| Hugues Félicité R. de Lamennais - 1855 - 556 pagine
...fond, ne le voit point en haute mer ; et cependant il existe , mais le cache sa profondeur. 22 Lume non è , se non vien dal sereno Che non si turba mai , anzi è tenebra , Od ombra della carne , o suo veneno. 25 Assai t'è mo aperta la latebra , Che ti ascondeva... | |
| 1855 - 422 pagine
...grazia, di che ha bisogno l'uomo, e che da sé medesimo non ha niente, nel decimonono del Paradiso: Lume non è , se non vien dal sereno , Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne , o suo veneno. E nel settimo del Purgatorio volendo darci ad intendere,... | |
| Dante Alighieri - 1855 - 544 pagine
...le fond, ne le voit point en haute mer; et cependant il existe, mais le cache sa profondeur. -- Lume non è, se non vien dal sereno Che non si turba mai , anzi è tenebra , Od ombra della carne, o suo veneno. 23 Assai t'è mo aperta la latebra , Che ti ascondeva... | |
| Giovanni Battista Savarese - 1856 - 552 pagine
...Dio , cosi eziandio il lume naturale ; il che mi ricorda quei belli versi della Divina Commedia: Lume non è, se non vien dal sereno Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veleno. Paradiso. C. XIX. gione contiene e deve contenere non... | |
| Benvenutus (de Imola) - 1856 - 628 pagine
...proda veggia il fondo, In pelago nol vede, e nondimeno Egli è, ma cela lui l'esser profondo. 63 Lume non è, se non vien dal sereno. Che non si turba mai, anzi è tenèbra, O ombra della carne, o suo veleno. 66 Assai t'è mo aperta la latèbra, Che t'ascondeva la... | |
| Anton Fischer - 1857 - 184 pagine
...епЬПфеп SSerjlanbeê ober ber SSerborbeníjeit ber menfd)ltcl)en uftatur entfprungen. Pd. XIX. 64. Lunte non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai : anzi è tenébra Od ombra délia carne o suo veneno. 4. Ser ©lûitbe, btefeê treuere Äletnob, ouf roeldjem ieg-- 1!фе SEitgenb gegrünbet tjî;... | |
| Dante Alighieri - 1860 - 320 pagine
...proda veggia il fondo , In pelago nol vede : e nondimeno Egli è. ma cela lui l' esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenébra, Od ombra delia carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra , Che t' ascondeva la giustizia viva,... | |
| L. Ratisbonne - 1860 - 302 pagine
...proda veggia il fondo, In pelago nol vede : e nondimeno Egli è, ma cela lui l' esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne , o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra , Che t' ascondeva... | |
| Dante Alighieri - 1860 - 298 pagine
...proda veggia il fondo, In pelago noi vede : e nondimeno Egli è, ma cela lui 1' esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latebra , Che t' ascondeva la... | |
| Dante Alighieri - 1860 - 1024 pagine
...proda veggia il fondo, In pelago non vede : e nondimeno Egli è; ma 'I cela lui l'esser profondo. Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai ; anzi è tenèbra, " Od ombra della carne, o suo veneno. Assai l'è mo aperta la latebra, Che t'ascóndeva la... | |
| |