Immagini della pagina
PDF
ePub

PARTÀGIO, s. m. Partigione; R part- | gione; Spartimento; Spartizione, Divisione in parti,

PARTAMENTO, s. m. Appartamento, Aggregato di più stanze. PARTE, 8. f. Parte, Porzione, Contingente.

PARTE SERIA, Parti gravi, in Commedia diconsi Le, parti serie, contrario di Buffe o Giocose.

Parte da Pars, voce lat. barb.) chiainavasi a' tempi della Repubblica Veneta un Decreto o Legge o Risoluzione, ch'era presa a partito da un Consiglio tanto sovrano che suddito legalmente convocato.

-

METER O MANDAR PARTE, Mellere; Andure o Mandare il partito, cioè Proporre la deliberazione d'alcuna cosa ai sutragi d'un'adunanza LA PARTE CHE ANDÒ MO, V. Mo VOLER UNA PARTE, V. Voler. PARTE, dicono le nostre donne idiote anche per Parto DONA DA PARTE O ESSER DA PARTE, Donnu in puerperio.

PARTE DA DRIO, Parle direlana o posleriore.

PARTE DAVANTI, Purte anteriore o dinanzi.

PARTE MORTA, Membro mortificato e che da in mortificazione, Che ha una totale estinzione di senso.

DA PARTE DE PARE O DE MARE ecc. Da lato ecc. cioè Dal canto.

DAR TERE O ANEMALI A LA PARte, Dare a soccio. V. SOCEDA e METADIA.

ESSER EL PRIMO A TOR SU LA PARTE, Ollelenere le prese; Avere le prese, vale Ottenere che altri delle parti fatte sia il primo a pigliare.

FAR LA SO PARTE, Far la sua qualtri nuta.

LASSAR DA PARTE, V. LASSAR.

LE PARTE DA BASSO, Le parti vergognose. Sesso, dicesi anche ad amendue le parti vergognose si del maschio cure della femmina.

METER DA PARTE O DA BANDA, V. BANDA. NO AVER ARTE NE PARTE IN UNA COSSA. Non essere impacciato o ingerito nè punto nè poco ecc. SE TO PARE TE CAZZA VIA, MI NO GHE NHO NE ARTE NË PARTE, Non è mia la colpa se tuo padre li scac

cia.

STAR DA PARTE, Star da sè, du parte; Separato dagli altri.

TOR IN BONA O CATIVA PARTE, Pig iure; Tornare; Recare e simili in buona o mala parte, cioè in per bene o in per inale. PARTÈGOLO, 8. ir. T. de' Vetrai, Riavolo, Strumento di ferro lungo e ritorto, coa cui si rimescolano le materie fluide nella fornace del vetro.

PARTÈR, s. m. Platèa, dicesi La parte più bassa d'un teatro, dove stanno gli spettatori. V. PLATEA.

PARTESANA, s. f. Purligiuna, Specie d' arme in asta che usavasi da' nostri anti. cam, ch'era una Mezza picca; e vien dal Francese Pertusane, da Pertugiare, Fo

rare.

PARTESELA, 8. f. Purlicella; Particina, Piccola parte.

FAR LE PARTESÈLE, Spartire; Dividere e Suddividere Detto in T. di Stamperia. Mettere insieme. È il riuuire più fogli | o più parti o più volumi d'un medesimo libro. INCORPORAR LE PARTESELE, Unire i corpi, È il riunira per continuazione o per volume le divisioni o parti d'uo' Opera impressa, i cui fogli sono stati uniti o piegati

PARTIA, 8. f. Partita, Quella nota o memoria che si fa di debito o credito in sui libri dei conti.

PARTIA AVERTA, Conto acceso; Debito acceso, vale Non pagato.

Impiantar una partÌa a uno, A-cendere una partita, cioè Scriverlo debitore al libro.

PARTIR DE LA PORTA O DEL BALCON, Imposte dell'uscio o della finestra, Il legna. me che chiude l'uno e l'altra.

PARTIE DE LA VELADA, Pelli; Busti, Le due parti davanti di un giustacore o camiciuola, che si soprappongono e s'allacciano o si abbottonano dalle due bande. PARTIA DEL Zoco, Partita.

LA PRIMA PARTIA XE DEI POTÈLI, Il primo si dà ai putli, Così dicono i giuocatori quando perdono il primo giuoco.

FAR UNA PARTIA DE DISCORSO, V. Di

[blocks in formation]
[merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small][merged small]
[ocr errors]

Partito, per Termine, Pericolo, Rischio, Stato So RIDOTO A MAL partio, Io sono o Son ridotto a mal partito o a ma! termine, cioè A cattivo stato o a pericolo, che dicesi anche Essere a mal porto.

Purtilo, per Occasione, Incontro o Trattato di matrimonio. Quello è un buon partilo PERDER UN BON PARTIO, Avere la gambala, Perdere l'occasione di maritarsi.

-

PARTIO, dicesi per Impresa; Appalto; Ferma daziule L'HA TOLTO EL PARTIO DEL TABACO O DEL SAL, Assunse la ferma del tabacco o del sale, cioè La ebbe in appalto o in affittanza.

PARTIO, vale anche nel sign. di Parte, cioè Frazione per sostenersi e favorirsi contro altri d'effetto, di genio o d'interesse contrario FAR PARTIO, Fur fazione; Far parte ESSER DEL PARTIO, Parteggiare, Tener parte, che anche dicesi Setleggiare CAPO O CAPOTRUPA DE PARTIO, Capo o Fondator di fazioni o Fazionario, Capo di parte tumultuante. Le persone colte dicono anche PARTITO in vernacolo.

[ocr errors]

DONA DA PARTIO, Femmina di partito, vale Meretrice.

QUEL DEL PARTIo, I partigiani, i zelatori, cioè i difensori ardenti di che che sia.

METER EL CERVELO O LA TESTA A PARTIO OA SEGNO, Rimellere o Far tornare altrui il cervello in capo, dicesi del Ridurre altrui alla ragione e al dovere. Essere o Tornure in cervello, Esser o tornar colla mente chiara. Tenere o Fare stare altrui in cervello, Far vivere altrui con moderazioMettere il cervello a bottega, vale Industriarsi, Ingegnarsi.

ne

PARTIO add. Partito, da Partire. V. PARTIR.

PARTIÒN, 8. m. Partilone acc. di Partita di giuoco: intendesi di Partita lunga, o di uno stabilito numero di partite. PARTIORO, 8. m. Partiture o Spartilore, appresso i Chimici e gl. Zecchieri si dice Colui che separa o partisce i metalli, cioè aftina l'oro e l'argento, separaudogli da parti eterogene?.

PARTİR, v. Partire e Partirsi, Andar via. Allontanarsi, Assentarsi dal luogo dove uno è, Irsene, Dipartirsi.

PARTIR SUL PIÙ BELO, V. BRLO.

Partire, vale ancora presso noi nel sign. di Far parti, Separare, Distinguere.

Purtire, si dice de' metalli, quando si sciolgono o si separano l'uno dall'altro con acqua forte o sim li; e quindi l'acqua forte è anche detta Acqua da partire. PARTITA, 8. f. T. de'nostri Legnaiuoli, che indica le varie Parti nelle quali si dividono le imposte degli usci e delle finestre. P. e. PORTA IN DO PARTITE, SCURI A LIBRÒ IN QUATRO PARTITE, ecc.

PARTITANTE, s. m. Fermiere; Impresario; Appaltatore, Abboccatore d'una ferma o derrata pubblica. Con tal nome si coñoscevano sotto la Repubblica Veneta i Fermieri del sale, del tabacco, dell'olio ecc. FAR EL PARTITANTE; Essere fermiere o impresario.

[ocr errors]

PARTITANTE, detto per agg. a Persona, Purt giano, Chi parteggia, ch'è aderente a una fazione o anche ad una opinione. Parziale, Che parzialeggia; Zelatore. PARTITO, 8. f. Francesismo usato dalle persone colte nel discorso, e dagl' imperiti anche nelle scritture, Parte; Fazione; Selta, che auticamente dicevasi anche Purtita. In Veneziano più comunemente dicesi PARTIO. V.

PARTIZION, 8. f. Ripartizione; Ripartigione; R partimento, Divisioni in più parti. PARTO, s. m. e talvolta P▲rte, Parto, Il partorire ed anche la creatura partorita.

PARTO FALSO, Mola, Quella massa di carue informe, che talvolta si geħera nell'utero in luogo di feto.

PARTO INFANTÀ, Parto supposto o supposilizio o sutluposto, Falsificato, cioè Quando una femmina finge d'aver partorito e prende un bambino altrui per proprio; o Quando si cangia dalla femmina al maschio e viceversa

[blocks in formation]

della sua penna ; Parto del suo ingegnɔ e simili.

Detto fig. vale anche per Pretesto; Scusa; Ingunno QUESTO XE UN PARTO, Questa è una tua invenzione, una scusa ; Queslo è un pretesto. PARTORIO; Partorito, add. da Partorire.

PARTORIO D'UNA VACA, Espressione bassa e d'oltraggio; Bastardo; Bastardone; Mulaceio; Nato di cento albumi. PARÙCÀ, s. f. dicesi da molti per PERUCA, V.

PARÚSSOLA, s. f. T. degli Uccellatori, Cincia o Cinciallegru maggiore o Cincinpotola detta nella Romagna SPARNUZZOLA, nel Bolognese POLIGOLA, e nel Bellunese POTASECA. Uccelletto di passo, chiamato da Linne Pārus major, che si vede però fra noi tutto l'anno e nidifica ne' tronchi d'alberi, deponendo sino a quindici o sedici uova. PARUSSOLIN, s. m. Uccelletto chiamato italian. C nciullegra piccola turchina, detta da' Bolognesi RoSPEDINO e FRATINO e da Linn. Parus cæruleus. Nidifica benchè di rado nelle nostre campagne come la Ciueiupotola, e depone numero maggiore di uovicíni.

PASE, s. f. Pace, Concordia pubblica e privata tranquillita.

Andè in pase; Andate in pace ; Vulticondio; Dio vi dia pace, Modo di licenziare i poveri, augurando bene.

METERSE EL CUOR IN PASE; Darsela giù; Por gù l'animo, Non pensar più a che che sia. Darsi pace.

FENO PASE, Facciam pari, Pareggiamo i conti.

CINQUE A LA PASE; Uffiziali alla pace, chiamavasi una Magistratura del Governo Veneto, istituita gia nell' anno 1205 per ricevere le denunzie de' casi criminali, che prima erano portate al. Doge ed al Magistrato del Proprio. Negli ultimi tempi della Repubblica, questa Magistratura non era che un benefizio semplice di puro titolo, senza veruna attribuzione e senz'alcuna ingerenza in affari criminali. Quindi era comune il dettato volgare APELARSE AL CINQUE A PASE, per dire Ricorrere a chi non ha diritto di giudicare APELEVENE AI CINQUE A LA PASE, dicevasi per ischerzo a colui che lagnavasi ingiustamente di qualche sopruso ricevuto.

LA

[merged small][merged small][merged small][ocr errors][merged small]
[merged small][ocr errors][merged small][merged small]

FRUTI PASSAL, Smaccato; Sopraffatto; Immezzito; Divenuto mezzo, Dicesi delle Frutta o altro, allora che per soverchia maturezza o simili, perdono della loro naturale sostanza e proprio sapore,

PUTA PASSADA; Pulcellona, Femmina fuor dell'età ordinaria di maritarsi, V. PASSADIN. PASSA CO FA UN CRIELO, Forato come un vaglio. Pien di fori, di buchi.

Passi dal dolor, Penetrato; Addolorato; Afflillo; Risent to. PASSADA, . f. Cal'aia; Culla; Varco; Valico, Passaggio che si fa nelle siepi. V. PASSAGIA.

Passada de oset; Passata; Passaggio e Passo, dicesi il Passaggio degli uccelli nei tempi d'autunno; e quindi Uccelli di passo diconsi Quelli che passano in certe determinate stagioni.

PASSADA, T. degli Uccellatori; Tesa; Passo, Luogo accoucio per tendervi le reti o comodo al passar de tordi o d'altri uccelli di passo.

PASSADA DE CAVÈLI, T. de' Parrucchieri, Passula, Sono tre dozzine all'incirca di capelli che s'intrecciano sulle sete quando si fa una parrucca.

DAR PASSADA A UNA COSSA, Passarsela in leggiadria; Passarsene; Passarsela leggermente; tacitamente, vale Non badare, Non far caso, non risentirsi, o anche Procedere senza rigore in che che sia. Dar pussata; Chiudere un occhio; Far orecchio di mercante; Passarsi leggermente d'una

[blocks in formation]

PASSADINA, 8. f. dimin. di PASSADA — DAR UNA PASSADINA A LA CARNE, Fermar o Rifar le carni, dicesi del dar loro una prima cottura quando son vicine a patire, perchè si conservino.

DAR UNA PASSADINA AL Letto; Intiepidire o Scaldeggiare il letto, Leggermente scaldarlo.

Dar una passadina a la leziòn, Dar una scorsa alla lezione, Rileggere brevemente la lezione, Rivederla con prestezza.

Do PASSADINE SU LA CURAMĖLA, due liciate, Due fregatine su la strise a di cuoio, per assottigliare la filatura de rasoi. PASSADOR, ■. m. Passature ; Navichiere; Passeggiere, quello che passa altrui sulla barca da una all'altra sponda de’liumi. PASSADÒRA, s. f. T. de'Cubchi; Stamigna di rume. Sorta di strumento ad uso di cueina. fatto a foggia di pentola con man.co di ferro e tutta bucherata, per uso di colare. PASSADORA, 8. f. dicesi la Moglie o Femmina di Pussulore o Navichiere, la quale sull'esempio di altre voci consimili, potrebbe dirsi Passatora o Navichiera. PASSAGIA, 8. f. Chiudenda, Quella chiusa che si fa negli orti o riparo con siepe posticcia od altro.

PASSAGIO, 8. m. Passaggio; Passamento, Il passare da un luogo all' altro o da una cosa detta ad un'altra da dirsi.

Passaggio, dicesi anche al Luogo dove si

passa.

PASSAGIO DE TEMPO; Travalicamento di tempo; Trascorrimento di tempo.

PASSAGIO DA UN DISCORSO A L'ALTRO; Trunsizione, Artificio rettorico con cui si passa elegantemente da una cosa all'altra.

PASSAGIO PER UNA CIESA, V. PASSADA.
DE PASSAGIO, detto avverb.

OSEI DE PASSAGIO, V. iu PASSADA.

PASSAGE, in T. di Musica, Gorgie, Accenti e passaggi brevi fatti con vibrazioni e pronti tremori di voce (TRILO). Onde Tirur di gorgia, dicesi di Chi nel cantare sembra per dir così ch'egli increspi la voce. PASSALIZIO. V. PASSATIZIO. PASSAMAN, 8. m. Passamano; Spinela; Trina.

PASSAMANER, 8. m. Passamanaio, Quell'artefice che lavora in passamani. PASSAMANÈRA, 8. f. diciamo comunemente alla Moglie o Femmina di Passamunaio, la quale sull'esempio di altre voci consimili > così formate, potrebbe dirsi Passamania. PASSANDODIMAN; Posdomani o Posdo

[blocks in formation]

PASSAR COL SCOPELOTO; Passar per burdotto, dicesi di Chi entra in teatro senza pagare. Passarsela liscia.

PASSAR DA UN LOGO A L'ALTRO; Trapas

sure.

PASSAR EL CONSEGIO. Locuz. dell' ex Governo Veneto. Dicevasi Non passare il consiglio, quando in uno squiltinio i voti negativi superavano il numero de' favorevoli. Passare il consiglio, era il contrario, cioè Passare la meta.

PASSAR EL MORBIN, V. MORBIN.

PASSARGHELA BONA; Passare mansuetamente del fullo. Procedere senza rigore Se ne passi, Non procedette più alla vendelta Pussarsela lucitamente, Non ne far moto.

PASSAR IN BALOTAZION; Rimanere ai vofi, Essere eletto ad un impiego, per votazione.

PASSAR I VINTI O TRET' ANN1; Avanzare o Valicare i vent'anni.

PASSARLA FORA NRTA; Uscirsene o Passarsela pel rotto della cuffia ; Passṛrse!a I scia. Aver commesso un errore e liberarsene senza spesa, danno o noia.

PASSAR L'AMOR; Disnamorarsi ; L'amore gli è ito ne le ralcagna.

PASSAR LA NOTE, V. NOTE. PASSAR LA SMARA, V. SHARA. PASSAR LA ZOVENTÙ; Trupussure o Trascorere la gioventù.

PASSAR L'OCA; Sollevarsi; Divertirsi; Svagarsi.

PASSAR PER BELO; Passar per bardollo, dicesi di Chi non paga la parte che gli toccherebbe ad una cenna, o in altro che sia.

PASSAR PER LA MENTE; Girarsi nella memoria; Venire o Tornare avanti, in memoria -VE DIGO QUEL CHE ME PASSA PER LA MENTE, Io vi dico quel che la mia mente bisbigliu.

PASSAR PER LE BACCHETE, V. BACHETA. PASSAR PKR PROVA O PER POPE, Locuz. de' Barcaiuoli, Trasportare dulla parte di prua o di poppu, ch'è il passar d'una barca vicino ad un'altra, o da un lato o dall'altro. PASSAR PER UNA PEZZA, Fellrare, Dicesi de liquori.

PASSARSELA, Passarsela, Star bastantemente bene di salute o di fortuna.

PASSARSELA BEN, Farla bene, Star bene di salute.

PASSARSELA CON DISINVOLTURA, Passarsela in leggiadria, vale Non badare, non far caso, non risentirsi d'un pregiudizio, d' un torto. V. MARGARITA.

NO ME. LA POSSO O NO ME LA SO PASSAR, Non la posso sgozzare, cior Dimenticare, Comportare.

PASSARSE TUTO. Immollarsi, Baguarsi.

PASSIESE SU I DEI UNA Cossa, Pussa sela a guazzo, dicesi met. di Cosa che si faccia inconsideratamente. Io non la vog in pussare a guazzo questa cosa.

PASSAR UN FIUME, Valicare o Varcare un fume, che anche fu detto Segar l'acqua Valicare un fiume a guado; Guadare.

PASSAR UN LIBRO, o simile, Scorrere o Truscorrere, dicesi per Leggere o Vedere con prestezza. V. REPASSAR.

PASSAR UN MONTE, Scollinare; Travalicar le colline e i monti, Trapassare.

PASSAR. detto in T. di Giuoco, Far passo, vale Non far giuoco, Rinunziar al giuoco. Non legar la posta.

PASSATO LO PUNTO GABATO LO SANTO, Falta la festa è corso il palio, dicesi Quaudo è finita è fatta ogni cosa.

COME VE LA PASSEU? Come la fute? Come state di salute e di fortuna?

COSSA CHE PASSA; Cosa transitoria; trapassevole; passeggera, Che non ha fer

mezza.

PASSAR DE SALARIO CINQUANTA LIRE AL MESE; Dare o Corrispondere 50 lire al

mese.

FAR PASSAR UN POLASTRO O simile; Dar un tuffo ad un pollo, vale Attuffarlo nel brodo bollente prima di metterlo nello schidione.

Rider che no passa le perle, V. RIDER. PASSARA, Uccello. V. CÈLEGA. PASSARA SOLITARIA, 8. f. Passera sulitaria e secondo altri Specie di Merla o di Tordo, detto da Linneo nella edizione X. Turdus Solitarius, e nella XIII. Turdus Cyanus, Sorta d'Uccello notissimo, che canta soavemente e specialmente la mattina. Nelle vicinanze di Trento chiamasi Mer!u solitaria, da Romani Merlo stercorario e a Piacenza Merlo sussutile, Abita sui monti e sopra le alte torri della pianura. PASSARA, 8. f. T. de Pesc. Passerina, Pesce di mare notissino, riguardato dal naturalista Nardo come varietà del Pleuronectes Flexus di Linneo. Quest'animale ba il corpo stiacciato, non però quanto la Sogliola. I pescatori danno a tal pesce tre differenti nomi secondo la sua diversa grandezza; gli dicono PASSARA quando è grande; PASSARIN quando è mediocre e LATESTOL quando è piccolo.

PASSARA, s. f. T. Mar. Si dà questo nome a que' Vascelli, ne' quali si è demolita e manca l'opera morta, e vie più convenientemente se loro manca qualche parte dell'opera viva.

PASSARARO, V. CeleghÈRA. PASSARİN, 8. m. pesce, Passerina, di inediocre grandezza e che non abbia le uova.

PASSARIN DEL SCHIOPO, Griletto o Sottoscatto, Dicesi nell' armi da fuoco quel Ferretto, che toccandosi fa scattare la molla del fucile.

TIRAR EL PASSARIN, Sgril'ettare, Far iscoccare lo scatto del griletto, tirandolo con un dito perchè segua lo sparo. PASSERINT FAR PASSARINI, Far passur le piastrelle a fior d'acqua. V. Csorio e ZOGAR A CAORIO.

PA

FAR UN PASSARIN, T. di Giuoco e fam. Far una passata, cioè Arrischiar di rispondere con una carta inferiore che potrebb' esser presa da altra superiore.

PASSARIOLA, Lo stesso che PASSADORA. V

PASSATIZIO, s. m. Cavalcavia, Arco da una parte all'altra sopra la strada.

Dicesi anzhe per Andily, Stanza lunga e stretta ad uso di passare.

DAR EL PASSATIZIo, Dare il passo e ri pusso cio Concedere la facolta di passare e di ripassare per alcun luogo. PASSATUTO, s. m. Giacinto doppio, Fiore di cui ve n'ha di varie specie. PASSEGIAR, V. SPANSIZAR.

PASSÈLEGO, 8. Voce antica del nostro dialetto, usata dal Calmo, che s' interpreta Passeraio, nel sigu_metaf. di Contuso cicaleccio di più personę.

in upa lettera di lode al, famoso pittore Giacomo Tintoretto suo contemporaneo dice l Calmo; Zor LAVORAR PER TRAZER UTELE E. GLORIA, MANZÀR PER VIVER, E UN CASCAR IN PASSELEGO, E UN SONÅR, RIDER E CANTÀR PER NO LAGARSE DAR VOLTA EL CERVELO, CO INTRAVIEN A PURASSAI CHE SE AFFISSA TANTO IN T'UN ARTEFICIO CHE I PERDE PUÒ L'INZEGNO E LA MOLENA DEL CAO IN T'UNA BOTA. APprova il Calmo con queste espressioni il metodo svariato di vita del Tintorett», ue.la giudiziosa distribuzione delle ore dedicate a diverse azioni, civè nel lavora e per trav ne ulile e guria, nel mung are per v vere, e nel cader poi in passeruio (soeieta libera e gioviale), sonare e ridere e canlure per non diventar puzzo, come intravene a tanti, che fisio attuffuti nel 'eser cizio d'una cosa sola, perdono poi l' ingegno ed il cervello tutto ad un trullo. PASSER, v. T. ant Pascere; Sazıare. PASSÈTO, 8. in. Pussello; Passino; Pussolino, Piccolo passo. Pusso trito val Passo piccolo e spesso.

ANDAR O CAMINÅR A PASSETI, Andure a pian passo, vale l'Andare lentamente, con corto passo, Andar passo passɔ o pisso innan passo, vale Andar di passo in passo, pian piano, adagio adagio

FAR DEI PASSETI, Camminacchiare, Camminar a stento per debolezza.

PASSETO DA BReviari e ufizi, Fermaglo, Pezzuol di cuoio o u' argento che affibb.a o tien fermo PASSETI DEI MAMM. Fermezze o Fermagli, Certi ornati portati ai poisi per lo più dalle donne.

PASSETO DA MURER, Pusseto, Bracc o, Misura nota da Muratori.

PASSETO DA SELERI, Segnaloio, Strumento di ferro con gruccetta per far righi diritti al cuoio.

PASSETO DA TIRAR DE SPADA, Fioretto; Spada di marra, cioè Senza ulo per ispada

da scherma.

PASSETO DE LEGNE, Pass di egna ; Pussno, Misura di legna da fuoco.

PASSETI DE LA BRIA, Passanti, Quelle suttili striscioline di cuoio, che sono nella briglia; nelle quali si rimettono gli avaszi de'cuoi che passano per le fibbie. PASSÈTO, add. Passeto, Alquinto passo o

stantio.

PASSIN, V. PASSETO uel primo sign.

PASSIO (EL) s. m. Voce latina, che vuol i

die La Passione, cioè Quella parte del Vangelo in cui si narra la passione di nostro Signore Gesù Cristo, e che si recita la settimana sauta. PASSIO, V. Passo.

PASSION, s. f. Passione, Patimento, Pena.

PASSION DE CUOR, Palema, Affezione d'animo, passione interna, Appassionatezza o Appassionamento, V. PENSIER.

NO AVER PASSION DE NISSUNA COSSA, Essere spassionato; Non istracciarsi gli oechi di che che sia, Non inquietarsi.

OMO SENZA PASSION, Impassibile; e in senso più lato Immutabile; Incorrullibile; Inalterabile. E quindi Impassibilità dicesi per esenzione di passione.

MANCANZA DE PASSION, Apatia; e quindi Apalista, vale Indolente, ludifferente ai bene come al male.

ORBO DA LA PASSION, Aver l' intelletto da passione offuscato. Cieco dalla collera, da'l'amore, dall' odio. La passione non asco'la ragione.

FIOR DE PASSION, V. in F108. PASSIONARSE, v. Appassionarsi, che dicesi anche APASSIONARSE. PASSIR, .. Appassarsi; Appass re; Appassi si, Divenir vizzo, e dicesi d' Erbe e di fiori che perdono la loro freschezza.

PASSIR, detto in T. de Costruttori navali, Riemp ere, cioè Riempire i vôti che restano tra i legnami d' un bastimento, o non bene combinati per la loro figura, o mancanti nelle loro dimensioni.

PASSIZÁR. 8. m. T. ant. e vale Passeggiatu. V. SPASSIZADA.

PASSO, 8. m. Passo, Quel moto del piede che si fa in andando.

ANDÅR A PASSO A PASSO, Andare passo passo o passo innanzi pasco, vale Camminare lentamente, con lento passo.

Passo D'UNA CIESA e simili, Callaia; Calla; Varco; Vale, Luogo dove si passa, ed apertura fatta nelle siepi.

Passo detto per Misura, Passa fem. plur. Terpine Mar. Misura per i cavi e manovre, lunga due braccia stese colla lunghezza del corpo: lo che viene a formare sei piedi reali - Passo è un'altra Misura Veneta d'un braccio e mezzo quadrato, con cui si misurano le legue.

PASSO DA MARANGONI ♬ DA MUBERI, Regolo lungo, Strumento di legno per tirar linee djritte.

Passo, Nome che si dà ad una Barca piatta arinata, ch'è una specie di zattera che s'usa neʼbassi fondi della nostra Laguna a presidio della Citta, armata d'artiglieria.

Passo, T di giuoco, dicesi l'Atto del passare, cioè del non far giu.co. V. PASSAR.

DAR EL PASSO, Dar via o la via. Lasciar passare. V. PASSATIZIO.

EL PASSO PIÙ CATIVO XE 'L PRINCIPIÀR, {! passo pù duro è que' della soglia, Proverb. e vale che la difficolta sta nel cominciare.

FAR TRE PASSI SU UN QUERELO; Far passo ai picea; Camminare come le testuggini,

[merged small][ocr errors]

NO FARIA GNANCA UN PASSO PER QUEL AFAR, Non ne farei un tombo'o sull'erba.

UN PASSO ALLA VOLTA; Gradatamente: Pede innanzi piede, A scaglione a scagione si sale la sca a; A uno a uno si fanno i fusi; Un passo al'a volta si va a Roma. E si dice anche fig.

VERZER I PASSI, Kiaprire il passaggio. la venuta, la comunicazione, le strade, e s' intende della comunicazione da un paese all'altro, che fosse stata interrotta per guerra o per altra calamita. PASSO O PAssio, add. Passo e Appassito o Appassato e Visso o Guizzo, dicesi del'Erbe o delle Frutta, quando per mancamento d'umore hanno cominciato a divenir grince e patire; e quindi Appassire, Divenir passo

Visso o Guisso e Moscio, si dice delle Cose che hanno perduto la lor sodezza e durezza Vine do, Di quelle cose che per umidita perdono in buona parte la durezza, come di castagne seche, cialde e simili.

UN POCO PASSIO, Seppasso o Sommoscio, Alquanto passo o moscio: tra passo e fresco. V. FLOSSO, FIAPO, MOLO.

PASSO O PASSIO (EL) S. m. La passione di Gesù Cristo, la quale si canta la settimana santa nelle chiese cristiane. PASSON, Gran pusso, Passo grande più dell'ordinario.

PASSÙA, s. f. Corpacciata, Sutolla, Mangiata eccellente, Quantita di cibo che satolii.

Darse UNA BONA PASSÙA, Cavarsi il corpo di grinze; Prendersi una buona satolla. Far una gran mangiata. PASSUO, add. Pusciulo; Satollo; Pastu

rato.

CORPO PAZÙ NO CREDE AL DEZUN, Corpo satollo o pieno non crede al digiuno o a!l'affamato. Non apprende il male altrui chi non lo prova, cioè il ricco non crede al povero.

PASSUO D'ERBA, parlandosi d'Animalı, Aderbuto.

PASTA, s. f. Pasta.

Pasta bastarda, dicono i nostri Fornai a quella che non è nè dura nò tenera, ma che ha un cousistenza propria all' impiego che deve farsene; cioè di biscotto per uso di

mare.

PASTA DE NERVO, Pusta legnente o tenace, Quella che sta ben riunita PASTA SENZA NERVO; Farinace.ola, Poco tegnente.

PASTA FROLA; Pasta reale, Cibo da ghiotti, fatto con farina, zucchero e uova senza lievito.

PASTA MOLA; La pasta fu collu, dices: Quan lo non si sostiene per esser molle.

PASTA INDURIA, Pasta ammazzerala, Quando è dura, indurita, assodata.

UN TOCHETO DE PASTA; Pastello, Pezzuolo

di pasta.

PASTA DE FRITOLE DE TORTA O DE BODIN ece. Intriso.

PASTA DE MARZAPAN. detto per agg. a uomo e fig. Buon pasticciano o pastr.cciano; Uomo di buona cucina; Pusla di miele.

AVER LE MAN IN PASTA; Essere in piscin; Entrar in piscina; Esser messo in piscina, e simili mauiere dinotanti Aver maneggi.

PASTA D'ORO, Locuz. fam. Coppa d'oro, per diuotare la bontà d'alcuno.

DESTACAR LA PASTA, Spusture, Distaccar la pasta dond'è allaccata.

DOMAR LA PASTA; Rimenar la pasta, Di

[blocks in formation]

METER LE MAN IN PASTA, V. Meter. QUEL DA LE PASTE, Pustaio; Vermicellaio; Lasagna o, Quello che vende paste secche ad uso di minestra.

manevo e,

STO PUTELO DE UNA PASTA, E docile; ubb diente; comp a cente. QUESTO XE UN ALTRO MAGNÅR DE PASTA, V. MAGNAR.

PASTECA, 8. f. Pasteca, T. Mar. Pezzo di legno a mezzo cerchio, che serve per tener fermi i ganci deile scotte.

PASTECA, detto in T. del Contado verso Padova, Calcese o Taglia, Carrucolo di metallo con una sola girella, che serve per far angolo a'canapi che tiran pesi. PASTÈCO, s. m. (coll'e larga) Idiotismo di chi non sa beu pronunziare e meno intende le parole della Chiesa Pur tecum, e vale, detto scherzevolmente, Schiaffo, Ceffuta. PASTELA, 8. f. (coll'e aperta) intriso, Quel miscuglio che si fa di farina o d'altro simile coll'acqua, per far torte, migliaccio e siunili.

DEPENTO A PASTELA, Dipinto o Colorito a pastelli, Rocchetti di colore rassodati.

PASTELA DA OSÈLI, Pastello, Specie di torta che si la di farina gialla intrisa con torli d'uovo, che si cuoce e si da grattugiata per cibo ad alcuni uccelli, come agli usiguoli. V. GRATARIOLA. PASTIERI, 8. ш. T. Agr. Lo stesso che CORNI, e intendesi Cornu de'buvi.

PASTIERI, detto in T. Mar. V. CAVÈGIE. PASTIER, detto in T. de Cannonieri, Corno, dicesi Quella fiaschetta di corno, dove Si tiene la polvere per innestare il pezzo. PASTIGLIA, 8. 1. Pastiglia o Pasticca, Piccola porzione di pasta di che che sia, e si dice più comunemente di quelle che si abbruciano e si tengono in bocca per odore.

PASTIGLIE, Pustina, lo stesso che Pastareale, ma più carica di zucchero e d'impasto più delicato, fatta a piccole strisce o gi

rellini disposti sulla carta, e messi in forno o sui fornelli sulle teglie di ferro.

PASTIGLIE, si chiamano dal volgo quei pezzi di pane giallo condito, che vendonsi per le strade di Venezia ad uso della poveraglia; ed è Farina gialla intrisa e mescolata con discreta quantità di sibibbo, colta in forno e tagliata in pezzi. PASTINE, s. f. Pustelli, Pezzuoli di varie materie ridotti in pasta e poseia assodate. PASTIZÁR, v. Impasticciare o Appusticciare, Una maniera di accomodar la carne.

PASTIZAR SU, detto fig. Impiastricciare; Guazzabugliare; Imbrugliare. PASTIZIÈRA, 8. f. diciamo alla Moglie o Femmina di Pasticciere o Pustell ere, la quale sull'esempio di tante altre voci consimili e così formate, potrebbe dirsi Pusticcicra o Pastelliera. PASTIZZÈTO, s. m. Pasticc n); Pusticcillo, Piccolo pasticcio. PASTIZZIER, 8. m. Pusticciere e PustelLere, Quello che lavora di paste e le vende. PASTIZZO, 8. m. Pasticcio, Vivanda cotta entro a rivolto di pasta. Crostata, dicesi al Pasticcio sopra cui si fanuo eroste di pasta Cassa di pasta si dice a quel Recipiente in cui si chiude il ripieno de`pasticci. PASTIZZO delto fig. Vluppo; Intrico; Gagno; Cubala ; Raggiro.

--

[blocks in formation]

FAR DEL PASTIZZI O FAR PASTIZZI; Far de' pasticci, detto fig. vale Fare un gran mescuglio, un guazzabugl.o di molte cose insieme siccome sono i pasticci; e parlando di giuoco, di contratti e simili, s'intende Far degl' imbrogli che per lo più sogliono essere truffette Aver fulto un pateracchio, Aver conchiuso un cattivo negozio, un affaraccio.

PASTIZZO DE CAVÈI, T. de' Parrucchieri, Pusia de capelli, Quantità di capelli posti e molto rotondati dentro una pasta di farina di segala, ele si mette nel forno per dar loro il riccio.

PASTIZZON, s. m. detto per agg. a Persona, Imbruglone ; Busbaceone; Busbo; Busbucco. V. IMBROGION. PASTO, 8 m. Pusto, Il desinare e la cena.

FAR PASTO; Pusteggiare; Banchellare; Par pasto.

MAGNAR A PASTO O FRA PASTO. V. MAGNAR. A TUTO PASTO, modo avv. A tutto pas!o, detto fig. A tullo transilo; Al'a fi u, vagliono Al continuo, Mai sempre. PASTOCO. V. PATATUCO. PASTON, s. m. Pastone, Pezzo grande di pasta spiccata dalla massa.

BON PASTON: Buon pastricciano o past is cana cio; Buon pasticcione; Pustaccio o

Bonaccio, Detto a uomo in sign. di Docile, Quieto, Serviziato.

PASTONCIN, s. m. Pustello, Piccolo pezzuolo di pasta.

PASTORIL, 8. m. T. de' Vetturali, Pusturale o Impastura, Quella parte del piè del Cavallo, dove gli si legano le pastoie. PASTRAN, 8. m. T. de'Pesc. Lo stesso che BASTRAN. V.

PASTROCHIA, s. f. Pastocchia; Ponzana; Fundonia, Cosa falsa diretta ad inganno ASCOLTAR ZANZE E REFERIR pastrochie; Ascoltar ciance e riferir pastocchie. PASTROCHIÀR. V. IMPASTROCHIAR. PASTROCHIO, 8. m. Piastriccio, Guazzabuglio. Cosa fatta confusamente e alla peggio Impiastro; Imb oglio; Zuppa e Pastocchia, valgono lutrigo, Viluppo, Inganno, V. POTACHIO.

FAR UN PASTROCHIо, Far impiustro, Condurre a fine qualche trattato inconsideratîmente An lare a brodello, Farsi d'ogni cosa un mescuglio e un guazzabuglio Far zuppa, Confondere.

FAR DEL PASTROCHI, Far le campane di San Ruffello, Vendere e impegnare — Far fascio d'ogni erba, Parlare o scrivere senza elezione o scelta di parole e attendere a impiastrar carte.

PASTROCHIO DE LA STRADA, Fanghiglia; Po'tiglia. Liquido imbratto del fango.

PASTROCHIO DE MAGNAR, Inriso, Mescolanza di cibi onde si forma una vivanda umida. Piastric o o Puttini cio, dicesi di Qualunque guazzabuglio, e specialmente di cose liquide o che siano state umide ed appiccicate insieme malamente. PASTUCO O PASTUCO CO LE MANDOLE DA DO, Lo stesso che PariTuco, V. PASTÙME, 8. m. Pastume ; Intris, Conposto di varie cose mescolate, per far torte o simili.

Pastume Del DENTI, Pallume, Po'l glia de'denti, Quella porcheria che s'unisce negli alveoli de'denti, e infradiciata puzzi. PASTURA, s. f. Pastura, dicesi al Luogo dove le bestie si pascono e 'l Pasto stesso Mangime, Roba per mangiare, e dicesi ciò che serve di pastura al bestiame — Ferrana, vale Mescuglio di alcune biade seminate. per mietersi in erba a pasturarne il bestiame. V. FORMENTELO e SORGHETO.

CAMPO DE PASTURA, V. CAMPO. PASTURAR, v. Pusturare, Aderbare, Custodire gli animali tenendoli all pastura erbosa.

PATA, 8, f. P ‹rità, Eguaglianza di cose.

PATA O PENDEnza o Giudizio de pata, dicevasi in T. For. ex Veneto, alla Lite rimasta indecisa per parità di suffragii. Ciò non accadeva però che nelle Quarantie e ne’Collegi. Nè secondi consigli le cause rimanevano indecise, se i voti favorevoli ad una Parte non superavano quelli della contraria ed anche li non sinceri ; ne' terzi consigli v’era patta, se i voti non sinceri superavano tutti gli altri, o se il numero deʼvoti di conferma era uguale a quello de' voti di rifor

« IndietroContinua »