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ANNALI

D'ITALIA.

TOMO DECIMOSESTO.

DAL PRINCIPIO

DELL' ERA VOLGARE

SINO ALL' ANNO MDCCXLIX,

COMPILATI

DA LODOVICO ANTONIO

MURATORI

BIBLIOTECARIO DEL SERENISS.
DUCA DI MODENA.

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TOMO DECIMOSESTO
Dall'Anno MDCXCII. dell'ERA volg. fino all' Anno MDCCXLIX.
EDIZIONE SECONDA

Riscontrata con li Manofcritti dell' Autore.

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Dal principio dell' Era volgare fino all' Anno 1749.
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Anno di CRISTO 1692. Indizione xv.
di INNOCENZO XII. Papa 2.

di LEOPOLDO Imperadore 34.

TANTO feppe adoperarfi l' induftriofo Cardinale di Foubin, appellato anche di Gianfone, che a forza di gloriofe promeffe induffe il Pontefice Innocenzo XII. nell' Anno prefente ad accordar le Bolle ad alquanti novelli Vefcovi del Regno di Francia. Moltiffime di quelle Chiefe da gran tempo erano vacanti, e all'ottimo Pontefice troppo difpiaceva il veder tante Greggie și lungamente prive di Paftore. Quefta fua indulgenza fu mal intefa da alcuni, perchè non fi tirò dietro alcuna foddisfazione della Corte di . Francia alla fanta Sede; ma non lafciò d'effere lodata da i faggi. Avea defiderato il fanto Pontefice Innocenzo XI. tutto pieno di belle idee, di tramandare a i fucceffori Pontefici l'abborrimento da lui ftetlo profeffato al Nepotismo, ful rifleffo di tanti difordini provvenuti in addietro dal foverchio amore de' Papi a' proprj Parenti. Fu anche voce costante, che aveffe ftefa una Bolla in quefto propofito, ma che incontraffe delle difficultà a fottofcriverla in alcuni de' Cardinali, che aveano profittato in addietro di questa prodigalità, quafichè un proceffo anche contra di loro fteffi foffe il folo provvedervi per l'avvenire. Comunque fia, il buon Innocenzo Duodecimo, degno allievo dell' Undecimo, feriamente fempre vi pensò, e col proprio efempio preparò gli animi di ognuno a così fanta e lodevol Riforma. Il bello fu, che non pochi maligni Politici d'allora fpacciavano per una femplice velleità questa invenzione del Papa, anzi fi afpettavano ogni dì, che anch'egli a guifa d'Aleffandro VII. foccombeffe in fine alla tentazione, e lafciaffe comparir trionfanti su i fette Colli i fuoi Nipoti. Ma era troppo ben radicato il ve ro Paftorale e Principefco zelo in quefto infigne Vicario di Tom. XVI.

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