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VESTIR e DESPOÌAR, Cose che non se ne può far a meno; Mangiare, Evacuare, Vestirsi, Spogliarsi.

SVODAR EL SACO O 'L SACHETO O EL BARIL O EL GOSSO, detto fig. Sgocciolare il barlotto, Porciuolo o l'orciuolino; Pigliar il sacco pel pellicino; Votare o Scuoter i pellicini; Sciorre o Votare il sacco; Sciogliere la bocca al sacco, Cicalar del continuo e dire tutto ciò che si sa d'un affare - Dar il suo maggiore, detta met. in altro sign. e vale Dire quanto alcuno poteva e sapeva dire il più in favore o disfavore di che che sia.

SVODAR LA COMODA, Vuotare la seggetta o la cassetta. Svodir el condoto, Rimondare la fogna o il bottino.

SVODAR LA CASA, Sgomberare la casa; Rivoture.

SVODAZANGOLE. V. SVODACANTARI. SVODO, s. m. Uscita, Apertura da uscire STO APARTAMENTO NO GA SVODO, Questo appartamento non ha uscita, cioè Non ha al di dietro una porta da uscire. SVOGAZZAR, v. Vogare per diporto o sollu330 ANDAR A SVOGAZZAR, Andar a vogure, ma da uoi s' intende propr. l' Andare in barchetta a divertirsi vogando. SVOGIA, add. Svogliato; Accappacciato e pieno di lasciami stare; Manineonioso, SVOGIADİN, add. Svegliatello. SVOLADA, s. f. Svolamento; Volata; Volo ; Volamento, Il volare.

DAR UNA SVOLADA, Far una volata, Brevemente volare.

VAGO E TORNO IN DO SVOLAR, Vo e torno

volando o di volata, detto fig. e vale Con tutta prestezza.

-

SVOLAR O SVUOLAR e SCUOLAR, v. Volare e Svolare Sorvolare è il volar alto Trasvolare, Velocemente volare - Andare a ruota o Far ruota è il Girare che fanno gli Uccelli per l'aria, e particolarmente quei di rapina.

SVOLAR, Volare, dicesi per Camminare in fretta.

SVOLAR VIA CO LA TESTA, Trasvolare o Levarsi a volo, detto fig. Alzarsi a volo col pensiero, Operare senza considerazione.

SVOLAVA AGÙI PUGNALI E BALOTE, leggesi nel Poemetto antico sulla guerra tra i Castellani e i Nicolotti, e vuol dire, Eruno lunciali pugna'i acuti e palle, cioè palle di terra cotta lanciate coll'arco.

FAR SVOLAR I BEZZI, Dissipare o Sparnazzare il danaro, Gittare il danaro.

SVOLAR DEI ABITI DEPENTI, Svolazzare, e Svolazzo, dicesi ad un velo o panno, che finge il pittore esser mosso dal vento o al

tro.

SVOLATIVO, 8. m. Voce di gergo de Barcaiuoli che significa Uccelli; Pollastri. SVOLO, s. m. Volo; Volata, Il volar degli uccelli.

TIRAR DE SVOLO, Tirar di volata. SVOLO DEL POLAME, Il volo de' polli, cioè Le ali.

SVOLO DEL CAMPANIEL. Volo, dicevasi per simil. allo spettacolo dell'ardita ascesa e discesa dalla gran Torre di S. Marco che ai tempi della Repubblica facevasi ogni anno

nell' ultimo giovedì del carnovale, detto comunemente ZIOBA GRASSO, in presenza del Doge, della Signoria e degli Ambasciatori esteri, che sedevano formalmente nella galleria del palazzo ducale, assistendo allo spettacolo. Vedevasi un uomo armato di due ale agli omeri, partirsi da una barca ancorata alla piazzetta di S. Marco, e tirato su con una gomona innalzarsi sino al campanile, dove veniva legato a certi anelli infilzati nella gomona, e col mezzo d'altra fune di girelle, fatto discendere con grande agevolezza sino alla galleria dove presentava al Doge un mazzetto di fiori e dei sonetti; dopo di che riasceso all' alto della torre, discendeva per ultimo alla sua barca. SVOLTAR, v. Svoltare o Svolgere.

NO LASSARSE SVOLTAR, Tenersi al murtello, detto fig. Non si lasciare svolgere. SVOLTA, s. f. Svolta; Svoitamento, Luogo dove si volta: dicesi delle strade.

LOGO PIEN DE SVOLTE, Luogo pieno di svolle, cioè di tortuosità, di serpeggiamenti, che i Franeesi dicono Zig-Zag. SVOLTOLAR, v. Voltolare; Rivoltare; Convolgere, Volgere sossopra.

SVOLTOLAR DEI LIBRI, Sciorinar libri, cioè Leggerli. V. SCARTABELAR. SVOLZER (colla z dolce) v. Svolgere, Contrario di Avvolgere.

SVOLZER FILO, Dipannare; Gomitolare o Agomitolare, Far gemitoli, Svolgere le matasse. V. INDevenår.

T

T. Vedi Tɛ.

ТАВ

TA, Interiezione ammirativa che usasi a Chioggia, probabilmente dal latino Tam pronunziato però con ammirazione. Dicono per lo più TA DE LA GIANDUZZA! TA DE LA PESTE! per dire Diavolo! Diamine! Che cosa sento! Che cosa vedo! TABACADA, s. f. DAR UNA TABACADA, Prendere una presa di tabacco, ma nel senso nostro intendiamo Fiutata con gusto: che anche si dice DAR UNA BONA TABACADA. TABACAR, v. Prender tabacco, cioè il tabacco in polvere pel naso abitualmente. TABACHÈR, s. m. Tabaccaio o Tabacchino, Venditore di tabacco a minuto. TABACHERA, (coll'e aperta) s. f. La femmina di tabaccaio o tabacchino, la quale sull'esempio di altre voci consimili e così formate dee poter dirsi Tabaccaia o Tabacchina.

TABACO, s. m. Tabacco o Erba regina e Nicoziana, detta sistematicamente Nicotiana tabacum, Pianta di varie specie che anche fra noi si coltiva, le cui foglie seccate al sole si polverizzano e danno il Tabacco, di cui facciamo tant' uso. V. FOGIA DE TABACO.

COLOR DE TABACO, Color tabaccato o di mattone, dicesi di Quel colore che più s'accosta al tabacco di Spagna.

MISSIAR EL TABACO, Sterzare il tabacco, vale Far una mescolanza regolata di più qualità di tabacchi.

PICEGAR DEL TABACO, V. PICEGAR. TABACON, 8. m.) Tabachista, Colui e CoTABACÒNA, s. f.) lei che ha l'uso frequente di prender tabacco.

TABARATO ) s. m. Tabaraccio, Cattivo TABARAZZO) tabarro, Ferraiuolaccio; Ferraiolaccio; Mantellaccio, Voci avvilitive del Tabarro.

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TAB

portavan le Donne sulle spalle a guisa di tabarro Bernia, fu detto ad una Veste da donna a foggia di mantello. TABARO e FERARIOL, S. m. Tabarro; Mantello; Ferraiolo o Ferraiuolo, Vestimento notissimo e usitatissimo. Pallio dicesi pure, ed è latinismo.

TABARO, dicevasi ai tempi del cessato Governo Veneto, a quella Persona ch'era bensì dell'ordine civile, ma non del patrizio, perche i Patrizii portavano abitualmente la toga detta Vesta, e tutti gli altri il Tabarro.

BON TABARO! Buona spesa ; Buona lana; Mala lanuccia; Mala sciarda; Mala seppa, dicesi fig. d' Uomo che odori di mala fama. V. DROGA VARDE CHE BEL TABARO! Guardate che pretendente, che arrogante, che bel suggettino!

FAR TABARO, detto fig. Portar i fiasconi ; Far gheppio; Esser crocchio, dicesi delle Galline e d'altri uccelli, quando per malattia tengono le ale abbassate. Può anche dirsi degli uomini.

INCROSARSE O DESCROSARSE EL TABARO, V. INCROSAR e DESCROSAR.

NOL S'HA FATO TIRAR PER EL TABARO, Non si fece stracciare i panni, cioè Ha condisceso facilmente.

COSSA SERVE DE TABARO CO NO PIOVE, LOcuz. fam. furbesca, che vale A che giova il fingere? cioè Già comprendo ; Ben capisco.

METER EL TABARO A QUALCÙN, V. in VESTA. PORTAR EL TABARO PER TUTO QUEL CHE POL NASSER, Portar il capperone per fuggir la ria ventura; Nè di state nè di verno non andar senza mantello.

TABARO, detto fig. vale Culo; Deretano AVER UN BON TABARO, Aver un culo badiale, Grande quanto una badia. TABELA, 8 f. Voce latina, Tavola o Tavoletta, Foglio a colonne per lo più verticali chiamate FINCHE, su cui vedesi ridotto a specchio o in compendio che che sia. TABERNACOLO, s. m. C'borio, La custodia dell'ostia consacrata.

Tabernacolo o Tabernaculo è propr. la Cappelletta nella quale si depongono e conservano immagini di Dio o di Santi. V. Cu

STODIA.

TABLO s. m. Voce francese e vale Tuvola; Quadro, V. TABELA.

TAC

Dicesi ancora per Ritratto, ed è voce pretta francese.

TABLO, in sign. met. di Quadro o forse meglio Veduta, Prospetto, si dice al termine d'un ballo teatrale, quando i ballerini si mettono in varie attitudini e rimangono ferini, formando come un quadro. Quasi ogni atto dei balli si compie con un TaBLÒ.

TACA, s. f. Tacca, Piccolo taglio o mancamento e dicesi per lo più del Legno.

Detto fig. vale Difetto; Mancanza, ▼. TACOLA.

TACA DE LE DOGHE, Capruggine, Intaccatura delle doghe della botte.

TACA DE LE LETERE, Intaglio, T. degli Stamp. Quel po'di mancamento o canaletto che trovasi vicino al basso d'ogni tipo, per far conoscere il suo verso.

TACA DEI BRITOLINI. V. TACHÈTA.

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DAR LA TACA, Culattare; Acculattare alcuno; Dar la picchierella, Pigliar uno pe' piedi e per le braccia e percuoterlo col culo in terra Dar del culo in sul petrone o in sul lastrone, Quando si faceva il Cedo bonis, atto infame che usavasi in alcuni luoghi, col porsi a sedere sopra una lastra posta in luogo pubblico a tal effetto.

DAR LA TACA, detto in T. Mar. Dar la cala, sorta di gastigo, che s'usa dare sopra i vascelli pubblici a'Marinai che sono caduti in qualche fallo; il quale consiste nel legarli in capo d' un' antenna e così legati tufarli più volte nel mare.

SOSPETI CHE NO GA TACA, Sospetti mul fondati, insussistenti. V. TACHE.

ZOGAR A LA TACA, V. ZOGAR V. TACHE. Tache de le varÒLE, Butteri, Que' segni che restano dopo il vaiuolo.

TACHE ROSSE (forse dal barb. Tacha, Macula) Macchie rosse, Segni naturali prodotti da qualche infermità, che compariseono sulla pele del corpo umano. Bolle, direbbesi a Quelle vescichette o rigonfiamenti, che si fan sulla pelle per ribollimento di sangue o malignità d'umore. FARSE DE LE TACHE, Imbollicare, Generar bolle.

PIEN DE TACHE, V. TACHIZI. TACA, add. Attaccato, Appeso, Fitto Inerente, vale Che di sua natura è attaccato. Aderente vuol dire Ch'è stretta

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mente congiunto, attaccato, unito ad alcu

na cosa.

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LOGO TACA, Luogo contiguo, attiguo, allato Annesso e connesso, Indica ogni cosa che per necessità va unita con quella di che si parla.

TACA TACA, Rasente, prepos. che s'usa col quarto e talora col terzo caso. Star rasente, vale Esser vicinissimo.

TACA COL SPUAZZo, Attaccato o Appiccato colla cera o colla sciliva, Dicesi di cosa attaccata leggermente; e parlasi anche in modo fig.

TACA, detto metaf. Attaccato, vale Affezionato. Essere attaccato al danaro. Egli è troppo allaccato alla roba.

STAR SEMPRE TACA AL CUOR, Dicesi che Una cosa è fissa nel cuore, nella memoria e simili per dire ch'è sempre presente alla memoria. Dicesi pure Star fitto negli occhi.

STAR SEMPRE TACI A LE COTOLE, Star fillo addosso a etc. SEMPRE TACAÀ COME LE PIATOLE, Sempre appiccato come le mignate, Dicesi delle persone noiose, da cui si dura fatica a liberarsi.

TACABEGHE (coll'e aperta) add. Litigioso; Garoso; Gareggioso ; Garosello; Contendenle.

TACACAPELI (coll'e aperta) s. m. Cappellinaio, Arnese per lo più di legno, a cui s' appiccano i cappelli ed altre vesti. Può dirsi Attaccagnolo o Appiccagnolo. TACADA, s. f. Attaccatura; Attacco ; Appicco; Rappiccatura,; Appiccatura, L'at

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TORNARSE A TACAR, Rappiccarsi con uno. TACAR LA MESSA O L'UFIZIO AL CHIODO, V. MESSA.

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TACARSE, Attaccarsi; Appigliarsi; Appiccarsi, Attaccarsi una cosa con l'altra Appiastrarsi, Di cosa morbida e viscosa che si appicchi a che che sia Appi lottarsi vale Appiccicarsi o Appicciarsi, come pallotte di fuoco che si colano sull'arrosto. TACARSE A UNA COSSA, detto fig. Appiccarsi o Allaccarsi a una cosa, vale Eleggerla per la migliore. Cor la rosa e lasciar star la spinu, vale Appigliarsi al buono, lasciando da parte il cattivo.

TACARSE A FAR QUALCOSSA, Attaccarsi a fare qualche cosa, Porsi a farla. Allaccarsi a cicalare.

TACARSE COME LA GRAMEGNA, Attaccarsi come la gram gna o come le mignalle; Essere appiccaticcio; Essere una loppola, Dicesi di persona noiosa da cui si duri fatica a liberarsi TACARSE ADOSSO POLTRONRIA, Aggralicciarsi l' infingarduggine.

LA

TACARSE AL PARTIO DE UNO, Appigliarsi al parere o alla parte di uno.

TACARSE AL SO PEZO, Essere il piglia il peggio, dicesi delle Donzelle da marito che per lo più scelgono il peggio. Io veggo il meglio ed al peggior m'uppiglio.

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TACARSE A QUALCÙN O A QUALCUNA, Appicciarsi, dicesi per met. dell'Affezionarsi, Attaccarsi per affetto, per amicizia SE LA ME DA CHIACOLE, MI ME TACO, Se ella mi corrisponde io mi appiccico, e vuol dire, Se mi parla e corrisponde al mio discorso, Mi dichiaro suo amante,

TACARSE A VARDAR, Attaccarsi in veder che che sia.

TACARSE A UN FIL DE SPADA O A UN CAVELO O SU I SPECHI, Attaccarsi a' rasoi; Appiccarsi alle funi del Cielo, Ricorrere per disperazione anche a cose nocive Chi è portato giù dall' acqua si attacca ad ogni spina, vale che Chi è in pericolo procura di salvarsi alla meglio che può anche con suo danno.

TACARSE CO LE MAN, Aggrapparsi; Appigliarsi, Appiccarsi colle mani adunche. Aggraticciarsi, Attaccarsi tenacemente.

TACARSE, parlando di Viti. Aggralicciarsi, Allorchè si avviticchiano da loro stesse. V. RAMPEGÅR.

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TACARSE DE PAROLE, Pigliar parole o Venir a parole; Riscaldarsi di parole; Rinfuocar di parole; Trascorrere d'una parola in un'altra, Venire a rissa e conUNA PAROLA TACA O TIRA tesa di parole L'ALTRA; OVV. Dai una parola dai l'altra, Una parola tira l'altra; Il dir fa dire; Di cosa nasce cosa; Le parole sono come le ciriege cioè Il pungere in ragionando dà, materia di nuova puntura, Il discorrere fa discorrere, e così si riscalda maggiormente la rissa, Parole addentellate si dicono quelle che danno motivo di ripigliar la quistione.

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GERA PAMPANI, La pania non tenne perchè terren non v'era da por vigna; dello fig. e vale Non fui ingannato perchè non son minchione DISCORSO CHE NO TACA, Dicorso o Parlare che non appiglia o non ha appiglio, cioè Che non persuade.

NOL SE POL TACAR DE GNENTE, Non gli si puo apporre magagna, cioè Non gli si può incolpare alcun difetto o mancanza.

NO AVER COSSA DA TACARSE PER CONTRADIR, Non avere afferratoio alcuno, detto fig. Non avere appiglio o appicco, Non avere pretesto, occasione di contrariare.

TACAI COME LE ZARIESE, Far come le ciriege, tirarsi le cose dietro l'una all'al tra, Dicesi di due o più che non finiscono mai di discorrere insieme. TACATISSIMO, add. Attaccatissimo. TACATIZIO. V. TACAIZZO. TACH, Taffe, Espressione d'un atto che si fa presto e con forza Ciacche ciacche, Voce che imita il suono delle uova e cose simili quando si rompono. TACHENTE, add. T. di Chioggia, Guitto; Sucido; Sporco; Lordo; Imbrattato : cioè Di fango o altra materia sudicia.

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In altro sign. Attaccaticcio; Appiccaticcio; Appiccicoso; Tegnente o Tenente, Agg. a materia viscosa che attaccasi.

In altro ancora, Litigioso; Gareggioso, 92

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NO SE POL TACHIB, Non si può attecchire, dicesi fig. degli uomini ; cioè Non si può vivere, sussistere, mantenersi, difendersi dai bisogni.

TACHIZA, add. Brizzolato; Sprizzolato; Prizzato; Picchiettato; Chiazzato, valgono Macchiato o mescolato di due colori sparsi minutamente; quindi Brizzolatura, Mescolanza di due colori come sopra.

Indanaiato; Taccato; Chiazzalo; Vaiuolato, Asperso di macchie a guisa di gocciole. Tempestato, Macchiato naturalmente di macchie piccole e tonde, com'è la pelle del Lupo cerviero, del Leopardo, del Tigre etc.

Biliotatlo, Tempestato a guisa di gocciole, ed è termine proprio de' Blasonisti. Screziato o Scriziato, vale Di più colori. V. RIGA Brinato, dicono alcuni per Leggermente screziato.

TACHIZA DA LE VARÒLE, V. VAROLA.

TACHIZA, detto in T. degli Stampatori, Taccheggiato, V TACHIZAR.

TACHIZAR, v. Taccheggiare il Timpano, T. degli Stamp. e vale Mettere de' tacchi sul timpano del torchio per rialzarlo. V. TACO.

TACHIZAR, VOCe fam. Zoccolare, Far fracasso co' tacchi nel camminare. V. TA

CHETI.

TACO, s. m. Calcagnino, dicesi delle scarpe di donna, Calcagno di quelle dell' uomo. V. TACHÈTI.

ESSER BASSO DE TACO, detto fig. Esser povero in canna; Aver le acque basse, Esser povero.

Tacco, T. degli Stamp. Pezzuolo di carta o simile, che si pone sul timpano per rialzarlo nelle parti difettose. Quindi Taccheggiare, Mettere i tacchi sul timpano. TACOLA, s. f. Tacca; Magagna; Macchia; Maccatella; Vizio, Difetto.

TUTI GA LE SO TACOLE, Chi ha capre ha corna; Chi ha polli ha pipite, Ognuno

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ha la sua croce. Ognuno ha 'l suo impiccato all'uscio; Ciascuno ha la sua pecca; cioè i suoi vizii, i suoi difetti. Tutti hanno le loro le loro tacche Tulli magagne, i vecchi hanno degli acciacchi, Delle male disposizioni di corpo. V. SCHINÈLA MI NO GO TACOLE, Io non ho macchie; Non ho tache, Non ho colpe da rimproverarmi. Non mi si può attaccar sonagli, Niente può dirsi a mio discapito. V. NEO - I GA MESSO DE LE TACOLE ADOSSO, Si sparla di lui; Se ne buccina; S' incolpa ; S'accusa; Molto se ne dice.

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TACOLE DE FANGO, Zacchere; Pillacchere. Schizzi di fango. TACOLA. s. f. T. de'Cacciatori, Taccola o Gazzera nera, Uccello chiamato da Linneo Corvus Monedula; è di passo e non tanto comune fra noi, ma si uccide facilmente. essendo poco sospettoso, a differenza della Gazza.

TACOLETA, 8. f. Taccherella, Piccola

tacca.

TACOMACO, s. m. Taccamacca, detto pur da' Francesi Tacamaque e dagl' Inglesi Tacahamac. Sorta di gomma o resina di colore giallo tendente al verde, e di odore piacevole, portataci dalle Indie col nome di Taccamacca, la quale. secondo l'Enciclopedia e Targioni, è prodotta dall'albero Calophyllum Inophyllum, che alligna nel Madagascar e nelle Isole Borbone. Essa è riputata vulneraria, si ammollisce facilmente, e distesa sopra pezzette di pannolino s'appicca fortemente a quella parte del corpo umano che sia contusa. TACON, s. m. Taccone o Tacco, Pezzo di cuoio che s'appicca alle scarpe rattoppandole.

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i panni vecchi con pezzo vecchio. Rabberciare o Raffazzonare, Racconciare, Aggiunger pezzi a cose rotte o guaste. Rabberciare presso gli Artefici, propr. vale Racconciare una cosa malandata affatto come si può, che anche dicesi Raffazzonare e Rinfronzire - Raffazzonare presso i Pittori, Scultori ed Architetti, vale Raccomodare cosa molto guasta e scassinata al meglio che si può: lo stesso che Rabberciare e Rinfronzire.

TACONAR UN AMalà, Rabberciare e Restaurare, Rimetterlo in sufficiente salute, ma non guarirlo totalmente.

TACONARLA O MEDEGARLA, detto fig. Rimendare, per metaf. Aggiustare, Rassettar un affare, un negozio guasto, sconcertato Ripescare le secchie, detto pur

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per traslato, vale Racconciare con fatica gli altrui errori - Adattacchiare, val Fare un'applicazione forzata.

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TACONAR, nel discorso familiare e confidenziale, dicesi per Praticare il coito, onde L'HO TACONADA Vale Usai carnalmente con essa, che dicesi pure molto abitualmente, Go dà una taconada o una bona taconada. ZANCHI.

TACO-TIBÒGA, sono due voci illiriche corrispondenti all'italiano Cosi Dio, ma parlate comunemente nel volgo illirico in significato di Per Dio, ch'è un modo di giuramento o di affermazione. Sono però anche dette nel dialetto nostro come per aggiunto a uomo nel sign. di Bravo; Bravaccio; Bell' umore; Sgherro; Papasso, e sempre in mala parte.

L'È UN BOCONCIN DE TACO TIBOGA. Eg'i è un bravo, un tracotante, un violento. TAFANARIO, s. m. Tafanario; Preterito; Posteriore; Culiseo; Culo; Natiche; Derelano, V. BERO. Sulla etimologia di questa voce trovo nel Vocabolario Siciliano la seguente ragione « Eo quod ibi confluant muscae tabani, translate de hominis sede. »

TAFIAR, v. usato a Chioggia, Scuffiare; Sbasoffiare, Mangiare smoderatamente. TAFORA, s. f. (Corrotto da Metafora) PARLAR SOTO TAFORA, Parlar con metafora; Melaforizzare; Metaforeggiare, Parlare figuratamente o per traslato o in senso allegorico. Così però non usa dire che l'infima idiotissima plebe.

TAGIA, 8. f. Taglia; Catasto; Imposizione; Gravezza, Aggravio pubblico che s'imponeva sotto il Governo Veneto. ripartito tra i possidenti d'un Comune, a ragguaglio del loro estimo rispettivo.

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TAGIA A FETE, Affettato, come il Pane, il Salame e simili.

FORMENTO TAGIA, Frumento mietuto.

TAGIA CO LA MANÈRA O A L'INGROSSO, Tagliato giù col faicione; Dirozzato col piccone; Digrossulo coll' ascia e non bene compito o Cincischiato con l'asce grossa, Si dice d'Uomo grosso e mal fatto — Maccianghero, val Grossolano, Goffo Parlandosi di cose materiali, Abbozzato, dicesi d'Opera malfatta, Fatto colle gomila; Acciabattato.

OMO TAGIÀ A L'ANTIGA, Uomo abbozzalo all' antica; Zazzerone, Uomo di costumi all'antica. Uomo all'antieaccia, dicesi per dispregio e vale Secondo l'uso antico.

ESSER TAGIA IN BONA LUNA, Tagliato a buona luna, vale In buon punto di luna, e s'intende al dicrescere della luna Detto fig. Esser di buon cordovano, cioè Di buona complessione.

VECHIO TAGIÀ IN BONA LUNA, Vecchio tagliato in buona luna, Prosperoso, ben conservato.

TAGIABRAZZI, s. m. T. ant. V. TAGIA

CANTONI.

TAGIADA, 8. f. Tagliata; Tagliamento ; Tagliatura; Ricisa, Il tagliare.

TAGIADA DE DISCORSO, Ricisa di parole, detto per metaf, vale ́l roncamento, Abbreviamento, Risparmio di parole.

DAR UNA TAGIADA, detto fig. Fare una tagliata; Tagliare le calze o il giubbone; Levare i brani; Tagliar le legne addosso a uno, Dir male, Mormorare; che anche dicesi Suonare la campanella ; Leggere sul libro d'alcuno.

TAGIADÈLE (coll'e aperta) s. f. Tagliatelli; Tagliolini; Nastrini; Taglioni, Paste in piccoli pezzi tagliati, per uso di minestra. TAGIADİN, add. T. de' Cartolai, Di mezza taglia, Tra grande e piccolo; e s'allude alla Misura d'un foglio di carta, che sia di mezzana grandezza tra la maggiore e la minore. TAGIADOR, 8. mn. Banchiere, Quegli che tien banco e giuoca contro molti al faraone, a bassetta o ad altri simili giuochi di rischio. TAGIADOR, T. de'Fabbri, Tugliuolo, Strumento per tagliare il ferro a calda.

TAGIADURE, V. TAGIAÙRE.

TAGIAGRISIÓLE, s. m. Tagliacaniccio, Nome che i Pescatori valligiani danno ad un Ferro tagliente simile ad un larghissimo scarpello, acciaiato, immanicato di legno, con cui si tagliano sott'acqua i canicci vecchi impiantati nel terreno fangoso, per ripiantarne di nuovi. V. SCAsso. TAGIALEGNE. s. m. Taglialegna, Quegli che fa il mestiere di schiappare le legne.

PARER UN TAGIALEGNE, Essere o Parere un maccianghero, cioè un Grossolano, un goffo, un villano. V. MONTANARO. TAGIAMAR, 8. m. T. Mar. Tagliamare, La parte arcata di sotto dello sperone d'una nave. Esso contiene anche una Figura umana scolpita o di qualche animale. V. SPERÒN, MASCHIETO e POLEGIA.

TAGIANTE, s. f. T. de' Vetrai, dicesi a quella specie di Cesoia o Forbice di ferro, con cui essi tagliano le manifatture di vetro nell'atto di formarle.

TAGIAPIE, s. m. T. de' Gettatori di caratteri, Registro, Strumento parte di legno e parte di ferro che serve per far il canale al piede delle lettere e dar loro il pulimento sopra e sotto del quadro. TAGIAPIERA, 8. m. Tagliapietre; Marmorario; Scarpellino; Squadratore, Quell'artefice che lavora pietre e marmi di quadro col scarpello - Lastraiuolo, dicesi Colui che lavora in torno alle lastre. TAGIAR, v. Tagliare.

TAGIAR TROPO, Stratagliare.

TAGIAR A LA GROSSOLANA O CO LA MANERA, OA L'INGROSSO, Stagliare.

TAGIAR A MERLETI, Tagliare a schimbescio o a sghembo, Quando il taglio va tortuosamente.

TAGIAR A CARTABÒN, V. CARTABÒN.

TAGIAR A RASO TERA, Tagliare o Kicidere fra le due terre o fra terra e terra, vale Tagliare i frutti e simili sotto la prima coperta della terra affinchè rimettano.

TAGIAR A TOCHI, Appezzare; Far roechi Tagliare a pezzi, dicesi da'Militari, Uccidere a colpi di sciabla.

TAGIAR CAPRIOLE O CAVRIOLE, V. CA

PRIOLA.

TAGIAR UN ATO O UNA SENTENZA, T. del TAGIAR UNA Foro, Cassare; Annullare SENTENZA CO LE MANÈRE, Cassarla a pieni voti.

TAGIAR DA LA Parte de Soto, Succidere o Soccidere.

TAGIAR DE QUAlcun o Tagiar I PANI ADOSso, Detrarre; Dir male d'alcuno ; Levare i brani di chi che sia; Tagliare le legna addosso a chi che sia; Apostrofare alcuno, V. TAGIADA e ABITIN.

TAGIAR EL FIEN, Segare il fieno.

TAGIAR EL FORMENTO, Mietere o Tagliare o Segare il gruno.

TAGIAR EL GROPO, Maniera ant. e met. V. GBOPO.

TAGIAR EL VIN, Tagliare il vino, Mescolarlo coll'acqua. Lo stesso dicasi d' altro liquore spiritoso.

TAGIAR I BUTI DEI ALBORI, Accecare, Troncare le messe alle piante.

TAGIAR I CAVEI, Tondare o Tosare i capelli.

TAGIAR UN ABITO IN CRESSER, Tagliare un vestito a crescenza, cioè A misura abbondante.

TAGIAR IN CROSE O IN QUARTO, Decussare, Disporre, dividere una cosa in forma della lettera X. Usasi anche neutro passivo.

TAGIAR In fete, Sfetteggiare o Affettare il pane o altro.

TAGIAR IN FETE QUALCÙN, Far rocchi d'alcuno; Fare salsiccia o ciccioli d'uno. TAGIAR I BAMI AI ALBORI, V. ZErpir.

TAGIAR LARGO, detto met. Esagerare; Iperboleggiare, Aggrandir con parole, Trapassare il vero.

TAGIAR IN TOCHI UN LEGNO TONDO, Arrocchiare un legno. E Rocchio, dicesi a ciascun di quei pezzi che non eccedono una certa larghezza, come d'un braccio.

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TAGIAR LA STRADA, Ricidere il cammino, Abbreviarlo, Andare per le scorciatoie Dare un ganghero, dicesi della Lepre mentre fugge da' cani Tagliare la strada, detto Militarmente, vale Impedir al nemico la via, il ritorno. Si dice anche Mozzare le comunicazioni.

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TAGIAR LE GAMBE, V. GAMBA.

TAGIAR LE VIDE, V. BRUSCAR.

TAGIAR MENÙO, Tritare, Tagliare in minutissime particelle.

TAGIAR, in T. di Giuoco, Tagliare o Fare il banco.

TAGIAR PER MEZO, Dimezzare; Ammezzare, Separare in due.

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TAGIAR TABARI, Mormorare gravemente; Dir mollo male d'alcuno; NOL SA FAR ALTRO CHE TAGIAK TABARI A L' UNO O A L'ALTRO, cioè Non si occupa o non si compiace che di gravi mormorazioni. ZANCHI.

TAGIARSE, parlando di abiti, Ricidersi, Rompersi che fanno i drappi in sulle pieghe.

TAGIARSE EL NASO E INSANGUENARSE LA BOCA, Se m' imbratto le mani mi macchio il farselto; Darsi del dito nell'occhio; Darsi della scure in sul piede, Operare in proprio svantaggio Aver le corna in seno e meltersele in capo, dicesi Quando uno manifesta i suoi disonori occulti Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente, perocchè a sè medesimo dà del dito nell' occhio; Ovv. Cavar due occhi a sè per darne uno al compagno, Farsi moltissimo male per sè, per farne poco altrui Castrarsi per far dispetto alla moglie, vale volersi vendicare quando la vendetta arreca più danno a sè, che a colui che si vuol punire.

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