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DAL PRINCIPIO

DELL'ERA VOLGARE

SINO ALL' ANNO MDCCXLIX.

COMPILATI

DA LODOVICO ANTONIO

MURATORI

BIBLIOTECARIO DEL SERENISS.
DUCA DI MODENA.
HEANNEANDAINE

TOMO SECONDO

Dall'Anno CLIII. dell' ERA volgare fino all' Anno CCXCII.
EDIZIONE SECONDA

Rifcontrata con li Manofcritti dell' Autore:

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IN MILANO,
MDCCLIII.

A fpefe di GIAMBATISTA PASQUALI

LIBRARO IN VENEZIA.

E 69

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GLI ANNALI D'ITALIA

Dal principio dell' ERA Volgare fino all' Anno 1500.

Anno di CRISTO CLIII. Indizione VI.
di ANICETO Papa 4.

di ANTONINO PIO Imperadore 16.

Confoli

GAIO BRUTTIO PRESENTE,

AULO GIUNIO RUFINO.

Perchè Victoria, che mette in capo all' Impe

Erchè le Medaglie [a] coniate nell' Anno prefente ci

fanno veder la

radore una Corona d' alloro, poffiamo ben conghietturare, che in quefti tempi aveffero qualche guerra i Romani, benchè non apparifca, che Antonino prendeffe fe non due volte il nome d' Imperadore, fignificante Vincitore. Scrive Capitolino [6], aver egli amata fommamente la pace, con andare in varie occafioni ripetendo quel detto di Scipione, che gli era più caro di falvare un fol Cittadino Romano, che di uccidere mille nemici. Ma altro è l'amar la Pace, ed altro il non aver Guerra. Anche i Principi di genio pacifico fono talvolta loro malgrado coftretti a guerreggiare. E fe Antonino non andò mai in perfona alla guerra vi mandò bene i Generali fuoi. Già abbiamo accennata di fcpra quella della Bretagna, felicemente compiuta da Lollio Urbico. Abbiamo dallo steffo Capitolino, che questo Augufto mandò delle fue milizie in foccorfo de gli Olbiopoliti, che erano in guerra co i Taurofciti verfo il Ponto colla forza dell' Armi obbligò que' Barbari a dar degli oftaggi a gli Olbiopoliti. Da San Giuftino [c] fi può in oltre dedurre, che avendo fatto i Giudei qualche nuova ribellione nel loro paefe, furono mefli in dovere dall' arTomo II.

A

mi

[a] Mediob. in Numifm. Imperator.
[b] Capitolinus ibid.' [c] Juftinus in Dialog. contra Triphon.

e

mi di Antonino Augufto. Di maggiori notizie intorno a ciò non abbiamo, perchè fon perite le antiche Storie. Per altro attefta Capitolino, che quefto Imperadore non mai volontariamente , ma per non potere di meno, fece moltiffime guerre, valendoli in effe de' fuoi Legati, o fia de' fuoi Luogotenenti. E a lui pare, che fi poífa più credere, che ad Aurelio Vittore [a], il quale fcrive, aver Antonino fenza guerra alcuna governato per ventitrè anni il Romano Imperio.

Anno di CRISTO CLIV. Indizione VII.
di ANICETO Papa 5.

Confoli

di ANTONINO Pio Imperadore 17.

{

LUCIO ELIO AURELIO COMMODO,
TITO SESTIO LATERANO.

L fecondo Confole, cioè Laterano, è chiamato da Capitolino [6] Seftilio Laterano, e in un' Ifcrizione Greca preffo il Grutero, Tito Seftio Laterano. Perchè il Cardinal Noris [c] trovò Lucio Šeftio Seftino Laterano Confole trecento feffantafei Anni prima dell' Era Criftiana, conchiufe egli, che Seftio, e non Seftilio foffe il nome ancora di quefto Confole. Ma non toglie ogni dubbio cotale offervazione; e potrebbe anche nafcere fofpetto, fe il Marmo Greco del Grutero foffe affai efattamente copiato. A buon conto il Panvinio [d] ne cita un altro Latino, in cui leggiamo Seftilio Laterano, ed Aquilio Orfito Confoli il che s' accorda col tefto di Capitolino. Vien quì portata dal Relando [e], un' Ifcrizione del Gudio, dove quefto Confole fi vede appellato Seftio Seftilio Laterano. Ma non fi può far fondamento fopra i Marmi del Gudio. Il Prenome di Sefto combatte coll' Ifcrizion Gruteriana. Quivi fi truovano Caffari, Artefici di nome sospetto, e Scambillari, che certo dovrebbe effere Scabillari. Forfe perchè il Gudio uomo dottiffimo s'avvide, che non erano ficuri tutti i Mar

,

[a] Aurelius Victor in Epitome. [b] Capitol. in Lucio Vero.
[c] Noris Epift. Confulari. [d] Panvin. Faft. Consular.
[e] Reland. Faft. Confular.

e per

Marmi, ch' egli aveva raccolto, non li volle mai pubblicare in fua vita. S'è poi trovato, chi meno fcrupulofo di lui gli ha dati dopo la fua morte alle ftampe. Il Confole primɔ ordinario di queft' Anno è Lucio Elio Aurelio Commodo quel medefimo, che fu adottato da Antonino Pio [a], né avea altro onorifico titolo, che quello di Figliuolo dell'Imperadore. L'aveva il Padre promoffo alla Queftura nel precedente Anno, nella qual carica diede al Popolo, ma con danaro paterno, il divertimento di uno Spettacolo di Gladiatori, ed ebbe l' onore di federe in mezzo all' Imperadore, e a Marco Aurelio Cefare fuo Fratello. Aveva egli paffati i verdi fuoi anni nello studio delle Lettere, non avendo tralafciato il buon Antonino di proccurargli tutti i mezzi convenevoli per una buona educazione affinchè diveniffe un valentuomo. Gli affegnò egli per Aio Nicomede Maestri nella Gramatica Latina Scauro, figliuolo di quello Scauro, ch' era ftato Gramatico di Adriano; nella Gramaica Greca Telefo, Efeftione, ed Arpocrazione; nella Rettorica Greca Apollonio, Caninio Celere, ed Erode Attico, da noi veduto Confole; nella Rettorica Latina Cornelio Frontone, anch' effo uom Confolare; e nella Filofofia Stoica Apollonio, della cui albagia fi parlò di fopra, e Sefto anch' effo celebre Filofofo di que' tempi. Tuttochè Lucio Commodo non aveffe gran tefta per profittar nelle Lettere, egli portò un fingolar amore a tutti quefti fuoi Maeftri, ed effi non meno amarono lui. Imparò a far verfi, e a compor delle Orazioni; e riufcì miglior Oratore che Poeta, o, per dir meglio, fu più cattivo Poeta, che Rettorico. Dilettavafi egli più che delle Lettere, del luffo, delle delizie, di aver buona converfazione di gente allegra di andare a caccia, di far altri efercizi cavallerefchi, e fopra tutto di affiftere a i Giuochi Circenfi, ed ai combattimenti de' Gladiatori. Tale era Lucio Commodo che vedremo fra pochi anni Imperadore, ed appellato Lucio Vero . Si raccoglie poi dalle Medaglie [6], che in queft' Anno l'Au

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A 2

Capitol. in Lucio Vero.
Mediobarbus in Numifmat. Imperator.

gufto

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