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LE DECHE

DI

T. LIVIO

VOLGARIZZAMENTO DEL BUON SECOLO

CORRETTO E RIDOTTO A MIGLIOR LEZIONE

DAL

P. FRANCESCO PIZZORNO

DELLE SCUOLE PIE.

VOLUME 3.

SAVONA

PRESSO LUIGI SAMBOLINO

Libraio-Editore.

1845.

.2842 V.5

La presente Edizione è posta sotto la salvaguardia delle Leggi e Concordati dei rispettivi Governi d'Italia, riguardanti la proprietà letteraria; e si agirà contro tutti coloro che nei luoghi in cui sono in vigore dette Leggi, ristamperanno questa Edizione, od introdurranno delle ristampe che se ne facessero all' Estero.

ALESSANDRIA

Presso LUIGI GUIDETTI

Tipografo-Libraio.

Allorchè io mi posi in pensiero di ripubblicare

l'antico Volgarizzamento di Livio e rivendicarlo così dalla ingiusta dimenticanza in cui giaceva da più di tre secoli, io ben compresi che imperfetto sarebbe riuscito il mio lavoro s'io non avessi a mano o alcuno ottimo manoscritto, o una accreditata edizione che fosse il fondamento della mia. Quanto a'testi a penna il desiderio mio dovea rivolgersi naturalmente a quelli di cui si valsero gli Accademici della Crusca: ma eglino aveano già più volte dichiarato che quei testi si erano smarriti, nè si sapeva dove si potessero rintracciare. Dopo una così manifesta e ripetuta dichiarazione poteva io ragionevolmente sospettare che alcuno de' Codici che si credeano perduti ne fosse pure in Firenze in pubbliche Biblioteche? Tuttavia la cosa stava veramente così, siccome non ha molto si è conosciuto, dappoichè l' edizione mia risveglio l'amore per quell' antica versione e il desiderio di ricercarne dei Codici accreditati: ma tutti coloro i quali giudiAPR 231312 286353

1.

cano d' und ricerca dalla ragionevolezza dell' intraprenderla, non dall'esito che per ventura ha sortito, mi assolveranno senza fallo della niuna cura che mi son presa de' Testi allegati dall' Accademia. È vero che oltre a questi ne esistevano altri fra cui uno eccellente che appartiene alla Bibilioteca della R. Università di Torino; pure d'alcuni m'era impossibile valermi, e di quest'ultimo confesso ch'io non aveva notizia veruna innanzi che me ne facesse avvertito il Chiarissimo Abb. Claudio Dalmazzo. Allora io dunque mi pensai di volgermi agli stampati e valermene, se pure mi venisse fatto di ritrovare alcuna edizione che avesse fama di pregievole, per quanto si può attendere da quelle che fatte nell'infanzia dell' arte non possono andare scompagnate da gravissime mende. Ch' io le potessi aver tutte era stravaganza pensarlo, quando appena alcuna se ne può rinvenire nelle più rinomate Biblioteche; anzi divennero così rare che a nessuno de' tanti che ne fecero parola fu mai dato di poter mettere a confronto l'edizione di Roma colla prima delle Venete, nè di saperci dire, se questa fosse o no una mera ristampa dell'altra: senzachè, quando pure mi fosse stato possibile procacciarmele tutte, vi avrei gittato invano il tempo e la fatica conoscendo che parte di queste non erano che una perfettissima ristampa delle anteriori. Per scegliere fra tante mi risolvetti che il migliore consiglio fosse di rivolgermi a' bibliografi, siccome a coloro da' quali mi dovessero venire migliori schiarimenti, e additato il cammino ch' io potessi con sicurezza tenere. Quello ch' io n'abbia potuto ritrarre esporrò brevemente, e questo mio cenno mentre diffinirà al tutto varie quistioni lasciate da' bibliografi tuttora in pendente, mi sdebiterà altresì della promessa d' un cenno delle antiche edizioni del Volgarizzamento di Livio, e farà testimonianza, ch'io nella pubblicazione del mio lavoro non ho proceduto avventatamente e come suol dirsi alla cieca.

più antica, e quindi le altre secondo l'ordine del tempo, e riporterò quello che ne fu detto. Si vedrà ch' io ho consultato più d'un opera, e fra queste alcune di quelle che sono tenute in maggiore estimazione. La prima edizione del Volgarizzamento di Livio si fece l'anno 1476 in Roma appresso il Palatio di S. Marco: chi ne sia stato l'impressore non è ben certo; più comunemente si crede che fosse Ulderico Gallo; altri l'attribuiscono o a Simone da Lucca o a Vito Peuchero. Il primo ad annunziare e descrivere così fatta edizione fu Maittaire, il quale avendo attribuito la versione a un Ruggiero Ferrari, suscitò non volendo una acerba guerra fra i letterati italiani, de' quali altri sostennero che l'anzidetto Ferrari sia stato il volgarizzatore, altri invece che quegli non fosse che un copista, e quest'ultima opinione fu sostenuta principalmente dal Maffei, da Apostolo Zeno, e dal Paitoni. Vero è che da una nota posta in fine di un Codice allegato da Lambecio si rileva che un Ruggieri Ferrari da Trezzo l'anno 1448 ne fu il copiatore non il volgarizzatore. Questa edizione è di lunga mano preferibile a quante altre ne furono fatte dipoi, perciocchè quantunque la versione vi sia stata alcun poco guasta da chi ebbe l'arditezza di alterarvi la bella semplicità del favellare antico mutando quelle voci che pareano cadute in disuso, nondimeno l'arditezza non fu spinta a que' termini a cui si vede giunta nelle ristampe di Venezia. Anzi ho trovato che la Deca quarta sarebbe in tutto conforme al Codice Torinese, se non la deturpasse tanta copia d'errori che trapassa ogni immaginazione, e innumerabili non vi fossero le lacune. L'unica stampa adunque che dovea scegliersi era quest' una : ma come sospettarlo innanzi che questa rarissima edizione mi fosse offerta dall' avventura, se nessuno de' bibliografi avea giammai avuto la facoltà di riscontrarla alle successive nè potuto avvertire ch'essa tutte le vantaggia?

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