NELL'ANNO MDCCCXXXVIII DESCRITTA DA ANTONIO NIBBY PUBLICO PROFESSORE DI ARCHEOLOGIA NELLA UNIVERSITA' RO- PARTE PRIMA MODERNA ROMA TIPOGRAFIA DELLE BELLE ART1 1859 Secondo econdo ciò che fu osservato trattando de' monumenti antichi di Roma, questa città malgrado i guasti sofferti nelle invasioni de'barbari durante il quinto secolo, conservavasi ancora intatta nelle parti sue principali nel primo periodo del sesto secolo. I tempii medesimi ad eccezione di pochi, quantunque chiusi rimanevano in piedi, e conservavano tutte le loro decorazioni, anche di bronzo, come la copertura del Pantheon e quella del tempio di Venere e Roma fan fede. La maestà del Capitolio, la magnificenza del Palazzo Imperiale, l'Anfiteatro, gli Acquedotti, le Terme, i Sepolcri, e molti de' giardini e delle ville ammiravansi ancora l'anno 536 della era volgare, allorchè scoppiò la guerra frai Goti ed i Bizantini, guerra fatale alla Italia e particolarmente a Roma. Dopo che Costantino palesossi cristiano erano state ridotte a basiliche fabbriche dipendenti dal demanio imperiale, altre ne erano state costrutte in varii luoghi della città e del circondario: e certamente prove sicure abbiamo contra i dubbii mendicati dai moderni, che nel secolo IV erano sorte nel palazzo imperiale del Laterano la Basilica Costantiniana, negli Orti imperiali del Vaticano la Basilica di s. Pietro, in quelli pure imperiali detti Variani quella che oggi chiamano di s. Croce in Gerusalemme ed allora appellata Basilica Sessoriana, sull'Esquilino era pure sorta la Basilica, che Ammiano Marcellino chiama di Sicinino, e che noi diciamo Liberiana: presso il teatro di Pompeo s. Damaso papa costruì in un suo fondo la basilica di s. Lorenzo che ne conserva il nome: presso gli orti Sallustiani Anastasio edificò la |