Le Delizie della vita campestre: da celebri autori antichi e moderni descritte

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Tipografia Alvisopoli, 1829 - 210 pagine

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Brani popolari

Pagina 96 - RURALE è più dolce quanto è più sicuro seguir le fere fuggitive in caccia fra boschi antichi fuor di fossa o muro, e spiar lor covil per lunga traccia! Veder la valle e '1 colle e l'aer puro, l'erbe e' fior, l'acqua viva chiara e ghiaccia!
Pagina 143 - Te co' miei carmi ai posteri Farò passar felice; Di te parlar più secoli S'udirà la pendice. E sotto l'alte piante Vedransi a riverir Le quete ossa compiante I posteri venir. • Tale a me pur concedasi Chiuder, campi beati, Nel vostro almo ricovero I giorni fortunati . Ah quella è vera fama D'uom che lasciar può qui Lunga ancor di...
Pagina 7 - Latravan loro addosso , e si schermivano. Fecevi ancora il mastro ignipotente In amena convalle una pastura Tutta di greggi biancheggiante, e sparsa Di capanne, di chiusi e pecorili. Poi vi sculse una danza a quella eguale Che ad Arianna dalle belle trecce Nell'ampia Creta Dedalo compose.
Pagina 93 - Ingegnasi che nell'animo tuo non entri alcuna maninconia o angustia : ti riempie di piacere e d' utile. E se ti richiede opere, te le ricompensa in più dop. P1, e vuole che l'opere ed il tuo esercizio *ia pieno di diletto e non minore alla tua sanità, che utile alla cultura. Che bisogna più dirne ? Non si potrebbe lodare a mezzo quanto la villa fa pro alla sanità ed é comoda al vivere nostro, e necessaria alla famiglia. Sempre fu detto da' Savi, la villa essere refugio de' buoni uomini, onesti,...
Pagina 143 - E te villan sollecito che per nov'orme il tralcio saprai guidar frenandolo col pieghevole salcio: e te che steril parte del tuo terren, di più render farai, con arte che ignota al padre fu: te co' miei carmi ai posteri farò passar felice: di te parlar più secoli s'udirà la pendice.
Pagina 104 - Ove può meno il sol, che danno 1' esca Che lor troppa furò l'avara mano. O beato colui che in pace vive, * Dei lieti campi suoi proprio cultore; A cui, stando lontan dall' altre genti, La giustissima terra il cibo apporta, E sicuro il suo ben si gode in seno ! Se ricca compagnia non hai d'intorno Di gemme e d'ostro...
Pagina 141 - Qual porteranno invidia A me , che di fior cinto Tra la famiglia rustica A nessun giogo avvinto, Come solea in Anfriso Febo pastor , vivrò; E sempre con un viso La cetra sonerò ! T.
Pagina 94 - Sempre fu detto da' savi , la villa essere refugio de' buoni uomini , onesti , giusti e massai, e guadagno con diletto; spasso piacevolissimo, uccellare, cacciare, pescare a
Pagina 103 - ... frutti della ricca terra, or col foco, or col vino, sedendo a lunga mensa in compagnia, sprezzate ogni destino; né amore o gelosia dagli usati diletti unqua vi svia.
Pagina 5 - D'argentei pali sostenea le viti. Lo circondava una cerulea fossa E di stagno una siepe. Un sentier solo Al vendemmiante ne schiudea l'ingresso. Allegri giovinetti e verginelle Portano ne' canestri il dolce frutto , E fra loro un garzon tocca la cetra Soavemente.

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