I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento: commentario di Giambattista Corniani, colle aggiunte di Camillo Ugoni e Stefano Ticozzi, e continuato sino a questi ultimi giorni, Volume 3Cugini Pomba e comp., 1855 |
Altre edizioni - Visualizza tutto
I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento, Volume 3 Giovanni B. Corniani Visualizzazione completa - 1855 |
I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento ..., Volume 3 conte Giovanni Battista Corniani Visualizzazione completa - 1855 |
Parole e frasi comuni
accademici accademici della Crusca alcuni allora Apostolo Zeno argomento Aristotile ARTICOLO assai autore avea Borelli Cardano cardinale Castelvetro celebre ch'egli ch'ei cognizioni colla Concilio di Trento CORNIANI corte dialogo dice diede diletto dimostrare dire Doni dotto duca ebbe eloquenza età eziandio fece Ferrara filosofia fiorentino Firenze fisica frå Paolo Francesco Maria Grimaldi Galileo geometria gloria gran greca Ignazio Danti ingegno intitolato intorno italiana l'anno lasciò latina leggi lettera lettere libro lingua lodi maraviglia matematiche Mazzoni medesimo mente mentovato merito morale musica Muzio Nacque natura nell'anno nuova oggetti onore onta opere padre Pallavicino patria Platone poema poesia poeta poetica pontefice pregio prelodato principe pubblico quivi ragione Repubblica veneta riputazione Sarpi scienza Scipione Gonzaga scrisse scritti scrittori scrivere secolo segnatamente somma sonetto Speroni stile storia studii Tartalea Tasso Tassoni Torquato Torquato Tasso toscana tosto trattato università di Padova Urbano VIII Venezia venne versi volle zione
Brani popolari
Pagina 155 - n gelo il vapor di lassù converso piove : ma che curar dobbiam che faccia Giove? godiam noi qui s'egli è turbato in cielo.
Pagina 70 - Costanze quella sua grave e giudiziosa Istoria del Regno di Napoli , che siccome oscurò tutto ciò che insino allora erasi scritto , così ancora per la sua gravita , prudenza civile ed eleganza si lasciò indietro tutte l' altre che furono compilate dopo lui dalla turba d
Pagina 294 - Più d'una volta il genitor severo, in cui d'oro bollian desiri ardenti, stringendo il morso del paterno impero, « studio inutil (mi disse) a che pur tenti? » ed a forza piegò l'alto pensiero a vender fole ai garruli clienti, dettando a questi supplicanti e quelli nel rauco foro i queruli libelli.
Pagina 94 - M'avete dato la vita a farmi vedere parte del Commentario ch'avete scritto degli Artefici del disegno, che certo l'ho letto con grandissimo piacere, e mi par degno d'esser letto da ognuno, per la memoria che vi si fa di molti uomini eccellenti, e per la cognizione che se ne cava di molte cose, e de' varj tempi, per quel ch'io ho veduto fin qui , e per quello che voi promettete nella sua Tavola.
Pagina 252 - La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscer i caratteri ne
Pagina 236 - Ella è padre di una nuova maniera di musica o piuttosto di un cantar senza canto, di un cantar recitativo, nobile e non popolare, che non tronca, non mangia, non toglie la vita alle parole, non l'affetto; anzi glielo accresce' raddoppiando in loro spirito e forza. È dunque invenzion sua questa bellissima maniera di canto , o forse ella è nuovo ritrovatore di quella forma antica perduta già tanto tempo fa nel vario costume d' infinite genti , e sepolta nell' antica caligine di tanti secoli.
Pagina 94 - Farmi ancora bene scritta , e puramente , e con belle avvertenze. Solo vi desidero che se ne lievino certi trasportamenti di parole, e certi verbi posti nel fine, talvolta per eleganza, che in questa lingua a me generano fastidio. In un' opera simile vorrei la scrittura appunto come il parlare, cioè ch'avesse più tosto del proprio che del metaforico o del pellegrino, e del corrente più che dell
Pagina 156 - Pera il mondo e rovini; a me non cale, se non di quel, che più piace e diletta, che, se terra sarò, terra ancor...
Pagina 390 - De mota animalium una nuova scienza esatta, interessante, profonda, dove tutto è nuovo, tutto originale , tutto ridotto al rigore della più severa geometria e alla luminosa evidenza de
Pagina 321 - Vorrei vivace, e spirante il favellare; ma \ gran divario é che la favella respiri , od esclami ; che si muova o che salti; che sia viva o baccante; che spiritosa, o spiritata nomar si debba. Generosa la bramo, non eccessiva ; sublime, non precipitosa; robusta, non temeraria; allegra, non pazza : e, per non partire dalle acutezze, a che mirano certe acutezze di concetti, nel sentimento leggieri, lascivi nell'ornamento, sproporzionati nell'applicazione, licenziosi nella maniera, che a guisa d'infiammata...