La poesia virgiliana si muove sul crinale della contraddizione poiché vuole far convivere il tragico e il sentimentale, il dramma e il pathos. Partendo da questa intuizione Gian Biagio Conte esamina il complesso testo dell'"Eneide" rintracciandone sistemi ideologici e stilistici non secondo una logica "aristotelica", del principio di non-contraddizione, ma secondo una logica "virgiliana" assai simile alla logica emotiva. A suo parere, infatti, il segreto della poesia di Virgilio va cercato nella grande capacità di creare tensione, come già avevano suggerito i critici romantici tedeschi.