Immagini della pagina
PDF
ePub

CLEMENTE GALANO.

NACQUE

ACQUE di distinta famiglia in Sorrento, nel 1611, é portò nel battesimo il nome di Giuseppe. I suoi genitori Lorenzo Galano, ed Angela Arnese nulla trascurarono per dargli un'educazione corrispondente alle felici disposizioni del suo cuore, e del suo ingegno. In età dì 15 di anni vesti l'abito Teatino nella Casa di S. Antoniño di Sorrento, e l'anno appresso fu spedito in quella de' SS. Apostoli di Napoli per farvi il noviziato, e la solenne professione, che seguì a'25 Febbrajo 1628. L'amore che manifestò per le scienze gli fece percorrere velocemente la sua studiosa carriera, e i suoi rapidi progressi nello studio delle sacre dottrine gli acquistarono di buon'ora l'opinione di profondo Teologo. Fornito del dono dell'eloquenza, e d'una morale irreprensibile, non potè sfuggire l'attenzione de' suoi superiori, che lo prescelsero, promosso appena al Sacerdozio, per le missioni dell'Iberia. Galano accettò con piacere l'Apostolico ministero, ed imbarcatosi nel 1636 per Messina, passò in Malta, indi in Aleppo, donde nel Maggio 1637 pervenne in Cora capitale della Georgia, e residenza della missione Teatina.

Le sue prime cure furono date allo studio delle lingue orientali; e poichè v'era colà gran numero d'Armeni trattovi dal commercio, volle consecrarsi affatto alla lettura de'Codici della loro Chiesa, onde rilevarne le false dottrine e confutarne gli errori. Vi riuscì perfettamente, e dopo avere illuminati non pochi de' loro Dottori, ebbe il contento di condurne migliaja alla dottrina Ortodossa. Caduta la Georgia sotto il dominio Maomettano fu costretto passar nella Colchide, dove travagliò con ammirabili successi fino al 1640. Indi ebbe ordine di portarsi in Costantinopoli ad oggetto che risedendo colà il Patriarca, e molti Vescovi Armeni potesse impiegare il suo zelo, e i suoi lumi a richiamarli dal loro scisma. Obbedì egli; e dopo lunghi disagi, e non pochi rischj, giunse in Costantinopoli in Aprile 1641. Non vedendosi colà sicuro, passò in Galata nell'Ospizio

de' Cappuccini, ch'era sotto la protezione dell'Ambasciadore di Francia, ed ivi alzò cattedra di diverse scienze.

La fama del suo sapere si divulgò ben presto per Costantinopoli. Ciriaco Patriarca Armeno, uomo di sommo credito, volle esaminare i suoi scritti, e trovandoli dotti ed interessanti, s' invogliò di conoscerlo. Essi si abboccarono in Scutari, ond' evitare qualunque sospetto de' Turchi, e 'l Prelato fu sì pago della di lui conversazione, e così penetrato dalla forza de' suoi argomenti, che dichiarossi convinto, e scrisse lettere d' obbedienza al Pontefice Urbano VIII in data de'5 Novembre 1541, inviandogli la sua professione di fede, e dimandando l'unione della sua Chiesa colla Latina. E' facile immaginarsi qual giubilo si provò in Roma alla nuova di questo inaspettato trionfo. Furono fatte dalle congratulazioni al Patriarca, e de' ringraziamenti al Galano con lettere di Propaganda date in Maggio 1642, e si ordinò l'erezione d'un Collegio in Galata per gli Armeni, che da esso diretto, si vidde ben presto riempito d' alunni.

Obbligato pertanto ad istruire nell'idioma Armeno, volle comporre una grammatica, ed una logica in quella lingua, che vennero molto commendate , e gradite, dacchè vedevasi per la prima volta trattar da scienze presso gli Armeni l'arte di pensare e di parlar bene. Queste due istituzioni furono spedite in Roma dal famoso Dottore Armeno Giovanni Urfaense Arcivescovo di Mesopotamia, e dedicate al Cardinal Barberini Prefetto di Propaganda con sua lettera de'29 Luglio 1642, e da quella pubblicate nel 1645 in un tomo in 4. col titolo Grammaticae, et Logicae institutiones linguae literalis Armenicae Armenis traditae a D. Clemente Galano Cl. Reg. Romae 1645.

[ocr errors]

Crescendo però tuttogiorno la folla, de' suoi discepoli in Galata il Patriarca lo consigliò di passare in Costantinopoli. Vestito colà all' Armena, oltre le facoltà che pubblicamente insegnava, si prestava ad illuminare un'immensa folla di stranieri, che ivi accorreva da tutte le parti per consultarlo, e per istruirsi. Greci, Giudei, Abissini, Mesopotami, Giorgiani, Tartari, stupivano in sentirlo rispondere nel loro pro

prio idioma, e magnificando il Dottore Armeno congratulavansi con quella nazione di possedere un soggetto sì eminente. La sua vasta intelligenza risplendeva ancor più nelle dotte dispute coi Prelati della Chiesa Armena. Il Patriarca ne rimaneva estatico, ed encominciandolo soleva dire al suo Clero: En temporibus nostris novus in Oriente prodiit Athanasius, novus Cyrillus, accedite ad eum filioli, et illuminamini; faxit Deus ut Patrem hunc, quem ipse misit Armeniis Armenia suscipiat, et agnoscat.

Questa luminosa carriera fu troncata per la morte dell'ottimo Patriarca Ciriaco. Perseguitato allora, e fatto arrestar da' scismatici, non fu messo in libertà, che per gli uffizj dell' Ambasciadore di Francia, a consigli del quale, dopo altre non poche disgustose vicende, si determinò finalmente restituirsi in Italia. I suoi discepoli vollero seguirlo, e giunti in Roma furono tutti presentati da esso ad Urbano VIII, che molto encomiò il suo zelo, e la sua dottrina, ed ordinò che si aprisse in Propaganda una cattedra di Teologia per gli Armeni, cui presedesse il Galano.

In Roma diede alla luce in 3 tomi in foglio la sua pregiata opera Istorico-dogmatica intitolata Conciliationis Ecclesiae Armenae cum Romana ex ipsis Armenorum Patrum et Doctorum testimoniis etc. auctore Clemente Galano Surrentino Cl. Reg. Theologo, et S. Sedis Apostolicae ad Armenos Missionario. Romae 1650. In essa vi sono discusse, e confutate assai dottamente tutte l'eresie di quella Chiesa, siccome con bellissime quistioni apologetiche vi restano difesi gli Armeni da molti errori falsamente loro imputati. Nella prima parte vi è anche la Storia politica, ed Ecclesiastica dell' Armenia, arricchita di dotte annotazioni. Quest' opera assodò la riputazione del P. Galano, e gli diede un luogo tra gli eruditi, e i 'dotti del suo tempo; quindi la stima de' letterati, il suo credito presso la S. Sede, e'l complesso delle sue virtù morali lo fecero universalmente considerare come uno de' più illustri ornamenti del suo Istituto.

Ma la Provvidenza chiamavalo ad altri travagli proprj della sua vocazione. Dispostasi in Roma l'erezione d'un collegio Armeno in Polonia, ne fu dato ad esso l'incarico, malgrado la sua salute renduta cagionevole per le tante Apostoliche e letterarie fatiche. Egli però instancabile, ove poteva impiegarsi a pro de'suoi Armeni, non indugiò un istante ad assumerne la commissione, e preso in sua compagnia il P.Pidou, già suo allievo, partì da Roma a 30 Settembre 1663. Tenendo la strada di Baviera si fermò in Monaco quanto bastò per pubblicarvi un trattato in forma di lettera, che ha per titolo: Clementis Galani Cl. Reg. Epistola pro libris suis Armeno-latinis ad R. P. D. Thomam Sersalem Cl. Reg. Consultorem. Monachii 1664, operetta in 12 altrettanto dotta che rara, la quale servi di risposta ad un erronea produzione comparsa in Vienna nel 1656 in 8.o intitolata: De duplici natura Christi contra Simonem Armenum, cui era annesso l'opuscolo: Oeconomia Salvatoris nostri ad Regem Persarum.

Da Monaco per la strada di Praga giunse in Varsavia, indi in Leopoli al 1. Maggio 1664, dove dietro non poche contradizioni, ebbe la soddisfazione piantare un Collegio Armeno, che nel suo nascere contò appena 16 alunni. Divenne però tantosto popolatissimo a misura che divulgossi il merito del suo Direttore; e già i risultati felici delle sue fatiche assicuravano in quelle parti l'unione delle due Chiese Armena, e Latina, allorchè, sorpreso da pertinace infermità, prematura morte menollo al sepolcro nel dì 14 Maggio 1666, due anni dopo d'esser giunto in Leopoli, e nel 56 di sua età.

La di lui vita compilata da Silos, e più diffusamente dal P. Vezzosi, comecchè sparsa di curiosi avvenimenti occorsigli in tempo di sua dimora in Oriente, ci dà positivamente un' idea sublime del di lui merito straordinario; quindi ben a ragione non v'è storia, o raccolta d'uomini illustri, sia Italiana, sia d'Oltremonti, dove non leggasi registrato l'elogio del nostro insigne Teologo. CESARE VULCANO.

« IndietroContinua »