| Alessandro Manzoni - 1827 - 378 pagine
...noi, dico , sentiamo una certa ripugnanza a proseguire ; troviamo un non so che di strano in questo metter fuori, con così poca fatica, tanti bei precetti...operosa per gli altri, di sagrificio illimitato di sè. Ma, pensando che quelle cose erano dette da uno , che poi le faceva, tiriamo innanzi arditamente.... | |
| Alessandro Manzoni - 1828 - 388 pagine
...anche noi, dico, sentiamo una certa repugnanza a proseguire; troviamo un non so che di strano in questo metter fuori , con così poca fatica , tanti bei precetti...operosa per gli altri, di sagrificio illimitato di sè. Ma, pensando che quelle cose erano dette da uno, che poi le faceva, tiriamo innanzi arditamente.... | |
| Alessandro Manzoni - 1830 - 504 pagine
...noi , dico , sentiamo una certa ripugnanza a proseguire; troviamo un non so che di strano in questo metter fuori, con così poca fatica, tanti bei precetti...sagrificio illimitato di se. Ma pensando che quelle cose eran dette da uno che poi le faceva, tiriamo innanzi arditamente. „ Voi non rispondete ? „ ripigliò... | |
| Alessandro Manzoni - 1832 - 564 pagine
...una certa repugnanza a prosegnire; troviamo un non so che di strano in questo metter fuori, con cosi poca fatica, tanti bei precetti di fortezza e di carità,...non rispondete ? » ripigliò il cardinale. » Ah, seaveste fatto, dalla parte » vostra, ciò che la carità , ciò che il dovere richiedeva; comunque... | |
| Alessandro Manzoni - 1836 - 530 pagine
...noi, dico, sentiamo una certa ripugnanza a proseguire ; troviamo un non so che di strano in questo metter fuori, con così poca fatica, tanti bei precetti...operosa per gli altri, di sagrificio illimitato di sè. Ma, pensando che quelle cose erano dette da uno che poi le faceva, tiriamo innanzi arditamente.... | |
| Alessandro Manzoni - 1847 - 726 pagine
...di fortezza e di carità, di sollecitudine operosa per gli allri, di sacrificio illimitalo di sé. Ma, pensando che quelle cose erano dette da uno, che...rispondete? » ripigliò il cardinale. « Ah, « se aveste fallo, dalla parte vostra, ciò che la carità, « ciò che il dovere richiedeva; comunque poi le cose... | |
| Alessandro Manzoni - 1858 - 922 pagine
...troviamo un non so che di strano in questo mairi- fuori, con così pura l'ai ira, tanli bei precelli di fortezza e di carità, di sollecitudine operosa per gli altri, di sagrificio illimitato di sé. Ma, pensando che quelle cose erano delle da uno che poi le faceva, tiriamo innanzi arditamente.... | |
| Alessandro Manzoni - 1869 - 648 pagine
...sentiamo una certa ripugnanza a proseguire: troviamo un non so che di strano in questo mettere in campo, con così poca fatica, tanti bei precetti di fortezza e di carità, di premura operosa per gli altri, di sacrifizio illimitato di sè. Ma pensando che quelle cose erano dette... | |
| Angelo De Gubernatis - 1879 - 316 pagine
...sentiamo una certa ripugnanza a proseguire, troviamo un non so che di strano in questo mettere in campo con così poca fatica tanti bei precetti di fortezza e di carità, di premura operosa per gli altri, di sacrificio illimitato di sè. Ma pensando che quelle cose erano dette... | |
| Angelo De Gubernatis - 1879 - 312 pagine
...precetti di fortezza e di carità, di premura operosa per gli altri, di sacrifizio illimitato di sè. Ma pensando che quelle cose erano dette da uno che poi le faceva (il Manzoni alludeva, senza dubbio, a monsignor Tosi), tiriamo avanti con coraggio. » Ciò che nel... | |
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