA

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Venire a buon porto, Essere a buon ter

mine. PORTOGALO, V. NARANZA. PORTOLAN,

s. m. Portolano; Portulano, Libro di carte geografiche marittime ad uso de' naviganti, ove sono descritti i porti del mare e per mezzo di linee rette indicati i venti.

PORTOLATE, T. de' Pesc. Così si chiamano certe Barchette da trasporto che seguono la Tartana con cui si pesca, e portano poi il pesce alle piazze marittime. PORTULÀCA, s. f. T. degli Erbolai, Porcellana, Erba nota di moglia sparsa per terra, detta da Sistem. Portulaca oleracea.

zione

sapor

acre che

ger

PORZER, V. SPORZER. PORZION, dicesi dagli idioti per ProporA PORZION DE Quelo no L'È GNENTB, A proporzione o A comparazione di quello non val nulla. PORZIONETA, s. f. Porzioncella, Piccola porzione.

POSDIMAN, Posdomane e Posdomani. POSENA, s. f. T. de' Vetturali, Straccale, Arnese, che appiccato al basto fascia al di dietro i fianchi della bestia e si pone in vece di groppiera.

Posola, poi si dice quel Sovatto,che per sostener lo straccale s' infila ne' buchi delle sue estremità e si conficca nel basto. POSPONER, v. Posporre, Metter dopo. POSSADA, s. f. Posata.

BONA POSSADA; dicesi fam. e fig. di Uomo e vale Mangione; Papolone; Diluvione; Che ha il cardo o il pettine; Gran

mangiatore.

POSSADINA', s. f. Posatuccia, Piccola po

sala.

POSSANZA, s. f. Voce fam. Alterigia; Fasto; Arroganza; Soperchieria. POSSATIERA, s. f. lo stesso che CORTELIERA, V.

POSSESSO, s. m. Possesso, T. legale.

ANDAR AL POSSesso d'una redità, Adire una eredità, T. de' Legisti.

DAR EL POSSESSO O METER AL POSSESSO, Insediare alcuno, Metterlo al possesso di che che sia--Immettere alcuno in possesso, si riferisce al possesso provigionale che si dà ad alcuno di qualche cosa; e quindi Immissione provigionale.

DESTURBAR EL POSSESSO, Turbare il possesso o la possessione, T. legale; e dicesi delle cose immobili.

CHIAPAR POSSESSO SORA DE UNO, Pigliar campo addosso a uno, vale Prender rigoglio e maggioranza Aver adregresso dosso a uno, vale Un certo ardire ed autorità sopra ad una persona.

AVER UN CERTO POSSESSO, Aver certa franchezza o disinvoltura; Stare in sul grave, o in sul mille o in gota contegna; Aver una certa alterigia.

POSSESSO, add. Posseduto, da Possede

re.

POSSESSORA, (coll'o stretto) s. f. Pos

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POSTA, in T. di Giuoco dell' Ombre o simili, Puglia, dicesi il Corpo di ciò che si mette nel piatto per premio di chi vince. Posta, si dice il Numero de' danari che CARGAR LA si giuoca in un tratto solo POSTA, V. CARGAR, V. PUGLIE. POSTA VECHIA, T. de' Bottegai, Avventore vecchio; Levatore. V. AVENTOR.

APOSTA O A POSTA, A posta e Apposta; A bella posta; A sciente; A bello studio, A partito preso; Ex proposito; Accortamente; Avvertentemente, vagliono Determinatamente e si unisce col verbo Fare,

DE POSTA O DEPOSTA ed anche GIUSTO DEPOSTA, Appunto; Giusto; Propriamente, Avv. affermativo.

DE POSTA SALDA, Immantinente; Subito subito; Issofatto - Vale anche per Affatto; Intieramente.

DA SO POSTA, Da sè; Da sè solo; Da sè da sè Meter da so POSTA, Metter di per sè, Da sè solo.

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POSTAR L'OSÈLO, Fermare la starna e simili, si dice del Fermarsi il cane dopo che tracciando e fiutando ha trovato e vede la starna.

POSTAR EL SCHIOPO, Impostare lo schioppo, vale Spianarlo in atto di far fuoco.

POSTAR O METER LE SENTINELE, Posare, Parola militare per esprimere l'azione del condurre e stabilire in un posto assegnato le guardie, le ascolte, le sentinelle e le vedette; onde dicesi Posar le guardie;

Posar le sentinelle etc.

POSTARSE, Postarsi, Prender posto, Accamparsi.

POSTATAMENTE, avv. Appostatamente; Apposta; A bella posta. POSTERIOSITAE, Voce antiq. detta per

Posterità.

POSTICIPADA, s. f. Posticipazione, Trasportamento d'alcuna cosa.

POSTIEMA, s. f. Postema; Apostema; Postemazione, Male che viene altrui in bocca che impedisce il masticare--Impostemire vale Far postèma.

SON PIEN DE postieme,

Son apostema

to o apostemoso o postemoso. POSTIER, s. m. Portalettere; Corriere; e anche Colui che dispensa le lettere per la Città.

POSTIGIA, s. f. Voce agr. ed è lo stesso che PIANTADA, vale a dire quei pezzi di terreno lateralmente ai campi, che sono piantati d'alberi e di viti. Nell'Aretino però si dice Posticcia o Pusticcia alla Vigna ove gli alberi siano piantati ordinatamente a filari. V. PIANTADA.

POSTILA, s. f. Postilla, Quelle parole brevi che si mettono in margine a' libri: Note o Noterelle marginali.

Scrittura interlineare è Quella posta Interlineare, verbo vale Scrivere o Segnar con linea tra ver

tra verso e verso

so e verso.

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Posto, in T. Mil. si dice al Luogo occupato da un corpo di soldati. Scegliere un posto; Prendere bene un posto. Posto o Guardia avanzata.

Postribo

MORIR
Fi-

POSTO DA DONE O DA PUTANE, lo; Lupanare, V. POSTRIBOLO Morire in un lupanare; SU UN POSTO, nir la vita in un lupanare. POSTO AVANZA, Posto o Guardia avanzata, dicesi ad una mano di Soldati, che guarda l'estrema fronte ed i fianchi dell'esercito o le opere esteriori d'una piazza Posto, semplicemente fu detto ad Vedetta o Veuna Guardia avanzata letta, dicesi a Quella sentinella a cavallo ch'è posta in vicinanza dell' inimico gran per iscoprirne i movimenti e darne avviso all' ascolta. V. SENTINELA. POSTRIBOLO, s. m. Postribolo; Postribulo; Porcile; Scannatoio; Bordello; Lupanare; Meretricio, Luogo infame di Meretrici.

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In altro sign. No VOGIO ESSEN EL POSTRIBOLO DE NISSUN, Non voglio essere lo scherno d' alcuno.

POSTRO, s. m. dicono a Chioggia all' Anello di ricordo o Fede che dona lo Sposo alla Sposa per caparra del matrimonio. POTA, s. f. Potta, La parte pudenda della Femmina.

POTA DE DONA LENA, POTA DE DANTE O DE SIER DANTE, POTA DE SAN GAMBARO O POTA DBI ZUFI, POTA DE MI e simili, Maniere antiquate afferm. o di giur., o d'ammirazione. Oggi direbbesi POFARDIA, DIAVOLO elc. Questa Interiezione è usata anche dagli autori citati dalla Crusca e però si trova registrata in quel Vocabolario.

Si vuol notare che Potta nel primo sign. deriva dall' Ebraico Poth, e l'interiezione nel secondo sign. del tedesco Potz che significa Capperi; Cospetto e simili.

PARÈR EL POTA DE MODENA, V. ParÈr. POTACHIA, add. Imbrattato; Sozzato. POTACHIADA, s. f. Imbrattatura; Imbratto; Imbrattamento, Lavoro o Cosa alfatta.

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marche, detta latin. Actinia. Col nome nostro volgare vengono intese diverse specie di questo genere d'animali, che per la loro forma e figura quando si trovano non bene espansi nè ben contratti, la loro apertura centrale attorniata da raggi rassomiglia ad una vulva, donde trasse fra i nostri pescatori un tal nome. Il corpo di quest'animale è molle, di sostanza carnosa, mucillagginosa e fin'ora non è di alcun uso per la vita. V. Coni de Mar. POTAMO, Nome d'un Fiume nell' Isola di Corfù, che si registra pel seguente nostro dettato, ANDAR AL POTAMÒ, e vale Morire. Potamos è poi voce greca che significa Fiume. Che questa frase fosse un avanzo di mitologia e volesse significare Andare all' Acheronte? Chi sa? POTEGIÒLE, s.f. Voce fam. Lagrimette; Lagrimucce o Lagrimuzze, Piccole lagri

me.

V. in PERLA.

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POTIFON Agg. a Uomo per disprezzo • per ingiuria, e vale Scimunito; Stolido; Insulso; Vile; Codardo; Melenso e simili; e dicesi tanto a uomo che a donna.

POTIFA, dicesi per Potta, la parte vergognosa della femmina.

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POTIFON, nelle maniere famil. si dice a che nel sign. di PIANZOTO, V. POTRIDA, s. f. Cibrèo, Sorta di Manicaretto fatto per lo più di colli e di coratelle di polli, e generalmente potrebbe dirsi Intrisa. Carabazzatı, Specie di vivanda fatta d'un mescuglio di varie cose. V. in POTACHIO. La voce PoTRIDA ci venne prestata dagli Spagnuoli,i quali chiamano Olla podrida una specie di manicaretto composto di molti ingredienti. I Franzesi dicono nello stesso significato Pot pourri, e tanto Pot pourri quanto Olla podrida valgono letteralmente Pignatta putrefatta, bel nome in vero per invogliar a mangiare!

vale

POVARÈTO, add. Poveretto; Miseraccio; Meschinello; Tapinello; Indigente. ESSER POVARETO, Piatire il pane, Averne inopia. Esser povero in canna. FAR EL POVARÈTo, Far marina, dicesi del Finger miseria e con importunità Tenere il cappon dentro e gli aghi fuora, Mostrar d'esser più povero di quel che

uno è.

POVARETA MA ONORATA, È meglio vestir cencio con leanza, che broccato con dis

onoranza.

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DEVENTAR POVARO, V. IMPOVARIR. DE RICO DEVENTAR POVARO, Cascar da pollaio; Di buona badia esser debole cappel la, detto fig.

ro,

ABITO POVARO, vale Corto e stretto.
POVERO DIAVOLO, Cattivellaccio, Pove-
Miserabile.

POVARI AL PEVARE, chiamavansi sotto il Governo Veneto alcuni poveri patrizii, a' quali era concessa ogni anno dal Maggior Consiglio nella settimana santa la carità o limosina di sei ducati d'argento per eadauno elemosina instituita negli antichi felici tempi della Repubblica quand'el la godeva cioè il commercio esclusivo colle Indie orientali. Allora queste carità si pagavano dalla Cassa del pepe; onde n'è rimasta la denominazione anche dopo il cessato commercio.

POVARÒMO, s. m. Pover' uomo.

Poverello, Poverino e Poveretto, s'usano talvolta anche figur. per espressione di compassione o d'altri affetti.

NO LE XE COSSE DA POVAROMENI, L'orzo cose scelnon è fatto per gli asini, cioè Le co te e di pregio non son fatte pe'minuali; simile all'altro L'asino o L'asinello non ha luogo in crosta. POVERTÀ, s. f. Povertà; Poverezza; Mendicità ; Inopia.

MOLTA E GRAN POVERTÀ, Poveraglia, Moltitudine di gente povera. Bruzzaglia e Marmaglia, Quantità di gente vile.

La povertà fa VERGOGNAR, Povertà fa viltà, La povertà fa l'uomo vile.

SARA UNA POVertà de diese ani che plc. Sarà la povertà o la miseria di dieci anni, che etc, e vale Saran per lo meno, ovv. Ormai dieci anni e etc.

POZÁR, V. PUZÀR. POZIOL

POZOLs. m. Lo stesso che PERGOLO, V. POZO (coll'o largo) s. m. Appoggiatoio, Cesa qualunque a che l'uomo s'appoggia, Sostegno.

Pozo DE LE SCALE, AppoggiamentoBracciuolo, chiamasi la Stanga di legno lungo le scale che serve pur per appoggio. Pozo DE LE FENESTRE, Parapetto, Il davanti delle finestre.

CAREGA DA POZO, Seggiola a braccivoli, V. CAREGA e POLTRONA.

POZI DE LA CAREGA, Bracciuoli, Quella parte della sedia dove s' appoggian le braccia Braccialetto, dicesi da' Tappezzieri Quel drappo che riveste i braociuoli d'una seggiola.

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POZZANGARA, s. f. Pozzanghera; Pozza, detta anche per ischerzo Osteria de' cani, Piccola pozza, e propr. diciamo di quelle buche delle strade che sono ripiene d'acqua piovana.

POZZETO, s. m. Ciottola, Vasetto da bere, per lo più senza piedi, di tenuta poco più d'un bicchiere.

PoZZETO detto per SOLITARIO, V. POZZÈTO, s. m. chiamavasi ai tempi del Governo Veneto quella Macchina di tavole fatta a foggia di pulpito o sia di pozzo, in cui siedeva trionfalmente ed era portato a spalle d'uomini e mostrato al popolo per la piazza di S. Marco il nuovo Doge, accompagnato da un suo parente e dal suo BALOTIN (V.); nella qual festiva occasione si spargevano a larga mano al popolo delle monete d'oro e d'argento col nome del nuovo Doge. Questo Pozzetto chiamavasi anticamente PERGOLO, di cui veramente riteneva la figura, ma n'era assai più largo. V. PERGOLO, voce antiq. POZZO, s.m. Pozzo e Pozzo bianco, Luogo cavato a fondo per attigner acqua. VERA E FONDO DEL POZZO, V. VERA e FONDO.

e

PILELA DEL POZZo, (detta anticam. Putheale) Pila del pozzo, Buco rotondo ricoperto da pietra bucata,per cui entra l'acqua piovana nelle conserve, donde poi passa al pezzo.

CASSONI O SPONZE DEL POZZO, Bottino e Purgatore o Purgatoio e Conserva, Specie di Cisterna o Fossa scavata accanto ai pozzi artefatti (come sono tutti quelli di Venezia) ove si depurano le acque col mezzo della sabbia e si conservano prima di passare al pozzo. Le acque ne' bottini si depurano.

MOLETA DEL POZZO, V. MOLETA.

MURO DEL POZZO, Vela del pozzo, chiamasi quel Muro che divide un pozzo comune a due famiglie.

NETAR EL POZZO, V. NETAR.

BUTAR UNO IN POZZO,

detto fig. vale Accusar uno in giustizia; Opprimerlo. Pozzo, in T. Mar. chiamasi Quella parte del Bastimento dove si riuniscono le acque.

EL SECHIO VA TANTO AL POZZO FIN CHE EL GHE LASSA EL MANEGO, V. SECHIO.

Pozzo di S. Patrizio, dicesi di Una cosa che non finisce mai, nè mai si riempie o si sazia. Si dice ancora Il calderone dell' Altopascio ovv. La botte di S. Galgano o Il cacio di Fra Stefano.

Pozzi poi si chiamavano alcune prigioni tenebrose ed orribili, delle quali si servivano gl' Inquisitori di Stato per tenervi alcuni carcerati soggetti al loro gravissimo tribunale. Esse erano bensì al livello del

terreno presso alla Corte del palazzo, ma visi discendeva per una ribalta posta presso alle stanze dell' Avogaria, dal che han probabilmente preso il nome di Pozzi. Vi corrispondono Burella, che propr. significa Fossa; Buiosa etc.

PRA, s. m. Prato, e nel plur. Prati e Prata. In T. agron, si fa distinzione da Pra. to a Pascolo, Prato dicendosi quando i

Campo è seminato ad erbe per la pastura del bestiame, e Pascolo quando il luogo di pastura è naturale,

Agghiaccio, dicesi al Prato o Campo dove i pecorai rinchiudono il gregge con

una rete.

PRA SMALTA, Prato che si smaltò di fiori, cioè che si riempi

AVER L'AQUA SUL PRA, Aver la pasqua in domenica, Prov. ed è Quando la cosa succede come si desidera--Nuotar nel lardo e nelle lasagne, Aver ogni bene, ogni prosperità; Stare in sul grasso, Aver la fortuna in favore-- Asin bianco gli va al mulino, dicesi di Chi è benestante ed ha le sue faccende bene incamminate. PRADARÌA, s. f. Prateria, Campagna di prati.

Prate

PRADARIA PIENA DE GRAMEGNA, ria gramignata. PRADARIOL, s. m. T. agr. Prataiuolo e Pretaiuolo, Sorta di fungo assai buono così detto perchè per lo più fa nei prati. PRAETO, s. m. Praticello e Pratello, Piccolo prato.

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PRATICA, s.f. Pratica, Esperienza--GAANDISSIMA PRATICA, Esperienza consumatissima, vale Perfettissima, Peritissima.

PRATICA, dicesi per Tirocinio, Noviziato, Scuola da cui s'apprende un'arte.

A FORZA DE FAR SE FA PRATICA, V. FAR. AVER POCA PRATICA, Aver poco peccato in alcuna cosa, vale Non averne gran pratica, Esserne inesperto.

Aver la pratica, T. Mar. vale Aver la Ja libertà di entrare in un porto dopo aver fatto la contumacia per gli oggetti di salute o dopo il riconoscimento fatto dall'Ufizio di sanità.

CHIAPAR DE LE PRATICHE, Pigliare delle male pratiche o amicizie - Chi dorme co' cani si leva colle pulci, e vale Chi pratica con viziosi si macchia de loro vizii o marcia pecora

ne incoglie male Una pecora ne guasta un branco; ovv. Una rognosa infetta tutto il gregge, Prov, che mostra che Si dee fuggire come la peste la pratica de' malvagi Chi tocca la ce s'imbratta o si sozza, e vale che Nel conversar con alcuno s'apprendono e si pigliano le sue maniere.

pe

FAR PER PRATICA, Tirar di pratica. METER IN PRATICA, Metter in atto o Metter in atto pratico o Metter in pratica, Cominciar a fare.

PARLAR PER PRATICA, Chi vien dalla fossa sa che cosa è il morto, dicesi di Chi ha pratica ed esperienza di quello di che si ragiona.

VAL PIÙ LA PRATICA DE LA GRAMATICA. V. GRAMATICA.

PRATICANTE, V. PRATICO.

PRATICANZA, s. f. Voce bassa, Certi amorazzi, Intendesi pratica disonesta. PRATICAR, v. Praticare, Metter in pra

tica.

Praticare e Bazzicare con una, dicesi per Conversare, Aver commercio--Praticar con uno--Usare in una casa.

L'È UN BON OMO CHE SE POL PRATICÀR,

Uomo uffizioso, cortese e coll' usar seco si riconosce migliore.

CHI PRATICA DEI CATIVI DEVENTA CATIvo, A chi usa collo zoppo gli se ne appiccu o gli se ne attacca e simili, e vale Che ne conversar con alcuno s'apprendono e si pigliano le sue maniere. Nel medesimo senso si dice Chi pratica col lupo impara a urlare; Chi dorme co' cani si leva colle pulci.

PRATICARSE, Levarsi un uso, una consuetudine, vale Introdursi, Cominciarsi a praticare.

PRATICAR UN FURTO, Commettere; Eseguire; Fare; Operare un furto. PRATICO, add. Pratico, Esperto, Esercitato, Versato in qualche cosa; e fu anche detto Accorto di che che sia.

PRATICO O PRATICANTE D'UN MEZA, Praticante; Apprendista, Quel giovane iniziato nella professione del Foro o della me

dicina etc.

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PRE MOCOLO, detto per ischerzo, e vale Abbatino, Piccolo Prete. V. ZAGO.

è

PRE LESSA, detto pur per ischerzo, lo stesso che ABATE CANOLA. V. ABATE. PRE PIERO, Prete Pero, nome proprio Prete Piero, di cui si dice che insegnaper va a dimenticare.

PREALEGA, add. T. ant. Predetto; Suddetto; Sopraddetto, Soprallegato. PREÀMBOLO, s. m. Preambolo o Preambulo; Prologomeno e Proemio, La prima parte dell'orazione o d'altra opera, che dicesi anche Prologo e Prolago.

PREAMBOLI, che altri dicono PRECANDOLA (forse dal barb. Precamen) Lungagnola; Lunghiera; Stampita; Bibbia; Ciarleria, Discorso lungo e noioso. Vi corrispondono nel senso nostro Seccaggine; Noia; Fastidio.

PREAVISO, s. m. Avviso anticipato, Avvertimento che previene un'epoca qualunque, Avviso dato prima, PRECANDOLA, V. in PREAMBOLO. PRECAVAR, v. Precavare o Prelevare, e vagliono Scorporare, Cavar prima dal corpo e dalla massa della ragione. V. PREDEDUR.

PRECAZZAR, v. Cacciare avanti, Spingere, Dar coraggio, Stimolare. PRECETA, add. Precettato, chiamasi nell'uso nostro Colui che ebbe dalla Polizia un precetto diretto a contenere e regolare

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PREDEDÚR, v. Prededurre, T. Leg. é vale Diffalcare anzianamente, Dibattere a preferenza, Sottrarre in prima. V. PRECAVAR. Quindi Prededuzione. PREDIAL, s. f. Prediale, dal lat. Prædium. che vale Tenuta, Possessione. Termine di nuovo uso qui introdottosi col Governo Italiano, e intendesi comunemente l'Aggravio pubblico che si paga dai possidenti di beni stabili alla Cassa dello Stato, che sotto il Governo Veneto dicevasi Compatico per campi e Casatico per le case. V.CENSO. PREDICA, s. f. Predica.

PREDICA A BRAZZI, Sciabica, Predica fatta al minuto popolo e non istudiata. V. in BRAZZO e PREDICAR.

FAR UNA PREDICA A UNO,Fargli una correzione, una predica, vale Correggerlo, Ammonirlo. Dicesi anche Fare una predica ovv. una sciloma ad alcuno, che vale Parlargli lungamente o per avvertirlo d'alcuno errore o per persuaderlo a dover dire o non dire, fare o non fare alcuna cosa PREDICAMENTO, s. m. Vociferazione; Mormorio, Voce sparsa per cui si previene qualche cosa. PREDICAR, v. Predicare.

PREDICAR A BRAZZI, Dire; Predicare; Favellare a braccia, Parlare improvvisamente, anzi che recitare cose studiate o preparate. V. PREDICA.

PREDICAR AL MURO, Predicare nel deserto, Favellare a chi non vuole intendere, che dicesi anche Predicare a' porri o tra' porri.

PREDICHIN, s. m. Predichetta, predica. V. FERVORIN.

Piccola

FAR UN PREDICHIN A QUALCUN, Fare altrui un' ammonizioncella.

PREDOMINAR, v. Predominare, Prevalere, Signoreggiare.

PREDOMINAR, dicesi dal volgo ignorante nel sign. di Presagire; Predire - Et .CUOR ME LO PREDOMINAVA, Il cuore me lo prediceva o presagiva, me lo diceva o mel dieeva.

PREFERIBILMENTE, avv. Principalmente; Sopra tutto; In preferenza. PREFETIZIO, add. Del Prefetto, Agg. Di

cosa attenente al Prefetto.

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Cancelleria Prefettizia, dicevasi sotto il Governo Veneto alla Cancelleria del Prefetto, detto volgarmente CAPITANIO. PREFÈTO (coll'e aperta) s. m. Prefetto, Titolo d'uno de' primi Magistrati dell'antica Roma, che la governava nell'assenza de' Consoli e degli Imperatori.

Prefetto era anche Quello, che ai tempi veneti chiamavamo volgarmente, ed anche negli atti pubblici, CAPITANIO, in alcune Città dello Stato; ufizio ch'era sostenuto da un patrizio, come a Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Bergamo, Le sue attribuzioni, la Cancelleria ed i suoi Ministri chiamavansi Prefettizii, distinti. dai Pretorii che appartenevano al PodeSTA.

Sotto il cessato Governo Italico il Prefetto era il primo Magistrato d'un Dipartimento o sia d'una Provincia del Regno, le cui attribuzioni erano però solamente amministrative. Ora si chiama Delegato provinciale; ed ha a un di presso le medesime attribuzioni.

PREFETO, Voce bassa, detta da alcuni in vece di Perfetto, come dicono Perfeto in vece di Prefetto.

PREFISSO, add. Prefisso, cioè Stabilito, Determinato. Tempo o Giorno prefisso.

NOL GA TROVA quel ch'el s'AVEVA PREFISSO IN TE LA SO TESTA, Non ha trovato ciò ch' egli erasi immaginato di trovare o ciò che aveva creduto o supposto. PREGAI O PREGADI, s. m., sing. e plur., che vale Pregati. Così chiamavasi il Senato Veneto con nome vernacolo dall'antico uso che il Doge mandasse a pregare o richiedere alcuni patrizii a sua scelta di convocarsi presso di lui per consultarli negli affari di Stato, quando egli aveva grandissima autorità. Riformata però la dignità ducale in alcune correzioni di governo seguite nel secolo XIII, venne instituito un Senato per simili consultazioni, che continuò nondimeno a dirsi PREGADI O PREGAI, colla presidenza del Doge, eleggibile in numero di sessanta d'anno in anno dal Maggior Consiglio, ed a cui in progresso furono attribuite le materie politiche,economiche e militari. V'ebbero in seguito degli altri sistemi, onde a' tempi nostri il Pregadi era composto di circa 300. membri, cioè dal Doge; da 9 Procuratori di S. Marco; da dieci membri del Consiglio de' dicci; da sei Avvogadori di Comun, cioè 4 attuali e due usciti; da 4. Censori, due attuali e due di rispetto; da 6o. Senatori detti del Consiglio di pregadi; da 40, della Quarantia criminale; da 13. altri membri de' Magistrati senatorii; finalmente da 55. altri occupati nelle Magistrature dette SOTTO PREGADI, cioè Aspiranti al Pregadi, alcuni de' quali v’intervenivano senza voto. Le sedute del Senato si facevano nelle ore pomeridiane e ne'giorui di giovedì e di sabbato.

PREGADI DE EXPULSIS, chiamavasi quando si trattava di affari politici interessanti la Corte di Roma o di affari ecclesiastici, nel qual caso erano espulsi dal consesso tutti que' Membri che avevano relazioni di

PRE

parentela determinate con Vescovi, con Cardinali o col Pontefice, per rimuovere l'influenza degli Ecclesiastici detti PAPALINI, e mantenere inviolato il segreto nelle pubbliche deliberazioni.

RESTAR DE PREGAI, V. RESTAR. PREGAR, v. Pregare o Priegare.

FARSE O NO FARSE PREGAR O TIRAR PER

EL TABARO, Farsi o Non farsi troppo stracciare i panni o la cappa; Tirare o Non tirare pel ferraiuolo, vagliono ac

cettare o Non accettare l'invito.

BRAVO DA PREGAR, Pregativo, Che sa pregare.

EL ZAGO CHE PREGA PER EL PRETE, V. PRETE.

LA PREGO O LE PREGO, Maniera vernacola e Specie d'intercalare di chi facendo un discorso richiama l'attenzione dell' ascoltante, quasi che dica, La prego d'attenzione; Attenzione a ciò che son per dire o simili.

PREGO DIO DE DEVENTÅR ORBO O DE MORIR, SE MAI PIÙ VAGO IN QUEL LOGO, Fo prego 0 priego a Dio che mai più andrò in quella casa, Maniera di protestazione con giuramento.

PREGIUDIZIÈTO, s. m. Nocumentuccio, Piccolo nocumento o danno. PREGIUDIZIÈVOLE, add. Pregiudizioso; Pregiudicativo; Pregiudicante; Pregiudiziale.

PREGIUDIZIO, s. m. Pregiudizio, Danno, discapito.

Pregiudizio, dicesi anche nell'uso vernacolo per Opinione pregiudicata, ovvero per Opinione falsa ricevuta per educazione o per inconsiderazione.

Avere de' pregiudizi. Questa espressione può avere due significati, e tanto s'intende riferibilmente al costume e alla condotta morale, quanto all'opinione o alla maniera di pensare o di credere di quel tale di cui si parla.

Pregiudizii criminali, ora si dice e si scrive dopo il Governo Italiano, e s'intende Le colpe criminali antecedenti, le cui memorie si trovano ne'registri de'pubblici offizii; e quindi si dice e si scrive Pregiudicato per Già colpevole o altra volta processato.

PREGO, s. m. Lo stesso che PREGHIERA, V. PREINTENDER, v. Subedorare, Risape

re una cosa astrattamente.

PRELODATO, add. Termine di nuovo uso nelle scritture pubbliche, come a dire Soprallodato nel sign. di Suddetto; Sopraddetto, e si riferisce a Persona nomi

nata.

PRELUDIO,

sopra

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PRELUDIO, s.m. (dal latino Praeludium) Pronostico; Segno; Indizio, e dicesi per lo più in mala parte. CATIVO tivo indizio. PREMER, v. Premere o Calère, cioè Aver ME PREpremura, Curarsi, Importare ME O NO ME PREME, Mi cale o Non mi cale.

LA GHE PREMEVA ASSAB,

Gli stringevano i cintolini, civè Gli premeva o importava molto.

PREMER, dieesi nel sign. di SPENZER, V. PREMER LA BARCA, T. de' Bareaiuoli, Volgere la barca a mano sinistra, V.STALIR & SIAR.

PREMER era anche Termine usato ne' tempi del Governo Veneto. Dicevasi UN PREME L'ALTRO, quando in certi casi di elezioni a pubblici ufizii, rimasti superiori di voti tra altri aspiranti due Patrizii, non però oltre la metà de' votanti, erano riballottati questi due uno contra l'altro con due sole urne o bossoli, onde uno di essi era necessariamente superiore di voti all' altro, ed era come si dicesse Uno caccia l'altro.

PREMÈTER, v. usato dalla bassa gente nel sign. di Permettere.

PREMETÈME CHE VE BASA LA MAN, Permettetemi ch' io vi baci la mano. PREMINIR, v.

v. Pagare il fio; Scontare; Digerir i buoni bocconi, Far penitenza

forzata.

PREMIO, s. m. Premio o Guiderdone.

FAMOSO DA PREMI, Vincipremi, Agg. a Chi nelle gare e competenze suot riportare il premio.

PREMORIR, v. Premorire, Morire avanti; e quindi Premorienza, Morte accaduta prima. V. in MANCAR.

PREMUNIR, v. Premunire, e nel neut. pass. Premunirsi, Mettersi in precauzio

ne.

PRENCIPE, V. DOSE.

PRÈNDESE, lo stesso che PRINDESE, V. PRENDITOR, s. m. detto anche CASELANTE, Ricevitore del lotto,Quell'Ufiziale che riceve le giuocate del pubblico Lotto ed esige i danari da' giuocatori. PREOPINANTE, verbale add. e sust. di Preopinare, e vale Che opina diversamente. Dicesi nell'uso (anzi si scrive come termine d'uffizio) Preopinante a quel Consigliere o simile, che, discutendosi nel consiglio un affare, opina diversamente dal Relatore.

PREOPINAR, v. Preopinare, T. di pratica formato dal latino Præ e Opinari, che vale Opinare o Pensare diversamente da un altro. PREOPINAZION, s. f. Preopinazione, T. di pratica, e vale Opinione preferita. PREOSTO, s. m. Prevosto e Preposto, gnità Ecclesiastica.

Di..

Deventàr preosta, Imprevostarsi, Esser fatto prevosto.

PREOSTURA, s. f. Prevostura o Prepositura e Propositura, Ufizio e Giurisdizione del Prevosto.

PREPARAR, v. Preparare; Apparecchiarc; Ammannire.

PREPARAR LA TOLA, V. PARECHIÀR. PREPARARSE A LA MORTE, Acconciarsi dell' anima, Prepararsi a morir da Cri

stiano.

PREPOSSIDE, s. f. Proboscide o Tromba, Il naso o tromba dell' Elefante. PREPOTENTE, add. Prepotente, in buona lingua dicesi a Quello che può più degli altri, Superiore agli altri in potere.

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