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Se si esercitano altri mestieri, le persone che vi sono applicate sono così poche da non meritare particolare considerazione.

Sulle arti liberali, pittura e scultura, nulla è a notare, perché o non v'ha in tutta la città chi vi studi, o sono guastamestieri.

Le scienze che si conoscono sono le ecclesiastiche trovandosi molte persone del clero, massime regolare, che han fatto sulle medesime studi profondi e ne han dato prove insigni. L'eloquenza sacra è praticata da molti, ma come altrove, con poca cognizione d'arte; i più commendevoli sono quelli che con tutta semplicità spiegano a'popoli nella quaresima la dottrina evangelica supplendo a' parrochi.

Tessitura. Le donne della media e bassa classe dopo le faccende giornaliere di famiglia si occupano altre a filare, facendo girare il fuso con la mano, altre a tessere, e sono poche case dove non abbiasi per tele o panno ordinario un telajo di antica forma. Forse in tutta la città non furono finora introdotti più di quattro telai di miglior forma, e di uso più comodo; e forse non sono dieci case dove sia usata la macchinetta della filatura.

Comechè nel telajo sardo sia una gran difficoltà a' lavori, tuttavolta perchè è una grande applicazione nelle lavoranti si ha un prodotto vistoso e si fabbricano tele che sono molto stimate. Il numero delle pezze di lino forse sopravanza le tre migliaja, quelle di lana le mille seicento. Amministrazioni.

Municipio. Il consilio del municipio è composto di sette consiglieri di prima classe e di altrettanti di seconda presieduti da un sindaco, ed è servito da un segretario e da un tesoriere.

Le rendite e le spese sono le seguenti, come furono notate nel bilancio pel 1846.

Redditi variabili da' dazi, fitti ecc. lire n.
Redditi eventuali

Totale dei redditi.

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50 Dizion. Geogr. ecc. Vol. XIII.

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Che differenza tra il bilancio di questa città e quello di certe altre che hanno minor numero di popolazione! E farebbe poi stupire il vedere un residuo positivo, se non si intendesse a prima vista che il consiglio municipale riconosce pochissimi obblighi ed evita tutte le spese. Ma questo non può durare a lungo, si dovrà necessariamente spendere, ed è però necessario che si pensi ad accrescere convenevolmente i fondi civici o in questo o in quel modo che parrà migliore.

Tribunale di mandamento. Siede in Ozieri un giudice assistito da due segretari, uno di prima, l'altro di seconda classe, con giurisdizione sopra le prossime terre di Nughedu e di Itiri.

Comando di piazza. Questo servigio si fa da un ufficiale superiore con l'assistenza d'un ajutante maggiore, e di poche ordinanze.

Guarnigione. In altri tempi era in Ozieri un competente nerbo di truppe di fanteria e di cavalleria, ora vi è stabilita una luogotenenza di cavalleggieri, e vi stazionano dieci uomini e non più.

Egli è vero che la popolazione è tranquilla, e che gli abitanti si rispettano, che nessun osa contro altri, sebbene inferiore, parola o fatto, onde possa nascer contenzione e disordine; non pertanto se per disgrazia per una ingiuria si scaldassero le ire, e queste si propagassero da' due nemici nelle rispettive aderenze potrebbero esistere gravi disordini, e si avrebbero a deplorare tristissime conseguenze,

Miliziani. In Ozieri è il comandante del battaglione provinciale nel quale entra un certo numero di quei cittadini.

Prigioni. Sono nello stesso edifizio della caserma, e le diremo prigioni di interposito non di deposito, perchè coloro

che devon rendere alla giustizia ragione di alcuna grave im putazione sono quindi trasferiti nelle prigioni della prefettura nella quale devono essere giudicati.

Intendenza provinciale. Governasi da un intendente assi stito da un segretario, e da un tesoriere.

Direzione della R. posta. Per questa amministrazione è in Ozieri un direttore di quarta classe.

Il corriere vi arriva due volte la settimana, nel giovedì con la corrispondenza di Cagliari e della parte di ponente, nel sabbato con lettere parimente da Cagliari e con la corrispondenza della parte di levante.

Religione. Ozieri è sede di un vescovo che si cognomina. pure dal luogo dell'antica sua residenza.

Già nell'artic. sopra Bisarcio abbiam parlato della chiesa cattedrale, sotto l'invocazione di s. Antioco, che tuttora sussiste, del numero de' canonici che vi uffiziavano, e delle parrocchie che erano contenute nella sua diocesi, che era la più ristretta di tutte le altre giurisdizioni vescovili; però il lettore ritorni sopra il medesimo se vuol rivedere quei particolari.

Questo dipartimento ecclesiastico compreso fra le vicine diocesi di Castra, Emporia, Ploaghe e Sorra, fu probabilmente posteriore alle medesime, e formato da ritagli della Sorrese e della Castrense. Io penso che i giudici di Logu. doro, i quali aveano per cancellieri e consiglieri i vescovi che in quei tempi, quando i monaci erano le sole persone illuminate e i vescovi, migliori fra essi, volendo accrescere il loro consiglio abbiano a' quattro vescovi, che avean prossimi alla loro residenza d'Ardara, il Sorrense di otto miglia, il Ploaghese di tre e mezzo, il Castrense di tredici, l'Emporiense di non più di sedici, aggiuntone un altro più prossimo, che potesse stare nel loro castello pronto a dar consiglio nelle cose che non soffrivano dilazione, e fosse questi il cancelliere del regno. La stessa brevità della giurisdizione pare per questo che nelle minori cure pastorali potesse attendere con più tempo alle cose politiche ed alla amministrazione.

Quando sotto il governo del re Carlo Emmanuele III questa sede fu ristabilita, slargossi la giurisdizione del ve

scovo sopra tutto il territorio ecclesiastico di Castra, sì che l'attuale diocesi di Ozieri è l'unione delle due antiche diocesi di Bisarcio e di Castra, e il vescovo ozierese è successore de' vescovi di Bisarcio e di Castra.

Sono nella diocesi ozierese ventidue parrocchie, Ozieri capoluogo, Alà, Anela, Ardara, Bantina, Benetutti, Bono, Bottidda, Buddusò, Bultei, Burgos, Esporlatu, Ilorai, Itiri, Monti, Nule, Oskeri, Osidda, Pattada, le quali, esclusa la prima, sono governate da rettori, quindi Berchidda, Nughedu e Tula servite da vicari.

L'intendimento del re Carlo Emmanuele, quando domandò al Pontefice la restituzione del vescovado di Bisarcio con la maggior giurisdizione che abbiamo notato, fu questo di rimetter in vigore le discipline canoniche in gran parte disusate nella rilassatezza del clero minore, avver.uta perchè il vescovo non potea, per la lontananza della sede in Alghero sorvegliarli, e per la difficoltà delle strade e i pericoli veri o supposti del viaggio, visitarli. Già si è ottenuto assai per lo zelo di quei sacerdoti che furono posti pastori sopra questa diocesi; ma era tanto grave il male, che ne restano ancora alcune vestigie. Io non mi potei tenere qua e là stando sopra alcuni luoghi di questa diocesi, e non terrommi nè pur adesso da notare lontane ancora in vari luoghi le cose religiose dal decoro e dalla dignità in cui sono nella massima parte delle parrocchie del regno, in alcune di questa stessa diocesi, e nominerò a preferenza di altre questa di Ozieri, dove il clero è di una lodevolissima esemplarità, così il secolare come il regolare, molto lo studio nella decenza delle chiese, fervido lo zelo nel ministerio sacerdotale. Il clero d'Ozieri non perde il tempo a far speculazioni commerciali, a comporre grandi patrimonii per lasciar ricchi i nipoti del bene della chiesa, che è bene dei poveri; ma studia ne' sacri suoi doveri, nella direzione delle anime, nella istruzione del popolo, nella consolazione degli ammalati; nè troverassi alcuno de' sacerdoti ingabbanato in vestimenta volgari e indecenti ad assistere alla costruzione delle chiusure, a empir le breccie, e con la corda a cappio scorsajo cavalcare ne' salti a veder gli armenti, o con l'archibugio a colpir il cinghiale o il cervo. Le chiese di

Ozieri se non sono splendide di gran ricchezza di ornamenti sono però lontane da rassomigliare ad alcune della diocesi, che pajon orride spelonche con le mura tappezzate di muffa verde, o coperte di ragnatelli, velate di polvere, con pavimento scabro per il fango incrostato e i mattoni mancanti, piene dell'aria umida e pestilenziale delle tombe, squallide negli altari, nelle sacre 'imagini. : . Non son queste esagerazioni perchè io ed altri vedemmo tali le condizioni. del luogo santo, che ci rappresentavano l'abbominazione della desolazione, per usar la frase evangelica. Io ricordo con orrore quale nel 1830 vidi la parrocchia di Buddusò entratovi a far orazione, quale l'altare principale con un crocifisso che avea le braccia staccate dagli omeri e pendenti da' chiodi delle mani; ricordo con orrore quale vidi quella, di Pattada, donde dovetti uscire in fretta. Uscito ebbi a soffrire nuovo dolore vedendo le ossa de'defunti esposte in ́ un angolo alle più vili profanazioni !!!

Tra le cose riguardate da quel saggio, e pio Monarca, che nominai più volte col massimo onore, nella istituzione di questa diocesi, fu la dignità del culto e la istruzione religiosa de' popoli, e per lo zelo de' vescovi già si comincia a ottenere una ed altra cosa, gli ufficii divini si praticano con quella religiosa decenza, alla quale non si può mancare senza sacrilegio e senza danno della fede nelle anime volgari; e alcuni parrochi spiegano il vangelo al popolo nei di festivi, insegnano la dottrina a' piccoli, e adempiono alle altre parti del ministero. Giova sperare che si progre> dirà sempre in meglio, e che i giovani, i quali si preparano al sacerdozio nel seminario, quando abbian ricevuto la missione, abbiano a far in modo che la diocesi di Ozieri sia da esser onorata per tutti i rispetti. Un parroco bene scelto è una gran sorte per un popolo, nel quale domina il sentimento religioso; esso giova alle cose spirituali e non poco alle materiali del medesimo.

Seminario. Questa bella e utilissima istituzione, incominciata in sulla fine del secolo passato nella casa che i gesuiti lasciaron vuota nel tempo della loro soppressione, fu, non sono molti anni, riformata e ampliata dal vescovo D. Domenico Pes delle scuole pie, che consumò nella medesima

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