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NE DE TEMPO NE DE SIGNORIA NO TE DAR MALINCONIA, V. SIGNORIA.

NEI TEMPI IN DRIO, Tempo in addietro; Ne' tempi scorsi o passati o anteriori. No GH'È PIÙ GALANTOMO DEL TEMPO, V. GALANTOMO.

No GH'È TEMPO DA PERDER O DA ANDAR PER VIOLE, Non è tempo da dar fieno a oche, da star a por porri, da dir al cul vienne, da baloccare, da interlenersi, Non v'è da indugiare.

PERDER EL TEMPO, V. PERDER.

NO PERDER TEMPO, Batter il ferro mentr' egli è caldo, Non perder tempo nè oc

casione.

SEMO IN TEMPI DA NO FIDARSE DE NISSUN

Tempi non son da creder senza pegni, se i lupi i panni portan dell' agnello: detto met. degli ipocritoni: analogo all' altro, Non credere al Santo se non fa miraco li.

SPENDER EL TEMPO, V. SPENDER.

TUTO A SO TEMPO, In Chiesa co' Santi e all' osteria eo' ghiotti, Deesi regolare le azioni col dovuto riguardo del luogo in cui siamo. Fatti di giovani e consigli di vecchi.

TEMPON, V. BONTEMPÒN.

TEMPORÀL, s. m. Temporale; Turbine; Tempesta.

TEMPORAL, si dice ancora per Porco; Maiale. V. PORCO. TEMPORALAZZO, s. m. accresc, di TEMPORAL nel primo sign. TEMPOREGIAR, v. (dal lat. Tempore, quasi Tempore agere) Temporeggiare; Indugiare, Secondare il tempo, Guadagnar tempo, che anche dicesi Traccheg giare; Andar o Mandar d'oggi in domani. V. DEStregiar.

TEMPORI, s. m. Le quattro tempora, si dice per significare Le digiune di tre giorni che si fanno nelle quattro stagioni dell'anno, una volta per stagione. TEMPORIVO, add. Primaticcio; Precoce, Agg. ai Frutti della terra che si maturano più presto del solito.

TEMPRARIN o TEMPARARIN e TEMPERIN, s. m. Temperino o Temperatoio, Coltellino o Strumento tagliente da temprar pen

ne.

TEMÙDO, Temuto, add, da Temere.

POCO TEMUDO, Multemuto Non ben te

muto.

TENCA, s. f. Tinca, Pesce d'acqua dolce, notissimo, conosciuto già dagli antichi col nome Tinca, detto quindi da Linneo Cyprinus Tinca. Nei laghi ve n'ha fino a tre piedi di lunghezza. TENCA DE MAR, s. f. Benchè questo nome riguardar si dovesse come generico, tuttavia si dà dai nostri pescatori al Labrus Niger del nostro Ittiologo Nardo, il quale opina che questo pesce potrebb'essere il Labrus Merula di Liuneo. A Rovigno nell'Istria si chiama LEPA e LEPO; ed è commestibile vile. Il suo colore è intieramente azzurro nerastro.

TENCA, nel parlar fam. si dice per Contusione; Lividura Tincone, dicesi

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TENCHÈTA D'ARZENTO, Maniera antiq. e metaf, e vale Il Membro virile. TENCON, s. m. Tincone, Gran tinca. TENCÒNI, s. m. Malattia così detta dai

Maniscalchi che avviene al Bue ed al Cavallo sotto il ventre e che i Veterinarii definiscono Tumori edematosi. TENDA, s. f. Tenda e Baracca, Quella tela che distesa in aria ripara dal sole, dall'aria e dalla pioggia V. TRABACA.

TENDA DA TEATRO, Tenda o Cortina. TENDA, dicesi nel parlar fam. anche alla Vela della nave.

METER LA TENDA, Attendare; Appadiglionarsi. Campagna attendata, dicesi Quella piena di tende o trabacche di gente accampata.

CALAR O FAR SU LA TENDA, Abbatter tenda, vale Calar la tenda con cui le galere o simili navi si riparano dal sole e dalla pioggia.

TENDER, v. Tendere, Aver la mira, Volgere il pensiero TUTO GHE COMODA, EL TENDE A TUTO, Tirerebbe a un lui, si dice d' Uomo misero, a cui s'affaccia ogui cosa per piccola ch'ella sia.

re

TENDER, diciamo per Attendere, BadaCHE I TENDA AI FATI SOI, Che badino a loro Απ GHE, Chi ha daner da butar via, metta l'opre e non vi sia.

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I SO AFARI BISOGNA TENDER

Amoreggiare

TENDER A UNA ZOVENE, una giovane; Fare all' amore con una. TENDER, si dice pur Intendere, ch'è nello stesso sign. di Attendere, Badare-EL TENDE A DIR O A FAR, Egli è intento a dire o a fare EL TENDE A DIVERTIR

I PUTBI, Egli intende al trastullare ifan

ciulli.

TENDER AL TEGIO, Locuz. ant. Appigliarsi o Tendere alla sostanza o al merito della cosa.

TENDER DAIO A UNO, Tener dietro a uno; Codiarlo, Seguitarlo.

STAR A TENDERGHE, Stare alle volte, Star attento alle congiunture per approfittarne.

TENDINA, s. f. Tendina; Tendetta; Tendarola, Piccola tenda.

Mantellino, Coperta con cui si cuoprono le immagini.

TENDINA DA BALCON, V. COLTRINA. TENDON, s. m. Tendone; Sipario, Quella cortina principale che cuopre le scene. Alzare o Calare il tendone.

TENDON DE LE BOTEGHE, Tenda. TENDON DA GALIA, Tendale, Tenda grandissima onde copronsi le galere. TENENTA, s. m. dicesi in dialetto la Moglie d'un Tenente militare. TENENTE, s.m. Tenente o Luogotenente, Uffizial militare.

TENERO, add. Tenero, vale Morbido e dicesi del Letto-DEVENTÀR TENERO, Intenerire o Intenerirsi.

TEN

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TENERO, diciam noi per Vincido; Fracidiccio, Che abbia perduto la durezza, come Castagne secche, Cialde e simili Premice e Stacciamani, agg. di quella Mandorla, noce o pinocchio che facilmente si rompe con le mani.

ESSER TENERO IN UNA COSSA, Esser tenero o tenerello, Esser credulo, debole, fresco, nuovo, inesperto; Esser dolce di sale.

TENTA (coll' e serrata) s. f. Tinta, Materia colla quale si tinge. E Tintura, dicesi il Colore della cosa tinta.

DARLA PRIMA TENTA, Impiumare, Dar gradatamente quella tinta che si desidera. Impiumare di guado. E quindi Impiumo dicesi alla Prima tinta. V. GUADO.

TENTAR,

v. Tentare o Attentare, Far prova, Provare, Sperimentare-TURNAR A TENTAR, Ritentare.

TENTAR LA PORTA O LA SERADURA, Tentar il polso al chiavistello, vale Tentar d'aprirlo.

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TENTAR L'IMPOSSIBILE, Avvolpacchiarsi, detto fig. Tentar cosa che non possa riuscire Cozzar col muro o co' muricciuoli, dicesi di Chi tenta cose impossibili, e si mette a contrastare con chi è più potente di sè Addirizzar le gambe a' cani o il becco agli sparvieri, vagliono Tentar l'impossibile; simile agli altri Cercare cinque piedi al montone; Cercar di mungere il latte dalle corna della vacca; Cercar il nodo nel giunco; Cercar il pelo nell' uovo.

EL LADRO CHE TENTA EL LADRON, V. LADRO.

TENTAZION, s. f. Tentazione o Tenta

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TENTO, dicesi anche per Nero; Scuro, parlando del Colorito. TENTOR (coll' o stretto ) s. m. Tintore, Che esercita l'arte del tingere. TENTORA (coll'ostretto ) s. f. Femmina

di Tintore. Non trovasi ne' dizionarii la voce italiana corrispondente, nè si saprebbe se Tintora o Tignitrice potessero adattarvisi.

TENTORIA, s.f. Tintoria e Tinta, Bottega o Luogo dove si esercita la tinta. TENTURA, s. f. Tintura e Tinta, che dicesi anche Concia, Il color della cosa tinta.

Oricello, si dice la Tintura di panni

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fatta con orina d'uomo ed altri ingredienti.

DAR LA PRIMA TENTURA, Sottotingere, Dare la prima tinta.

TOR VIA LA TENTURA, Stignere o Stingere.

che sia

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Tintura o Infarinature, si dice figur. per Superfiziale notizia o perizia di che AVÈR QUALCHE tentura, Aver qualche infarinatura; Essere infarinato.. TENUTAR. V. INTENUTAR.

TENZER, v. ( colla z dolce) Tignere o Tingere, Dar la tinta, incolorire.

Dicesi pure da noi fam. nel signif. di Sporcare, Bruttare; Insudiciare- FATE IN LA CHE TI ME TENZI, Fatti in la che tu mi tigni, cioè Mi sporchi, mi lordi. TEOSSO, s. m, T. metaf. con cui si suole da noi indicare delle monete d'oro o, d'argento, ovvero una cosa simile e distinta di valore e di pregio. Uno, p. e., mostra agli astanti degli zecchini, dicendo. GO DE STI TEOSSI e vuol dire, Ho di queste monete, cioè di questi pezzi grossi che mi garantiscono. Sembra all' Autore di poter ripetere questa maniera nostra dal greco Theos, così figur, chiamate lemonete quando gl'Imperatori passarono a Bisanzio: come i Romani latinamente le dicevano Divi dall' impronta ch'esse avevano d'un Imperatore deificato, V. in, Dio.

Ed è quindi da tale derivazione che col nome TEOSSI s'allude in alcuni giuochi, ma specialmente nel tresette, alle carte prevalenti o di conto che un giuocatore tenga in mano. →→ GO DE STI TEOSSI E NO GO PAURA ; ed è com' egli dicesse, Ho de' mattadori e non temo. TERA, s. f. Terra.

TBRA BATUA, Ammazzerata, cioè Quella terra molle calpestata e rassodata di modo che faccia come uno smalto nella superficie.

TERA CALDA, Terra focaiuola, Sorta di terreno sottile e caldo che giova alle produzioni primaticcie.

TERA CAVADA DA LA FOSSA, Gittata, Terra tratta dalla fossa e gittata sull' orlo di detta fossa.

TERA CHE RENDE, Terra feconda; Terra fruttifera.

TERA

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CREOSA Terra crelosa, argillosa, tegnente o Terra creta.

TERA DA MACHIE, Terra umbrica, Sorta di terra da pulire le vesti macchiate.

TERA D'OMBRA, Terra d'ombra, detta latin. Terra umbria, da Linneo Argilla umbra, e da altro Autore Argilla mineralis fusca, il quale la distinse da altra terra di questo nome e da esso chiamata Humus colorata bituminosa fusca. È un color naturale capellino scuro che serve per dipingere e per mettere nelle mestiche e imprimiture delle tele e tavole.Era fama ne' tempi veneti che una di queste terre proprie de' monti si mescolasse e confondesse col tabacco, che portavano a vendere i nostri montanari alla pianura. TERA DE GARZARIA, Terra di Naturalisti chiamano Marga una spepurgo. I cie di questa terra, che trovasi in filoni

.

fra mezzo a quelli di pietre, che serve appunto per terra di purgo o saponaria all'uso di disugnere i panni. Margone, si dice ad una specie di Marga o terra di purgo, in cui si trova spesso mescolato. dello zolfo, e che è di colore cupo.

TERA DA SAONERI, Terra saponaria, ch'è la stessa di purgo.

TERA DEL CAMPI, Terra o Terra vegetale, Atta cioè a produrre. TBRA, FANGOSA, Malafitta, Quel che non regge al piede.

TERA GLAROSA, Terra ghiaiosa; Renaccio; Renischio; Renistio.

TERA GRASSA, Terreno polputo, detto

met.

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TBRA PICOLA, Terricciuola, in sign. di. Picciola terra o Castello, che dicesi anche Terretta; Castelletto; Castelluccio.

TERA ROSSA, Sinopia o Senopia ed anche Rubrica, Quella specie di terra o, minerale rosso con cui i Segatori segnano il pancone per segarlo a diritto; e quindi Filo della sinopia.

TERA SABIQNIVA, Renaccio; Renistio. TERA SASSOSA, Calestro, Specie di terreno magro che è poco meno che sassoso. schietto, quale aman, le viti.

TERA SFARINOSA, Terreno farinacciolo o sfarinacciolo, Che sfarina, cioè che si. riduce in polvere come farina. TERA SMOSSA, Terra divelta, La terra. lavorata. TERA SORTUMOSA Terra uliginosa ɑ acquitrinosa, Che ha sortita d'acqua. TERA SUTA, Terra asciutta e spugno

sa a guisa di pomice.

TERA TACADA A LE RAISE DE LE PIANTE, Pane, Mozzo di terra appiccato alle barbe di qualsiasi pianta.

TERA VETRICENTE, T. de' Vetrai, Terra vetraria, Specie di terra minerale che trovasi nelle cave dell' Istria e della Palmazia, ed anche in un monte presso Pordenone, la quale entra nella composizio ne del vetro.

TERA VERZITE, Maniera bassa e fam. detta con ammir. Guardati; Guarda la gamba; Dio liberi--A TERA VERZITE, detto a modo avv. A barelle; A balle ; A flagello; A ribocco; A bizzeffe; In gran

copia.

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PREPARAR LA TERA A BIAVA,

biada; Porre a biada.

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MOLARSE DE LA TERA, V. SLAVINÅR. TROVARSE PER TERA, Restar colle ma·ni piene di vento; Restar a piedi, Trovarsi deluso.

TERA, add. Interrato o Interriato, Coperto di terra. V. Rio. TERAFERMA, s. f. Terra ferma, detta così a differenza delle Isole. TERAGIO, s. m. Terraglio, detto già con goce barb. Terragium, Specie d'argine o ramparo formato di terra attorno ad un paese non murato per fortificarlo in qualche modo. Ora in T. di Fortificazione direbbesi Terrapieno.

Terraglio o Strada del terraglio, chiamasi da noi Quella strada regia che partendo da Mestre porta quasi a linea retta a Treviso; e dalla sua denominazione pare che sia stata in origine formata alta. a guisa di terraglio. TERAGLIE, s. f. TERAGLIA, Si chiama veramente quella Specie di terra ch'è atta a formare le Stoviglie, cioè Tutti i vasi di terra per mettervi entro vivande. Nondimeno nell' uso. diciam. TERAGLIE alle Stoviglie medesime. Quindi FABRICATÒR O. VENDITOR DI TERAGLIE, Stovigliaio. TERAPIEN, s. m. Terrapieno, Elevazione di terra su cui si dispongono le arti glierie e gli uomini armati per difesa della fortezza. Dicesi anche Interrato. La pendenza che ha il Terrapieno dalla parte della fortezza chiamasi Scarpa. TERAPIENÀR, v. Terrapienare, Far terrapieni.

TERAPIENAR UNA CHIAVEGA, che anche dicesi INTERAR LA CHIAVEGA, in T. delle Saline; Far la casciata, Quell'operazione che si fa riempiendo di terra il vuoto, che resta fra le due imposte che chindono la cateratta, per impedire più valida-mente all'acqua l'entrata o l'uscita,, TERÅR. V. INTERÀN..

TERAZZA, s.f. Terrazzo, Parte alta della casa, scoperta o aperta da una o più parti. Bicocca, dicesi per Terrazza o altra fabrica in alto della casa. Loggia, l'Edifizio aperto, la cui copertura si regge su gli architravi, e questi in sui pilastri o colonne, Verone, chiamasi la Loggia scoperta. V. TERAZZĖTA,

TERAZZA GRANDE,

Terrazzone.

TERAZZAR, . Smaltare, Coprin die

Smalto a uso di lastrico.

TERAZZER, 8. m, Specie di Lastricatore, cioè propr. quell' Artefice che cuopre negli edifizii il suolo con lo smalto o testac cio in vece di lastrico. V. TERAZZO. TERAZZERA, s. f. Chiamasi da noi la indicato. Femmina del TERAZZER sopra TERAZZETA, s. f. Terazzino; Veroncel lo; Veroncino, Piccolo terrazzo o veľo

ne ;

V. TERAZZA.

TERAZZO, s. m. Testaccio, Chiamasi Quel pavimento delle case o d'altri luoghi che si lavora coi frammenti di terra cotta. Se questo pavimento è a guisa di

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TER

prate smaltato di fiori, dicesi Smalto. Sembra che forse potrebbe dirsi Battuto, perchè si forma battendolo, ma questo termine è proprio del Suoło o pavimento di terrazzo (TERAZZA ) cioè di luogo coperto.

PAGIAZZO DEL TERAZZO; chiamasi il Primo strato dello smalto o testaccio. V. SFOGIO.

SFOGIO DE TERAZZO,

UMIDO O ROGNA dei terazzi, Uligine, Quella secchità polverosa che si genera nello smalto quando non si lavi e non si stropicci; o sia la Rogna o Umidità del Battuto.

TERAZZO, s. m. T. Agr. Ciglione o Proda, Quel terreno rilevato sopra la fossa che sovrasta il campo: onde Approdare e Incigliare.

TERCIGLIO 。 TRISIGLIO, s. m. Calabre sella, Voce romana. Specie di giuoco del tresette fatto in tre sole persone. V. ZoGÅR A TERCIGLIO, in ZOGAR.

TERÈN, s. m. Terreno, la Terra stessa, e propr. s'intende di quella che si col

tiva.

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A

TERGO, s. m. Tergo, Il di dietro TERGO A dietro; 4l rovescio, e Intendiamo al di dietro d'una pagina scritta o stampata. Questa voce usavasi a'tempi del Governo Veneto. Quindi AvÈR UNO IN TEL TERGO, OVV. A CARTE QUARANTATRE TERGO, modo basso, Aver uno a carte quarantotto o quarantanove ovv. Aver uno in quell' ultimo servizio, Non averlo in grazia.

TERIBILE, add. Terribile, Spaventevole.

EL XE TERIBILE, diciam noi famil. di alcuno, e s'intende Pronto; Arguto; Valente; Fiero; Bravissimo e simili, V. DE

MONIO.

TERÌR, v. Atterrire, Spaventare.

COSSA O VIN O BASTONAE CHE TERISSE, Cosa; Vinoo Picchiate che pelan l'orso. TERMINAR, v. Terminare, Finire.

Terminare, voce barb. che usavasi dai Magistrati civili de' tempi Veneti nel si

TER

gn. di Determinare, Ordinare, Statuire; e quindi TERMINAZION, V. Dicevasi in questi decreti di Terminazione, Sue Eccellenze terminano e terminandocomandano ec.

TERMINAZION, s. £. Terminazione, latinismo. Voce dell'antico Governo Veneto, cioè Determinazione, Decreto, Ordi'nazione d'una Magistratura, che ora direbbesi Decreto;e se fosse stampato, Editto. V. TERMINAR.

TÈRMINE, s. m. Termine; Confino, La parte estrema.

Termini si dicono ancora li Contrassegni di confine; e Contermine il Concorso, l'unione di termini, di confini.

-

-

Termine, si dice per Spazio di tempo Termine perentorio; è il Confine del tempo stabilito giuridicamente Termine di piazza, nel Commercio è il Tempo o respiro accordato per lo pagamento delle cambiali.

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TERMINE DE LA FIERA, Scorcio di fiera, vale Approssimamento al fine. Così si dice Scorcio del giorno e simili. ESSER IN TERMINE, Esser in leg. Pagamento a termine prefinito. Termine, dicesi per Parola, Voce, Vo-. cabolo, e s'intendono tutte le parole proprie

Termine didascalico oʻdottrinale

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o istruttivo, si dice quel Vocabolo che da sè stesso o in concorso d'altri serve a render più agevole la via degli insegnamenti e delle cognizioni filosofiche Voci comuni della lingua, s' intendono i Vocaboli ordinarii della favella Termine tecnico, Proprio d'una data arte, professione o scienza. -TERMINI VECHI, Vecchiume; Arcaismi, si dicono le Parole o Maniere di parlare antiquate e rancide; Vocaboli cariati, rancidi, vieti.

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ESSER VERSO EL TERMINE D'UNA COSSA, Essere alla callaia di qualche cosa. TERMOMETRO, s. m. Termometro, Strumento noto, che serve a misurare i gradi del calore e della frigidità dell'aria per mezzo della dilatazione o condensazione del liquore contenuto nel tubo di vetro che lo compone.

Bottoncino si chiama quella Pallottolina di vetro o di smalto appiedi d'un cannellino, che serve per riconoscere i gradi del caldo e del freddo. V. BAROMETRO. TERNA, s. f. Terna, Voce dell'uso presso tutte le Magistrature, e vale Lista o Nota di tre Candidati, che si propongono per la scelta d'uno da farsi ad un impiego pubblico vacante.

TERNARIA, s. f. - Due erano nel Governo Veneto le Magistrature, una chiamata Ternaria vecchia, l'altra Ternaria nuova, coperte da Patrizii che portavano

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il titolo di Vicedomini (VISDOMINO). Alla prima competeva l'esazione del dazio dell'olio, e la vigilanza sulle misure dell'olio; all'altra la soprintendenza alle materie della grascia. Ed erano basse Magistrature in certo modo aggiunte a quella dell' Olio ch'era Senatoria: onde fu ad esse dato il titolo di Vicedomini per indicare la loro dipendenza dal Magistrato principale, come erano li VISDOMINI A LA TANA relativamente ai Padroni dell' Arsenale.

TERNIÈR, s.m. T. antiq. Così si chiamavano li Venditori d'olio e di grascia; dal che derivò la voce Ternaria che dava il titolo alle due Magistrature sopra indicate. Questa denominazione era però a' tempi nostri dimenticata. TERNION, s. m. Voce dataci dagli Austriaci e che nell'uso de 'Tribunali dicesi Ternione; e si chiama quel Libro detto altre volte Quinternetto, in cui ogni singulo Consigliere registra cronologicamente gli affari che sono a lui commessi; ed è come il protocollo degli esibiti.

TERNO, s. m. (Voce latina), Terno, T. dell'uso e di pratica per esprimere Tre numeri giuocati insieme al lotto pubblico. Nel Vocab. Sicil. si trova per corrispondeute Ternario.

M'HA TOCÀ UN TERNO, dicesi talora ironic. per esprimere M'è avvenuto un disastro o una sventura, una disgrazia, una perdita.

TERNITA (S.) s. f. Santa Trinità. Titolare d'una Chiesa di Venezia una volta parrocchiale, stata soppressa ai tempi del cessato Governo italiano.

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TERZA, s. f. Terza. Con questo noi comunemeute intendiamo l'Ora delle nove della mattina, in cui sogliono ridursi le persone impiegate ai loro esercizii, e s'apre il Foro. Terza quindi diciamo al Segno delle campane che suonasi nella torre di S. Marco a ore 9. d'ogni giorno per avviso pubblico dell'ora giuridica. Mezza terza dicevasi poi all'altro Segno di una sola campana che una volta suonavasi ne' giorni feriali mezz'ora dopo.

Terza, chiamasi nel giuoco del Picchetto l'unione di tre carte seguenti del medesimo palo.

TERZAGU (colla z dolce) s. m. T. degli Architetti Arco di quarto acuto, cioè Arco gotico, fatto di due parti del cerchio, che hanno due punti centrici differenti. TERZARINA O TERZADINA (colla z aspra) s. f. T. agr. Terzo fieno, cioè quello che si raccoglie dalla terza segatura nell'anno. V. FEN.

TERZAROLÀR, v. T. marin. V. TERZA

RIOL. TERZARIOL (colla z aspra) s. m. Terze

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ruolo; Terzaruolo, T.mar. La minor vela della nave o sia Un terzo di vela.

RECHIELA DEL TERZARIÒL, Bosa, Maniglie di corda fatte nella rilinga (GRATI vo) per formarvi una manovra. In alcune

è inserita una radancia.

FAR TERZARIOI O TERZAROLAR, Far terzeruolo, si dice dell' Acconciare le altre vele maggiori all'altezza e forma del terzeruolo, e vale Abbreviarle, Impiccolirle. TERZARIOL, detto per Pesce, V. CIBVO

-LO.

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Quegli

TERZIARIO, s. m. Pinzochero,
che porta l'abito religioso stando al seco-
lo.

TERZIOLO ROSSO, s. m. o MAGASSETO
ROSSO, Specie d'Anatra salvatica detta da
Linn. Anas africana, ch'è della grandez-
za poco più della Cercedula (ZARCEGNA).
Frequenta i laghi e le acque dolci, ed è
ottimo cibo; ma non sono questi uccelli
fra noi tanto abbondanti, e comparisco-
no per lo più in primavera avanzata.
TERZO, s. m. Terzo.

FRA I DO LITIGANTI EL TERZO GODE, V. LITIGANTE.

FAR EL TERZO, Locuz. mil. Dar la presta o il prestito, Pagamento anticipato che si fa ai soldati d'una parte del soldo loro. Dar la presta. Il conto della presta. TESAR (colla s aspra) v. Tesare la vela, vale Distendere, Tener tesa la vela.

VELA TESADA, Vela distesa. TESE (coll'e stretta) s. f. TESe de le alÈTB, T. mar. Guardamano, dicesi a due corde tesate dalle alette del bompresso agli apostoli, che servono di sostegno ai Marinai quando montano su quest'albero, TESIN O TASIN, s. m. (colla s dolce) Ticinese, chiamasi l' Abitante delle terre per cui scorre il Ticino, fiume che nasce dalle alpi sopra Bellinzona, che forma il Lago maggiore, che discende a dividere per lungo tratto la Provincia di Milano da quella di Novara e passando per Pavia mette foce nel Po.

TESORAR, v. Tesoreggiare ; Tesorare e
Tesaurizzare, Cumular tesoro,
iperbolicamente e vale Guadagnare assai,
dicesi
Far gran profitto.

TESSÈR, s. m. Tessitore; Testore; Tes-
serandolo, Telaruolo e Calcolaiuolo, Quel-
lo che tesse e fa la tela ed i panni
lonaio, dicesi il Facitor di coperte lessu-

Ce

te a vergato, colle quali si coprono i letti. V. TESTOR.

LAORAR DA TESSER, Far il tessitore. TESSER, v. Tessere, Fabbricare o Comporre la tela. Il suo contrario è Stessere. TESSER CAVELI, Contessere, Intrecciar insieme i capelli per far parrucche ed altre opere di capelli.

TESSER LE STIORE, V. STIORA. TESSERA, s. f. Tessitrice; Calcolaiuola,

La femmina che tesse.

TÈSSERA, s. f. Tessera o Taglia, Legnetto sul quale si fanno delle tacche o taglie, che servono a numerar che che sia.

GIUSTAR LE TESSERE, detto fig. Pareggiar le some, vale Far le cose del pari, ed anche Procedere con cautela e riguardo Aggiustar le partite o le differenze, Ravvicinare gli animi mal disposti, comporli.

INTRIGAR LE TESSERE, V. INTRIGAR. BUTAR LE TESSERE, Gettare le tessere, dicevasi ai tempi del Governo Veneto l'operazione di cavare a sorte dall' urna i nomi de' Candidati proposti al Consiglio de' dieci, per assoggettarli coll' ordine stesso dell' estrazione ai voti del Maggior Consiglio. E tale espressione Gettar le tessere, voleva dire Cavare a sorte. TESSIDURA, s. f. Tessitura, Tessuto, Ripieno, Trama, Le fila da riempir la tela e colle quali si tesse. TESSUO, Tessuto, add. da Tessere. Maltessuto.

TESSUO A LA BABALÀ, TESTA, s. f. Testa o Capo, e in modo basso Coccia e Coccola Teschio, si dice la Parte superiore della testa o La testa staccata dal busto Zaccagna, la Parte dinanzi della testa Collottola o Cuticagna, la Parte di dietro, cioè la parte concava deretana tra 'I collo e la nuca

-

Nuca o Coppa, la Parte di dietro verso il collo.

TESTA BISLACA, Capo sventato, cioè Inconsiderato, senza giudizio.

TESTA DA BALCÓN E CULO DA BARON, LO

cuz.

di gergo e vale Bella al di fuori, e cenciosa di sotto; Gran rombazzo e poca lana. S'allude ad una bella ma povera giovane che stia alla finestra per farsi vagheggiare.

TESTA D'AGNELLO O DE CAVRETO, Testicciuola, La testa d'agnello o di capretto quand'è staccata · Pazzerella o Capaccia si dice dopo esserle stato levato il vello.

cer

TESTA DA PERUCHE, Testiera, Testa fatta di legno o di cartone etc.

TESTA DE BINA DE PAN, Pane di capo, L'uno de' due pani che vi sono a' capi della piccia.

TESTA DE LA CHIAVE, Anello o Capo della chiave, Quella parte della chiave fatta a anello per cui si prende in mano e si maneggia.

pren

TESTA DE CAZZO, Uccello, fig. si de per Minchione, Zimbello, Zugo e simili. Uccellone o Uccellaccio, dicesi pure metaf. di Persona sciocca e da essere Uccellata e heffata. Vi corrispondono Ca

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MEZZA TESTA, Maniera antiq. detta per

agg. a Uomo, e vale Stolido; Scemo. TESTA DE LE RODB, Mozzo della ruota. Quel pezzo di legno nel mezzo della ruota del carro, dove son fitte le razze.

TESTA DE MORO, Cappa di frate o Ca vezza di moro o Morello, Sorta di colore bigio che s'avvicina al nero.

TESTA DE OLA O DE PALAMAGIO O DE CE

LEGA Capogrosso; Capo duro; Capaccio; Capone; Pecora; Pecorone; Bue intronato, detto per agg. a uomo e vale Di dura apprensiva; Castronaccio; Capassone; Capo d'assiuolo; Zucca al vento; Zuc ca mia da sale, Grosso cervellaccio, coccia dura GRAN TESTA DA CELEGA ! Egli abbaglia nel sole, cioè Non intende le cose chiarissime.

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rompe o vince rea fortuna, Prov. che si dice per dinotare che Coll' ilustria si possono prevenire o superare le ingiurie della fortuna.

ANDAR CO LA TESTA ROTA O CO LE PEZO, Andarsene a capo rotto o a bue; Andar col peggio, Rimaner perdente, Restare al di sotto. Cavalcar la capra inverso al chino, modo fiṛ, vale Averne il torto. Girare ANDAR IN VOLTA CO LA TESTA, il capo; Patir capogirlo.

AVER LA TESTA VIA, Fare o Piantar una vigna, Non badare a quel ch'altri dica. Essere traviato o sviato; Aver il altrove

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tanza.

GHE N'HO PER MI SIN SORA DELA TESTA, Son nell' acqua sopra'l capo o fino a gola o a bocca, Maniera fig, che vuol dire Essere in un grandissimo travaglio o estrema necessità. Io son nell' acqua sopra il capo per me, non posso ire a cercar di lei.

AVER TANTO DE TESTA O AVER LA TESTA GRANDA CO FA UNA CASA, Aver il capo grave o come un cestone; Essere accapucciato, cioè Stordito, imbalordito. Io non so dove m' abbia il capo s'io non me lo tocHo la testa invasata, ottusa. V. in co; PESO.

AVER UN CERCHIO A LA TESTA, lo stesso che AVER UNA CEGIAURA, V. CEGIAURA. CAVAR VIA DA LA TESTA UNA COSSA, V. CAVAR.

GAZZARSE IN TESTA QUALCOSSA, V. Caz

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GNENTE IN TESTA MOLTO IN TESTA, ZOCOLI, BROCOLI E MANESTRA, Prov. notissimo, il quale ci avvertisce che per mantenersi sani e star bene, bisogna Non aver pensieri noiosi pel capo; Che la testa sia riparata e coperta; Che i piedi stia

Che si faccia uso di cano all'asciutto ; volio simili per tenere il corpo lubrico; E che si mangi minestra per nutrirci. Dicesi comunemente ancora, PER STAR SAN GHE VOL GNOCOLI, BROCOLI B ZOCOLI. A questi nostri dettati corrisponde, beuchè con diverse regole, il seguente epigramma d'un poeta franzese di nome Francesco Ovven. Point de medecins, Peu de medecine, Point de chagrins, Sobre cuisine, Si tu pretends

V. LAORAR.

Vivre long-temps. LAORAR DE TESTA, MAGNAR CO LA TESTA IN SACO, V. MAGVAN.

METER UNA COSSA IN TESTA A UNO, Sufolar negli orecchi, Il dir cosa segretamente ad altrui che 'l metta in sospetto; come l'altro Mettere una pulce nell'orec chio. NO AVER TESTA DA GOVERNARSE, Aver una testa ripiena di cioè Senza pappa, giudizio, e non saper far bene i fatti suoi, Non aver mitidio MO CHE TESTA CHE XB LA MIA! Io ho dato il cervello al cimatore, Quando uno non si ricorda di alcu

na cosa.

NO SAVER DOVE DAR LA TESTA, Non saper dove darsi di capo, Non saper che fare o dove rivolgersi.

PERDER LA TESTA, Perder la scrima, dicesi metaf. e vale Perder la regola dell'operare, Escir di sè, Non saper quel ch'un si faccia.

SBASSAR LA TESTA, V. SBASSAR. SENZA TESTA, Acefalo, Senza capo. SFENDER LA TESTA, V. SFENDER. STAR CO LA TESTA NUA Stare in zucca, Senza cappello.

STAR TESTA A TESTA, Star testa testa o testa per testa o a tu per tu, vale Solo a solo.

TONDO O FATO COME UNA TESTA, Capoluto, Che in testa è convesso, quasi fatto a cupola.

TANTE TESTE TANTI CERVELI, V. CERVÈLO.

MAI POSSO ALZAR LA TESTA, Mi conviene star terra terra come la porcellana, cioè In basso stato senza potermi avanzare. La porcellana si raccoglie dalle falde de' monti.

ZOGAR DE TESTA, V. ZOGAR. TESTA o sia TURBANTE DE MAR, V. Tun

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TESTÅR, v. Testare o Testamentare, Far

testamento.

OMO CHE NO POL TESTAR, Intestabile, Che non ha facoltà di far testamento.

MORIR SENZA TESTAR, Morire intestato. TESTARDAGINE, s. f. Mulaggine, Ostinazione del Mulo, ma per traslato prendesi comunemente dal vizio naturale dei Mali per Caparbieria.

TESTIERA, s.f. Testiera, Testa di legno ad uso di riporvi parrucche e simili.

TESTIERA DEL LETO, Testiera, cioè Quell'asse che sta da capo al letto e tra 'I letto e 'l muro.

TESTIMONIA, s. f. Testimonia, fem. di testimonio.

TESTIMONIO, s. m. Testimonio o Testimòne, Colui ch'è presente ad un fatto o che depone in giudizio.

FAR DA TESTIMONIO, Testimoniare; Testificare, Far testimonianza, deporre in giudizio.

PITOCAR TESTIMONI, Accattare testimonii che i Latini dissero Expiscari,Cercar quasi in elemosina de'testimonii per farli deporre in giudizio, e s'intende Testimonii falsi o almeno dubbii; e quindi Testimonii accattati, che un bravo nostro Legale diceva Espiscati, alla latina. COSTITUTO DE NOMINA DE TESTIMONI, V. COSTITUTO.

TESTINA, s. f. Testina; Testino e Testolina, Piccola testa che anche dicesi CaTesticciuola o Testuccia, dipuccio cesi propr. di Quella dell' agnello o del capretto quand'è staccata.

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TESTINA DE LE SEMENZE, Capolino o Capetto chiamasi piuttosto il Capolino del seme o simile. Seminare col capolino del seme ingiù. Capitello, dicesi solamente di alcuni fiori composti di fiorellini folti ed uniti che formano come una piccola palla. La lappola (GRAPECIA) ha certi capitelli, li quali molto s' appiccano alle vestimenta.

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